Ansia, non riesco a stare a casa

Buonasera,
sono una ragazza di 20 anni che scrive qui per un problema che mi sta causando non poche "problemi"
Se dovessi definire il mio disturbo, lo chiamerei come "ansia da prestazione giornaliera".
In pratica non riesco a riposarmi, a stare a casa da sola, insomma, sto bene con me stessa solo se ho perennemente qualcosa da fare, qualcuno con cui uscire ecc...
Appena mi "fermo" cado in una sorta di depressione, a volte molto forte che mi può portare anche a piangere.
Se può essere utile, potrei precisare che ho una vita sociale soddisfacente, anche dal punto di vista sentimentale le cose vanno bene e frequento l'università con successo.
Non so cosa potrebbe essere utile nel mio caso nè tantomeno quali potrebbero essere le possibile cause.
[#1]
Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile ragazza,
per prima cosa dovrebbe rivolgersi ad un medico per escludere cause organiche, tuttavia ad una prima impressione si direbbe che ogni volta che non ha qualcosa da fare e rimane sola con sé stessa finisce per contattare tanta infelicità e tristezza, davvero forse vera depressione, .... sembrerebbe anche che il suo trovarsi sempre qualcosa da fare, mille impegni, o avere sempre qualcuno accanto sia per lei appunto una difesa per non contattare questa sua infelicità di fondo, ... ci descrive la sua vita come apparentemente senza problemi, caratterizzata da una "vita sociale soddisfacente", in cui "anche dal punto di vista sentimentale le cose vanno bene" e frequenta "l'università con successo" .... tuttavia la profonda tristezza ed il pianto che affiorano in lei indicano che qualche suo profondo bisogno è in realtà totalmente insoddisfatto, anche se lei al momento non riesce ad intravederlo. Pertanto, una volta escluse cause organiche, potrebbe prendere in considerazione di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per autoesplorarsi, raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, capire cosa non va e poi trovare la sua personale risposta a ciò che non va.
Le faccio i miei migliori auguri e la saluto cordialmente.

Dr. Andrea Biserni
Psicologo Psicoterapeuta - Sessuologo Clinico
Terapia Rogersiana - www.sessuologia-psicologia.org

[#2]
Dr. Roberto Fantasia Psicologo, Psicoterapeuta 99 1
E' possibile che gran parte del suo comportamento sia dettato da una spinta interna che come un ordine le impone di esser forte, veloce, "efficace"...in poche parole perfetta! Probabilmente questo suo comportamento è stato premiato nella sua storia familiare, dove c'è stato poco spazio per condividere o esprimere ciascuno i propri bisogni o vissuti profondi...ha realizzato che per essere amata o vista, doveva essere "brava" "veloce" "efficiente". Probabilmente oggi ha bisogno di essere guidata a "sentire" più che a "fare" come le hanno suggerito da sempre.
La sua è una difficoltà a stare in contatto con se stessa, questo le impedisce di riconoscere i suoi bisogni autentici, esprimerli, metterli in relazione. E' possibile che nel suo caso sia utile sia la psicoterapia di gruppo che quella individuale.
La invito a stare serena, a 20 anni ci si inizia a confrontare col mondo adulto e pian piano si impara a "starci dentro". Non abbia fretta nè timori! Ha tutto il tempo e grandi risorse a sua disposizione.
Con affetto la saluto,
Arrivederci

Dr. Roberto Fantasia
www.psicologo-fantasia.com

[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara ragazza,

anche quando le condizioni oggettive di vita appaiono felici e soddisfacenti è possibile che si presenti un disago che sfugge a spiegazioni del tipo causa-effetto ricercate in eventi esterni.
Se non ti senti serena significa che qualcosa non va, forse senza che tu te ne renda conto.

L'iperattività e la necessità di riempire tutti gli spazi e tutto il tempo possono avere natura depressiva, e probabilmente potrai venirne a capo solo con l'aiuto di uno specialista.

Puoi però iniziare a chiederti se il problema è iniziato in qualche periodo particolare, se ci sono stati cambiamenti importanti nella tua vita e/o se qualche adulto per te importante è stato un modello di questo genere di comportamento.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
Utente
Utente
Grazie mille per le risposte
Sto cercando da un bel pò di capire da sola quelle che potrebbero essere le cause di fondo di questo mio atteggiamento ma l'unica cosa che sento di poter dire con certezza è che non voglio stare sola con me stessa e che sento di "sprecare" il mio tempo se sto ferma...
Grazie ancora per i suggerimenti ne parlerò al più presto con il mio medico di famiglia che spero sappia indirizzarmi, visto che questo "problema" sta diventando per me un bel pò pesante.
Grazie ancora
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Dr. Andrea Biserni Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 79
Gentile ragazza,
la visita medica come già le ho suggerito è doverosa, tuttavia, rileggendo la sua richiesta di consulto alla luce delle sue ultime parole, il suo disagio sembra sempre più genuinamente psicologico, quando lei afferma: "l'unica cosa che sento di poter dire con certezza è che non voglio stare sola con me stessa e che sento di "sprecare" il mio tempo se sto ferma...".
Con queste parole sembra davvero confermare che 1) tra le cause del suo atteggiamento vi sia una sorta di imperativo categorico del tipo "devi essere sempre produttiva e diligente" che le fa percepire lo stare ferma come sbagliato, pigrizia, e che 2) non riesce a stare sola con sé stessa perchè se lo fa finisce per contattare una sua profonda infelicità di fondo.
E' plausibile che proprio lo sforzo di tutta la sua vita di cercare di soddisfare il suddetto imperativo categorico (veicolato esplicitamente od implicitamente come valore probabilmente nel contesto familiare ed ivi appreso) abbia contribuito a far sì che lei abbia da molto tempo perso la capacità di contattare e consapevolizzare uno o più dei suoi bisogni profondi: di conseguenza qualche suo profondo bisogno è stato da lei trascurato od ignorato totalmente, rimanendo così insoddisfatto, anche se lei al momento non riesce ad avere chiara percezione di ciò.

Probabilmente dunque quando si ferma ed è sola contatta in modo inconsapevole la dolorosa insoddifazione di uno o più bisogni profondi, cosa che le fa sperimentare tristezza, sofferenza e voglia di piangere, senza comprendere da dove nascano.

In conclusione, sono davvero contento che si stia attivando per conquistare il proprio benessere e che chiederà al medico di base di indirizzarla, a mio parere non può infatti riuscire da sè a capire le cause del suo disagio, né tantomeno può superarlo con le sue sole forze, ribadisco quindi che

è davvero importante che lei si rivolga ad uno psicologo psicoterapeuta per autoesplorarsi, raggiungere una maggiore consapevolezza di sé, capire cosa non va e poi trovare la sua personale risposta a ciò che non va.
Felice che le siamo stati utili, la saluto con cordialità!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Bene, se vuoi facci sapere cosa dice il tuo medico e se ci sono novità.
Ti faccio tanti auguri,
[#7]
Dr. Marco Stefanelli Psicologo, Psicoterapeuta 29
Interessante è cercare di capire qual è il suo vissuto nei momenti di solitudine che cerca in tutti i modi di evitare attraverso l'iperattività.
Un aiuto psicologico può esserle utile ad acquisire maggior consapevolezza in tal senso e a dare un significato a queste sue reazioni che al momento percepisce come discrepanti da sè e producono sofferenza.

Saluti,

Dr. Marco Stefanelli
Psicologo - Psicoterapeuta a Roma
Socio Ordinario della SITCC (Società Italiana di Terapia Comportamentale e Cognitiva)

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