Ossessionata dalla suocera
Gentilissimi, probabilmente questo mio dilemma vi sembrerà il solito clichè, ma io da un pò di tempo odio maniera sviscerata mia suocera, in quanto mia ha oltragiata in ogni modo e più di una volta ha messo a dura prova prima il fidanzamento e poi ultimamentne il matrimonio. La signora in questione è vedova da 20 anni e ha reso il figlio schiavo dei suoi capricci, del suo egoismo e di tutta una serie di ipocondrie legate al timore di avere ogni sorta di malattia, che poi viene puntualmente smentita dai medici a cui pone il problema. Inoltre la signora è stata accolta bene da me e la mia famiglia, ma ha ripagato il tutto dicendo che sono una poco di buono perchè sono stata fidanzata con altro ragazzo per 10 anni e poi ha ignorato completamente il fatto che mio padre cardiopatico è stato ricoverato a luglio per un blocco urinario, addirittura cercando di proibire all figlio di preoccuparsi per il futuro suocero, che nn era nulla e che nn fosse necessario precipitarsi e sottrarre tempo alla 2famiglia". Dopo il viaggio di nozze mi hafatto recapitare alcuni abiti sporchi di mio marito ed ha aggiunto che la lavanderia è il mio regno. io dopo tutti questi fatti non sono più riuscita a perdonarla come avevo più volte fatto in passato, anche perchè ha detto che lei ha cresciuto il figlio con tanti sacrifici, che sposando me sono diventati vani. <premetto che io sono una ragazza di buona famiglia, con sani principi e laureata, quindi nn vedo come si permetta. in parte ho capito che si è adirata perchè le ho sottratto il "badante", infatti lei avrebbe voluto che suo figlio anche da sposato le dedicasse il 100%, per fortuna mio marito è una persona intelligente e ha capito quanto sia perfida la madre. nonostante tutto però continua a mantenere uno straccio di rapporto, che io nn tollero perchè ritengo che debba darle una lezione forte, facendole cspire che nn può intersecarsi continuamente e che lui ormai è un uomo adulto e sposato, ma purtroppo da solo segnali deboli, che a me innervosiscono soprattutto se accompagnati dalla fatidica frase "la mamma pè sempre la mamma". Sì è vero, ma quando si comporta da tale e dopo un ngenuino periodo di gelosia si calma, in questo caso no sembra una moglie tradita e quasto perchè ha perso il suo badante. tutti mi dicono ignora, ma io nn posso fare a meno di odiarla. Grazie
[#1]
Gentile signora,
in effetti se lei riuscisse davvero a ignorare quello che la fa tanto arrabbiare il problema si risolverebbe, dal momento che sua suocera non ha alcun potere su di lei, se non quello di farla arrabbiare.
Voglio dire: se lei potesse ignorare quello che dice a suo marito non avrebbe altri contatti oppure occasioni in cui la signora potrebbe concretamente danneggiarla, giusto?
Il fatto che suo marito mantenga giusto "uno straccio di rapporto" è positivo, perchè significa che lei ha sposato un uomo che è in grado di tollerare quanto di negativo c'è in un rapporto pur sempre fondamentale preservando quel poco che di bene che gliene deriva.
Non è una dote da poco la sua capacità di mantenere un equilibrio, visto che nè parteggia apertamente per la madre (come altri farebbero) nè interrompe il legame.
Penso che dovrebbe riparlarne con suo marito, dal momento che questa situazione la fa così arrabbiare, ma prima cerchi di capire cosa davvero suscita le sue ire: in fondo non è obbligata ad interessarsi di questa donna e delle sue opinioni, e forse in lei c'è qualcosa in particolare che non riesce ad ignorare.
Può essere così?
in effetti se lei riuscisse davvero a ignorare quello che la fa tanto arrabbiare il problema si risolverebbe, dal momento che sua suocera non ha alcun potere su di lei, se non quello di farla arrabbiare.
