Crisi di nervi rumore
buongiorno, scrivo per chiedere un parere riguardo la situazione psicologica di mio marito.riassumo brevemente la sua storia:infazia difficile e infelice,successivamente problemi legati al lavoro,carattere che passa da momenti di dolcezza a momenti di forte irritabilità fino quasi a diventare aggressivo.E' stato gia per anni in cura da una psicologa, ne ha avuto giovamento,mi ha detto che ha capito molte cose soprattutto riguardo il rapporto con i suoi genitori,che sono stati violenti,alcolizzati, e non gli hanno dato l'amore di cui aveva bisogno per crescere.Questo gli ha fatto immagazzinare una enorme quantità di rabbia e rancore nel suo animo, tanto che a volte viene fuori il peggio di se come se non riuscisse a trattenere tutto il rancore che ha accumulato con gli anni.Come ieri quando ha avuto una litigata furibonda con sua madre. Non è la prima volta che capita, e succede che si arrabbia spesso anche con altre persone.La cosa che più mi colpisce è che la sua irritabilità scatta quasi sempre quando sente un rumore come lo sbattere delle mani, o rumore improvviso o un rumore ripetitivo.In queste occasioni non riesce più a trattenersi,comincia a dire cattiverie.non trattiene il suo nervosismo.Penso che questo rumore sarà in qualche modo collegato a qualche brutto ricordo della sua infanzia.Mi chiedo cosa fare per aiutarlo.Posso dire a tutte le persone che frequenta di non sbattere le mani?devo invogliarlo a confidarsi?Come potrebbe definirsi questo scatto di nervi inseguito a rumori ripetitivi(in maniera particolare il battere le mani)?è giusto che porti tanto odio per un passato che sta logorando anche il suo presente? grazie per le risposte
[#1]
Gent.le sig.ra,
sicuramente la psicoterapia ha aiutato suo marito ad aumentare la sua consapevolezza ma sembra non gli abbia fornito strategie relazionali adeguate a gestire in modo efficace la sua irritabilità.
E' possibile che ci siano aspetti disfunzionali del suo modo di essere che andrebbero rimessi in discussione attraverso una psicoterapia, l'aiuto che lei può fornirle non deve consistere solo in pazienza e sopportazione ma nel parlare con suo marito, chiedendogli cosa suscita in lui queste reazioni, evidenziando che possono avere una ricaduta anche nel rapporto di coppia.
sicuramente la psicoterapia ha aiutato suo marito ad aumentare la sua consapevolezza ma sembra non gli abbia fornito strategie relazionali adeguate a gestire in modo efficace la sua irritabilità.
E' possibile che ci siano aspetti disfunzionali del suo modo di essere che andrebbero rimessi in discussione attraverso una psicoterapia, l'aiuto che lei può fornirle non deve consistere solo in pazienza e sopportazione ma nel parlare con suo marito, chiedendogli cosa suscita in lui queste reazioni, evidenziando che possono avere una ricaduta anche nel rapporto di coppia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile signora,
è possibile che senza rendersene conto suo marito "scatti" in presenza di determinati stimoli uditivi a causa per esempio di un evento traumatico remoto che la sua mente ha registrato e che provoca in lui accessi di rabbia.
Non gliene ha parlato per nulla?
Se infatti non ricordasse il fatto alla base di quest'associazione stimolo-risposta non avrebbe nulla da confidarle, ma se lei è sicura di aver osservato questo nesso è importante che glielo dica, e che gli suggerisca magari di contattare uno psicologo psicoterapeuta che utilizza l'ipnosi e che potrà permettergli di risalire all'evento originario e/o di sciogliere l'associazione esistente fra il rumore e gli accessi d'ira.
è possibile che senza rendersene conto suo marito "scatti" in presenza di determinati stimoli uditivi a causa per esempio di un evento traumatico remoto che la sua mente ha registrato e che provoca in lui accessi di rabbia.
Non gliene ha parlato per nulla?
Se infatti non ricordasse il fatto alla base di quest'associazione stimolo-risposta non avrebbe nulla da confidarle, ma se lei è sicura di aver osservato questo nesso è importante che glielo dica, e che gli suggerisca magari di contattare uno psicologo psicoterapeuta che utilizza l'ipnosi e che potrà permettergli di risalire all'evento originario e/o di sciogliere l'associazione esistente fra il rumore e gli accessi d'ira.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Ex utente
Grazie infinite per le risposte.Purtroppo mio marito rifiuta al momento una psicoterapia,a volte non si rende perfettamente conto di questo suo problema.Gliene ho parlato con tranquillità,lui dice che ha tutti i motivi per essere arrabbiato dato che ha molto sofferto in passato.Capisco perfettamente che ha tutti imotivi per essere arrabbiato e nervoso,ma credo che dovrebbe sfogarsi in maniera diversa e che non può arrabbiarsi così tanto solo se qualcuno batte le mani.Mi ha anche accennatoad un evento traumatico della sua infanzia di cui però non parla volentieri.Purtroppo la sua innocenza di fanciulllo è stata molestata e questo evento l'ha segnato per tutta la vita.Come superare questo trauma?probabilmento associato a questo ci sono anche altre motivazioni ma credo che questa sia alla base di tutto.a questo punto mi chiedo se non sia necessaria anche una terapia farmcologica per non far peggiorare questi momenti di irritabilità.
[#4]
Gent.le sig.ra,
l'aiuto che può fornire a suo marito è molto diverso dall'aiuto che può fornire uno psicoterapeuta che sarebbe necessario considerata la delicatezza e la complessità della situazione.
La valutazione relativa all'eventuale opportunità di una terapia farmacologica non si può fare attraverso una consulenza on line, ma va eseguita dallo specialista di competente (psichiatra, neurologo) eventualmente su invio dello psicoterapeuta.
Le consiglio la lettura di questo articolo che eventualmente può far leggere anche a suo marito, è importante che capisca che continuando a tenersi tutto dentro il suo disagio non potrà che aumentare.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
l'aiuto che può fornire a suo marito è molto diverso dall'aiuto che può fornire uno psicoterapeuta che sarebbe necessario considerata la delicatezza e la complessità della situazione.
La valutazione relativa all'eventuale opportunità di una terapia farmacologica non si può fare attraverso una consulenza on line, ma va eseguita dallo specialista di competente (psichiatra, neurologo) eventualmente su invio dello psicoterapeuta.
Le consiglio la lettura di questo articolo che eventualmente può far leggere anche a suo marito, è importante che capisca che continuando a tenersi tutto dentro il suo disagio non potrà che aumentare.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 28/03/2011.
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