Sessualità o eccessivo affetto?
Egregi dottori,
sono una ragazza di 20 anni. Non ho mai avuto rapporti sessuali con nessuno, né relazioni in quanto, fin da quando ero adolescente, non sono mai stata sicura di me tanto da espormi o farmi notare e di questo ne hanno sempre risentito anche le amicizie. All'età di 16 anni ho conosciuto la mia odierna migliore amica con la quale ho instaurato una amicizia sotto moltissimi aspetti simile ad una relazione amorosa, morbosa e ambigua. Attorno ai 17/18 anni è capitato casualmente che le nostre dimostrazioni d'affetto iniziassero a sfociare in veri e propri baci ed effusioni dai quali entrambe proviamo piacere. Inizialmente non abbiamo dato peso alla cosa, poi, parlandone abbiamo deciso che non era giusto e che dovevamo finirla. A questo episodio hanno seguito miei atacchi d'ansia e gelosie ogni volta che si vedeva con qualcuno che mi hanno spinta a consultare per un periodo una psicologa a cui, però, non ho mai confidato nulla sui baci che ci scambiavamo. La terapia è durata un anno poi, passati gli attacchi d'ansia, ho smesso. Il problema adesso sta nel fatto che ci siamo ricadute, nonostante entrambe frequentiamo (non seriamente ancora) dei ragazzi, e a differenza sua che si dice innamorata, io pur provando attrazione verso il ragazzo con cui sto uscendo, non faccio altro che paragonarlo mentalmente a lei, alle sensazioni che mi ha provocato e all'affetto immenso che ci lega. Ad aggiungersi a questo c'è la gelosia che mi coglie ogni volta che lei, molto più bella e sicura di sè di me, si vede con qualcuno o riceve delle avances. Sono consapevole che il mio rapporto con il sesso è molto problematico: mi spaventa e mi blocca, ma con lei ho talmente tanta confidenza che credo mi verrebbe naturale. Ho pensato spesso di essere omosessuale (ipotesi che mi terrorizza) ma non provo attrazione per altre donne e, comunque, mi sento attratta anche dai ragazzi, quindi non riesco a capire che cosa voglio. E' come se sentissi la presenza della mia migliore amica in qualsiasi esperienza io faccia, come se temessi, avendo un rapporto sessuale con un ragazzo, di rendermi conto che non mi è piaciuto quanto mi è piaciuto baciare lei. Questo, mi rendo conto, sarebbe un problema perché lei, a differenza mia, non si sente confusa da ciò che abbiamo fatto e prova una profonda attrazione mentale e fisica verso il ragazzo che sta frequentando (pur non avendo avuto ancora rapporti, neanche lei).
Io sono sempre stata una ragazza che sogna marito, matrimonio e figli, ma mi terrorizza l'idea che, se me lo chiedesse, potrei passare la mia vita con lei. Vi chiedo quindi un parere, perché questo pensiero mi sta tormentando, non riesco a parlarne con nessuno né a lasciarmi andare con il ragazzo che mi piace e non voglio vivere la mia vita allontanando inconsapevolmente le persone che si interessano a me per poter rimanere disponibile per lei nel caso un giorno tornasse a cercarmi.
