Immenso rancore: incapacità di accettare l'altro
Salve, sono una ragazza di 20 anni; ho notato di provare spesso un insormontabile sentimento di odio nei confronti di determinate persone.
Tutti hanno dei difetti o qualcosa che non ci piace di loro; ebbene, io personalmente mi sento circondata da persone che detesto, e che però hanno tutte (o quasi) qualcosa che le accumuna a me:
- E., il ragazzo che viene a scuola con me (ho perso 1 anno di studi delle superiori) che soffre della mia stessa sindrome d'apprendimento: la dislessia, mi verrebbe da offenderlo, picchiarlo, umiliarlo.
Io mi sono ripromessa di conseguire il diploma senza l'utilizzo di certificato di attestazione della dislessia per dimostrare a me stessa che non ho bisogno di un pezzo di carta per raggiungere un obiettivo che, sarò patetica, ma per me è tanto arduo da conseguire.
- D., il mio amatissimo fidanzato; nonostante sia innamorata persa non posso sopportare il suo essere tanto mammone! Odio quando si fa in 4 per sua madre, odio quando la asseconda e odio quando obbedisce ad ogni sua richiesta come un cane.
Personalmente ho avuto sempre un rapporto relativamente distaccato coi miei genitori (anche perchè si sono separati quando avevo 5 anni): sono stata lasciata spesso in casa da sola, e forse il mio odio non è altro che il frutto dell'invidia nei confronti del rapporto che D. ha con sua madre. D'altronde a freddo lo capisco: è l'unico genitore che gli è rimasto.. ma una simile devozione non la concepisco ugualmente!
- F., il fratello del mio moroso; soffre di depressione bipolare, sindrome che spesso usa a suo favore per fare i comodi suoi; diciamo che quando gli conviene fa il malato. L'unica persona che gli fa chinare la testa è la madre, in presenza della quale lui diventa mammone e "subordinato" allo stesso tempo.
- O., la madre del mio moroso; è rimasta vedova con due figli a carico (D. e F.); ciò nonostante hanno una situazione economica tranquilla, una bella casa, e una vita relativamente benestante. Lei sembra non rendersi conto di tutto quello che posseggono, e passa la vita a lamentarsi di ogni cosa! Io non riesco a stare troppo tempo a casa di D. perchè dopo un po' sua madre mi consuma col suo pessimismo, la sua ansia, la sua voce lamentosa. Lei riversa su D. ciò che riservava a suo marito, ma la cosa che mi fa arrabbiare è che non capisce che D. è suo figlio! Così facendo lo sta portando a condurre una vita colma di frustrazione.
Io a lei non sono mai piaciuta: ovviamente le fidanzate di F. le ha amate sempre tutte (perchè si vuole scollare di dosso il figlio "scomodo" ultra 30enne); le ragazze di D. sono sempre delle poco di buono (solo perchè le potrebbero portare via il figlio "comodo").
Tratta D. come un servetto perchè sa che lui non le direbbe mai di no: D. ha troppa paura di perdere anche la madre, così asseconda ogni suo capriccio senza rendersi conto di non essere trattato come un figlio.
Sento di essere ricolma di odio e di non sapere come essere in pace con me stessa e gli altri. Cosa dovrei fare?
Tutti hanno dei difetti o qualcosa che non ci piace di loro; ebbene, io personalmente mi sento circondata da persone che detesto, e che però hanno tutte (o quasi) qualcosa che le accumuna a me:
- E., il ragazzo che viene a scuola con me (ho perso 1 anno di studi delle superiori) che soffre della mia stessa sindrome d'apprendimento: la dislessia, mi verrebbe da offenderlo, picchiarlo, umiliarlo.
Io mi sono ripromessa di conseguire il diploma senza l'utilizzo di certificato di attestazione della dislessia per dimostrare a me stessa che non ho bisogno di un pezzo di carta per raggiungere un obiettivo che, sarò patetica, ma per me è tanto arduo da conseguire.
- D., il mio amatissimo fidanzato; nonostante sia innamorata persa non posso sopportare il suo essere tanto mammone! Odio quando si fa in 4 per sua madre, odio quando la asseconda e odio quando obbedisce ad ogni sua richiesta come un cane.
