Un consiglio per favore
Buongiorno e grazie per l’aiuto.
Vedo di sintetizzare il più possibile.
Ho 55 anni, mio marito 61.
Abbiamo avuto 3 figli: I., infermiera, ora sposata e ha 2 bimbe, M., chef a Los Angeles, ha una bimba e R. che è arrivata 20 anni fa nella nostra famiglia dal Brasile quando aveva 3 anni e mezzo.
Non mi dilungo sui vari problemi che ci sono stati per crescere questi figli (in alcune occasioni per R. ci siamo fatti aiutare da una psicologa specializzata con bimbi adottati), ma quello che voglio dire è che l’arrivo di R. è stata una gioia per tutti in quanto voluta da tutti.
Le scrivo per questo motivo.
R. oggi ha 23 anni e purtroppo quello che vedo è una ragazza egoista, concentrata solo su se stessa; le piace vivere in famiglia, ma non avere obblighi; piccolo, ma molto piccolo, esempio è che se si compra qualche cosa di abbigliamento, non la fa vedere a nessuno e io mi accorgo solo quando lavo e stiro (per quello vado bene).
Per farle pulire la sua stanza ed il suo bagno, è una discussione ogni volta; adesso poi ha imparato che se esce alla mattina prima di noi, neanche saluta, lei dice PER NON DISTURBARE.
L’ultima occasione in cui non solo siamo rimasti molto addolorati, ma abbiamo deciso di tirare i remi in barca, visto che nostra figlia non usa la sua intelligenza per capire che è ora di smetterla, dicevo l’ultima occasione è stata una sua vacanza a New York.
Ci ha raccontato un sacco di bugie (purtroppo un suo grande difetto che all'inizio giustificavamo, ma negli anni ci ha fatto perdere la fIducia) ma io con i miei figli ho il sesto senso e mi sono, quasi, sempre accorta quando c’è puzza di bruciato.
Conclusione: è partita e a parte qualche piccolo messaggio non sì è mai fatta sentire, noi preoccupati l’abbiamo fatta chiamare in albergo da suo fratello, ma ci è stato detto che era andata via la sera prima, siamo riusciti a rintracciarla sul telefonino ma non ci ha detto dove era e con chi era. Si può immaginare la nostra preoccupazione.
Ringraziando il cielo è tornata a casa sana e salva ed il nostro discorso è stato:
noi non accettiamo più bugie e comportamenti inqualificabili (e garantisco che sono stati tanti e pesanti), di conseguenza se a te le regole che esistono in famiglia non ti piacciono non fai altro che andare a vivere per conto tuo (lavora ed ha un buon stipendio).
Noi i nostri figli li abbiamo sempre lasciati liberi di decidere per il loro futuro, J. si è sposata a 21 anni con un ragazzo più vecchio di lei di 11 anni, le abbiamo parlato delle varie problematiche, ma non le abbiamo messo paletti davanti, M. ha scelto di andare dall’altra parte del mondo e pur con tanto dispiacere lo abbiamo aiutato a realizzare il suo sogno e anche R. non è stata ostacolata nelle sue scelte, ma adesso basta, non accettiamo più di essere trattati in questo modo.
Pensiamo che il comportamento di nostra figlia non sia legato al fatto di essere stata adottata, anche se per conto nostro deve risolvere ancora tante cose con se stessa (vedi bugie che ancora continua a raccontare), ma forse è perché, essendo la più piccola della famiglia, abbiamo TUTTI contribuito a viziarla in maniera esagerata.
La nostra domanda è: abbiamo sbagliato a darle uno STOP?
Io, mamma, sbaglio a non prestarmi più per quelle mille cose che prima facevo per lei (lavare, stirare, prendere un appuntamento dal medico, ecc.).
Un’amica mi ha detto che in questo modo la stiamo buttando fuori di casa, ma non è così, noi vogliamo solo che prenda coscienza che esistono diritti e doveri e che come noi lavoriamo tutto il giorno e comunque ci occupiamo di far andare avanti in maniera dignitosa la famiglia e la casa, lei non è autorizzata a pensare che tutto le sia dovuto.
Dateci un consiglio, per favore, perchè non vorremmo fare danni.
Grazie
Vedo di sintetizzare il più possibile.
Ho 55 anni, mio marito 61.
Abbiamo avuto 3 figli: I., infermiera, ora sposata e ha 2 bimbe, M., chef a Los Angeles, ha una bimba e R. che è arrivata 20 anni fa nella nostra famiglia dal Brasile quando aveva 3 anni e mezzo.
