Problemi a scuola
Buongiorno, sono mamma di un bambino di 7 anni che frequenta la seconda elementare essendo nato in dicembre. Premetto che è un bambino molto buono e sensibile, un pò timido ma con gli altri bimbi molto socievole. A casa è tutto normale, siamo una famiglia molto unita.
Da quando ha iniziato la seconda sono cominciati i problemi. Ad ottobre faceva molti capricci per andare a scuola e dopo un pò di tempo, visto che bisogna insistere per sapere qualcosa da lui, ho saputo che c'era un bimbo che lo "tormentava". Sono andata a parlare con la maestra, la quale non si era accorta di niente e mi disse che sarebbe stata attenta.
La situazione di adesso: il mio bambino dice che l'altro gli da dei pugni (penso di quelli da "gioco di maschi" mah...) e lui glieli rende. Parlando con la mestra, lei non si è accorta di niente.
Però su questo fronte lo vedo più tranquillo.
Adesso il problema è la maestra di matematica, che è conosciuta come un pò "agitata". Lui mi confida che è spesso in ansia perchè questa maestra sgrida, che dice "vergognati" a qualche bambino, che è come se fossero in prima per come sanno la matematica, ecc.
Praticamente lui a scuola è sempre in uno stato di agitazione. Mi racconta che ogni tanto si assenta con la mente e non pensa a niente, ma non sa il perchè.
Le maestre sostengono che è come se non ci fosse, non partecipa e spesso risponde con un "non so" su una cosa che doveva fare o portare. E parlando con la sua maestra principale del problema "matematica", dice che è così e si deve abituare.
Per finire insiste che il bambino si deve svegliare, parole testuali e che dobbiamo intervenire anche noi genitori da casa a dargli questo stimolo, ma subito e che magari questo atteggiamento potrà portare ad un peggioramento. Ma dico scherziamo?
Volevo anche precisarle che finchè non ho avvisato io del problema di questa di Luca, per le maestre andava tutto bene.
Comuque mi sono anche rincuorata parlando con il maestro di due materie, il quale lo ha definito comeun bambino prezioso e di rare qualità. Grande rispetto per le insegnanti e per i suoi compagni. Ha si qualche problema di timidezza e di paura di esporsi, ma questi sono problemi che imparerà a gestire nel tempo e che ci vorranno molti mesi essendo anche uno dei più piccoli.
Le mie domande sono due:
- secondo lei è un problema grave quello che mi indicano le maestre sul comportamento del bambino a scuola consigliandomi di portarlo da uno psicologo, oppure posso sperare che con l'aiuto di noi genitori (non conto su quello della scuola) possa superare questa ansia e agitazione?
- in quale modo possiamo aiutarlo al meglio?
La ringrazio per una sua risposta e la saluto cordialmente.
Da quando ha iniziato la seconda sono cominciati i problemi. Ad ottobre faceva molti capricci per andare a scuola e dopo un pò di tempo, visto che bisogna insistere per sapere qualcosa da lui, ho saputo che c'era un bimbo che lo "tormentava". Sono andata a parlare con la maestra, la quale non si era accorta di niente e mi disse che sarebbe stata attenta.
La situazione di adesso: il mio bambino dice che l'altro gli da dei pugni (penso di quelli da "gioco di maschi" mah...) e lui glieli rende. Parlando con la mestra, lei non si è accorta di niente.
Però su questo fronte lo vedo più tranquillo.
Adesso il problema è la maestra di matematica, che è conosciuta come un pò "agitata". Lui mi confida che è spesso in ansia perchè questa maestra sgrida, che dice "vergognati" a qualche bambino, che è come se fossero in prima per come sanno la matematica, ecc.
Praticamente lui a scuola è sempre in uno stato di agitazione. Mi racconta che ogni tanto si assenta con la mente e non pensa a niente, ma non sa il perchè.
Le maestre sostengono che è come se non ci fosse, non partecipa e spesso risponde con un "non so" su una cosa che doveva fare o portare. E parlando con la sua maestra principale del problema "matematica", dice che è così e si deve abituare.
Per finire insiste che il bambino si deve svegliare, parole testuali e che dobbiamo intervenire anche noi genitori da casa a dargli questo stimolo, ma subito e che magari questo atteggiamento potrà portare ad un peggioramento. Ma dico scherziamo?