Personalmente ho avuto sempre un rapporto relativamente distaccato coi miei genitori (anche perchè si sono separati quando avevo 5 anni): sono stata lasciata spesso in casa da sola, e forse il mio odio non è altro che il frutto dell'invidia nei confronti del rapporto che D. ha con sua madre. D'altronde a freddo lo capisco: è l'unico genitore che gli è rimasto.. ma una simile devozione non la concepisco ugualmente!
- F., il fratello del mio moroso; soffre di depressione bipolare, sindrome che spesso usa a suo favore per fare i comodi suoi; diciamo che quando gli conviene fa il malato. L'unica persona che gli fa chinare la testa è la madre, in presenza della quale lui diventa mammone e "subordinato" allo stesso tempo.
- O., la madre del mio moroso; è rimasta vedova con due figli a carico (D. e F.); ciò nonostante hanno una situazione economica tranquilla, una bella casa, e una vita relativamente benestante. Lei sembra non rendersi conto di tutto quello che posseggono, e passa la vita a lamentarsi di ogni cosa! Io non riesco a stare troppo tempo a casa di D. perchè dopo un po' sua madre mi consuma col suo pessimismo, la sua ansia, la sua voce lamentosa. Lei riversa su D. ciò che riservava a suo marito, ma la cosa che mi fa arrabbiare è che non capisce che D. è suo figlio! Così facendo lo sta portando a condurre una vita colma di frustrazione.
Io a lei non sono mai piaciuta: ovviamente le fidanzate di F. le ha amate sempre tutte (perchè si vuole scollare di dosso il figlio "scomodo" ultra 30enne); le ragazze di D. sono sempre delle poco di buono (solo perchè le potrebbero portare via il figlio "comodo").
Tratta D. come un servetto perchè sa che lui non le direbbe mai di no: D. ha troppa paura di perdere anche la madre, così asseconda ogni suo capriccio senza rendersi conto di non essere trattato come un figlio.
Sento di essere ricolma di odio e di non sapere come essere in pace con me stessa e gli altri. Cosa dovrei fare?
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Gent.le ragazza,
lei sembra avere delle motivazioni razionali che giustificano le sue reazioni ma ciò che colpisce è l'intensità di queste emozioni che forse sono legate ad una sua difficoltà ad accettare quegli aspetti che la riguardano ma che non le piacciono del suo modo di essere e che vede riflessi come in uno specchio osservando il comportamento di queste persone.
Sarebbe consigliabile un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta che le consenta di fare chiarezza dentro di sé ed avviare un percorso di crescita personale finalizzato all' accettazione e all'integrazione degli aspetti "scomodi" della sua personalità.
lei sembra avere delle motivazioni razionali che giustificano le sue reazioni ma ciò che colpisce è l'intensità di queste emozioni che forse sono legate ad una sua difficoltà ad accettare quegli aspetti che la riguardano ma che non le piacciono del suo modo di essere e che vede riflessi come in uno specchio osservando il comportamento di queste persone.
Sarebbe consigliabile un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta che le consenta di fare chiarezza dentro di sé ed avviare un percorso di crescita personale finalizzato all' accettazione e all'integrazione degli aspetti "scomodi" della sua personalità.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Ex utente
Salve Dottoressa,
innanzitutto la ringrazio della risposta.. :)
Io sono andata dalla psicologa per 4 o 5 anni credo (forse di più? So solo che mi sono sembrati una vita!).. non mi ricordo nemmeno più da quanto fosse, ma ho sospeso recentemente per difficoltà finanziarie.
In realtà non mi trovavo sulla sua stessa "linea d'onda", diciamo: è come se lei fosse una persona troppo diversa da me (per modo di agire, di pensare, ecc..).
Inoltre non ho molta simpatia per il sesso femminile in linea generale (a quanto pare le donne sono altre vittime della mia rabbia), quindi forse ho sempre desiderato di confrontarmi con uno psicologo uomo.
Ma poi al di là di tutto io non vedevo progressi da molto tempo e quello che avevo raggiunto non mi è mai stato chiaro se fosse stato merito della mia maturazione personale o se fosse stato grazie alla psicologa.
