Trauma da lutto e trasferimento
Buongiorno. 6 mesi fa ho perso mio marito a seguito di un tumore, dopo 16 mesi di chemio e tentativi vari. I primi tempi ho trovato una forza immane in me e riuscivo a reagire, ora però sto malissimo. nonostante la terapia psicologica che sto seguendo mi sento a pezzi. piango sempre e non riesco ad aver voglia di fare nulla.So che devo reagire per nostra figlia che ha quasi 5 anni e davanti a lei riesco a fingere bene, però appena la sera lei dorme io entroi in crisi profonda. Volevo andare via dalla casa. Vorrei tornare a Chiavari, dove vivevo prima di conoscere lui. Ora stiamo nell'entroterra ligure, in un posto che non mi è mai piaciuto. Ora più che mai mi da una tristezza incredibile. Ho il terrore però che per la bambina sia un ulteriore trauma. Allontanarla dalla casa di sempre. l'ultimo anno di asilo lo farei comunque fare qui, anche se dovrei fare più viaggi con l'auto. La psicologa e la pediatra dicono che lòei si abituerà e che se io riuscirò a stare meglio lo sarà anche per lei. Ho però il terrore di farla soffrire. voi cosa mi consigliate? sono combattuta e in preda all'ansia. Grazie e cordiali slauti
Patrizia
Patrizia
[#1]
È difficile darle un consiglio a distanza su un tema così delicato. In generale è vero ciò che le hanno detto i colleghi, ossia che i bambini piccoli fanno presto ad abituarsi. Può darsi che lo stato di prostrazione in cui lei ora si sta trovando le renda più difficile prendere una decisione, ma dovrebbe pensare, appunto, al benessere di sua figlia. Perciò se più specialisti che conoscono la vostra situazione le stanno suggerendo di fare una cosa, credo che dovrebbe farla.
>>> se io riuscirò a stare meglio lo sarà anche per lei.
>>>
Su questo, ci sono pochi dubbi.
Potrebbe procedere per gradi, magari viaggiando insieme a sua figlia per vedere delle case, dei luoghi e farla abituare un poco alla volta. Ma non condanni se stessa a sua figlia all'immobilismo.
Anzi, consideri che se il dramma della scomparsa di suo marito si è consumato mentre abitavate nella casa in cui siete adesso, allontanarvene potrebbe decisamente aiutarvi a superare e lasciarvi alle spalle l'accaduto.
Cordiali saluti
>>> se io riuscirò a stare meglio lo sarà anche per lei.
>>>
Su questo, ci sono pochi dubbi.
Potrebbe procedere per gradi, magari viaggiando insieme a sua figlia per vedere delle case, dei luoghi e farla abituare un poco alla volta. Ma non condanni se stessa a sua figlia all'immobilismo.
Anzi, consideri che se il dramma della scomparsa di suo marito si è consumato mentre abitavate nella casa in cui siete adesso, allontanarvene potrebbe decisamente aiutarvi a superare e lasciarvi alle spalle l'accaduto.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile signora,
la bambina si accorge di sicuro che lei sta male, nonostante i suoi sforzi, perchè a quell'età i figli sono molto attenti agli stati d'animo dei genitori, dai quali dipende la loro sopravvivenza.
Dal momento che la piccola ha solo 5 anni e che non ha ancora iniziato ad andare a scuola è probabile che non risentirà del trasferimento, soprattutto se sarà graduale e se lei glielo presenterà come qualcosa di positivo (ad es. dicendole che andrete spesso al mare ecc.).
Anzi, visto che iniziare le elementari rappresenterà comunque un cambiamento questo è il momento migliore per trasferirvi, perchè per l'ultimo anno d'asilo non dovrà lasciare i compagni e perchè sa che a settembre 2012 dovrebbe cambiare ambiente (rispetto all'asilo) anche rimanendo a vivere dove siete ora.
Potrete sempre tornare a trovare eventuali amichetti della bambina quando lei lo vorrà, glielo dica se pensa che possa soffrire per questo.
Le ha parlato della possibilità di traslocare?
Come le sembra che abbia reagito?
Non si colpevolizzi all'idea di trasferirvi, e cerchi anzi di parlare alla sua psicologa di quello che eventualmente trattiene lei, più che la bambina, dove siete ora: è infatti possibile che lei attribuisca a sua figlia dei sentimenti e delle difficoltà che in realtà sono suoi.
