Confusione sessuale?

Salve.
Sono un ragazzo di 25 anni. Non ho una ragazza oramai da qualche anno, per via della mia timidezza/insicurezza - che non rappresenta di per sé un vero problema, in quanto non mi spaventa più di tanto e penso di essere in grado di affrontarla.
Mi masturbo regolarmente, ma da qualche tempo mi capita di praticare masturbazione anale. Penso fin qui non ci sia nulla di "strano", nel senso che sono cosciente si tratti di una zona erogenza per l'uomo e che con questa pratica non sia difficile stimolare la prostata, ma la cosa mi porta a sentirmi "sporco" e spaventato; spaventato perché mi rendo conto di essere molto attratto - forse ancor più del rapporto eterosessuale - dall'idea di vivere un rapporto passivo con un uomo (orale/anale), è una cosa che trovo molto eccitante e che, se non fosse per una serie di problemi "morali" (ad esempio, immagino che se dovessero venirne a conoscenza genitori o amici, vivrei la cosa con molta vergogna; non me la perdonerei e mi sentirei sporco e "in colpa" per non so quanto tempo), penso avrei già sperimentato ed apprezzato queste pratiche di persona. Detto questo, però, non sono attratto dall'uomo in sé; un bel corpo maschile posso solo invidiare di non averlo, ma non lo trovo eccitante. Quello che mi eccita è l'idea di essere "usato" da un uomo, il pensiero di farlo godere e l'attrazione verso il rapporto passivo.
Ora, quello che mi chiedo, sebbene non sia attratto dall'uomo e non riesco ad immaginare un futuro senza una donna, è se questa mia attrazione per queste pratiche sessuali - che non sono solo fantasie, nel senso che, sebbene gli "intoppi etici" di cui sopra, sarei interessato a provare, sono quasi sicuro mi piacerebbe ed ho comunque praticato masturbazione anale fantasticando su rapporti omosessuali (quindi fatti "concreti", non solo fantasie) - siano "sintomo" di omosessualità.
Mi scuso per la natura "oscena" del mio post e ringrazio anticipatamente i medici che vorranno interessarsene rispondendo.
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Psicologo attivo dal 2010 al 2013
Psicologo
Gentile Utente,
Leggendo con attenzione quanto da lei scritto, non mi è chiaro se lei non ha una relazione con una donna da due anni oppure non ha avuto rapporti sessuali con una donna da due anni. Imputa tale situazione alla sua timidezza ma le chiedo se questa condizione potrebbe, secondo lei, ostacolare anche un eventuale rapporto con un uomo.
Un eventuale rapporto omosessuale sarebbe solo ostacolato dalla società oppure sarebbe impedito, anch'esso, dalla sua timidezza?
Afferma che non avere una ragazza non rappresenta per lei un problema e che sarebbe in grado di affrontarla (affrontare cosa?) ma si pone invece il "problema" del suo desiderio omosessuale,che al momento sembra essere la sua priorità.
Io non conosco la sua storia, non fa riferimento a storie eterosessuali significative.
Il fantasticare attraverso la mastirbazione su possibili rapporti omosessuali non è di per sè un fatto concreto, è una fantasia.
Lei chiede se tali fantasie siano "sintomi" di una omosessualità, perchè parla di sintomi? L'omosessualità non è certo una malattia.
Si senta libero di sperimentare la sua sessualità nella più totale tranquillità, non c'è nulla di osceno nel suo post! Cordialità
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
molte persone che si definiscono eterosessuali hanno attraversato periodi in cui hanno avuto fantasie e/o esperienze di natura omosessuale, ma non per questo hanno cambiato il loro orientamento sessuale.

Lei però scrive:
"non sono attratto dall'uomo in sé; un bel corpo maschile posso solo invidiare di non averlo, ma non lo trovo eccitante. Quello che mi eccita è l'idea di essere "usato" da un uomo, il pensiero di farlo godere e l'attrazione verso il rapporto passivo."


Quindi non sembra esserci una confusione sul suo orientamento sessuale, quanto piuttosto una curiosità con una connotazione narcisistica nei confronti di una specifica pratica sessuale, di lì la sua curiosità, che però viene autocensurata dai condizionamenti culturali relativi al timore del giudizio degli altri.
In questo modo rischia di creare un'associazione tra la sua difficoltà ad entrare in relazione con l'altro sesso
a causa della sua timidezza e la curiosità per il rapporto anale, ma in realtà tra questi due aspetti della sessualità non c'è un nesso di causa-effetto.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#3]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Intanto ringrazio entrambe per le risposte pressoché istantanee.

