Aiuto figlio innamorato non corrisposto
buongiorno...
ho bisogno di aiuto perchè sono molto preoccupata per la vita di mio figlio...
HA 18 anni e frequenta il quarto anno di liceo,
purtroppo si è PERDUTAMENTE innamorato di una sua compagna di classe,che si ritiene SOLO amica amica, in quanto lei il ragazzo ce l'ha e ci sta bene.
Il problema è che lui sta rischiando di perdere l'anno perchè sta malissimo...
Le ha anche chiesto di non frequentarsi più perchè lui non regge la situazione, ma LEI, CHIARAMENTE LUSINGATA DA QUESTA SITUAZIONE, non vuole e lo tiene legato a lei, dicendogli che per lei questa amicizia è molto importante... e in questo modo, lui SOGNA con i loro messaggini mandati di giorno e DI NOTTE... e la mattina appena svegli...usando addirittura nomignoli che si danno due fidanzatini della loro età!
Non ce la faccio più a vederlo in questo modo... cosa posso fare io come madre? E' consigliabile intervenire su di lei???
Perchè lui accetta questa situazione insostenibile???
ho bisogno di aiuto perchè sono molto preoccupata per la vita di mio figlio...
HA 18 anni e frequenta il quarto anno di liceo,
purtroppo si è PERDUTAMENTE innamorato di una sua compagna di classe,che si ritiene SOLO amica amica, in quanto lei il ragazzo ce l'ha e ci sta bene.
Il problema è che lui sta rischiando di perdere l'anno perchè sta malissimo...
Le ha anche chiesto di non frequentarsi più perchè lui non regge la situazione, ma LEI, CHIARAMENTE LUSINGATA DA QUESTA SITUAZIONE, non vuole e lo tiene legato a lei, dicendogli che per lei questa amicizia è molto importante... e in questo modo, lui SOGNA con i loro messaggini mandati di giorno e DI NOTTE... e la mattina appena svegli...usando addirittura nomignoli che si danno due fidanzatini della loro età!
Non ce la faccio più a vederlo in questo modo... cosa posso fare io come madre? E' consigliabile intervenire su di lei???
Perchè lui accetta questa situazione insostenibile???
[#1]
>>> E' consigliabile intervenire su di lei???
>>>
Decisamente no. Mettendosi nel mezzo come madre, rischierebbe facilmente di peggiorare le cose.
>>> Perchè lui accetta questa situazione insostenibile???
>>>
Perché innamorarsi non è una cosa che facciamo per scelta.
Se suo figlio sta così male dovrebbe rivolgersi di persona a uno psicologo e portarcelo per un consulto.
Cordiali saluti
>>>
Decisamente no. Mettendosi nel mezzo come madre, rischierebbe facilmente di peggiorare le cose.
>>> Perchè lui accetta questa situazione insostenibile???
>>>
Perché innamorarsi non è una cosa che facciamo per scelta.
Se suo figlio sta così male dovrebbe rivolgersi di persona a uno psicologo e portarcelo per un consulto.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile signora,
da mamma lei vorrebbe comprensibilmente intervenire anche perchè il ragazzo rischia di perdere l'anno, e da donna si rende perfettamente conto di quale gioco stia facendo l'amica di suo figlio.
La possibilità che parlando alla ragazza qualcosa cambi è remota, perchè le direbbe che sono solo sue fantasie e racconterebbe a suo figlio che lei è intervenuta, creando dissapori fra di voi.
Allo stesso modo dubito che insistere per far capire al ragazzo cosa sta davvero accadendo avrà successo, perchè a quell'età le parole dette da una madre possono non essere considerate credibili (potrebbe pensare che lei non ne capisce nulla, che è "vecchia", che è gelosa, che si sbaglia ecc.).
Non ha ancora abbastanza esperienza dei rapporti uomo-donna per capire quando una ragazza sta solo nutrendo il proprio narcisismo a sue spese, e non potrà vedere chiaramente la situazione fin quando ci si troverà nel mezzo.
Di conseguenza non posso che consigliarle di porre l'accento sulla preoccupazione per il rendimento scolastico e contattare uno psicologo, che rappresenterà per il ragazzo una figura esterna, non coinvolta nella situazione, e potrà cercare di fargli vedere le cose da un altro punto di vista.
Non potrà ovviamente cancellare l'innamoramento, ma potrà ad es. fargli capire che nessuno gli chiede di cambiare i propri sentimenti, ma che se non vuole danneggiare sè stesso non può trascurare un ambito importante come la scuola.