Forse in questo momento potrebbe esserle d'aiuto una terapia farmacologica ad integrazione del lavoro psicologico, ci pensi.
Le auguro sentitamente di riuscire a superare il dolore e a ricostruirsi una vita il più possibile serena.
la bambina si accorge di sicuro che lei sta male, nonostante i suoi sforzi, perchè a quell'età i figli sono molto attenti agli stati d'animo dei genitori, dai quali dipende la loro sopravvivenza.
Dal momento che la piccola ha solo 5 anni e che non ha ancora iniziato ad andare a scuola è probabile che non risentirà del trasferimento, soprattutto se sarà graduale e se lei glielo presenterà come qualcosa di positivo (ad es. dicendole che andrete spesso al mare ecc.).
Anzi, visto che iniziare le elementari rappresenterà comunque un cambiamento questo è il momento migliore per trasferirvi, perchè per l'ultimo anno d'asilo non dovrà lasciare i compagni e perchè sa che a settembre 2012 dovrebbe cambiare ambiente (rispetto all'asilo) anche rimanendo a vivere dove siete ora.
Potrete sempre tornare a trovare eventuali amichetti della bambina quando lei lo vorrà, glielo dica se pensa che possa soffrire per questo.
Le ha parlato della possibilità di traslocare?
Come le sembra che abbia reagito?
Non si colpevolizzi all'idea di trasferirvi, e cerchi anzi di parlare alla sua psicologa di quello che eventualmente trattiene lei, più che la bambina, dove siete ora: è infatti possibile che lei attribuisca a sua figlia dei sentimenti e delle difficoltà che in realtà sono suoi.
Forse in questo momento potrebbe esserle d'aiuto una terapia farmacologica ad integrazione del lavoro psicologico, ci pensi.
Le auguro sentitamente di riuscire a superare il dolore e a ricostruirsi una vita il più possibile serena.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
<I primi tempi ho trovato una forza immane in me e riuscivo a reagire, ora però sto malissimo. nonostante la terapia psicologica che sto seguendo mi sento a pezzi. piango sempre e non riesco ad aver voglia di fare nulla>.
Gentile signora,
il suo stato emotivo è comprensibile, lei ha subito una grave perdita e il lutto porta con sé movimenti depressivi. Elaborarlo è un processo lungo delicato e il percorso psicologico che sta compiendo le sarà di aiuto.
Se il luogo in cui vive peggiora il suo malessere, progettare un cambiamento potrebbe aiutarla. Certamente riuscire a stare meglio è di aiuto anche per la sua bimba.
Concordo con quanto suggeritole dal collega sull'opportunità di procedere gradualmente.
In ogni caso ascolti i pareri degli esperti che la stanno seguendo e valuti con loro costi e benefici per lei e la sua piccola in merito alla scelta da compiere.
I miei più sentiti auguri
Gentile signora,
il suo stato emotivo è comprensibile, lei ha subito una grave perdita e il lutto porta con sé movimenti depressivi. Elaborarlo è un processo lungo delicato e il percorso psicologico che sta compiendo le sarà di aiuto.
Se il luogo in cui vive peggiora il suo malessere, progettare un cambiamento potrebbe aiutarla. Certamente riuscire a stare meglio è di aiuto anche per la sua bimba.
Concordo con quanto suggeritole dal collega sull'opportunità di procedere gradualmente.
In ogni caso ascolti i pareri degli esperti che la stanno seguendo e valuti con loro costi e benefici per lei e la sua piccola in merito alla scelta da compiere.