Voglio dire: se lei potesse ignorare quello che dice a suo marito non avrebbe altri contatti oppure occasioni in cui la signora potrebbe concretamente danneggiarla, giusto?
Il fatto che suo marito mantenga giusto "uno straccio di rapporto" è positivo, perchè significa che lei ha sposato un uomo che è in grado di tollerare quanto di negativo c'è in un rapporto pur sempre fondamentale preservando quel poco che di bene che gliene deriva.
Non è una dote da poco la sua capacità di mantenere un equilibrio, visto che nè parteggia apertamente per la madre (come altri farebbero) nè interrompe il legame.
Penso che dovrebbe riparlarne con suo marito, dal momento che questa situazione la fa così arrabbiare, ma prima cerchi di capire cosa davvero suscita le sue ire: in fondo non è obbligata ad interessarsi di questa donna e delle sue opinioni, e forse in lei c'è qualcosa in particolare che non riesce ad ignorare.
Può essere così?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile signora,
il suo racconto mette in evidenza la presenza di relazioni disfunzionali nella famiglia di origine di suo marito e proprio in quanto tali non sono così chiare e consapevoli da parte di coloro che vi sono implicati.
Lei descrive una madre che mette in atto dinamiche non facili da modificare, volte a ostacolare una vita autonomona del proprio figlio fuori casa, con continui richiami verso sé.
E' dunque comprensibile la sua rabbia poiché si trova a dover combattere una lotta assai dura e scarsamente produttiva. Tenga conto che anche suo marito è in una posizione molto scomoda, poiché si trova tra due fuochi: la necessità di salvaguardare il suo rapporto di coppia e i doveri di lealtà verso la madre, infatti lei dice:
<ha capito quanto sia perfida la madre. nonostante tutto però continua a mantenere uno straccio di rapporto, che io nn tollero perchè ritengo che debba darle una lezione forte, facendole cspire che nn può intersecarsi continuamente e che lui ormai è un uomo adulto e sposato>
In questo tipo di situazioni (dalle quali è difficile districarsi poiché irrigidite nel tempo), chiedere a suo marito di prendere posizioni drastiche non giova, ma il problema è che le difficoltà in atto si riverberano anche sulla sua serenità e su quella della vostra coppia.
Credo che suo marito abbia bisogno di essere aiutato, più che contrastato, a gestire in modo differente la relazione con sua madre e anche alla vostra coppia possa essere utile trovare un buon modo per affrontare in modo efficace la questione.
Per questi motivi vi sarebbe utile chiedere un consulto ad un terapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale).
Molti auguri
il suo racconto mette in evidenza la presenza di relazioni disfunzionali nella famiglia di origine di suo marito e proprio in quanto tali non sono così chiare e consapevoli da parte di coloro che vi sono implicati.
Lei descrive una madre che mette in atto dinamiche non facili da modificare, volte a ostacolare una vita autonomona del proprio figlio fuori casa, con continui richiami verso sé.
E' dunque comprensibile la sua rabbia poiché si trova a dover combattere una lotta assai dura e scarsamente produttiva. Tenga conto che anche suo marito è in una posizione molto scomoda, poiché si trova tra due fuochi: la necessità di salvaguardare il suo rapporto di coppia e i doveri di lealtà verso la madre, infatti lei dice:
<ha capito quanto sia perfida la madre. nonostante tutto però continua a mantenere uno straccio di rapporto, che io nn tollero perchè ritengo che debba darle una lezione forte, facendole cspire che nn può intersecarsi continuamente e che lui ormai è un uomo adulto e sposato>
In questo tipo di situazioni (dalle quali è difficile districarsi poiché irrigidite nel tempo), chiedere a suo marito di prendere posizioni drastiche non giova, ma il problema è che le difficoltà in atto si riverberano anche sulla sua serenità e su quella della vostra coppia.
Credo che suo marito abbia bisogno di essere aiutato, più che contrastato, a gestire in modo differente la relazione con sua madre e anche alla vostra coppia possa essere utile trovare un buon modo per affrontare in modo efficace la questione.
