Paura di proseguire con la separazione

saluti a tutti e ringrazio in anticipo per ogni eventuale risposta

Da anni il mio matrimonio è andato spengendosi, dopo la nascita dei figli ho visto un cambiamento in mia moglie che ha passato l'affetto che provava per me verso di loro. Non è mai stat una moglie affettuosa e non esternava quasi mai i sentimenti verso di me, questa situazione si è acuita ancora di piu dopo la nascita dei bambini. Per i primi anni di vita dei bambini questo non mi ha pesato visto che mi davano nuove emozioni, ma passati i 5/6 anni di età, e, successivamente alla diagnosi di una malattia incurabile riscontrata ad una persona a me cara, ho iniziato a fare un bilancio della mia vita, e mi sono reso conto che non avevo mai ricevuto l'affetto che avrei voluto, ho chiesto a mia moglie se poteva impegnarsi a essere piu presente, piu affettuosa, piu calorosa verso di me. Lei ha risposto che quello non è il suo carattere e che non sarebbe riuscita ad aiutarmi. Ne ho preso atto ma continuavo a sentire bisogno di affetto così, periodicamente tornavo a chiederle di comportarsi come sarebbe piaciuto a me, da quel momento ho iniziato a pesare ogni suo rifiuto, partendo dalle cose stupide e banali, fino alle cosa che erano piu importanti (e senza magari pesare in egual misura le cose in cui lei mi assecondava), di fatto c'è stato un progressivo allontanamento di affetto, fino ad arrivare al punto di aver paura di chiederle qualsiasi cosa per non sentire il suo eventuale rifiuto. Questa cosa è andata avanti per diversi anni, anni nei quali continuavo ogni tanto a esprimerle le mie esigenze non corrisposte con il risultato che in questo momento non provo piu amore per lei.
Otto mesi fà spinto da un litigio sono andato da un legale e ho chiesto la separazione, a cui però non ho dato seguito dopo essere stato convinto da lei e dai miei parenti a provare nuovamente "per il bene dei bambini", per un mesetto sembrava un'altra donna, poi piano piano è ritornata quella di sempre, e nuovamente ho detto che volevo separarmi, solito copione, mi ha di nuovo "convinto" ripetendo nuovamente quello che era accaduto la volta precedente.
Come avrete immaginato adesso sono nuovamente nella stessa situazione, solo che non ho voglia di cascarci di nuovo, tanto so che sarebbe una cosa temporanea, ma ho paura di fare il passo decisivo, quello dal quale non si puo' tornare indietro, un pò per la responsabilità verso i bambini e un po' per la paura del nuovo. So che solo la separazione potrebbe darmi nuova vita, nuove sensazioni che ormai non potrei piu avere se rimanessi in famiglia, ma, mi manca la forza di fare l'ultimo passo..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile signore,

mi pare di capire che prima della nascita dei bambini fra lei e sua moglie le cose andavano bene: anche allora era poco affettuosa? Sarebbe importante capire se in un primo periodo a lei questo non creava problemi, o se invece all'inizio sua moglie esternava i propri sentimenti ed è diventata più chiusa col passare del tempo.
Ad ogni modo, venendo alla situazione attuale penso che lei dovrebbe cercare di capire se davvero non ama più sua moglie, o se piuttosto i suoi sentimenti sono cambiati in risposta a quello che è successo e la relazione è quindi potenzialmente recuperabile iniziando un percorso di coppia presso uno psicologo che si occupi di questa materia.
Restare assieme solo per i bambini non è una buona idea perchè li fareste vivere in un clima di ambiguità e scarsa serenità, e penso che se davvero lei non prova più nulla per sua moglie una separazione condotta il più civilmente possibile sia da preferirsi a una convivenza forzata in presenza di un conflitto coniugale non risolto.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
lei descrive una relazione matrimoniale che va trascinandosi da anni con modalità di relazione disfunzionali non affrontate costruttivamente, che sono andate progressivamente peggiorando.

Come dice lei si ritrova ora nella stessa situazione "il solito copione che si ripete", ma stavolta con la consapevolezza di non voler tornare daccapo, seppure con il giustificato timore di poter compiere un passo falso.

Le suggerisco pertanto di rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta di coppia (indicato l'orientamento sistemico-relazionale), che possa aiutarvi ad affrontare efficacemente la situazione di forte difficoltà nella quale vi trovate e ad apportare un cambiamento nella vostra relazione matrimoniale, che sia nella direzione della separazione o altro. Cosa tutta da vedere con l'esperto che incontrerete.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Non è mai stat una moglie affettuosa e non esternava quasi mai i sentimenti verso di me, questa situazione si è acuita ancora di piu dopo la nascita dei bambini."

