Come dirglielo?
Egregi dottori, scrivo perchè ho assoluto bisogno di un consiglio.
Da bambina, tra i 5 e gli 11 anni ho subito molestie sessuali (masturbazione, baci, carezze, mai con penetrazione) da mio padre. All'epoca dei fatti (ora ho 30 anni) non capivo che ciò che faceva era sbagliato ed essendogli molto legata interpretavo i suoi comportamenti come una dimostrazione del suo affetto. Solo crescendo ho iniziato a capire ed ho cercato di dimenticare, come se non fosse mai successo nulla (per vergogna, senso di colpa per non aver capito, per paura di non essere creduta ed allo stesso tempo di causare la distruzione della mia famiglia). Fino ai 20 anni non l'ho mai detto a nessuno, fino a quando la persona che è diventata mio marito non ha intuito qualcosa e ha iniziato a chiedere spiegazioni ad alcuni miei comportamenti. Per la prima volta ho dovuto affrontare la situazione e sono 10 anni che non rivolgo la parola a mio padre. I miei parenti all'inizio sono rimasti sorpresi ed insistevano per saperne il motivo, ma alla fine hanno accettato la situazione. Il problema è che mio fratello è diventato padre da pochi mesi di una bambina e, pur essendosi trasferito in un'altra città, vorrebbe che tutta la famiglia fosse partecipe e presente nella sua vita. Ora devo dirlo a lui ed alla sua compagna, in modo che possano proteggere la bimba da quello che loro credono un buon padre... ma non so come fare, perchè vorrei che il colpo fosse meno orribile possibile, e vorrei che mia mamma ed i miei nonni non venissero mai a saperlo perchè li distruggerebbe. Cosa posso fare? Grazie per l'aiuto che potrete darmi.Simona
Da bambina, tra i 5 e gli 11 anni ho subito molestie sessuali (masturbazione, baci, carezze, mai con penetrazione) da mio padre. All'epoca dei fatti (ora ho 30 anni) non capivo che ciò che faceva era sbagliato ed essendogli molto legata interpretavo i suoi comportamenti come una dimostrazione del suo affetto. Solo crescendo ho iniziato a capire ed ho cercato di dimenticare, come se non fosse mai successo nulla (per vergogna, senso di colpa per non aver capito, per paura di non essere creduta ed allo stesso tempo di causare la distruzione della mia famiglia). Fino ai 20 anni non l'ho mai detto a nessuno, fino a quando la persona che è diventata mio marito non ha intuito qualcosa e ha iniziato a chiedere spiegazioni ad alcuni miei comportamenti. Per la prima volta ho dovuto affrontare la situazione e sono 10 anni che non rivolgo la parola a mio padre. I miei parenti all'inizio sono rimasti sorpresi ed insistevano per saperne il motivo, ma alla fine hanno accettato la situazione. Il problema è che mio fratello è diventato padre da pochi mesi di una bambina e, pur essendosi trasferito in un'altra città, vorrebbe che tutta la famiglia fosse partecipe e presente nella sua vita. Ora devo dirlo a lui ed alla sua compagna, in modo che possano proteggere la bimba da quello che loro credono un buon padre... ma non so come fare, perchè vorrei che il colpo fosse meno orribile possibile, e vorrei che mia mamma ed i miei nonni non venissero mai a saperlo perchè li distruggerebbe. Cosa posso fare? Grazie per l'aiuto che potrete darmi.Simona
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La scelta della persona abusata da un familiare è sempre lacerante: da una parte vorrebbe gridare a tutti ciò che sente, per essere stata tradita da una persona di cui si fidava, ma dall'altra sa che una volta portato alla luce, il bubbone avrà effetti devastanti sulla famiglia in un modo o nell'altro.
Dicendolo a suo fratello, se le credesse rimanesse dalla sua parte, è difficile che deciderebbe di tenersi tutto per sé. D'altra parte, dicendolo a lui o a qualche altro membro della sua famiglia che non fosse disposto a crederle, avrebbe contro anche lui.