Non mi dilungo sui vari problemi che ci sono stati per crescere questi figli (in alcune occasioni per R. ci siamo fatti aiutare da una psicologa specializzata con bimbi adottati), ma quello che voglio dire è che l’arrivo di R. è stata una gioia per tutti in quanto voluta da tutti.
Le scrivo per questo motivo.
R. oggi ha 23 anni e purtroppo quello che vedo è una ragazza egoista, concentrata solo su se stessa; le piace vivere in famiglia, ma non avere obblighi; piccolo, ma molto piccolo, esempio è che se si compra qualche cosa di abbigliamento, non la fa vedere a nessuno e io mi accorgo solo quando lavo e stiro (per quello vado bene).
Per farle pulire la sua stanza ed il suo bagno, è una discussione ogni volta; adesso poi ha imparato che se esce alla mattina prima di noi, neanche saluta, lei dice PER NON DISTURBARE.
L’ultima occasione in cui non solo siamo rimasti molto addolorati, ma abbiamo deciso di tirare i remi in barca, visto che nostra figlia non usa la sua intelligenza per capire che è ora di smetterla, dicevo l’ultima occasione è stata una sua vacanza a New York.
Ci ha raccontato un sacco di bugie (purtroppo un suo grande difetto che all'inizio giustificavamo, ma negli anni ci ha fatto perdere la fIducia) ma io con i miei figli ho il sesto senso e mi sono, quasi, sempre accorta quando c’è puzza di bruciato.
Conclusione: è partita e a parte qualche piccolo messaggio non sì è mai fatta sentire, noi preoccupati l’abbiamo fatta chiamare in albergo da suo fratello, ma ci è stato detto che era andata via la sera prima, siamo riusciti a rintracciarla sul telefonino ma non ci ha detto dove era e con chi era. Si può immaginare la nostra preoccupazione.
Ringraziando il cielo è tornata a casa sana e salva ed il nostro discorso è stato:
noi non accettiamo più bugie e comportamenti inqualificabili (e garantisco che sono stati tanti e pesanti), di conseguenza se a te le regole che esistono in famiglia non ti piacciono non fai altro che andare a vivere per conto tuo (lavora ed ha un buon stipendio).
Noi i nostri figli li abbiamo sempre lasciati liberi di decidere per il loro futuro, J. si è sposata a 21 anni con un ragazzo più vecchio di lei di 11 anni, le abbiamo parlato delle varie problematiche, ma non le abbiamo messo paletti davanti, M. ha scelto di andare dall’altra parte del mondo e pur con tanto dispiacere lo abbiamo aiutato a realizzare il suo sogno e anche R. non è stata ostacolata nelle sue scelte, ma adesso basta, non accettiamo più di essere trattati in questo modo.
Pensiamo che il comportamento di nostra figlia non sia legato al fatto di essere stata adottata, anche se per conto nostro deve risolvere ancora tante cose con se stessa (vedi bugie che ancora continua a raccontare), ma forse è perché, essendo la più piccola della famiglia, abbiamo TUTTI contribuito a viziarla in maniera esagerata.
La nostra domanda è: abbiamo sbagliato a darle uno STOP?
Io, mamma, sbaglio a non prestarmi più per quelle mille cose che prima facevo per lei (lavare, stirare, prendere un appuntamento dal medico, ecc.).
Un’amica mi ha detto che in questo modo la stiamo buttando fuori di casa, ma non è così, noi vogliamo solo che prenda coscienza che esistono diritti e doveri e che come noi lavoriamo tutto il giorno e comunque ci occupiamo di far andare avanti in maniera dignitosa la famiglia e la casa, lei non è autorizzata a pensare che tutto le sia dovuto.
Dateci un consiglio, per favore, perchè non vorremmo fare danni.
Grazie
[#1]
Gentile Interlocutrice,
Ho letto il suo messaggio e l'idea che mi sono fatto è che sua figlia, col suo comportamento, più o meno consapevolmente, ponga un problema: quello del proprio percorso di acquisizione di autonomia: sembra cioè dire contemporaneamente che può fare da sola, senza l'aiuto della famiglia, ma anche che ancora non ce la fa a staccare veramente. A me sembra che la vostra decisione di porla di fronte ad una scelta, essendo tra l'altro maturata spontaneamente dopo varie vicende, possa aiutarla a prendere atto delle proprie esigenze di autonomizzarsi. Semmai l'accento potrebbe essere posto più sulle sue esigenze di autonomia che sul vostro risentimento per le modalità (provocatorie) che ella sceglie nel relazionarsi con voi. Un presa di distanza nel rapporto, il vivere da sola, sentire di riuscire in questo passaggio fondamentale, potrà permetterle di ristabilire il rapporto con i genitori su un livello più maturo, magari anche con una maggiore consapevolezza circa il fatto che alcuni nodi della propria storia affettiva possono richiedere ancora di essere affrontati e rielaborati.
