Rapporto coppia - madre figlio
Buogiorno,
mi rivoglo a Voi x' mi trovo in una situazione di confusione mentale... Da quattro anni sto con un ragazzo di 34 anni, che ha un rapporto morboso con la madre. X morboso intendo che lei vuole essere la prima donna, si raccontano tutto ed ora che conviviamo lei entra in casa quando meglio crede, anche quando noi non ci siamo. Ha provveduto a mettere i soprammobili nella nostra camera da letto, viene a mettere il cibo nel frigo, ecc.
Il problema è che la casa è intestata a lui e i suoi genitori hanno contribuito all'acquisto, questo lo porta a sentirsi in dovere di renderli partecipi in tutto, anche nelle decisioni che dovrebbero riguardare solo noi due.
Io ho fatto di tutto x accettare, ma a volte mi ritrovo a contraddire sua madre e questo porta a litigi con il mio compagno.
Ora lei si è offesa e non vuole avere più nulla a che fare con me.
Io non avrei voluto arrivare a tanto, anche x' non mi sento così colpevole.
Ho fatto di tutto x accettare, ma il mio carattere non me lo permette, il fatto è che la mia figura è troppo debole rispetto a quella della madre, conviviamo da poco e lei viene prima di qualunque cosa.
Io tengo immensamente al mio compagno, ma come posso salvare il nostro rapporto se lui lo mette di continuo in discussione?
mi rivoglo a Voi x' mi trovo in una situazione di confusione mentale... Da quattro anni sto con un ragazzo di 34 anni, che ha un rapporto morboso con la madre. X morboso intendo che lei vuole essere la prima donna, si raccontano tutto ed ora che conviviamo lei entra in casa quando meglio crede, anche quando noi non ci siamo. Ha provveduto a mettere i soprammobili nella nostra camera da letto, viene a mettere il cibo nel frigo, ecc.
Il problema è che la casa è intestata a lui e i suoi genitori hanno contribuito all'acquisto, questo lo porta a sentirsi in dovere di renderli partecipi in tutto, anche nelle decisioni che dovrebbero riguardare solo noi due.
Io ho fatto di tutto x accettare, ma a volte mi ritrovo a contraddire sua madre e questo porta a litigi con il mio compagno.
Ora lei si è offesa e non vuole avere più nulla a che fare con me.
Io non avrei voluto arrivare a tanto, anche x' non mi sento così colpevole.
Ho fatto di tutto x accettare, ma il mio carattere non me lo permette, il fatto è che la mia figura è troppo debole rispetto a quella della madre, conviviamo da poco e lei viene prima di qualunque cosa.
Io tengo immensamente al mio compagno, ma come posso salvare il nostro rapporto se lui lo mette di continuo in discussione?
[#1]
Gentile utente,
lei ha ragione nel voler salvaguardare i vostri spazi di coppia. E' però difficile quando ci si trova davanti ad un legame madre-figlio così connotato in cui il suo compagno è coinvolto e partecipe a questo tipo di relazione che ne ostacola la piena autonomia e turba la vita di coppia.
Gli aiuti economici seppure utili e graditi ne fanno parte e contribuiscono a creare senso di dipendenza.
Credo che il suo partner debba essere aiutato a prendere consapevolezza di queste dinamiche e a trovare insieme a lei migliore benessere nella coppia, riuscendo a coltivare comunque un rapporto con i genitori, ma consono alla sua età e al suo status.
Opporsi apertamente a queste situazioni a poco serve, invece è opportuno affrontarle in modo proprio affinché il vostro rapporto ne possa beneficiare.
A tal fine vi sarebbe utile consultare un terapeuta di coppia (indicato l'orientamento sistemico-relazionale).
Molti auguri
lei ha ragione nel voler salvaguardare i vostri spazi di coppia. E' però difficile quando ci si trova davanti ad un legame madre-figlio così connotato in cui il suo compagno è coinvolto e partecipe a questo tipo di relazione che ne ostacola la piena autonomia e turba la vita di coppia.
Gli aiuti economici seppure utili e graditi ne fanno parte e contribuiscono a creare senso di dipendenza.