sono una ragazza di 20 anni. Non ho mai avuto rapporti sessuali con nessuno, né relazioni in quanto, fin da quando ero adolescente, non sono mai stata sicura di me tanto da espormi o farmi notare e di questo ne hanno sempre risentito anche le amicizie. All'età di 16 anni ho conosciuto la mia odierna migliore amica con la quale ho instaurato una amicizia sotto moltissimi aspetti simile ad una relazione amorosa, morbosa e ambigua. Attorno ai 17/18 anni è capitato casualmente che le nostre dimostrazioni d'affetto iniziassero a sfociare in veri e propri baci ed effusioni dai quali entrambe proviamo piacere. Inizialmente non abbiamo dato peso alla cosa, poi, parlandone abbiamo deciso che non era giusto e che dovevamo finirla. A questo episodio hanno seguito miei atacchi d'ansia e gelosie ogni volta che si vedeva con qualcuno che mi hanno spinta a consultare per un periodo una psicologa a cui, però, non ho mai confidato nulla sui baci che ci scambiavamo. La terapia è durata un anno poi, passati gli attacchi d'ansia, ho smesso. Il problema adesso sta nel fatto che ci siamo ricadute, nonostante entrambe frequentiamo (non seriamente ancora) dei ragazzi, e a differenza sua che si dice innamorata, io pur provando attrazione verso il ragazzo con cui sto uscendo, non faccio altro che paragonarlo mentalmente a lei, alle sensazioni che mi ha provocato e all'affetto immenso che ci lega. Ad aggiungersi a questo c'è la gelosia che mi coglie ogni volta che lei, molto più bella e sicura di sè di me, si vede con qualcuno o riceve delle avances. Sono consapevole che il mio rapporto con il sesso è molto problematico: mi spaventa e mi blocca, ma con lei ho talmente tanta confidenza che credo mi verrebbe naturale. Ho pensato spesso di essere omosessuale (ipotesi che mi terrorizza) ma non provo attrazione per altre donne e, comunque, mi sento attratta anche dai ragazzi, quindi non riesco a capire che cosa voglio. E' come se sentissi la presenza della mia migliore amica in qualsiasi esperienza io faccia, come se temessi, avendo un rapporto sessuale con un ragazzo, di rendermi conto che non mi è piaciuto quanto mi è piaciuto baciare lei. Questo, mi rendo conto, sarebbe un problema perché lei, a differenza mia, non si sente confusa da ciò che abbiamo fatto e prova una profonda attrazione mentale e fisica verso il ragazzo che sta frequentando (pur non avendo avuto ancora rapporti, neanche lei).
Io sono sempre stata una ragazza che sogna marito, matrimonio e figli, ma mi terrorizza l'idea che, se me lo chiedesse, potrei passare la mia vita con lei. Vi chiedo quindi un parere, perché questo pensiero mi sta tormentando, non riesco a parlarne con nessuno né a lasciarmi andare con il ragazzo che mi piace e non voglio vivere la mia vita allontanando inconsapevolmente le persone che si interessano a me per poter rimanere disponibile per lei nel caso un giorno tornasse a cercarmi.
[#1]
Gent.le ragazza,
perché è terrorizzata dall'idea di essere attratta da persone del suo stesso sesso?
Cosa intende quando parla di relazione morbosa e ambigua con la sua amica?
perché è terrorizzata dall'idea di essere attratta da persone del suo stesso sesso?
Cosa intende quando parla di relazione morbosa e ambigua con la sua amica?
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Cara ragazza,
forse la tua amica rappresenta semplicemente quello che pensi di non essere e che vorresti essere, una sorta di alter ego che ti completa perchè ha delle caratteristiche che a te mancano e che desidereresti avere.
O forse il forte legame che senti e la convinzione che, se te lo chiedesse, passeresti il resto della vita con lei non sono altro che forme di difesa dalla possibilità di instaurare una relazione più seria e coinvolgente con un ragazzo, che potrebbe portarti a realizzare quelli che dichiari essere i tuoi sogni (matrimonio e figli). Questi sogni passano necessariamente attraverso il sesso, che dici essere molto problematico per te, e i sentimenti che provi possono essere una difesa proprio da questo.
Non sapendo altro di te non è possibile dire quale delle due possibilità sia più verosimile, o anche se possono esserlo entrambe.
Quando andavi dalla psicologa per l'ansia e non le hai parlato sinceramente della tua amica a cosa era stato attribuito il tuo disagio? Avevate individuato una causa per gli attacchi d'ansia?
forse la tua amica rappresenta semplicemente quello che pensi di non essere e che vorresti essere, una sorta di alter ego che ti completa perchè ha delle caratteristiche che a te mancano e che desidereresti avere.