Per questi motivi vi sarebbe utile chiedere un consulto ad un terapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale).
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Utente
Buongiorno,
prima di tutto grazie per avermi risposto. Per quanto riguarda la risposta datami dalla Dottoressa Massaro, non sono in grado di ignorare completamente mia suocera, in quanto disturba sia sul cellulare che sul telefono dello studio di mio marito, inoltre se andiamo fuori per qualche giorno si scatena ulteriormente con tutta una serie di telefonate, volte all'elencazione di fantomatiche malattie e di lamentele che lei è sola si sente depressa, vorrebbe uccidersi. Tutti argomenti triti e ritriti che lei ritiene possano risolversi solo ed esclusivamente se il figlio, che poi ha anche una sorella, che a fronte di denaro elargito dalla mamma, si sottopone ai ricatti, lasciasse tutto e accorresse da lei. Mio marito per questi stati depressivi le ha più volte suggerito un supporto psicologico, che lei ha puntualmente rifiutato, in quanto lei ha tutte le malattie del mondo, ma il cervello le funziona. Io invece credo che lei trovi soddisfazione nell'arrecare tristezza e infelicità e in più di un'occasione ha affermato che la felicità nn esiste. E' probabile che sia vero, non sono così sciocca da pensare che la vita sia tutta rosa e fiori, ma esiste anche il bicchiere mezzo pieno e tutti abbiamo diritto all'illusione della felicità o no? quindi ecco perchè nn riesco ad ignoare perchè lei si interseca con mezzucci bassi.
Per la dottoressa Rinella lei ha perfettamente centrato la disfunzionalità nella famiglia di origine, infatti tutto parte dalla concezione che solo loro siano importanti e che gli altri possano eliminarsi. Mio marito ed io più volte abbiamo affrontato il problema, lui è vero nn da ragione alla madre e riconosce che è elemento disturbativo, anche perchè questo stesso comportamento la signora lo ha elargito al marito della figlia, che però per quanto detto sopra alla sua collega la asseconda con la conseguenza di lasciare il marito da solo per tu5tta l'estate, perchè deve fare compagnia alla madre oppure per le feste natalizie etcc... Quindi la signora avrebbe voluto che anche il figlio si comportasse allo stesso modo. Mio marito nn l'ha mai fatto però lei cci tenta in continueazione a creare disagio. Probabilemnte se nn riusciremo a superare tale problema sarà il caso di seguire quanto lei mi ha consigliato.
Grazie per l'attenzione.
prima di tutto grazie per avermi risposto. Per quanto riguarda la risposta datami dalla Dottoressa Massaro, non sono in grado di ignorare completamente mia suocera, in quanto disturba sia sul cellulare che sul telefono dello studio di mio marito, inoltre se andiamo fuori per qualche giorno si scatena ulteriormente con tutta una serie di telefonate, volte all'elencazione di fantomatiche malattie e di lamentele che lei è sola si sente depressa, vorrebbe uccidersi. Tutti argomenti triti e ritriti che lei ritiene possano risolversi solo ed esclusivamente se il figlio, che poi ha anche una sorella, che a fronte di denaro elargito dalla mamma, si sottopone ai ricatti, lasciasse tutto e accorresse da lei. Mio marito per questi stati depressivi le ha più volte suggerito un supporto psicologico, che lei ha puntualmente rifiutato, in quanto lei ha tutte le malattie del mondo, ma il cervello le funziona. Io invece credo che lei trovi soddisfazione nell'arrecare tristezza e infelicità e in più di un'occasione ha affermato che la felicità nn esiste. E' probabile che sia vero, non sono così sciocca da pensare che la vita sia tutta rosa e fiori, ma esiste anche il bicchiere mezzo pieno e tutti abbiamo diritto all'illusione della felicità o no? quindi ecco perchè nn riesco ad ignoare perchè lei si interseca con mezzucci bassi.