Volevo anche precisarle che finchè non ho avvisato io del problema di questa di Luca, per le maestre andava tutto bene.
Comuque mi sono anche rincuorata parlando con il maestro di due materie, il quale lo ha definito comeun bambino prezioso e di rare qualità. Grande rispetto per le insegnanti e per i suoi compagni. Ha si qualche problema di timidezza e di paura di esporsi, ma questi sono problemi che imparerà a gestire nel tempo e che ci vorranno molti mesi essendo anche uno dei più piccoli.
Le mie domande sono due:
- secondo lei è un problema grave quello che mi indicano le maestre sul comportamento del bambino a scuola consigliandomi di portarlo da uno psicologo, oppure posso sperare che con l'aiuto di noi genitori (non conto su quello della scuola) possa superare questa ansia e agitazione?
- in quale modo possiamo aiutarlo al meglio?
La ringrazio per una sua risposta e la saluto cordialmente.
[#1]
Gentile signora,
se Luca si comporta in maniera diversa a seconda di quale insegnante condce la lezione significa che non ha molto probabilmente delle difficoltà di condotta/apprendimento tali da doversi preoccupare: se ad es. fosse un bambino che si isola in un proprio mondo fantastico lo farebbe durante tutte le lezioni, e il maestro che le ha parlato di lui lodandone le capacità non le avrebbe fornito un quadro così diverso rispetto a quello che le è stato fornito dalla maestra di matematica.
Purtroppo non tutti gli insegnanti sono in grado di coinvolgere i bambini e di mantenere un comportamento equilibrato, e se accadessero fatti che lei giudica rilevanti sarebbe utile parlarne con il dirigente scolastico, magari confrontandosi prima con gli altri genitori. Questo non perchè sia utile schierarsi a priori con i figli, cosa che anzi molte volte delegittima gli insegnanti e fa il male dei ragazzi, ma perchè se la condotta di un'insegnante appare essere fuori luogo - e segno più della sua frustrazione che di intenti educativi - è giusto intervenire per evitare che i bambini si sentano "parcheggiati" in un ambiente ostile, al quale devono trovare il modo di adeguarsi anche a costo di astrarsi da quello che vi accade.
Il fatto che Luca sia stato preso di mira più volte dall'altro bambino e che nessuno se ne fosse accorto a mio avviso non è un buon segno, sempre però che gli episodi fossero davvero degni di nota e che non siano stati invece vissuti particolarmanete male da Luca a causa della sua timidezza e del fatto che è fra i più piccoli della sua classe.
Il fatto che a ottobre si rifiutasse di andare tranquillamente a scuola è segno che, indipendentemente dall'oggettiva gravità dei fatti, Luca stava vivendo male una situazione nella quale sentiva di doversela cavare da solo, e lei ha fatto bene a parlare con le insegnanti.
Sarebbe però anche importante che voi lavoraste per incrementare la fiducia di Luca in sè stesso, ad es. evitando di sgridarlo quando è eccessivamente timido ed incoraggiandolo a non temere le situazioni nuove e gli ambienti estranei alla famiglia.
E' ancora molto piccolo e lo attendono numerosi cambiamenti durante gli anni dello sviluppo, e considererei di consultare uno psicologo solo se vi doveste rendere conto che ha difficoltà che non riuscite a gestire - e, nel caso, evitando di farlo sentire un bambino problematico, ma presentandogli l'incontro con lo psicologo come un'opportunità e non come un intervento al quale ricorrete perchè non sapete più cosa fare.
Cordialmente,
se Luca si comporta in maniera diversa a seconda di quale insegnante condce la lezione significa che non ha molto probabilmente delle difficoltà di condotta/apprendimento tali da doversi preoccupare: se ad es. fosse un bambino che si isola in un proprio mondo fantastico lo farebbe durante tutte le lezioni, e il maestro che le ha parlato di lui lodandone le capacità non le avrebbe fornito un quadro così diverso rispetto a quello che le è stato fornito dalla maestra di matematica.
Purtroppo non tutti gli insegnanti sono in grado di coinvolgere i bambini e di mantenere un comportamento equilibrato, e se accadessero fatti che lei giudica rilevanti sarebbe utile parlarne con il dirigente scolastico, magari confrontandosi prima con gli altri genitori. Questo non perchè sia utile schierarsi a priori con i figli, cosa che anzi molte volte delegittima gli insegnanti e fa il male dei ragazzi, ma perchè se la condotta di un'insegnante appare essere fuori luogo - e segno più della sua frustrazione che di intenti educativi - è giusto intervenire per evitare che i bambini si sentano "parcheggiati" in un ambiente ostile, al quale devono trovare il modo di adeguarsi anche a costo di astrarsi da quello che vi accade.