Cordialmente,
da mamma lei vorrebbe comprensibilmente intervenire anche perchè il ragazzo rischia di perdere l'anno, e da donna si rende perfettamente conto di quale gioco stia facendo l'amica di suo figlio.
La possibilità che parlando alla ragazza qualcosa cambi è remota, perchè le direbbe che sono solo sue fantasie e racconterebbe a suo figlio che lei è intervenuta, creando dissapori fra di voi.
Allo stesso modo dubito che insistere per far capire al ragazzo cosa sta davvero accadendo avrà successo, perchè a quell'età le parole dette da una madre possono non essere considerate credibili (potrebbe pensare che lei non ne capisce nulla, che è "vecchia", che è gelosa, che si sbaglia ecc.).
Non ha ancora abbastanza esperienza dei rapporti uomo-donna per capire quando una ragazza sta solo nutrendo il proprio narcisismo a sue spese, e non potrà vedere chiaramente la situazione fin quando ci si troverà nel mezzo.
Di conseguenza non posso che consigliarle di porre l'accento sulla preoccupazione per il rendimento scolastico e contattare uno psicologo, che rappresenterà per il ragazzo una figura esterna, non coinvolta nella situazione, e potrà cercare di fargli vedere le cose da un altro punto di vista.
Non potrà ovviamente cancellare l'innamoramento, ma potrà ad es. fargli capire che nessuno gli chiede di cambiare i propri sentimenti, ma che se non vuole danneggiare sè stesso non può trascurare un ambito importante come la scuola.
Cordialmente,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gentile Signora,
suo figlio è grande e sta vivendo situazioni assolutamente "normali" alla sua età, che con grande probabilità lo aiuteranno a maturare, a conoscersi più a fondo e a capire qualcosa in più sulle relazioni con le altre persone.
Anche se tutto questo può comportare un'inevitabile quota di sofferenza, anzi, forse proprio in virtù di questo.
Comprensibilmente, nella sua posizione di mamma, è preoccupata per lui: da un lato per il suo dolore, dall'altro per il rischio della bocciatura.
A mio avviso, ciò che Lei può fare per aiutarlo in questa fase della sua vita è offrirgli la sua disponibilità ad ascoltarlo, a dargli consigli e ad accogliere la sua sofferenza, magari proponendogli (se lui lo ritenesse opportuno) dei colloqui con uno psicologo.
Ritengo però importante che non cerchi di sostituirsi a lui nelle decisioni da prendere, nè interferisca nella relazione con la sua compagna. Cerchi di stargli vicino, ma rimanendo un passo indietro, come quando lui muoveva i primi passi e Lei era preoccupata che potesse cadere e farsi male: se lo avesse sempre tenuto per mano, non avrebbe mai imparato a camminare da solo....
Non lo privi di questa occasione di crescita, anche se tutto questo fa star male anche Lei.
Tanti cari auguri ad entrambi.
suo figlio è grande e sta vivendo situazioni assolutamente "normali" alla sua età, che con grande probabilità lo aiuteranno a maturare, a conoscersi più a fondo e a capire qualcosa in più sulle relazioni con le altre persone.
Anche se tutto questo può comportare un'inevitabile quota di sofferenza, anzi, forse proprio in virtù di questo.
Comprensibilmente, nella sua posizione di mamma, è preoccupata per lui: da un lato per il suo dolore, dall'altro per il rischio della bocciatura.
A mio avviso, ciò che Lei può fare per aiutarlo in questa fase della sua vita è offrirgli la sua disponibilità ad ascoltarlo, a dargli consigli e ad accogliere la sua sofferenza, magari proponendogli (se lui lo ritenesse opportuno) dei colloqui con uno psicologo.
Ritengo però importante che non cerchi di sostituirsi a lui nelle decisioni da prendere, nè interferisca nella relazione con la sua compagna. Cerchi di stargli vicino, ma rimanendo un passo indietro, come quando lui muoveva i primi passi e Lei era preoccupata che potesse cadere e farsi male: se lo avesse sempre tenuto per mano, non avrebbe mai imparato a camminare da solo....
Non lo privi di questa occasione di crescita, anche se tutto questo fa star male anche Lei.
Tanti cari auguri ad entrambi.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#4]
Utente
grazie per avermi risposto...in modo particolare alle due dottoresse Massaro e Scalco... forse perchè donne e mamme come me!