Per la dottoressa Rinella lei ha perfettamente centrato la disfunzionalità nella famiglia di origine, infatti tutto parte dalla concezione che solo loro siano importanti e che gli altri possano eliminarsi. Mio marito ed io più volte abbiamo affrontato il problema, lui è vero nn da ragione alla madre e riconosce che è elemento disturbativo, anche perchè questo stesso comportamento la signora lo ha elargito al marito della figlia, che però per quanto detto sopra alla sua collega la asseconda con la conseguenza di lasciare il marito da solo per tu5tta l'estate, perchè deve fare compagnia alla madre oppure per le feste natalizie etcc... Quindi la signora avrebbe voluto che anche il figlio si comportasse allo stesso modo. Mio marito nn l'ha mai fatto però lei cci tenta in continueazione a creare disagio. Probabilemnte se nn riusciremo a superare tale problema sarà il caso di seguire quanto lei mi ha consigliato.
Grazie per l'attenzione.
[#4]
"Io invece credo che lei trovi soddisfazione nell'arrecare tristezza e infelicità"
Ora che ha aggiunto altri particolari ho capito meglio: in precedenza lei aveva scritto che suo marito ha mantenuto solo un minimo rapporto e non che sua suocera ingerisce quotidianamente nella vostra vita.
Penso che la signora non abbia intenzione di farvi del male e rendervi infelici, ma solo di recuperare il più possibile l'attenzione dei suoi figli, che le è venuta meno nel momento in cui si sono sposati.
E' molto importante il fatto che da ben 20 anni sia vedova, e che abbia quindi cresciuto da sola suo marito e sua cognata.
E' comprensibile che si sia trovata in difficoltà quando, una volta adulti, si sono allontanati da lei - specie se nel frattempo non ha coltivato altre relazioni ed interessi, e se si era concentrata esclusivamente su di loro per molti anni.
Si può quindi trattare di un'estremizzazione della reazione normale e comprensibile di una madre che resta sola e, non avendo più un marito al proprio fianco, vive ancora peggio la "sindrome da nido vuoto".
Le dico questo perchè, comunque lungi dall'idea che lei debba sopportare in silenzio quello che sta accadendo, è utile che lei riconosca anche la realtà umana di questa donna e cosa la sta portando a comportarsi così.
Non per giustificare, ma per capire dove risiede il problema.
Visto che i malanni che periodicamente lamenta non sono altro che un tentativo di attirare l'attenzione dei figli non esiste un altro modo per farla contenta, ad esempio fissando qualche momento in cui si possano vedere, piuttosto che continuare a subire questa continua richiesta di attenzione?
Non so se funzionerebbe o meno, ma il fatto di sapere che in un certo momento della settimana i figli saranno lì con lei potrebbe placarla almeno in parte e trattenerla dal continuare a chiamarvi.
Penso poi che proporre a sua suocera un intervento psicologico sarebbe inutile, dal momento che il massimo della consapevolezza che potrebbe mostrare circa il proprio disagio sarebbe ammettere che si sente sola e abbandonata dai suoi figli (indipendentemente da quanti anni abbia).
Potrebbe invece essere utile il ricorso a farmaci antidepressivi, magari a partire da uno dei tanti sintomi fisici che potrebbero essere trattati con questo tipo di approccio.
Ovviamente deve essere un medico a valutare la situazione e ad effettuare la prescrizione, ma tenete presente anche questa possibilità.
Ora che ha aggiunto altri particolari ho capito meglio: in precedenza lei aveva scritto che suo marito ha mantenuto solo un minimo rapporto e non che sua suocera ingerisce quotidianamente nella vostra vita.
Penso che la signora non abbia intenzione di farvi del male e rendervi infelici, ma solo di recuperare il più possibile l'attenzione dei suoi figli, che le è venuta meno nel momento in cui si sono sposati.