Insomma possiamo dire che non mi ha condotto a molto andare da questa dottoressa.. :(
innanzitutto la ringrazio della risposta.. :)
Io sono andata dalla psicologa per 4 o 5 anni credo (forse di più? So solo che mi sono sembrati una vita!).. non mi ricordo nemmeno più da quanto fosse, ma ho sospeso recentemente per difficoltà finanziarie.
In realtà non mi trovavo sulla sua stessa "linea d'onda", diciamo: è come se lei fosse una persona troppo diversa da me (per modo di agire, di pensare, ecc..).
Inoltre non ho molta simpatia per il sesso femminile in linea generale (a quanto pare le donne sono altre vittime della mia rabbia), quindi forse ho sempre desiderato di confrontarmi con uno psicologo uomo.
Ma poi al di là di tutto io non vedevo progressi da molto tempo e quello che avevo raggiunto non mi è mai stato chiaro se fosse stato merito della mia maturazione personale o se fosse stato grazie alla psicologa.
Insomma possiamo dire che non mi ha condotto a molto andare da questa dottoressa.. :(
[#3]
>>> Inoltre non ho molta simpatia per il sesso femminile in linea generale (a quanto pare le donne sono altre vittime della mia rabbia)
>>>
Shakespeare diceva che per quanto male possa fare un uomo a una donna, non potrà mai fargliene quanto un'altra donna. Quindi, come vede è in buona compagnia.
Il fatto che la sua passata terapia non abbia ottenuto l'effetto desiderato non significa che nessuna terapia possa riuscirci. Oltretutto, ciò si sarebbe dovuto vedere ben prima di 5 anni, a mio avviso.
Comunque che cosa le fa credere che noi da qui, a distanza, potremmo addirittura esserle più utili di una psicoterapia? L'unica cosa che possiamo fare in presenza di problemi limitanti è orientare la persona su come trovare il modo di ottenere attenzione specialistica di persona, non certo guarirla da qui.
Cordiali saluti
>>>
Shakespeare diceva che per quanto male possa fare un uomo a una donna, non potrà mai fargliene quanto un'altra donna. Quindi, come vede è in buona compagnia.
Il fatto che la sua passata terapia non abbia ottenuto l'effetto desiderato non significa che nessuna terapia possa riuscirci. Oltretutto, ciò si sarebbe dovuto vedere ben prima di 5 anni, a mio avviso.
Comunque che cosa le fa credere che noi da qui, a distanza, potremmo addirittura esserle più utili di una psicoterapia? L'unica cosa che possiamo fare in presenza di problemi limitanti è orientare la persona su come trovare il modo di ottenere attenzione specialistica di persona, non certo guarirla da qui.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Ex utente
Lei ha ragione, Dottore..
Forse mi sono rivolta a voi perchè nonostante non avessi reputato utile la mia psicoterapia, ora che è da un po' che non vado dalla psicologa mi pare strano non parlare più delle mie cose.
Ovviamente non penso di ottenere da voi la risoluzione dei miei problemi, però è indubbio che mi farebbe piacere un piccolo orientamento da parte di uno specialista.. :)
Forse mi sono rivolta a voi perchè nonostante non avessi reputato utile la mia psicoterapia, ora che è da un po' che non vado dalla psicologa mi pare strano non parlare più delle mie cose.
Ovviamente non penso di ottenere da voi la risoluzione dei miei problemi, però è indubbio che mi farebbe piacere un piccolo orientamento da parte di uno specialista.. :)
[#5]
Sì, noi questo lo capiamo, ma anche lei deve capire che un professionista non può dare "consigli" con troppa facilità, senza sapere bene dove sono diretti. È una questione di responsabilità. Senza vedere in faccia l'interessato qualunque suggerimento non può avere la stessa efficacia né lo stesso impatto rispetto alla comunicazione di persona. Ma ancor più importante, si rischia di dare indicazioni sbagliate e fare più male che bene. Ecco perché richiediamo SEMPRE il consulto di persona.
Con "orientamento" noi intendiamo principalmente indicazioni per la scelta di un terapeuta ed eventualmente un tipo di psicoterapia.
Cordiali saluti
Con "orientamento" noi intendiamo principalmente indicazioni per la scelta di un terapeuta ed eventualmente un tipo di psicoterapia.