O forse il forte legame che senti e la convinzione che, se te lo chiedesse, passeresti il resto della vita con lei non sono altro che forme di difesa dalla possibilità di instaurare una relazione più seria e coinvolgente con un ragazzo, che potrebbe portarti a realizzare quelli che dichiari essere i tuoi sogni (matrimonio e figli). Questi sogni passano necessariamente attraverso il sesso, che dici essere molto problematico per te, e i sentimenti che provi possono essere una difesa proprio da questo.
Non sapendo altro di te non è possibile dire quale delle due possibilità sia più verosimile, o anche se possono esserlo entrambe.
Quando andavi dalla psicologa per l'ansia e non le hai parlato sinceramente della tua amica a cosa era stato attribuito il tuo disagio? Avevate individuato una causa per gli attacchi d'ansia?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Utente
Egregia dott.ssa Camplone, la ringrazio per la risposta. la mia paura sta nel fatto che, non sentendomi attratta da altre donne ed essendo lei innamorata di un ragazzo, so che non ci potrebbe mai essere una relazione tra noi. Per lei i baci son sempre stati un segno di affetto profondo. Inoltre i miei genitori son cattolici e se stessi con una donna (anche se non riesco ad immaginarmi con nessun'altra) magari non mi odierebbero ma saprei di aver deluso le loro aspettative.
Per morbosa intendo un'amicizia che ci ha portate alla dipendenza l'una dall'altra, ad un attaccamento che sembra quasi quello di una coppia di fidanzati. Siamo solite scambiarci gesti molto affettuosi, cercarci ogniqualvolta c'è un problema e provare gelosia verso le persone che potrebbero allontanarci...
Per morbosa intendo un'amicizia che ci ha portate alla dipendenza l'una dall'altra, ad un attaccamento che sembra quasi quello di una coppia di fidanzati. Siamo solite scambiarci gesti molto affettuosi, cercarci ogniqualvolta c'è un problema e provare gelosia verso le persone che potrebbero allontanarci...
[#4]
Utente
Egregia dott.ssa Massaro, intanto la ringrazio per la sua risposta. A volte l'ho pensato anche io che in tutta questa confusione emozionale ci possa essere una invidia mista ad ammirazione di fondo che mi hanno portato ad idealizzarla. Tuttavia so che non si tratta solo di questo, c'è di fondo una forma di affetto talmente estrema che mi porta a preoccuparmi eccessivamente per lei, a non sopportare l'idea di essere meno importante di qualcuno nella sua vita e di dovermi separare da lei un giorno. E' un rapporto veramente strano che và da momenti in cui mi sembra quello tra due fidanzate (veda effusioni e baci che provocano piacere ad entrambe e me la fanno desiderare) a momenti in cui invece sembra quello tra sorelle o tra madre e figlia (in cui non provo desiderio ma solo tranquillità e voglia di proteggerla). Sento che in sette anni di amicizia le ho dato veramente tanto perché è l'unica persona che sa ogni cosa di me e mi fa sentire importante ed apprezzata sempre, cosa questa che forse mi ha portata anche ad idealizzarla. Riconosco inoltre che questa fiducia e confidenza che ho con lei eliminerebbero il problema dell'affrontare il sesso, oltre al fatto che una possibile relazione con lei non rappresenterebbe un grande cambiamento a livello emozionale per me, cosa assai positiva per me che i cambiamenti non li so gestire.
Alla psicologa non ne ho parlato un po' perché me ne vergognavo, un po' perché con la mia migliore amica ne avevamo parlato e pensavo che non si sarebbe ripetuto più e mi sarebbe passata. Ma forse andare a vivere insieme all'Università non è stata una gran bella mossa.
Per gli attacchi d'ansia avevamo individuato come causa la mia incapacità di sfogarmi (prima di andare dalla dottoressa non avevo mai litigato con mia madre ad esempio), la mia poca autostima, il mio mettere gli altri prima di me e il mio terrore dei cambiamenti tra cui, appunto, dovermi staccare un giorno da questa amicizia.