E' molto importante il fatto che da ben 20 anni sia vedova, e che abbia quindi cresciuto da sola suo marito e sua cognata.
E' comprensibile che si sia trovata in difficoltà quando, una volta adulti, si sono allontanati da lei - specie se nel frattempo non ha coltivato altre relazioni ed interessi, e se si era concentrata esclusivamente su di loro per molti anni.
Si può quindi trattare di un'estremizzazione della reazione normale e comprensibile di una madre che resta sola e, non avendo più un marito al proprio fianco, vive ancora peggio la "sindrome da nido vuoto".
Le dico questo perchè, comunque lungi dall'idea che lei debba sopportare in silenzio quello che sta accadendo, è utile che lei riconosca anche la realtà umana di questa donna e cosa la sta portando a comportarsi così.
Non per giustificare, ma per capire dove risiede il problema.
Visto che i malanni che periodicamente lamenta non sono altro che un tentativo di attirare l'attenzione dei figli non esiste un altro modo per farla contenta, ad esempio fissando qualche momento in cui si possano vedere, piuttosto che continuare a subire questa continua richiesta di attenzione?
Non so se funzionerebbe o meno, ma il fatto di sapere che in un certo momento della settimana i figli saranno lì con lei potrebbe placarla almeno in parte e trattenerla dal continuare a chiamarvi.
Penso poi che proporre a sua suocera un intervento psicologico sarebbe inutile, dal momento che il massimo della consapevolezza che potrebbe mostrare circa il proprio disagio sarebbe ammettere che si sente sola e abbandonata dai suoi figli (indipendentemente da quanti anni abbia).
Potrebbe invece essere utile il ricorso a farmaci antidepressivi, magari a partire da uno dei tanti sintomi fisici che potrebbero essere trattati con questo tipo di approccio.
Ovviamente deve essere un medico a valutare la situazione e ad effettuare la prescrizione, ma tenete presente anche questa possibilità.
[#5]
Utente
Gentile Dottoressa Massaro,
grazie per la tempestiva risposta. La sua risposta è sicuramente corretta, ma ci sono ulteriori particolari che nn detto riguardo alla signora, in quanto la "sindrome del nido vuoto" non le si addice, in quanto sinha da quando è venuta al mondo è stata viziata e coccolata dai genitori e poi ha avuto un marito meraviglioso, che lei ha completamente ignorato soprattutto quando stava male e queste cose me l'ha riferite mio marito, inoltre la signora è un ex insegnante, andata prematuramente in pensione, i motivi sconosciuti. In tutti gli anni di vedovanza ha avuto la madre che le ha cucinato, cresciuto i figli e accudito lei, mio marito le ha fatto da padre sin da adolescente si è dovuto sobbarcare tutte le rogne e una volta che si è fatto una posizione l'ha sfruttato anche economicamente. Inoltre la signora non ha amiche perchè il suo carattere egoista non le consente di avere amiche e gli stessi parenti l'hanno allontanata e le assicuro che sono tutte brave persone, che hanno cercato di capirla. Per questo sono convinta che il suo sia solo un difetto caratteriale, che nessuna circostanza della vita le abbia procurato questa sterilità del cuore è soltanto tutta ripiegata su se stessa. Trascorre le sue giornate dentro casa, e fare nulla a lavorare di cervello e atormentare il figlio. Tra tutte le altre cose se fosse così fragile e indifesa nn starebbe a fare calcoli su calcoli di denaro, minacciando i figli che se nn l'assecondano lei toglie per dare all'altro o viceversa. Premet5to che proprio ieri mio marito le ha riceduto una propàrità perchè lei l'ha rivoluta, in un primo momento lui nn voleva io l'ho convinto a cederla, così magari veniamo lasciati in pace. A noi i soldi, le proprietà nn interessano stiamo bene abbiamo una casa nostra, vorremmmo solo stare in pace. Quindi altro che persona da capire, la signora nn ha compreso che il mondo nn gira intorno a lei, che ha avuto tutto l'amore del mondo, ma l'ha sempre fatto fuggire a causa dell'egoismo. Spero che ora la questione sia più chiara e nn lasci dubbi, anche perchè anche io da sociologe a ho cercato di capire queste dinamiche e sono giunta alla conclusione che nn va compatita ma combattuta, le sue azioni nei miei confronti come le dicevo le ha elargite al genero, alle cognate agli amici alla suocera e al marito, quindi è possibile che siamo tutti cattivi e insensibili elei è una vittima mi sembra difficile.
