Mancanza di sicurezza in sé
Da piccola ero molto timida e mi sentivo molto brutta, crescendo,dai 16 anni in poi, ho avuto modo di frequentare vari ragazzi, senza mai trovarmi completamente bene con loro. Qualsiasi relazione stessi per intraprendere, alla fine ero sempre io quella che, a detta loro, sbagliavo, o ero troppo affettuosa, o pensavo troppo alla " coppia " ecc, cose che, a detta mia, adesso, ripensandoci, credo siano fondamentali per un buon rapporto di coppia. Il problema è che tutte queste speranze di relazioni mi hanno recato varie delusioni, tra cui anche un tradimento. Adesso sto in una relazione da qualche mese, con una persona splendida, siamo una coppia, siamo uniti, condividiamo tutto, non ci sono segreti, per la prima volta posso dire di star vivendo un " Noi " davvero, sono felice, e mi sento in equilibrio con me stessa.
In passato ho sofferto di una forma di anoressia, e tutt'ora molto spesso se im trovo in ansia, o sono nervosa, non riesco a mangiare. E' diversa da quella precedente: in passato non volevo mangiare, adesso, quando capita, non riesco, ed ho continuamente nausea. Questa mi viene quando, ad esempio, ho paura che possa accadere qualcosa, che qualcosa possa farmi male. Una cosa che mi fa star male, senza alcun motivo, è l'idea che questa relazione possa finire. Il problema è che lui non fa nulla per recarmi questa paura, anzi, è sempre presente, mi fa notare che effettivamente io sono il suo primo pensiero. Ma allora perché continuo ad avere questa paura che tutto possa finire da un momento all'altro? Per la prima volta in vita penso ad un futuro, con qualcuno, una casa, una famiglia, è una cosa del tutto nuova, però entrambi ci crediamo tantissimo, e io per la prima volta posso dire di conoscere la persona che ho accanto, davvero, e sento che il suo sentimento per me è reale. E' qualcosa di inspiegabile.
Possibile che questa mia paura sia dettata in realtà non dalle delusioni passate ( magari quelle hanno contribuito ) ma al divorzio dei miei genitori che ho affrontato nell'età infantile? Come posso fare per poter dire a me stessa che devo smetterla di pensare che tutto possa andare sempre negativamente? Quest'ansia che mi creo da sola mi fa star male. Vado da uno psicanalista da quasi un anno, e con lui sono già riuscita ad affrontare e risolvere molti dei miei problemi, sono cresciuta molto, ma questo ancora resiste. La gelosia credo sia solo mancanza di fiducia in se stessi, quindi, come posso fare per evitare di crearmi problemi da sola, dato che non c'è motivo di averli in questa situazione? Grazie in anticipo.
In passato ho sofferto di una forma di anoressia, e tutt'ora molto spesso se im trovo in ansia, o sono nervosa, non riesco a mangiare. E' diversa da quella precedente: in passato non volevo mangiare, adesso, quando capita, non riesco, ed ho continuamente nausea. Questa mi viene quando, ad esempio, ho paura che possa accadere qualcosa, che qualcosa possa farmi male. Una cosa che mi fa star male, senza alcun motivo, è l'idea che questa relazione possa finire. Il problema è che lui non fa nulla per recarmi questa paura, anzi, è sempre presente, mi fa notare che effettivamente io sono il suo primo pensiero. Ma allora perché continuo ad avere questa paura che tutto possa finire da un momento all'altro? Per la prima volta in vita penso ad un futuro, con qualcuno, una casa, una famiglia, è una cosa del tutto nuova, però entrambi ci crediamo tantissimo, e io per la prima volta posso dire di conoscere la persona che ho accanto, davvero, e sento che il suo sentimento per me è reale. E' qualcosa di inspiegabile.