Insomma, giustizia vorrebbe che lo dicesse, ma non possiamo essere qui noi a suggerirglielo. Maturare una decisione simile è un processo che dovrebbe essere fatto insieme a uno psicologo, di persona. Se vuole possiamo orientarla in tal senso.
Cordiali saluti
Dicendolo a suo fratello, se le credesse rimanesse dalla sua parte, è difficile che deciderebbe di tenersi tutto per sé. D'altra parte, dicendolo a lui o a qualche altro membro della sua famiglia che non fosse disposto a crederle, avrebbe contro anche lui.
Insomma, giustizia vorrebbe che lo dicesse, ma non possiamo essere qui noi a suggerirglielo. Maturare una decisione simile è un processo che dovrebbe essere fatto insieme a uno psicologo, di persona. Se vuole possiamo orientarla in tal senso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Signora,
se ho ben capito suo marito è dunque a conoscenza di questo suo tragico segreto.
Ha parlato con lui dell'ambivalenza che prova rispetto al desiderio di confidarsi con suo fratello al fine di proteggere la sua nipotina? Lui cosa ne pensa?
se ho ben capito suo marito è dunque a conoscenza di questo suo tragico segreto.
Ha parlato con lui dell'ambivalenza che prova rispetto al desiderio di confidarsi con suo fratello al fine di proteggere la sua nipotina? Lui cosa ne pensa?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Gentile signora,
se decidesse di rivelare quello che le è accaduto, le conseguenze difficilmente saranno prevedibili al 100%.
Dovrebbe consultarsi con uno specialista di persona, sia per valutare bene tutti gli aspetti del caso, sia per capire se la bambina corre dei rischi e in che misura.
Un caro saluto,
se decidesse di rivelare quello che le è accaduto, le conseguenze difficilmente saranno prevedibili al 100%.
Dovrebbe consultarsi con uno specialista di persona, sia per valutare bene tutti gli aspetti del caso, sia per capire se la bambina corre dei rischi e in che misura.
Un caro saluto,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
[#4]
Ex utente
Gent.li dottori, innanzitutto grazie per le risposte.
Il fatto è questo: con mio marito ne abbiamo parlato molto, mi ha sempre supportata in qualsiasi scelta e d'altra parte concorda con me sul fatto che non posso sperare che il pericolo sia inesistente. Non posso permettemi di fidarmi di una eventuale assicurazione da parte di mio padre (che so benissimo eventualmente glielo chiedessi mi darebbe). Sono disposta anche a correre il rischio che mio fratello preferisca non credermi e decida di escludermi dalla sua vita. Mi basterebbe anche solo che gli restasse il dubbio e che tenesse sempre gli occhi bene aperti. Vorrei avere la capacità di non far soffrire nessuno anche se so che sarà comunque devastante. Vorrei trovare le parole giuste per dire a mio fratello di proteggere sua figlia e nel contempo non distruggere la serenità e felicità dei miei familiari. Grazie per aver ascoltato il mio sfogo, probabilmente dopo questa storia avremo tutti bisogno di farci seguire da uno specialista... Simona
Il fatto è questo: con mio marito ne abbiamo parlato molto, mi ha sempre supportata in qualsiasi scelta e d'altra parte concorda con me sul fatto che non posso sperare che il pericolo sia inesistente. Non posso permettemi di fidarmi di una eventuale assicurazione da parte di mio padre (che so benissimo eventualmente glielo chiedessi mi darebbe). Sono disposta anche a correre il rischio che mio fratello preferisca non credermi e decida di escludermi dalla sua vita. Mi basterebbe anche solo che gli restasse il dubbio e che tenesse sempre gli occhi bene aperti. Vorrei avere la capacità di non far soffrire nessuno anche se so che sarà comunque devastante. Vorrei trovare le parole giuste per dire a mio fratello di proteggere sua figlia e nel contempo non distruggere la serenità e felicità dei miei familiari. Grazie per aver ascoltato il mio sfogo, probabilmente dopo questa storia avremo tutti bisogno di farci seguire da uno specialista... Simona
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 12/04/2011.
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