Il fatto che Luca sia stato preso di mira più volte dall'altro bambino e che nessuno se ne fosse accorto a mio avviso non è un buon segno, sempre però che gli episodi fossero davvero degni di nota e che non siano stati invece vissuti particolarmanete male da Luca a causa della sua timidezza e del fatto che è fra i più piccoli della sua classe.
Il fatto che a ottobre si rifiutasse di andare tranquillamente a scuola è segno che, indipendentemente dall'oggettiva gravità dei fatti, Luca stava vivendo male una situazione nella quale sentiva di doversela cavare da solo, e lei ha fatto bene a parlare con le insegnanti.
Sarebbe però anche importante che voi lavoraste per incrementare la fiducia di Luca in sè stesso, ad es. evitando di sgridarlo quando è eccessivamente timido ed incoraggiandolo a non temere le situazioni nuove e gli ambienti estranei alla famiglia.
E' ancora molto piccolo e lo attendono numerosi cambiamenti durante gli anni dello sviluppo, e considererei di consultare uno psicologo solo se vi doveste rendere conto che ha difficoltà che non riuscite a gestire - e, nel caso, evitando di farlo sentire un bambino problematico, ma presentandogli l'incontro con lo psicologo come un'opportunità e non come un intervento al quale ricorrete perchè non sapete più cosa fare.
Cordialmente,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile signora,
sono d'accordo con la risposta della mia collega.
Non mi è chiaro se lei ha parlato personalmente con la maestra di matematica, se non l'ha fatto le consiglio di farlo magari inseme al padre di Luca. Le esperienze dei bambini a scuola sono molto importanti, il rapporto con gli inseganti pure.
La distrazione di suo figlio a scuola potrebbe essere un suo modo di gestire quello che prova in classe, l'ostilità, le critiche. Potrebbe essere il suo modo di "sopravivere" in quella situazione e vorrebbe dire che non si trova a suo agio in quelle classi.
Rispetto al fatto che le maestre non se ne siano accorte di niente finora non è strano: spesso l'attenzione delle maestre si rivolge ai bambini più agitati e "difficili", spesso prevale che la classe sia in ordine, che i bambini siano "calmi"; un bambino "tranquillo", "che non da probemi" passa inosservato.
In linea di massima è la scuola quella che dovrebbe essere rispettosa dei bisogni e caratteristiche dei bambini.
Le consiglio di approfondire e coltivare le qualità di suo figlio. Cerchi di capire a cosa si riferisce il maestro quando parla delle rare qualità di Luca. Un maestro sensibile ha molto valore.
sono d'accordo con la risposta della mia collega.
Non mi è chiaro se lei ha parlato personalmente con la maestra di matematica, se non l'ha fatto le consiglio di farlo magari inseme al padre di Luca. Le esperienze dei bambini a scuola sono molto importanti, il rapporto con gli inseganti pure.
La distrazione di suo figlio a scuola potrebbe essere un suo modo di gestire quello che prova in classe, l'ostilità, le critiche. Potrebbe essere il suo modo di "sopravivere" in quella situazione e vorrebbe dire che non si trova a suo agio in quelle classi.
Rispetto al fatto che le maestre non se ne siano accorte di niente finora non è strano: spesso l'attenzione delle maestre si rivolge ai bambini più agitati e "difficili", spesso prevale che la classe sia in ordine, che i bambini siano "calmi"; un bambino "tranquillo", "che non da probemi" passa inosservato.
In linea di massima è la scuola quella che dovrebbe essere rispettosa dei bisogni e caratteristiche dei bambini.
Le consiglio di approfondire e coltivare le qualità di suo figlio. Cerchi di capire a cosa si riferisce il maestro quando parla delle rare qualità di Luca. Un maestro sensibile ha molto valore.
Dr.ssa Minerva Medina-Diaz, psicologa
specialista in psicoterapia cognitiva POSTRAZIONALISTA EMDR
www.minervamedina.it
[#3]
Ex utente
Gentili Dott.sse Massaro e Minerva, vi ringrazio moltissimo per la cortese e velocissima risposta.