Alla psicologa non ne ho parlato un po' perché me ne vergognavo, un po' perché con la mia migliore amica ne avevamo parlato e pensavo che non si sarebbe ripetuto più e mi sarebbe passata. Ma forse andare a vivere insieme all'Università non è stata una gran bella mossa.
Per gli attacchi d'ansia avevamo individuato come causa la mia incapacità di sfogarmi (prima di andare dalla dottoressa non avevo mai litigato con mia madre ad esempio), la mia poca autostima, il mio mettere gli altri prima di me e il mio terrore dei cambiamenti tra cui, appunto, dovermi staccare un giorno da questa amicizia.
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Di queste cause che avete individuato, secondo te cosa è stato superato col percorso psicologico svolto?
Il fatto che tu aggiunga che vivi male i cambiamenti rafforza l'ipotesi che il blocco che senti nei confronti del sesso possa essere una potente motivazione per tenerti "agganciata" alla tua amica piuttosto che far evolvere in quel senso il rapporto con un ragazzo, eventualmente con quello con cui stai ora visto che dici di esserne innamorata.
Ti vorrei chiedere se hai altre amiche, perchè forse questo rapporto così totalizzante che confonde ruoli e piani diversi è anche frutto di una situazione di isolamento di voi due rispetto al resto del contesto sociale. O forse questo riguarda solo te, mentre lei ha altre amiche?
Penso che la situazione meriti un approfondimento e che dovresti contattare uno psicologo nella città dove vi siete trasferite per gli studi, dal momento che sono in gioco veramente tanti elementi.
Ad es., il fatto che i tuoi sarebbero molto delusi e contrariati da una tua possibile tendenza omosessuale apre anche alla possibilità che tu abbia questo tipo di timore riguardo al tuo orientamento sessuale per il desiderio inconscio di contrariarli e staccarti da loro, cosa che forse non sei riuscita a fare in altro modo (visto che una delle cause degli attacchi d'ansia era l'incapacità di esprimere liberamente emozioni negative come la rabbia, e quindi di affermare il tuo punto di vista rispetto a tua madre).
Il fatto che tu aggiunga che vivi male i cambiamenti rafforza l'ipotesi che il blocco che senti nei confronti del sesso possa essere una potente motivazione per tenerti "agganciata" alla tua amica piuttosto che far evolvere in quel senso il rapporto con un ragazzo, eventualmente con quello con cui stai ora visto che dici di esserne innamorata.
Ti vorrei chiedere se hai altre amiche, perchè forse questo rapporto così totalizzante che confonde ruoli e piani diversi è anche frutto di una situazione di isolamento di voi due rispetto al resto del contesto sociale. O forse questo riguarda solo te, mentre lei ha altre amiche?
Penso che la situazione meriti un approfondimento e che dovresti contattare uno psicologo nella città dove vi siete trasferite per gli studi, dal momento che sono in gioco veramente tanti elementi.
Ad es., il fatto che i tuoi sarebbero molto delusi e contrariati da una tua possibile tendenza omosessuale apre anche alla possibilità che tu abbia questo tipo di timore riguardo al tuo orientamento sessuale per il desiderio inconscio di contrariarli e staccarti da loro, cosa che forse non sei riuscita a fare in altro modo (visto che una delle cause degli attacchi d'ansia era l'incapacità di esprimere liberamente emozioni negative come la rabbia, e quindi di affermare il tuo punto di vista rispetto a tua madre).
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"la mia incapacità di sfogarmi (..), la mia poca autostima, il mio mettere gli altri prima di me e il mio terrore dei cambiamenti"
Gent.le ragazza,
forse vale la pena lavorare sugli aspetti ai quali ha accennato attraverso la psicoterapia perché forse sono alla base delle sue attuali difficoltà.
In questo sito può fare una ricerca mirata di un professionista presente nella città in cui vive attualmente.
Gent.le ragazza,
forse vale la pena lavorare sugli aspetti ai quali ha accennato attraverso la psicoterapia perché forse sono alla base delle sue attuali difficoltà.
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Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 8.8k visite dal 21/03/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.