Disforia di genere
Salve, da tempo mi sono posto un quesito per quanto riguarda la disforia di genere. Sono consapevolissimo che c'è molta differenza tra identità di genere e orientamento sessuale, appurato ciò la mia domanda è... dato che il disforico è colui che non si riconosce nel proprio corpo e che si sente psicologicamente del sesso opposto a quello biologico è più corretto intervenire chirurgicamente col cambiamento o portare, attraverso sedute con un terapeuta, il paziente ad accettarsi? premetto che io non faccio nessuna discriminazione è solo una semplice curiosità a cui spero possiate dare una risposta!
[#1]
Gentile utente,
nel nostro lavoro valutiamo attentamente ogni singola situazione in quanto unica e particolare, e quest'analisi deve tanto più essere condotta in ques'ambito così delicato.
Di conseguenza non è possibile dirle in generale cosa sia meglio fare per aiutare una persona che soffre perchè si identifica fortemente con il sesso opposto a quelllo biologico: qualcuno potrà arrivare ad accettarsi anche grazie alla psicoterapia, mentre per qualcun'altro la soluzione migliore sarà intraprendere la trafila medica necessaria per modificare il sesso biologico e anagrafico, essendo sempre comunque seguito dal punto di vista psicologico.
Qualunque decisione spetta in ultima analisi al paziente, e noi possiamo aiutarlo a decidere e supportarlo.
nel nostro lavoro valutiamo attentamente ogni singola situazione in quanto unica e particolare, e quest'analisi deve tanto più essere condotta in ques'ambito così delicato.
Di conseguenza non è possibile dirle in generale cosa sia meglio fare per aiutare una persona che soffre perchè si identifica fortemente con il sesso opposto a quelllo biologico: qualcuno potrà arrivare ad accettarsi anche grazie alla psicoterapia, mentre per qualcun'altro la soluzione migliore sarà intraprendere la trafila medica necessaria per modificare il sesso biologico e anagrafico, essendo sempre comunque seguito dal punto di vista psicologico.
Qualunque decisione spetta in ultima analisi al paziente, e noi possiamo aiutarlo a decidere e supportarlo.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gent.le ragazzo,
anchela decisione di intervenire chirurgicamente dovrebbe essere preceduta da un percorso psicoterapeutico che consenta di migliorare l'autoconsapevolezza e superare eventuali ambivalenze nel soggetto che potrebbero "indebolire" la motivazione ad affrontare un percorso lungo e impegnativo che richiede un notevole investimento da tutti i punti di vista.
anchela decisione di intervenire chirurgicamente dovrebbe essere preceduta da un percorso psicoterapeutico che consenta di migliorare l'autoconsapevolezza e superare eventuali ambivalenze nel soggetto che potrebbero "indebolire" la motivazione ad affrontare un percorso lungo e impegnativo che richiede un notevole investimento da tutti i punti di vista.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.8k visite dal 22/03/2011.
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