Per il problema che Luca ha vissuto con il bambino che lo disturbava volevo precisare che dopo che sono andata a parlare con la maestra, lei stessa ha preso i bambini da parte e ha chiesto loro se c'era qualche difficoltà. Il "disturbatore" ha ammesso che aveva preso di mira Luca, ma non sapeva spiegare per quale motivo. Quindi questo dimostra che le maestre non erano state molto attente. Comunque ad oggi, come ho già detto nella mia precedente email, i due sembrano essere più amici.
Alla maestra di matematica non ho detto apertamente che Luca non la digerisce molto, anche perchè ho paura che poi se la prenda con il bambino. A questo punto non si sa mai.
Mi sono confrontata con altri genitori e ho saputo che alla maggior parte dei bambini non piace questa maestra.
Comunque in casa cerchiamo il più possibile di aiutare Luca a avere più fiducia in se stesso e da sempre ho "proibito" a chiunque di pronunciare la parola "timido" in sua presenza. La trovo solo un'etichetta che nel futuro è difficile togliersi da dosso.
Anzi ora che ci penso forse è meglio che lo chieda anche alle maestre, visto che a me non dicono altro.
Intanto vi ringrazio molto e porgo i più cordiali saluti.
Silvia
Per il problema che Luca ha vissuto con il bambino che lo disturbava volevo precisare che dopo che sono andata a parlare con la maestra, lei stessa ha preso i bambini da parte e ha chiesto loro se c'era qualche difficoltà. Il "disturbatore" ha ammesso che aveva preso di mira Luca, ma non sapeva spiegare per quale motivo. Quindi questo dimostra che le maestre non erano state molto attente. Comunque ad oggi, come ho già detto nella mia precedente email, i due sembrano essere più amici.
Alla maestra di matematica non ho detto apertamente che Luca non la digerisce molto, anche perchè ho paura che poi se la prenda con il bambino. A questo punto non si sa mai.
Mi sono confrontata con altri genitori e ho saputo che alla maggior parte dei bambini non piace questa maestra.
Comunque in casa cerchiamo il più possibile di aiutare Luca a avere più fiducia in se stesso e da sempre ho "proibito" a chiunque di pronunciare la parola "timido" in sua presenza. La trovo solo un'etichetta che nel futuro è difficile togliersi da dosso.
Anzi ora che ci penso forse è meglio che lo chieda anche alle maestre, visto che a me non dicono altro.
Intanto vi ringrazio molto e porgo i più cordiali saluti.
Silvia
[#4]
"Alla maestra di matematica non ho detto apertamente che Luca non la digerisce molto, anche perchè ho paura che poi se la prenda con il bambino"
Non è davvero il caso di dirglielo, non ne ricaverebbe nulla di positivo e non sappiamo se magari questa maestra fa del suo meglio e si sentirebbe solo inutilmente umiliata da una comunicazione di questo tipo.
Se anche gli altri bambini si trovano male con lei forse ha un modo di fare che non le permette di legare con loro: del resto è anche lei una persona con i suoi difetti e le su difficoltà, non lo dimentichi, e in fondo l'importante è che sia in grado di insegnare agli alunni la propria materia.
Forse potrebbe essere utile organizzare qualche attività extrascolastica che permetta ai bambini e alla maestra di conoscersi anche al di fuori dell'ambito di studio, e magari di legare un po' di più. Non so se è realizzabile, ma forse non è una cattiva idea pensarci.
Non è davvero il caso di dirglielo, non ne ricaverebbe nulla di positivo e non sappiamo se magari questa maestra fa del suo meglio e si sentirebbe solo inutilmente umiliata da una comunicazione di questo tipo.
Se anche gli altri bambini si trovano male con lei forse ha un modo di fare che non le permette di legare con loro: del resto è anche lei una persona con i suoi difetti e le su difficoltà, non lo dimentichi, e in fondo l'importante è che sia in grado di insegnare agli alunni la propria materia.
Forse potrebbe essere utile organizzare qualche attività extrascolastica che permetta ai bambini e alla maestra di conoscersi anche al di fuori dell'ambito di studio, e magari di legare un po' di più. Non so se è realizzabile, ma forse non è una cattiva idea pensarci.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 9.5k visite dal 28/03/2011.
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