Con i migliori saluti
Ho letto il suo messaggio e l'idea che mi sono fatto è che sua figlia, col suo comportamento, più o meno consapevolmente, ponga un problema: quello del proprio percorso di acquisizione di autonomia: sembra cioè dire contemporaneamente che può fare da sola, senza l'aiuto della famiglia, ma anche che ancora non ce la fa a staccare veramente. A me sembra che la vostra decisione di porla di fronte ad una scelta, essendo tra l'altro maturata spontaneamente dopo varie vicende, possa aiutarla a prendere atto delle proprie esigenze di autonomizzarsi. Semmai l'accento potrebbe essere posto più sulle sue esigenze di autonomia che sul vostro risentimento per le modalità (provocatorie) che ella sceglie nel relazionarsi con voi. Un presa di distanza nel rapporto, il vivere da sola, sentire di riuscire in questo passaggio fondamentale, potrà permetterle di ristabilire il rapporto con i genitori su un livello più maturo, magari anche con una maggiore consapevolezza circa il fatto che alcuni nodi della propria storia affettiva possono richiedere ancora di essere affrontati e rielaborati.
Con i migliori saluti
dott. Francesco Favaretti Camposampiero
[#2]
Ex utente
Dott. Favetti, la ringraziamo veramente tanto per la risposta.
Speriamo di avere la capacità di aiutare nostra figlia in questo percorso di autonomia, certo è che in alcuni momenti non è facile, ma siamo convinti che con tutto l'amore che abbiamo per lei prima o poi qualcosa di buono ne verrà fuori.
Grazie ancora
Speriamo di avere la capacità di aiutare nostra figlia in questo percorso di autonomia, certo è che in alcuni momenti non è facile, ma siamo convinti che con tutto l'amore che abbiamo per lei prima o poi qualcosa di buono ne verrà fuori.
Grazie ancora
[#3]
Gentile Utente,
concordo con l'inquadramento fornitole dal dr. Favetti. E' vero che insegnare l'autonomia ai figli non è la cosa più facile del mondo sopratutto perchè quando "si molla la presa" arriva il momento in cui si deve fare i conti con le ansie da genitore, legate quindi al dubbio sul "riuscirà a camminare con le sue gambe?"
Una risposta a priori non c'è, bisogna però rischiare, la posta in gioco è la capacità dei figli di stare al mondo, la capacità di diventare un essere sociale a 360 gradi.
Il tentativo che lei stà per mettere in atto è l'unica strada percorribile anche se è sicuramente la più faticosa.
Con i migliori auguri
Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it
concordo con l'inquadramento fornitole dal dr. Favetti. E' vero che insegnare l'autonomia ai figli non è la cosa più facile del mondo sopratutto perchè quando "si molla la presa" arriva il momento in cui si deve fare i conti con le ansie da genitore, legate quindi al dubbio sul "riuscirà a camminare con le sue gambe?"
Una risposta a priori non c'è, bisogna però rischiare, la posta in gioco è la capacità dei figli di stare al mondo, la capacità di diventare un essere sociale a 360 gradi.
Il tentativo che lei stà per mettere in atto è l'unica strada percorribile anche se è sicuramente la più faticosa.
Con i migliori auguri
Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#4]
Ex utente
Dott.ssa Sussarellu, ringrazio anche lei per le parole che mi ha scritto, in questo momento ne ho prorpio bisogno.
Il cammino è veramente difficile, ma proseguo determinata sulla mia strada, purtroppo però ho a che fare anche con mio marito che all'arrabbiatura iniziale, segue un ammorbidimento che in questo momento, a mio parere, non deve esistere, comunque vedremo cosa succederà.
Grazie ancora
Il cammino è veramente difficile, ma proseguo determinata sulla mia strada, purtroppo però ho a che fare anche con mio marito che all'arrabbiatura iniziale, segue un ammorbidimento che in questo momento, a mio parere, non deve esistere, comunque vedremo cosa succederà.
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.9k visite dal 31/10/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.