Vivo male la mia sessualità
Salve,
è da un po’ che giro in questo sito ed ho trovato molto interessanti le Vostre risposte; così ho pensato di scrivere anch’io.
Sono una ragazza di 22 anni e vivo abbastanza male la mia sessualità. Ho sempre avuto paura di legarmi a qualcuno e di avere esperienze sessuali. Credo che questo sia legato anche al mio passato, oltre al fatto che, essendo una persona molto timida, insicura e con poca autostima, ho sempre avuto paura di mettermi in gioco.
Patendo dalla mia infanzia, mi sono sentita sempre sola e molto triste. Non so se c’entri con l’argomento ma ho tantissimi ricordi di quando ero piccola mentre piangevo, rannicchiata sotto il letto o nascosta da qualche parte, desiderosa di coccole e affetto. Ho iniziato a masturbarmi prestissimo, credo a 3 anni e i miei genitori mi dicevano di smettere, che era una cosa da non fare- ovviamente inizialmente io, non capendo assolutamente il significato di quel gesto, lo facevo per esempio in soggiorno davanti a tutti. Crescendo continuavo a masturbarmi, sempre non capendone il significato, ma in alcuni periodi cercavo di smettere perché mi venivano i sensi di colpa. Sino a quando a 18 anni, col primo fidanzato, ho capito che non avevo nessun motivo di vergognarmi o sentirmi in colpa.
Altro elemento importante della mia infanzia/ adolescenza è che ho avuto il disturbo dell’identità di genere infantile. Desideravo esser un maschio, mi trovavo molto più a mio agio con i bambini che non con le bambine, e prediligevo di gran lunga il calcio alle bambole etc.
Tutto questo è continuato anche nell’adolescenza, con una notevole avversione per il modo di vestirsi femminile (che in parte ho ancora), il desiderio di non avere né il ciclo né il seno, accompagnato sempre da una maggiore preferenza per le amicizie maschili e un disagio per l’essere una ragazza e per il mio corpo che odiavo.
Non ricordo esattamente quando ho cominciato ad accettare di più il mio corpo e a non desiderare più esser un maschio.
Successivamente ho avuto le prime esperienze, ma avevo come un blocco psicologico. Paura di legarmi e a volte la sensazione di non esser interessata al sesso, soprattutto quando capitava l’occasione.
Il mio ragazzo voleva farlo, ma non me la sentivo perché avevo paura di fare una cosa sbagliata, di sentirmi in colpa.
Dopo la conclusione della storia ho preferito, per un certo periodo, non legarmi più.
Quando si presentava la possibilità di una nuova relazione, scappavo. Scappavo perché cominciavo ad aver paura, a non essere più eccitata e a chiedermi se quella persona mi piacesse veramente.
A settembre ho iniziato a frequentare sempre più spesso un caro amico che diceva di essere bisex, ma aveva avuto solo esperienze omo, per cui pensavo non sarebbe mai successo nulla tra noi. Invece ci siamo resi conto che sentivamo un’attrazione fisica l’uno per l’altra.
Mi ha chiesto se volevo provare a stare con lui, e, sapendo della mia paura di legarmi mi aveva detto di non preoccuparmi, che avremmo cercato(...)
è da un po’ che giro in questo sito ed ho trovato molto interessanti le Vostre risposte; così ho pensato di scrivere anch’io.
Sono una ragazza di 22 anni e vivo abbastanza male la mia sessualità. Ho sempre avuto paura di legarmi a qualcuno e di avere esperienze sessuali. Credo che questo sia legato anche al mio passato, oltre al fatto che, essendo una persona molto timida, insicura e con poca autostima, ho sempre avuto paura di mettermi in gioco.
Patendo dalla mia infanzia, mi sono sentita sempre sola e molto triste. Non so se c’entri con l’argomento ma ho tantissimi ricordi di quando ero piccola mentre piangevo, rannicchiata sotto il letto o nascosta da qualche parte, desiderosa di coccole e affetto. Ho iniziato a masturbarmi prestissimo, credo a 3 anni e i miei genitori mi dicevano di smettere, che era una cosa da non fare- ovviamente inizialmente io, non capendo assolutamente il significato di quel gesto, lo facevo per esempio in soggiorno davanti a tutti. Crescendo continuavo a masturbarmi, sempre non capendone il significato, ma in alcuni periodi cercavo di smettere perché mi venivano i sensi di colpa. Sino a quando a 18 anni, col primo fidanzato, ho capito che non avevo nessun motivo di vergognarmi o sentirmi in colpa.
Altro elemento importante della mia infanzia/ adolescenza è che ho avuto il disturbo dell’identità di genere infantile. Desideravo esser un maschio, mi trovavo molto più a mio agio con i bambini che non con le bambine, e prediligevo di gran lunga il calcio alle bambole etc.
Tutto questo è continuato anche nell’adolescenza, con una notevole avversione per il modo di vestirsi femminile (che in parte ho ancora), il desiderio di non avere né il ciclo né il seno, accompagnato sempre da una maggiore preferenza per le amicizie maschili e un disagio per l’essere una ragazza e per il mio corpo che odiavo.
Non ricordo esattamente quando ho cominciato ad accettare di più il mio corpo e a non desiderare più esser un maschio.
Successivamente ho avuto le prime esperienze, ma avevo come un blocco psicologico. Paura di legarmi e a volte la sensazione di non esser interessata al sesso, soprattutto quando capitava l’occasione.