Gent.le utente,
lei ha avvertito questa carenza d'affetto fin dall'inizio
del rapporto con sua moglie o dopo il matrimonio?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Utente
Utente
Rispondo sia alla Dr. Flavia Massaro che alla Dr. Sabrina Camplone:

Pur amandomi mia moglie è sempre stata poco affettuosa, poco calorosa; cerco di spiegare meglio la situazione, in giro per strada raramente lei mi abbracciava o mi dava la mano per camminare insieme; non ricordo di quando possa avermi baciato con passione in casa nè tanto meno fuori casa (non intendo quindi un bacio sulle labbra e nemmeno i baci durante l'atto sessuale), non ricordo abbracci calorosi, ne di sesso fatto dietro a impulso passionale e in situazioni non "tradizionali", e, anche per il sesso "normale" ero quasi sempre io che mi proponevo.
Questa cosa nei primi anni del matrimonio non mi ha pesato, e, anche se le facevo presente cosa mi sarebbe piaciuto, sopperivo agendo io al posto suo, poi sono nati i bambini e la cosa ha continuato a non pesarmi forse perchè la "novità" dei bambini era piu forte di tutto il resto, poi, come ho già detto, dopo aver saputo di una malattia incurabile diagnosticata ad una persona vicina e l'avvicinarsi dei 40 anni ho iniziato a pormi delle domande, su come avevo vissuto fino a quel momento. Ho iniziato a chiedermi ma perchè io ho voglia di dimostrare amore, passione e lei non ricambia? e a quel punto le ho chiesto di essere piu affettuosa, piu passionale di dimostrarmi materialmente il suo amore, ma, ho incontrato un muro, la risposta in sintesi è questa: il mio carattere è questo e non riesco a fare quello che mi chiedi, e i comportamenti che chiedi te sono comportamenti da ventenni e non da persone adulte, ignorando anzi, meglio dire, sottovalutando la mia richiesta di aiuto.
Il risultato è stato che alla lunga questo suo comportamento mi ha allontanato sempre piu da lei fino al punto in cui mi trovo oggi.
Non riesco a dire che non le voglio piu bene, ma di sicuro non posso dire che la amo ancora, oggi non ho la forza di tentare nuovamente a starle vicino perchè so già che tra due o tre o tra sei mesi la situazione si ripeterebbe, ma, ho paura, non ho la forza di proseguire nella separazione pur sapendo che questa ormai è una vita che non mi soddisfa piu, pur sapendo che da qualche parte sicuramente c'è una donna che riuscirebbe a farmi felice.

Grazie per la vostra Pazienza
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Utente
Utente
Rispondo alla Dr. Laura Rinella

Non siamo andati a fare terapia di coppia perchè in una delle discussioni avute con mia moglie lei mi ha apostrofato dicendomi "te hai bisogno di un aiuto" come per dire: "io sono quella giusta, te hai bisogno di uno psicologo, perche quello che ha idee sbagliate sei te e non io."
Beh non è stato piacevole, se avesse proposto andiamo in terapia insieme, ci sarei andato, ma, detta come l'ha detta lei non ho neppure avuto la voglia di proporlo io.

Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Forse sua moglie è rimasta disorientata dalle sue richieste.
Mi spiego: se la signora anche prima del matrimonio non era particolarmente "espansiva" probabilmente non si spiegherà come mai questo le è andato bene per molti anni, e ad un certo punto invece ha iniziato a chiederle di essere diversa da come è sempre stata.
Forse per questo le ha risposto che dev'essere lei ad andare da uno psicologo, se il ragionamento è "io sono sempre la stessa, se ora questo non ti va più bene è perchè sei tu ad avere delle difficoltà".

Penso che potreste rivolgervi ad uno psicologo non tanto per una terapia di coppia, quanto per analizzare la situazione e prendere una decisione ponderata.
Se non aveste anche dei figli dei quali preoccuparvi la situazione sarebbe più semplice, ma dovendo pensare anche a loro è opportuno che prendiate quanto prima la decisione di separarvi o di riprovarci - questa volta però facendovi aiutare a ristabilire un equilibrio di coppia soddisfacente per entrambi.

Se sua moglie si rifiutasse sempre e comunque di consultare uno psicologo anche senza finalità "terapeutiche" può farlo lei, per chiedere un aiuto in questo periodo così difficile e chiarirsi meglio le idee su cosa decidere.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
comprendo come non sia facile poter affrontare efficacemente l'argomento terapia di coppia, dato le vostre difficoltà di comunicazione.

Le suggerirei di tentare nuovamente, proponendo magari una consultazione iniziale, sgombrando il campo da colpevolizzazioni e singole responsabilità e definendo la cosa utile per le vostre difficoltà di coppia.

Le potrebbe essere utile contattare in prima persona un terapeuta di coppia per avere maggiori indicazioni in merito ad un coinvolgimento di sua moglie.


Cordialmente
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
la sua ambivalenza è comprensibile perché è chiaro che nutre ancora delle aspettative, pur rendendosi conto razionalmente che è una prospettiva inverosimile ma d'altro canto è quotidianamente in contatto con un'insoddisfazione che sta progressivamente riducendo la sua motivazione a sopportare la situazione.
A questo punto l'aiuto di uno psicologo-psicoterapeuta dovrebbe essere orientato a fare maggiore chiarezza dentro di sé e a sostenerla nell'assumersi la responsabilità di riprendere in mano le redini della sua vita.