Grazie ancora per lo sfogo e l'atten
grazie per la tempestiva risposta. La sua risposta è sicuramente corretta, ma ci sono ulteriori particolari che nn detto riguardo alla signora, in quanto la "sindrome del nido vuoto" non le si addice, in quanto sinha da quando è venuta al mondo è stata viziata e coccolata dai genitori e poi ha avuto un marito meraviglioso, che lei ha completamente ignorato soprattutto quando stava male e queste cose me l'ha riferite mio marito, inoltre la signora è un ex insegnante, andata prematuramente in pensione, i motivi sconosciuti. In tutti gli anni di vedovanza ha avuto la madre che le ha cucinato, cresciuto i figli e accudito lei, mio marito le ha fatto da padre sin da adolescente si è dovuto sobbarcare tutte le rogne e una volta che si è fatto una posizione l'ha sfruttato anche economicamente. Inoltre la signora non ha amiche perchè il suo carattere egoista non le consente di avere amiche e gli stessi parenti l'hanno allontanata e le assicuro che sono tutte brave persone, che hanno cercato di capirla. Per questo sono convinta che il suo sia solo un difetto caratteriale, che nessuna circostanza della vita le abbia procurato questa sterilità del cuore è soltanto tutta ripiegata su se stessa. Trascorre le sue giornate dentro casa, e fare nulla a lavorare di cervello e atormentare il figlio. Tra tutte le altre cose se fosse così fragile e indifesa nn starebbe a fare calcoli su calcoli di denaro, minacciando i figli che se nn l'assecondano lei toglie per dare all'altro o viceversa. Premet5to che proprio ieri mio marito le ha riceduto una propàrità perchè lei l'ha rivoluta, in un primo momento lui nn voleva io l'ho convinto a cederla, così magari veniamo lasciati in pace. A noi i soldi, le proprietà nn interessano stiamo bene abbiamo una casa nostra, vorremmmo solo stare in pace. Quindi altro che persona da capire, la signora nn ha compreso che il mondo nn gira intorno a lei, che ha avuto tutto l'amore del mondo, ma l'ha sempre fatto fuggire a causa dell'egoismo. Spero che ora la questione sia più chiara e nn lasci dubbi, anche perchè anche io da sociologe a ho cercato di capire queste dinamiche e sono giunta alla conclusione che nn va compatita ma combattuta, le sue azioni nei miei confronti come le dicevo le ha elargite al genero, alle cognate agli amici alla suocera e al marito, quindi è possibile che siamo tutti cattivi e insensibili elei è una vittima mi sembra difficile.
Grazie ancora per lo sfogo e l'atten
[#6]
Quindi si tratta di una donna abituata a farsi servire dagli altri, e che di conseguenza cerca di avere sempre tutta l'attenzione possibile. Ho presente il tipo.
E' sicuramente difficile che cambi, e forse non sarebbe neanche giusto che suo marito tagliasse del tutto i ponti perchè è l'unico genitore che gli resta e perchè se avrete dei figli dovrete fare i conti col fatto che lei sarà la nonna di questi bambini.
Francamente se la situazione fosse meno cronicizzata credo che avrebbe potuto essere utile una terapia famigliare per sua suocera e i figli, che li aiutasse a trovare un diverso equilibrio, ma questo sarebbe servito quando suo marito e sua cognata vivevano ancora con lei.
Ora è difficile pensare di cambiare in maniera sostanziale questi equilibri, e una "strategia di sopravvivenza" va pensata attentamente e soprattutto attuata con coerenza.
