Diagnosi errata? psicologo o psichiatra?

Buongiorno.

Tre anni fa mi è stata diagnosticata da uno psichiatra una sindrome depressiva maggiore. Ho provato di tutto: Maveral, Xanax, Noritren, Tavor, Seroxat, Serpax ecc..
eppure dopo tre anni nel mezzo dei quali ho avuto un leggero miglioramento, legato però al fatto che ho preso la laurea(penso) e non ai medicinali, ho avuto una ricaduta sempre più pesante.
Fin dall'inizio dell'assunzione dei farmaci capitavano giornate in cui sembravo un'ameba, mi sentivo come drogata, non ragionavo bene e qualche volta pensai anche al suicidio, cosa MAI successa prima.


6-7 mesi fa una mia amica mi consigliò uno psicologo-psicoterapeuta il quale mi ha detto che lui non fa diagnosi da manuale perchè guarda nell'insieme l'individuo e siccome le medicine non stanno avendo risultati positivi mi ha consigliato di provare ad intraprendere in contemporanea una psicoterapia con lui.
Quando al primo appuntamento gli ho detto che avrei voluto interrompere i farmaci il giorno stesso mi ha fulminata con lo sguardo e detto di non farlo assolutamente di botto, ma andare dallo psichiatra e provare a chieder lui di interrompere i farmaci.

Dopo essermi recata dallo psichiatra mi ha detto che non era il caso di interromperli.
Allora ho cambiato Psichiatra e in "poco tempo" mi ha fatto smettere di assumere farmaci consigliandomi di non abbandonare assolutamente la psicoterapia con il nuovo terapeuta.

Ora che sto andando solamente da questo nuovo psicoterapeuta ci sono stati dei miglioramenti notevoli. Come è possibile ciò? I farmaci non mi hanno fatto stare bene, non capisco, e poi perchè continuava a cambiarmi cura?
Bhè alla fine in tre anni ho speso migliaia di euro dallo psichiatra senza ottenere risultati positivi, è possibile considerarla una truffa?

Se la depressione si cura con i farmaci, perchè non è stato così ed invece sto guarendo con la psicoterapia? Se la Psichiatria non è così precisa perchè mi hanno fatto prendere tutte quelle medicine? Se mi fossi suicidata io lo attribuisco ai farmaci e a null'altro, non avevo alcun motivo reale per uccidermi.

Vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 218 4
Gentile utente,
innanzitutto grazie per la sua testimonianza.
Bisognerebbe inoltrare le sue domande anche ad uno psichiatra del sito che, in quanto medico, potrebbe sicuramente dare un parere circa la terapia farmacologica da lei intrapresa.
Per quanto mi riguarda, pur non prescrivendo farmaci, non mi sento assolutamente di demonizzarli. Ci sono casi in cui un supporto farmacologico, pur con una psicoterapia in corso, è indispensabile. E' probabile che non fosse il suo caso ma non mi è possibile pronunciarmi perchè non ci parla dei motivi che hanno portato lo psichiatra a formulare la diagnosi di depressione maggiore...
Forse è un po' azzardato parlare di truffa...
Il secondo psichiatra da cui è andata ha confermato la diagnosi?
Le faccio molti auguri per il suo percorso psicologico e in generale per la sua vita.

Cordialmente.

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Amica,

il fatto che la depressione si curi con i farmaci o con la psicoterapia è argomento di animato dibattito, e ci sono prove a sostegno di entrambe le posizioni.

In generale i farmaci sono tutt'altro che pillole magiche e fanno effetto solo su una parte della popolazione perchè l'efficacia è legata a variabili individuali non sempre prevedibili.
Di conseguenza capita molto spesso che prima di trovare lo psicofarmaco giusto i pazienti se ne vedano prescrivere più di uno.
Certo è che a volte determinati prodotti possono agire in maniera indesiderata, come nel suo caso, ma questo non è prevedibile.

A volte inoltre la depressione è diagnosticata fuori luogo:
www.medicitalia.it/fmassaro/news/668/DEPRESSIONE-troppe-diagnosi-e-troppi-farmaci

Se vuole può sempre postare il suo quesito in psichiatria e sentire cosa le rispondono.
Penso che comunque l'importante sia che ora abbia trovato la strada giusta per lei e che ci siano già dei miglioramenti.
Le faccio tanti auguri per la completa risoluzione dei suoi disturbi,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Gentile dottore,

ora vi racconto più nei particolari.

Al primo psichiatra ho riferito di aver passato dei brutti periodi in cui non avevo voglia di uscire di casa, mi sentivo triste, mi veniva l'ansia poi non ricordavo come, ma passò. Dopo qualche mese ritornò la tristezza e la non voglia di uscire di casa, sta volta senza ansia e qui decisi di andare in cura.
Lo psichiatra mi disse che era una malattia legata al cervello, paragonandola ad un mal funzionamento chimico e che i fattori ambientali l'avevano aggravata.

Il secondo psichiatra mi riferì che soffrivo di depressione(non altro) ma che visto i miglioramenti con la psicoterapia mi ha riferito che se me la fossi sentita di lasciare le medicine ed affrontarla con la sola psicoterapia lui sarebbe stato disposto, a patto che fossi andata immediatamente da lui se avessi avuto una ricaduta.