Possibile che questa mia paura sia dettata in realtà non dalle delusioni passate ( magari quelle hanno contribuito ) ma al divorzio dei miei genitori che ho affrontato nell'età infantile? Come posso fare per poter dire a me stessa che devo smetterla di pensare che tutto possa andare sempre negativamente? Quest'ansia che mi creo da sola mi fa star male. Vado da uno psicanalista da quasi un anno, e con lui sono già riuscita ad affrontare e risolvere molti dei miei problemi, sono cresciuta molto, ma questo ancora resiste. La gelosia credo sia solo mancanza di fiducia in se stessi, quindi, come posso fare per evitare di crearmi problemi da sola, dato che non c'è motivo di averli in questa situazione? Grazie in anticipo.
[#1]
Cara ragazza,
dal momento che sei già in terapia è importante che tu discuta questi dubbi con lo psicologo che si sta già occupando del tuo caso.
Cosa ti ha spinto a scrivere a noi questa sera?
Ci fai delle domande alle quali non è possibile rispondere senza conoscere approfonditamente la situazione, e mi è possibile risponderti solo che le tue paure circa la possibile fine della relazione attuale possono essere determinate dalle esperienze negative del passato, dalla fine del rapporto dei tuoi genitori che forse ti fa pensare che tutte le relazioni prima o poi finiscano, da tue eventuali insicurezze e così via.
L'importante è che tu parli di questo in terapia per venirne a capo, senza pensare che ti stai creando dei problemi da sola perchè se così fosse potresti anche smettere di crearteli senza bisogno di aiuto esterno.
Ti faccio tanti auguri,
dal momento che sei già in terapia è importante che tu discuta questi dubbi con lo psicologo che si sta già occupando del tuo caso.
Cosa ti ha spinto a scrivere a noi questa sera?
Ci fai delle domande alle quali non è possibile rispondere senza conoscere approfonditamente la situazione, e mi è possibile risponderti solo che le tue paure circa la possibile fine della relazione attuale possono essere determinate dalle esperienze negative del passato, dalla fine del rapporto dei tuoi genitori che forse ti fa pensare che tutte le relazioni prima o poi finiscano, da tue eventuali insicurezze e così via.
L'importante è che tu parli di questo in terapia per venirne a capo, senza pensare che ti stai creando dei problemi da sola perchè se così fosse potresti anche smettere di crearteli senza bisogno di aiuto esterno.
Ti faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza,
lei ha fornito numerosi elementi di un certo peso rispetto alla sua storia familiare e ai suoi disagi ed è opportuno che affronti questi temi con il suo terapeuta.
Non esiti quindi a porre al suo curante gli stessi interrogativi che sta ponendo a noi poiché le può rispondere in modo pertinente, cosa che noi da qui, non conoscendola, non siamo in grado di fare.
Molti auguri
lei ha fornito numerosi elementi di un certo peso rispetto alla sua storia familiare e ai suoi disagi ed è opportuno che affronti questi temi con il suo terapeuta.
Non esiti quindi a porre al suo curante gli stessi interrogativi che sta ponendo a noi poiché le può rispondere in modo pertinente, cosa che noi da qui, non conoscendola, non siamo in grado di fare.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Gent.le ragazza,
non credo si tratti di convincersi razionalmente che non c'è motivo di stare in ansia ma piuttosto si sentire...fare esperienza di modo nuovo e diverso di considerare sé stessa, la sua vita, il suo universo relazionale.
E' un processo graduale che richiede il suo diretto coinvolgimento e che può essere facilitato dal percorso psicoterapeutico.
non credo si tratti di convincersi razionalmente che non c'è motivo di stare in ansia ma piuttosto si sentire...fare esperienza di modo nuovo e diverso di considerare sé stessa, la sua vita, il suo universo relazionale.
E' un processo graduale che richiede il suo diretto coinvolgimento e che può essere facilitato dal percorso psicoterapeutico.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio per la velocissima risposta che mi avete dato. Alla Dr. Massaro rispondo dicendole che.. non lo so. Facevo ricerche su google a proposito dei sintomi della leucemia, poiché l'hanno diagnosticata ad una persona a me cara, e mi sono imbattuta in questo sito. Essendo in un momento di forte ansia e stress, si è aggiunta questa mia paura nell'aver saputo che il mio compagno in quel momento si trovava con alcuni amici, lontano da me. Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato. Provvederò per parlarne al più presto con il mio psicanalista.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.3k visite dal 31/03/2011.
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