I miei più sentiti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Utente
Gent.mi Dott. vi ringrazio per le vs risposte. L'idea del trasferimento è una realtà molto vicina, nel senso che domani andrò per la seconda volta a vedere una casa che mi è piaciuta moltissimo. In effetti anche a me l'idea di lasciare la casa che ho "creato" con lui mi fa star male, ma qui mi rendo conto di vivere nella tristezza. Passo da casa all'asilo e all'ufficio e viceversa. non esco non faccio nulla; e appena la piccola dorme passo tempo a sfogliare foto, a prendere i suoi abiti dagli armadi e cercare il suo profumo. Senza contare che qui ho i parenti di mio marito vicino e non è per cattiveria, ma la presenza ogni giorno di mia suocera non mi aiuta, ma mi porta ogni momento a pensare a lui. In merito al trasferimento,ho provato a fare qualche accenno alla piccola, ma lei dice che vuole stare qui e temo che ci siano delle influenze esterne in questa sua decisione. Da quando ho accennato ai miei suoceri di voler andare via da qui, la bimba ha stranamente iniziato a dire che Chiavari non le piace e che non ci vuole andare. Cosa assurda visto che è sempre stata contenta di andarvi poichè lì ci sono anche i miei nipoti ai quali è molto legata. Per quanto riguarda invece la terapia medica associata a quella psicologica ho preso per tutto il periodo in cui lui stava male un po' di cose. Ho iniziato con zoloft, ma dopo un po' di tempo non mi faceva nulla e forse stavo ancora peggio. Poi stavano iniziando gli attacchi bulimici, (in passato ne avevo già sofferto) e la dottoressa è passata alla fluoxetina. Successivamente non so cosa mi sia preso, ma di colpo a dicembre non ho più voluto prendere nulla e ho interrotto. ho mollato anche il lexotan e il minias che prendevo per dormire. ora non sto più prendendo nulla e forse lo sbaglio più grosso è stato quello di interrompere tutto così all'improvviso. Ormai è da dicembre che non prendo nulla. Credo non avrebbe più senso a sto punto ricominciare, anche se riconosco che prima stavo meglio. Non so se "fuggire" da qui sia la vera soluzione al mio malessere, ma di certo so che sarebbe un buon inizio per cercare di rialzarmi. Se penso alla casa lì a chiavari mi sento come se la luce mi entrasse nel cuore, mentre qui mi sento avvolta dall'ombra. Grazie ancora di cuore per i vostri consigli.
[#5]
Gentile signora,
per la cura farmacologica è competente il medico che gliel'ha prescritta (lo psicologo non è medico), non è comunque una buona idea autosospenderla. Senta quindi un parere specialistico in merito o se crede posti la domanda in psichiatria.
Per quanto concerne l'atteggiamento della bimba rispetto ad un possibile trasferimento possono essere diversi i motivi per cui manifesta un'idea differente (oltre a sua suocera se ha potuto verificare questo).
Sta comunque nelle cose che voglia rimanere nel luogo dove è nata e cresciuta, ma se nel nuovo contesto troverà buone risposte ai suoi bisogni e vedrà una mamma più serena avrà buone possibilità di adattarsi. Sarebbe meglio non insistere nel volerla convincere, non è di aiuto, la abitui gradualmente a frequentare la nuova località e a sperimentarne gli aspetti positivi.
Le auguro un sereno futuro
per la cura farmacologica è competente il medico che gliel'ha prescritta (lo psicologo non è medico), non è comunque una buona idea autosospenderla. Senta quindi un parere specialistico in merito o se crede posti la domanda in psichiatria.
Per quanto concerne l'atteggiamento della bimba rispetto ad un possibile trasferimento possono essere diversi i motivi per cui manifesta un'idea differente (oltre a sua suocera se ha potuto verificare questo).
Sta comunque nelle cose che voglia rimanere nel luogo dove è nata e cresciuta, ma se nel nuovo contesto troverà buone risposte ai suoi bisogni e vedrà una mamma più serena avrà buone possibilità di adattarsi. Sarebbe meglio non insistere nel volerla convincere, non è di aiuto, la abitui gradualmente a frequentare la nuova località e a sperimentarne gli aspetti positivi.
Le auguro un sereno futuro
[#6]
E' comprensibile che i nonni siano contrariati dall'idea che lei e la bambina vi trasferiate, specie se sono abituati a vedere spesso la nipotina.
Mi pare di capire che però non vi spostereste molto lontano da dove abitate ora, quindi può dire loro che continueranno a vedere la bambina quando lo vorranno e contemporaneamente può approfittare della bella stagione per portare la piccola a Chiavari facendole incontrare i cuginetti e apprezzare i giochi che può fare sul mare.
E' importante che non si inneschi una battaglia fra lei e i suoi suoceri, e per evitare questo è necessario che parliate apertamente e schiettamente della situazione.
Mi pare di capire che però non vi spostereste molto lontano da dove abitate ora, quindi può dire loro che continueranno a vedere la bambina quando lo vorranno e contemporaneamente può approfittare della bella stagione per portare la piccola a Chiavari facendole incontrare i cuginetti e apprezzare i giochi che può fare sul mare.
E' importante che non si inneschi una battaglia fra lei e i suoi suoceri, e per evitare questo è necessario che parliate apertamente e schiettamente della situazione.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.3k visite dal 07/04/2011.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.