[Questo psichiatra è stato davvero gentilissimo, lo era anche il precedente, eppure sbagliava a curarmi e della gentilezza con tutta l'ammirazione che provo verso di essa, quando si parla di salute non so che farmene se poi mi viene data una cura sbagliata.]

Con lo psicoterapeuta indagammo sul primo periodo depressivo a cui facevo riferimento prima e affiorò un ricordo in cui scoprimmo che dopo un litigio con mio padre apparentemente banale conclusosi nel migliore dei modi, tutto passò di botto, eppure ci fu la seconda ricaduta che poi mi spinse ad andare dallo psichiatra.
Nel giro di un po' di sedute emerse inoltre un ricordo in cui sentivo mio padre tornare a casa da lavoro con umore triste e piangeva molto forte, come un bambino; presumo sia nato un po' tutto da lì, perchè dopo quella seduta migliorai molto.
La cosa stana è che non ho mai avuto motivo per provare odio per mio padre, mi ha sempre trattata come una principessa, è veramente possibile che una depressione possa essere scatenata da un ricordo simile e non da odio o chissà quale brutta esperienza?
Ci può essere di peggio dietro? La psicoterapeuta adesso mi sta facendo alcune sedute interamente centrate sull'ipnosi alternate a colloqui e le cose sembrano migliorare di seduta in seduta.
Ora sto molto meglio, esco, mi diverto ecc... l'unica cosa è che raramente se penso a mio padre mi viene una tristezza immensa, anche se ora la affronto uscendo, mai ansia e al massimo mi rovino un pomeriggio, una serata. Tutto ciò da 4-5 mesetti circa.
Il terapeuta dice che sono su una buona strada, ma ci tiene molto che continui la terapia ad intervalli di una volta ogni due settimane.

Grazie per l'attenzione.
[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile ragazza,
già anni fa il Premo Nobel Eric Kandel affermava che, così come i farmaci, anche la psicoterapia è in grado di provocare modificazioni biologiche in alcune aree del cervello.

Attualmente le moderne tecniche di neuroimaging hanno fornito le evidenze empiriche di tali processi, mostrando che la psicoterapia porta a modificazioni strutturali e funzionali di aree cerebrali specifiche (ad esempio, quelle coinvolte nell'attività legata alle emozioni) del tutto simili a quelle ottenute con i farmaci.

Esistono studi specifici in tal senso anche su persone che soffrivano di depressione e Lei ne è un'ulteriore conferma.

Cari auguri.

P.S. Stavamo scrivendo insieme...
Da qui non è possibile nè corretto giudicare l'operato del suo psicoterapeuta: se ha dei dubbi, ritengo sia meglio che ne parli proprio con lui.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#5]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente

Probabilmente voi dottori che siete del campo conoscerete già queste ricerche, ma ci tenevo a mettere le informazioni a disposizione di tutti, dal link se ne deduce che gli psicofarmaci sono un bluff. Cosa ne pensate?
[#6]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile utente , forse, parlare di bluff è eccessivo, tuttavia le ricerche da lei riportate sono abbastanza note ed evidenziano che negli ultimi anni c'è stata un'enfasi, sui farmaci in questione, poco giustificata.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La psichiatria non è una prassi esatta, ma se è per questo nemmeno la psicoterapia. Ogni scienza o disciplina che riguarda l'uomo presenta margini e possibilità d'errore. Fra l'altro uno psichiatra e uno psicologo psicoterapeuta partono da formazioni molto diverse, anche se l'oggetto delle loro professioni è in larga parte sovrapponibile.

Per questo la cosa migliore, nel dubbio, è sentire il parere di altri professionisti, proprio come ha fatto lei. Solo, la prossima volta, magari non aspetti anni a farlo.

Può dirci qualcosa della psicoterapia che con lei sta funzionando? Da quanto tempo l'ha iniziata, di che tipo è, frequenza delle sedute, argomenti di discussione in seduta, se ha ricevuto indicazioni comportamentali specifiche ecc.

Cordiali saluti
[#8]
Link rimosso, non è possibile pubblicizzare siti esterni.

[#9]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
La terapia la sto facendo da circa 6 mesi, lo specialista è uno psicologo-psicoterapeuta-psicoanalista.
Inizialmente l'ho visto con frequenza settimanale poi verso la fine del quinto mese ho iniziato bisettimanalmente.
Il tema più trattato è stata la relazione con mio padre e in parte anche quella con mio fratello. Abbiamo "discusso" su tematiche legate alla vita sentimentale attuale e passata, ai legami affettivi con i famigliari stretti(nonni, mamma, fratello/sorella) e le amiche, il lavoro, la scuola ecc... abbiamo toccato un po' di tutto, anche se in non molte cose siamo scesi nello specifico.
Ansia e umore si sono attenuati con la psicoterapia piano pianino.
In ogni caso piuttosto che prendere le medicine legate agli stati d'ansia futuri mi ha insegnato ad affrontarla con le tecniche del training autogeno.
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