Il consiglio di portarlo da uno specialista lo avevo già pensato... ma come convincerlo ad andare??? Ormai si sono anche rovinati i nostri mezzi colloqui! E' un ragazzo molto chiuso, difficile da entrarci in sintonia...
Il consiglio di portarlo da uno specialista lo avevo già pensato... ma come convincerlo ad andare??? Ormai si sono anche rovinati i nostri mezzi colloqui! E' un ragazzo molto chiuso, difficile da entrarci in sintonia...
[#5]
Gentile Signora,
non lo può "portare" da uno specialista, ma senza urtarlo proporgli la cosa come un'occasione, un'opportunità per lui di poter parlare di quanto e come sta male e cercare un modo per superare tutto ciò.
Ancora auguri.
non lo può "portare" da uno specialista, ma senza urtarlo proporgli la cosa come un'occasione, un'opportunità per lui di poter parlare di quanto e come sta male e cercare un modo per superare tutto ciò.
Ancora auguri.
[#7]
>>> forse perchè donne e mamme come me!
>>>
Bene, ma quindi vuole dire che stava cercando più una conferma, che una risposta utile?
Intromettendosi come madre, con le preoccupazioni che questo ruolo le sta facendo sentire, contibuirebbe a relegare suo figlio nel ruolo di bambino a cui la mamma deve risolvere i problemi. Educare e crescere i figli vuol dire abituarli gradualmente a gestirsi da soli la propria vita.
A volte i ragazzi possono trovarsi effettivamente di fronte a difficoltà che da soli non riescono a risolvere, ma in tal caso è necessario non farsi prendere dall'ansia come genitori, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione.
Perciò faccia come le suggerisce la collega Massaro e chieda intanto lei un parere a un collega psicologo, di persona. Non è escluso che ciò possa costituire un punto di partenza per aiutare anche suo figlio.
Cordiali saluti
>>>
Bene, ma quindi vuole dire che stava cercando più una conferma, che una risposta utile?
Intromettendosi come madre, con le preoccupazioni che questo ruolo le sta facendo sentire, contibuirebbe a relegare suo figlio nel ruolo di bambino a cui la mamma deve risolvere i problemi. Educare e crescere i figli vuol dire abituarli gradualmente a gestirsi da soli la propria vita.
A volte i ragazzi possono trovarsi effettivamente di fronte a difficoltà che da soli non riescono a risolvere, ma in tal caso è necessario non farsi prendere dall'ansia come genitori, altrimenti si rischia di peggiorare la situazione.
Perciò faccia come le suggerisce la collega Massaro e chieda intanto lei un parere a un collega psicologo, di persona. Non è escluso che ciò possa costituire un punto di partenza per aiutare anche suo figlio.
Cordiali saluti
[#9]
Non deve scusarsi, siamo qui apposta per aiutare a chiarire le cose.
Proprio perché chiuso e sensibile, è importante che suo figlio trovi da solo gradualmente la voglia e la forza di uscire dal suo guscio, per chiedere aiuto. Altrimenti avrà sempre bisogno di qualcuno che lo faccia al posto suo. E una fidanzata, difficilmente si adatta volentieri al ruolo di crocerossina premurosa, sempre presente, sempre caritatevole. E quando lo fa, in genere vuol dire che ha dei problemi da risolvere anche lei.
Quando viene richiesto dall'interessato l'aiuto ha molte più probabilità di funzionare rispetto a quando viene spinto dall'esterno.
Un atteggiamento utile che può tenere nei confronti di suo figlio è: "Io sono qui se hai bisogno", ma senza spingere.
Cordiali saluti
Proprio perché chiuso e sensibile, è importante che suo figlio trovi da solo gradualmente la voglia e la forza di uscire dal suo guscio, per chiedere aiuto. Altrimenti avrà sempre bisogno di qualcuno che lo faccia al posto suo. E una fidanzata, difficilmente si adatta volentieri al ruolo di crocerossina premurosa, sempre presente, sempre caritatevole. E quando lo fa, in genere vuol dire che ha dei problemi da risolvere anche lei.
Quando viene richiesto dall'interessato l'aiuto ha molte più probabilità di funzionare rispetto a quando viene spinto dall'esterno.
Un atteggiamento utile che può tenere nei confronti di suo figlio è: "Io sono qui se hai bisogno", ma senza spingere.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 5.2k visite dal 29/03/2011.
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