Credo che il suo partner debba essere aiutato a prendere consapevolezza di queste dinamiche e a trovare insieme a lei migliore benessere nella coppia, riuscendo a coltivare comunque un rapporto con i genitori, ma consono alla sua età e al suo status.
Opporsi apertamente a queste situazioni a poco serve, invece è opportuno affrontarle in modo proprio affinché il vostro rapporto ne possa beneficiare.
A tal fine vi sarebbe utile consultare un terapeuta di coppia (indicato l'orientamento sistemico-relazionale).
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
"Ho fatto di tutto x accettare, ma il mio carattere non me lo permette"
Gent.le ragazza,
forse l'errore è stato proprio questo: accettare che la vostra intimità venisse sistematicamente violata dall'invadenza di questa donna.
Se all'inizio a lei la cosa andava bene ora il suo compagno non capisce cosa renda la situazione attuale inaccettabile per lei.
Dal momento che si è creata una certa esasperazione cerchi di confrontarsi con il suo compagno per verificare se è disposto a trovare un compromesso se non ci riuscite da soli potrebbe proporgli di rivolgervi ad uno psicologo-psicoterapeuta per una consulenza di coppia.
Gent.le ragazza,
forse l'errore è stato proprio questo: accettare che la vostra intimità venisse sistematicamente violata dall'invadenza di questa donna.
Se all'inizio a lei la cosa andava bene ora il suo compagno non capisce cosa renda la situazione attuale inaccettabile per lei.
Dal momento che si è creata una certa esasperazione cerchi di confrontarsi con il suo compagno per verificare se è disposto a trovare un compromesso se non ci riuscite da soli potrebbe proporgli di rivolgervi ad uno psicologo-psicoterapeuta per una consulenza di coppia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile Amica,
quanto tempo siete stati assieme prima di iniziare la convivenza?
Si era resa conto del tipo di rapporto esistente fra il suo compagno e la madre? Se sì, cosa ne pensava? ne avete parlato prima di convivere?
quanto tempo siete stati assieme prima di iniziare la convivenza?
Si era resa conto del tipo di rapporto esistente fra il suo compagno e la madre? Se sì, cosa ne pensava? ne avete parlato prima di convivere?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#4]
Utente
Gentile Dott.ssa,
prima di convivere siamo stati insieme circa quattro anni e la convivenza è iniziata solo da qualche mese.
Mi sono resa conto da subito del rapporto esistente tra loro, ma mai avrei pensato a tanta invadenza.
Me ne sono accorta invece dal momento in cui è subentrato l'acquisto dell'immobile, ma soprattutto dell'arredamento.
Ne abbiamo parlato, ma purtroppo la dipendenza dalla sua famiglia è dettata oltre che dal rapporto esistente madre-figlio anche dalla riconoscenza dovuta al contributo economico dei suoi genitori per l'investimento della casa.
Questo comporta continue intromissioni, litigi e poca diplomazia nei nostri discorsi.
Io non mi sento riconoscente al punto di doverli accettare come potenziali genitori, dal momento che fortunatamente ho la mia famiglia.
Lui ha scelto di vivere con me e di volere che la sua casa fosse la nostra. Ma non percepisce ancora la nostra coppia come famiglia, forse è presto, so che ha bisogno di tempo.
Il problema è che io sono stata cresciuta in modo differente, i miei genitori mi hanno insegnato a pormi degli obiettivi a credere nelle mie scelte e ad essere responsabile della mia vita e dei miei sbagli. Mi hanno consigliato, ma in fondo mi sono sempre sentita libera di scegliere la mia strada.
Forse ora mi sento stretta in una famiglia che non è la mia e che sceglie e decide indirettamente della mia vita.
Vorrei fossimo una coppia vera, matura e libera.
Vorrei poter confrontarmi con il mio uomo ed essere libera di vivere i nostri sbagli, le nostre gioie e i nostri successi.
Spero di essere forte e intelligente da riuscire a superare tutto questo perchè i miei sentimenti sono grandi e sinceri.
prima di convivere siamo stati insieme circa quattro anni e la convivenza è iniziata solo da qualche mese.
Mi sono resa conto da subito del rapporto esistente tra loro, ma mai avrei pensato a tanta invadenza.