Cordiali saluti
[#6]
Ex utente
E' indubbio che sia difficile dare consigli professionali a chi non sta fisicamente affrontando una psicoterapia, ma allora a cosa serve la sezione "psicologa" di questo sito?
Immagino che non serva per mettere nelle mani degli utenti la risoluzione dei propri problemi, ma semplicemente per orientarli su quello che, a detta di un professionista, sarebbe meglio fare. Immagino che non sempre ci sia bisogno di iniziare una psicoterapia, a volte basta anche solo consigliare un modo di pensare o di vedere le cose differente.. poi magari mi sbaglio!
Ad ogni modo, Dottore, non colgo a pieno quello che secondo lei dovrei fare; lei mi sta suggerendo di iniziare una nuova psicoterapia con uno psicologo diverso senza "perdere tempo" chiedendo consulti in questo sito?
PS: mi rivolgo spesso al consulto informatico perchè non ho possibilità economica ora come ora di iniziare una terapia psicoterapeutica.
Immagino che non serva per mettere nelle mani degli utenti la risoluzione dei propri problemi, ma semplicemente per orientarli su quello che, a detta di un professionista, sarebbe meglio fare. Immagino che non sempre ci sia bisogno di iniziare una psicoterapia, a volte basta anche solo consigliare un modo di pensare o di vedere le cose differente.. poi magari mi sbaglio!
Ad ogni modo, Dottore, non colgo a pieno quello che secondo lei dovrei fare; lei mi sta suggerendo di iniziare una nuova psicoterapia con uno psicologo diverso senza "perdere tempo" chiedendo consulti in questo sito?
PS: mi rivolgo spesso al consulto informatico perchè non ho possibilità economica ora come ora di iniziare una terapia psicoterapeutica.
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Questa sezione serve a orientare oppure a dare suggerimenti per problemi MINORI. Ma se lei mi arriva qui brandendo "un insormontabile sentimento di odio nei confronti di determinate persone", per concludere con: "Sento di essere ricolma di odio e di non sapere come essere in pace con me stessa e gli altri", può star sicura che da qui nessuno si prenderà la responsabilità di dirle: "Faccia in questo modo".
Sicuramente non sarà il suo caso, ma potremmo trovarci davanti una persona psicotica, che riceve il "consiglio", si allontana dal computer e va a compiere un gesto deplorevole.
Le è più chiaro, adesso, perché non possiamo permetterci d'intervenire più di tanto, senza sapere chi abbiamo di fronte?
Se ha difficoltà economiche esiste sempre la via del servizio pubblico, dove lavorano tanti professionisti preparati. In molte Asl con una spesa bassissima si possono prenotare pacchetti di 8 colloqui psicologici. È maggiorenne, può andarci anche da sola e senza passare per il suo medico di famiglia. Può esserci una lista d'attesa, probabilmente le verranno concesse in tutto non più di 16-24 sedute, a seconda della Asl. Non sarà il massimo, ma deve convenire che è già qualcosa.
Altra possibilità: esisterà senz'altro uno sportello ascolto studenti nella sua scuola, che non aspetta altro di poterle fornire aiuto.
Cordiali saluti
Sicuramente non sarà il suo caso, ma potremmo trovarci davanti una persona psicotica, che riceve il "consiglio", si allontana dal computer e va a compiere un gesto deplorevole.
Le è più chiaro, adesso, perché non possiamo permetterci d'intervenire più di tanto, senza sapere chi abbiamo di fronte?
Se ha difficoltà economiche esiste sempre la via del servizio pubblico, dove lavorano tanti professionisti preparati. In molte Asl con una spesa bassissima si possono prenotare pacchetti di 8 colloqui psicologici. È maggiorenne, può andarci anche da sola e senza passare per il suo medico di famiglia. Può esserci una lista d'attesa, probabilmente le verranno concesse in tutto non più di 16-24 sedute, a seconda della Asl. Non sarà il massimo, ma deve convenire che è già qualcosa.
Altra possibilità: esisterà senz'altro uno sportello ascolto studenti nella sua scuola, che non aspetta altro di poterle fornire aiuto.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2.4k visite dal 19/04/2011.
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