Alla luce di alcuni fraintendimenti, vorrei fare alcune precisazioni e aggiunte per la Dr.ssa Gemma (e non solo): non ho una relazione con una donna da due anni, anche tre, ed ho avuto un solo rapporto sessuale completo in vita mia e risale ad ancor prima; anche per questa mia inesperienza penso che con un uomo, non fosse per gli "impedimenti" citati nell'altro post, mi sarebbe più facile lasciarmi andare (anche perché, da uomo, so cosa l'uomo vuole) e comunque non sarebbe nient'altro che mero sesso, senza alcun tipo di coinvolgimento sentimentale (verso il quale, con un uomo, direi che non ho interessse alcuno) e risulterebbe quindi tutto molto più semplificato. In merito al punto in cui dice "Afferma che non avere una ragazza non rappresenta per lei un problema e che sarebbe in grado di affrontarla (affrontare cosa?)", chiarisco che in quel passaggio mi riferivo alla mia timidezza/insicurezza; intendevo che (questa timidezza) non la trovo acuta al punto da doverne essere preoccupato e che tutto sommato penso di poterla fronteggiare.
Se ho parlato esclusivamente di questa "nuova" attrazione, l'ho fatto per focalizzare il problema su di essa, in quanto non la vivo bene e mi fa sentire come se la mia eterosessualità fosse minacciata, svilita e soprattutto non riesco a capire quanto ci sia di sbagliato in tutto questo. Perché sono certo che se arrivassi a sperimentare un'esperienza del genere mi sentirei sporco e in colpa? E perché dev'esserci in me un simile impulso (che, per quanto sapessi, non sarebbe dovuto appartenere ad un uomo virile)?
In fine, circa l'utilizzo improprio che ho fatto della parola "sintomi" (virgolettato in quanto non sapevo come chiamare questi presunti segnali) in riferimento all'omosessualità, non era mia intenzione additare questa come una malattia. Anche se, onestamente, nonostante tutto il pensiero che questa attrazione possa segnalare la mia omosessualità mi spaventa.

Alla Dr.ssa Camplone, che ringrazio per aver centrato la situazione, vorrei chiedere quali rischi si corrono con questa "associazione" tra le mie difficoltà con l'altro sesso e la "curiosità omosessuale"; forse che possa convincermi di essere omosessuale per via di queste difficoltà con l'altro sesso? E come si evita che questo accada? Devo cedere a questa "tentazione" senza timore? Come detto, e lo ribadisco perché forse il nocciolo della questione è proprio questo, ho paura per il "dopo", nel senso che mi sentirei sporco (e non so se sia una sensazione comprensibile, "giusta" e perché succeda) e penso sorgerebbero problemi tipo: "cosa penserebbero di questa mia esperienza una mia futura compagna? E gli amici?", "è giusto che si sappia, o deve restare una questione personale e privata?".

In fine, mi pare di capire che non ci sia un metro di giudizio per stabilire l'indirizzamento sessuale e che molte cose prettamente omosessuali(?) siano "tollerate" dall'eterosessualità; mi chiedo quindi se l'omosessualità sia una questione di scelte, se quando si è omosessuali ci si rende conto automaticamente di questa natura, o cosa.

Di nuovo grazie per i vostri utili chiarimenti!
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Caro utente, a mio avviso la questione importante è che lei ha molto desiderio di avere un rapporto sessuale e nonostante ciò non abbia rapporti sessuali con maschi o femmine.

Cioè, in altre parole, facendo solo autoerotismo, in qualunque forma esso sia, si sottrae all'inevitabile compoenente relazionale di un rapporto sessuale.

Sembra che in sostanza desideri tantissimo un rapporto sessuale ma che anziché ricercarlo si dedichi alla masturbazione ed a riflessioni sul suo orientamento sessuale.

Provi a relazionarsi con le persone, mettersi aperttamente nel gioco della seduzione. Che poi certe cose le preferisca con uomini o con donne lo vedrà lungo la strada, nel corso delle cose. Nessuno la può obbligare a fare cose che non vuole e sarà smepre libero di dire di no.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
le risposte alle domande che lei si pone può trovarle solo se si concederà il diritto di fare certe esperienze ma ho l'impressione che l'attrattiva verso il rapporto sessuale derivi dal fatto che possa svolgere una funzione consolatoria, laddove il rapporto eterosessuale l'ha esposta alla frustrazione e ai conseguenti dubbi.
Se questo è vero, lei non ha dubbi sul suo orientamento sessuale sta solo cercando "rifugio" in un'esperienza che percepisce meno rischiosa e potenzialmente più gratificante per lei.