Me ne sono accorta invece dal momento in cui è subentrato l'acquisto dell'immobile, ma soprattutto dell'arredamento.
Ne abbiamo parlato, ma purtroppo la dipendenza dalla sua famiglia è dettata oltre che dal rapporto esistente madre-figlio anche dalla riconoscenza dovuta al contributo economico dei suoi genitori per l'investimento della casa.
Questo comporta continue intromissioni, litigi e poca diplomazia nei nostri discorsi.
Io non mi sento riconoscente al punto di doverli accettare come potenziali genitori, dal momento che fortunatamente ho la mia famiglia.
Lui ha scelto di vivere con me e di volere che la sua casa fosse la nostra. Ma non percepisce ancora la nostra coppia come famiglia, forse è presto, so che ha bisogno di tempo.
Il problema è che io sono stata cresciuta in modo differente, i miei genitori mi hanno insegnato a pormi degli obiettivi a credere nelle mie scelte e ad essere responsabile della mia vita e dei miei sbagli. Mi hanno consigliato, ma in fondo mi sono sempre sentita libera di scegliere la mia strada.
Forse ora mi sento stretta in una famiglia che non è la mia e che sceglie e decide indirettamente della mia vita.
Vorrei fossimo una coppia vera, matura e libera.
Vorrei poter confrontarmi con il mio uomo ed essere libera di vivere i nostri sbagli, le nostre gioie e i nostri successi.
Spero di essere forte e intelligente da riuscire a superare tutto questo perchè i miei sentimenti sono grandi e sinceri.
[#5]
Gent.le ragazza,
se anziché confrontarvi litigate forse è necessario l'intervento di uno psicologo-psicoterapeuta di coppia che possa aiutarvi a comunicare in modo efficace e ad individuare gli aspetti disfunzionali della vostra relazione di coppia, uno dei quali potrebbe essere quello di avere dei confini troppo permeabili alle influenze esterne.
se anziché confrontarvi litigate forse è necessario l'intervento di uno psicologo-psicoterapeuta di coppia che possa aiutarvi a comunicare in modo efficace e ad individuare gli aspetti disfunzionali della vostra relazione di coppia, uno dei quali potrebbe essere quello di avere dei confini troppo permeabili alle influenze esterne.
[#6]
<Spero di essere forte e intelligente da riuscire a superare tutto questo perchè i miei sentimenti sono grandi e sinceri>.
Senza nulla togliere alle sue capacità e alle sue buone intenzioni non è sempre così facile riuscire a districare certi grovigli relazionali da soli, il rischio è quello di non riuscire a confrontarsi in modo costruttivo, perpetuando le medesime dinamiche comunicative. Differentemente da lei che riferisce avere genitori che l'hanno spinta in avanti, il suo partner è coinvolto e partecipe di relazioni disfunzionali con la sua famiglia che a loro volta si riflettono sul vostro rapporto di coppia con gli esiti da lei descritti.
<Vorrei fossimo una coppia vera, matura e libera.
Vorrei poter confrontarmi con il mio uomo ed essere libera di vivere i nostri sbagli, le nostre gioie e i nostri successi>
E' proprio in merito a ciò che lei desidera che rivolgersi ad un terapeuta di coppia, come già suggerito, è la strada più opportuna.
Cordialmente
Senza nulla togliere alle sue capacità e alle sue buone intenzioni non è sempre così facile riuscire a districare certi grovigli relazionali da soli, il rischio è quello di non riuscire a confrontarsi in modo costruttivo, perpetuando le medesime dinamiche comunicative. Differentemente da lei che riferisce avere genitori che l'hanno spinta in avanti, il suo partner è coinvolto e partecipe di relazioni disfunzionali con la sua famiglia che a loro volta si riflettono sul vostro rapporto di coppia con gli esiti da lei descritti.
<Vorrei fossimo una coppia vera, matura e libera.
Vorrei poter confrontarmi con il mio uomo ed essere libera di vivere i nostri sbagli, le nostre gioie e i nostri successi>
E' proprio in merito a ciò che lei desidera che rivolgersi ad un terapeuta di coppia, come già suggerito, è la strada più opportuna.
Cordialmente
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2.7k visite dal 15/04/2011.
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