Il mio ragazzo voleva farlo, ma non me la sentivo perché avevo paura di fare una cosa sbagliata, di sentirmi in colpa.
Dopo la conclusione della storia ho preferito, per un certo periodo, non legarmi più.
Quando si presentava la possibilità di una nuova relazione, scappavo. Scappavo perché cominciavo ad aver paura, a non essere più eccitata e a chiedermi se quella persona mi piacesse veramente.
A settembre ho iniziato a frequentare sempre più spesso un caro amico che diceva di essere bisex, ma aveva avuto solo esperienze omo, per cui pensavo non sarebbe mai successo nulla tra noi. Invece ci siamo resi conto che sentivamo un’attrazione fisica l’uno per l’altra.
Mi ha chiesto se volevo provare a stare con lui, e, sapendo della mia paura di legarmi mi aveva detto di non preoccuparmi, che avremmo cercato(...)
[#1]
Gent.le ragazza, probabilmente il limite dei caratteri non le ha consentito di completare il testo, qual'è la sua domanda?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Utente
Gentile dottoressa Camplone, la ringrazio per la risposta. Ora continuo la parte mancante.
Mi ha chiesto se volevo provare a stare con lui, e, sapendo della mia paura di legarmi mi aveva detto di non preoccuparmi, che avremmo cercato di risolvere insieme il mio problema.
Ho avuto anche in questo caso un calo di eccitazione e paura, ma dopo qualche tempo avevo l’impressione che stessi riuscendo a sbloccarmi, perché non insisteva per fare sesso, sapeva aspettarmi ed esser paziente.
Dopo qualche mese però mi ha detto che credeva di essere omosessuale e non riusciva più a continuare la relazione.
Con lui l’avrei fatto, mi sentivo a mio agio, mi piaceva ma sentivo un’eccitazione minore rispetto a prima di stare insieme. O meglio ero eccitata fisicamente ma mi sembrava quasi di non esserlo.
Dopo che ci siamo lasciati abbiamo continuato a sentirci. Ora sono giù, da un mese e mezzo dormo male, lo sogno tutte le notti, ma quando lo sento, quando lo vedo, ritorno ad esser felice, e in più mi eccita come prima di stare insieme.
Mi chiedo perché quando ero legata a lui mi sembrava di non esser eccitata e ora lo sono di nuovo?
Come posso risolvere la mia paura di legarmi e la paura di vivere la mia sessualità? Perché ho questo rifiuto per il sesso?
Chiedo scusa se mi sono dilungata troppo, ho inserito tutte le informazioni che mi sono sembrate importanti. Grazie per la pazienza.
Mi ha chiesto se volevo provare a stare con lui, e, sapendo della mia paura di legarmi mi aveva detto di non preoccuparmi, che avremmo cercato di risolvere insieme il mio problema.
Ho avuto anche in questo caso un calo di eccitazione e paura, ma dopo qualche tempo avevo l’impressione che stessi riuscendo a sbloccarmi, perché non insisteva per fare sesso, sapeva aspettarmi ed esser paziente.
Dopo qualche mese però mi ha detto che credeva di essere omosessuale e non riusciva più a continuare la relazione.
Con lui l’avrei fatto, mi sentivo a mio agio, mi piaceva ma sentivo un’eccitazione minore rispetto a prima di stare insieme. O meglio ero eccitata fisicamente ma mi sembrava quasi di non esserlo.
Dopo che ci siamo lasciati abbiamo continuato a sentirci. Ora sono giù, da un mese e mezzo dormo male, lo sogno tutte le notti, ma quando lo sento, quando lo vedo, ritorno ad esser felice, e in più mi eccita come prima di stare insieme.
Mi chiedo perché quando ero legata a lui mi sembrava di non esser eccitata e ora lo sono di nuovo?
Come posso risolvere la mia paura di legarmi e la paura di vivere la mia sessualità? Perché ho questo rifiuto per il sesso?
Chiedo scusa se mi sono dilungata troppo, ho inserito tutte le informazioni che mi sono sembrate importanti. Grazie per la pazienza.
[#3]
Gent.le ragazza,
la situazione che descrive richiede l'attenzione di uno psicologo-psicoterapeuta attraverso un colloquio, la consulenza on line ci permette solo di dare indicazioni generali non di sostituire un'intervento diretto dello specialista.
La costruzione dell'identità sessuale è un processo graduale e complesso che a volte può generare periodi di confusione e disorientamento. Io credo che innanzi tutto lei dovrebbe, con l'aiuto dello psicoterapeuta, fare chiarezza dentro di sé e mettere a fuoco gli aspetti che le creano disagio nel vivere la sessualità, in seconda battuta si potrà lavorare sull'eventuali difficoltà ad entrare in relazione con l'altro.
la situazione che descrive richiede l'attenzione di uno psicologo-psicoterapeuta attraverso un colloquio, la consulenza on line ci permette solo di dare indicazioni generali non di sostituire un'intervento diretto dello specialista.
La costruzione dell'identità sessuale è un processo graduale e complesso che a volte può generare periodi di confusione e disorientamento. Io credo che innanzi tutto lei dovrebbe, con l'aiuto dello psicoterapeuta, fare chiarezza dentro di sé e mettere a fuoco gli aspetti che le creano disagio nel vivere la sessualità, in seconda battuta si potrà lavorare sull'eventuali difficoltà ad entrare in relazione con l'altro.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 6k visite dal 24/03/2011.
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