Pensieri sulla morte

Buongiorno,
sono una ragazza di 22 anni, negli ultimi 2-3 anni ho passato delle situazioni davvero difficili (la morte di mia nonna a cui ero molto legata, ma ancor di più un operazione molto delicata di mia madre e soprattutto la morte di mia zia, che era il pilastro fondamentale della mia vita..), correlate a queste cose ho avuto altri parecchi cambiamenenti, come per esempio molte amicizie che si sono allontanate e quindi parecchia solitudine. per fortuna il mio fidanzato mi è stato parecchio vicino e ciò mi ha aiutato molto, nonostante le moltissime difficoltà. dopo questa piccola premessa che credo sia necessaria volevo esporvi il mio problema.
da quando è morta mia zia (novembre 2009), ma molto più frequentemente negli ultimi mesi, quando sono da sola, soprattutto la sera prima di andare a dormire, mi vengono come segli "attacchi di ansia", non so bene come definirli.
diciamo che dopo una prima fase di sensi di colpa verso ciò che era successo a mia zia, ho come iniziato ad accettare il fatto che lei non ci fosse, e ho iniziato a riflettere su ciò che comporta morire.. ma pensando a queste cose mi viene molto panico, non solo mentalmente ma anche fisicamente mi sento come irrequieta, estremamente impaurita, una volta sono anche scoppiata a piangere perchè mi spaventava così tanto pensarci e non sapevo come smettere.
non penso a queste cose sempre.. ma ultimamente mi capita frequentemente.. e vorrei superare questa cosa perchè mi mette estremamente a disagio con me stessa.. come posso affrontare una cosa del genere? come poter affrontare un lutto così grande e che ancora faccio fatica a.. pensare..?
grazie mille e scusate la lunghezza.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara ragazza,

la tua reazione alla morte della zia è comprensibile dal momento che la definisci "un pilastro fondamentale della tua vita".
Il senso di colpa accompagna spesso il dolore per la scomparsa delle persone care, anche se non ha nulla a che fare con la realtà dei fatti, e i pensieri sulla morte sono frequenti e possono innescare dei meccanismi di pensiero di tipo ossessivo come forse sta succendendo a te.
Il fatto che sia passato quasi un anno e mezzo dalla sua morte e che ancora oggi tu ti senta così mi porta a consigliarti di consultare uno psicologo per farti aiutare a superare questa situazione, perchè il suo persistere indica che ti è necessario un supporto psicologico per elaborare i contenuti ansiosi che stanno emergendo nei pensieri e nei sintomi serali che ci hai riferito.
Probabilmente il fatto di aver dovuto attraversare ben 2 lutti e la concomitante operazione di tua mamma ha fatto sì che si creasse una situazione che non hai potuto affrontare solo grazie alle tue risorse personali, ma non per questo devi pensare che non ci sia una via d'uscita.

Ti faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
gentile dottoressa, la ringrazio di cuore per la risposta così celere.
sto iniziando a valutare il fatto di rivolgermi ad uno psicologo, lei per caso sa dirmi se i consultori mettono a disposizione uno sportello di supporto psicologico? purtroppo sono una studentessa e non lavoro, e inoltre preferirei non far sapere ai miei genitori questa cosa, e speravo che magari esistesse un'ente in grado di darmi una mano e a cui rivolgermi.
ancora grazie mille, anche per gli auguri!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Puoi provare a contattare il consultorio dellla tua zona e chiedere, di solito non dispongono di grandi risorse ma ogni situazione è diversa e quindi vale sempre la pena di informarsi.

Ti consiglierei comunque di parlare in famiglia di come ti senti: non c'è nulla di cui vergognarsi, e il fatto che tu ti sia tenuta tutto dentro non ti ha certo aiutata a recuperare la serenità, non credi?
Condividere il dolore con i propri cari è importante e permette di mantenere aperti canali comunicativi che altrimenti possono chiudersi, dando anche adito a tensioni e fraintendimenti.
Se ad es. ti vedessero scostante, non sapendo come ti senti in realtà, potrebbero darsi altre spiegazioni che nulla hanno a che fare con la vera causa di certi tuoi possibili comportamenti, e questo non farebbe certo migliorare la situazione.
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Dr.ssa Minerva Medina Diaz Psicologo, Psicoterapeuta 27 1
Gentile ragazza,
cuando muore qualcuno ci sono molti motivi per cui essere arrabbiati. Ad esempio, possiamo essere arrabbiati con il medico perché pensiamo che non è stato capace di curare la persona amata, con Dio per non averla fatta stare meglio, con noi perché non avete fatto qualcosa che la avrebbe aiutata,per non aver impedito l'inivitabile, persino con la persona defunta per il suo comportamento autodestruttivo... (Sono solo degli esempi).
Non siamo in grado di evitare le emozioni, possiamo soltanto fare attenzione al modo in cui le gestiamo; il senso di colpa è un'emozione rivolta contro noi stesi, spesso come conseguenza della rabbia. Quando qualcuno muore le due emozioni vanno di pari passo e, se trascurate, provocano molta sofferenza.
Prenda in considerazione che lo sconvolgimento suo per la morte di sua zia può essere stato aggravato da altri cambiamenti nella sua vita (la perdita di altre parenti, l'allontanamento di alcune amicizie e altro).

Il dolore è un momento della vita che dobbiamo attraversare e il nostro equilibrio psicologico dipende da come avviene questo passaggio.
Siccuramente avere delle persone care con cui poter esprimere quello che lei prova è di grande sollievo, avere delle persone con cui DIALOGARE. Sarebbe pure molto utile per lei rivolgeresi a uno psicoterapeuta che la aiuti a ellaborare queste perdite, la paura che lei prova ultimanmente quando ci pensa alla morte e i suoi sentimenti di colpa.

Spero di essere stata di aiuto,

Dr.ssa Minerva Medina-Diaz, psicologa
specialista in psicoterapia cognitiva POSTRAZIONALISTA EMDR
www.minervamedina.it

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Utente
Utente
dottoressa Massaro ha ragione, ci rifletterò un po' su perchè so che ha ragione.. purtroppo non ho uno splendido rapporto con i miei genitori, ma ci rifletterò. la ringrazio di cuore nuovamente.
dottoressa Medina-Diaz mi trova perfettamente daccordo.. penso anche io che il fatto di non aver avuto (e non averne adesso) molte persone con cui parlare di come mi sento e delle mie paure sia una cosa che non mi faccia stare meglio, anzi. il mio fidanzato è una persona d'oro ma non può fare miracoli, penso che inizierò a rivolgermi a uno psicologo, sperando di superare questo momento.
grazie moltissimo a tutte e due per l'aiuto prezioso!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Sarebbe davvero importante che vi apriste su questo, sono sicura che non sei solo tu a soffrire per tutto quello che è successo e "coltivare" ognuno il proprio dolore vivendo nella stessa casa non porterà nulla di buono...