Penso che vi sarebbe utile consultare uno psicologo che si occupi di problematiche familiari, ad es. uno ad orientamento sistemico come suggeriva la mia collega, per discutere quale sia il modo migliore per affrontare questa situazione.
Le faccio tanti auguri!
Se vuole ci aggiorni sull'andamento della vicenda.
E' sicuramente difficile che cambi, e forse non sarebbe neanche giusto che suo marito tagliasse del tutto i ponti perchè è l'unico genitore che gli resta e perchè se avrete dei figli dovrete fare i conti col fatto che lei sarà la nonna di questi bambini.
Francamente se la situazione fosse meno cronicizzata credo che avrebbe potuto essere utile una terapia famigliare per sua suocera e i figli, che li aiutasse a trovare un diverso equilibrio, ma questo sarebbe servito quando suo marito e sua cognata vivevano ancora con lei.
Ora è difficile pensare di cambiare in maniera sostanziale questi equilibri, e una "strategia di sopravvivenza" va pensata attentamente e soprattutto attuata con coerenza.
Penso che vi sarebbe utile consultare uno psicologo che si occupi di problematiche familiari, ad es. uno ad orientamento sistemico come suggeriva la mia collega, per discutere quale sia il modo migliore per affrontare questa situazione.
Le faccio tanti auguri!
Se vuole ci aggiorni sull'andamento della vicenda.
[#7]
Gentile signora,
gli ulteriori elementi che ha aggiunto rendono ancora più evidenti le disfunzionalità relazionali nella famiglia di suo marito, la loro costruzione nel tempo e il loro progressivo irrigidirsi.
Vi trovate in una posizione davvero non facile da sostenere e modificare, poiché "combattere" dinamiche di questo tipo, che continuano a ripetersi nel tempo, è cosa non così semplice e anche, a mio parere, rischiosa. Sarebbe piuttosto utile affrontarle in modo efficace rivolgendovi ad un esperto.
Cordialmente
gli ulteriori elementi che ha aggiunto rendono ancora più evidenti le disfunzionalità relazionali nella famiglia di suo marito, la loro costruzione nel tempo e il loro progressivo irrigidirsi.
Vi trovate in una posizione davvero non facile da sostenere e modificare, poiché "combattere" dinamiche di questo tipo, che continuano a ripetersi nel tempo, è cosa non così semplice e anche, a mio parere, rischiosa. Sarebbe piuttosto utile affrontarle in modo efficace rivolgendovi ad un esperto.
Cordialmente
[#8]
Utente
Grazie ad entrambe per avermi risposto e permesso di sfogarmi. Certamente auspico che la situzioni si allegerisca, anche se riconosco che sia alquanto difficle che ciò possa avvenire. I figli di mia cognata ogni volta che stanno a contatto con la nonna tendono a presentare degli atteggiamenti di turbamento, anche perchè la signora nn si limita a lamentarsi solo con gli adulti d i quanto si senta sola e quanto stia male, pertanto ne deriva che i ragazzi durante questa convivenza, che tra l'altro devono starle attorno ne escono fuori abbastanza frustrati e tendono a ripetere le stesse cose della nonna, ovvero mi sento male mi sento sola vorrei morire etc... Non mi sembra corretto che un adolescente e una bambina debbano subire questo ricettacolo di frustrazioni di una persona viziata ed egoista. Pertanto se dovessi avere dei figli è più che certo che li tutelerei da ciò,perchè nn detto che perchè è una nonna debba distruggere la psiche dei nipoti, voi mi insegnate che i bambini nn devono subire questo genere di violenze psichiche, quindi al momento la cosa dovrà essere ben monitorata, intanto grazie ancora prenderò in esame con mio marito la possibilità dell'aiuto di un esperto anche in funzione di futuri figli nostri.
Cordialità
Cordialità
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 23.1k visite dal 21/03/2011.
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