Una famiglia insieme, tanto che tutte le nostre scelte
Gentili Dottori,
sono fidanzato da 11 anni con una ragazza, di cui sono ancora innamoratissimo. La nostra storia è iniziata quando eravamo adolescenti (15 anni lei e 18 anni io) e da allora è sempre stato tutto perfetto. Tra di noi si è creato un legame strettissimo, direi quasi simbiotico, ci siamo sempre aiutati reciprocamente e abbiamo condiviso tutto, mantenendo sempre alta la passione e l'attrazione (anche fisica) tra di noi. La nostra storia sembrava davvero una favola e tutti invidiavano la nostra totale intesa. L'unico nostro desiderio è sempre stato quello di sposarci e di fare una famiglia insieme, tanto che tutte le nostre scelte di vita sono state orientate in quella direzione. Dopo la laurea della mia fidanzata, avendo io raggiunto una sufficiente autonomia economica, circa tre mesi fa le ho regalato il tanto desiderato anello, chiedendole di sposarmi. Da lì sono iniziati dei problemi che mai nella vita avrei pensato di dover affrontare: infatti, dopo un primo periodo di apparente entusiasmo, coincidente con la ricerca della casa e dei mobili, ho notato che qualcosa in lei stava cambiando. In primo luogo le abitudini di vita e l'improvviso desiderio di uscire con le amiche e di frequentare discoteche (prima da lei sempre odiate)e parallelamente la chiusura nei miei confronti e la totale apertura verso nuove amicizie. Inizialmente ho cercato di sdrammatizzare la situazione, attribuendo questi cambiamenti ad una fase di passaggio molto delicata della vita, ma successivamente ho iniziato a chiederle spiegazioni, notando una prograssiva apatia e insofferenza durante i nostri incontri (anche telefonici).
Alla mia richiesta di chiarimenti è seguita una reazione che mi ha completamente destabilizzato: la mia fidanzata in lacrime mi ha infatti confessato di non essere più sicura di volersi sposare, volendo fare quelle esperienze che non ha fatto prima. Io, pur ferito e turbato, ho cercato di rassicurarla in tutti i modi, dicendole che non è necessario fare adesso questo passo, di prendersi tutto il suo tempo e di fare pure quelle esperienze di cui ritiene di aver bisogno. Nonostante però la mia completa apertura e disponibilità nei suoi confronti, nei giorni seguenti il suo stato d'animo è andato tragicamente peggiorando (crisi di pianto, totale apatia, rifiuto di qualsiasi iniziativa un tempo da lei amata, come viaggi, uscite con gli amici, etc.). A quel punto, in un momento di disperazione, mi ha detto di non essere più sicura di niente nella vita, di non capire più cosa vuole e di avere dei forti dubbi anche riguardo al nostro rapporto, che fino ad oggi non aveva mai neppure pensato di poter mettere in discussione. Dice di voler star da sola, di aver bisogno di tempo per capire e per "metabolizzare" i cambiamenti che sta attraversando. Io non so davvero cosa fare, vorrei starle vicino ed aiutarla a superare questo brutto momento, considerato che in 11 anni di storia non abbiamo mai avuto nessun problema, ma lei mi respinge.
sono fidanzato da 11 anni con una ragazza, di cui sono ancora innamoratissimo. La nostra storia è iniziata quando eravamo adolescenti (15 anni lei e 18 anni io) e da allora è sempre stato tutto perfetto. Tra di noi si è creato un legame strettissimo, direi quasi simbiotico, ci siamo sempre aiutati reciprocamente e abbiamo condiviso tutto, mantenendo sempre alta la passione e l'attrazione (anche fisica) tra di noi. La nostra storia sembrava davvero una favola e tutti invidiavano la nostra totale intesa. L'unico nostro desiderio è sempre stato quello di sposarci e di fare una famiglia insieme, tanto che tutte le nostre scelte di vita sono state orientate in quella direzione. Dopo la laurea della mia fidanzata, avendo io raggiunto una sufficiente autonomia economica, circa tre mesi fa le ho regalato il tanto desiderato anello, chiedendole di sposarmi. Da lì sono iniziati dei problemi che mai nella vita avrei pensato di dover affrontare: infatti, dopo un primo periodo di apparente entusiasmo, coincidente con la ricerca della casa e dei mobili, ho notato che qualcosa in lei stava cambiando. In primo luogo le abitudini di vita e l'improvviso desiderio di uscire con le amiche e di frequentare discoteche (prima da lei sempre odiate)e parallelamente la chiusura nei miei confronti e la totale apertura verso nuove amicizie. Inizialmente ho cercato di sdrammatizzare la situazione, attribuendo questi cambiamenti ad una fase di passaggio molto delicata della vita, ma successivamente ho iniziato a chiederle spiegazioni, notando una prograssiva apatia e insofferenza durante i nostri incontri (anche telefonici).
Alla mia richiesta di chiarimenti è seguita una reazione che mi ha completamente destabilizzato: la mia fidanzata in lacrime mi ha infatti confessato di non essere più sicura di volersi sposare, volendo fare quelle esperienze che non ha fatto prima. Io, pur ferito e turbato, ho cercato di rassicurarla in tutti i modi, dicendole che non è necessario fare adesso questo passo, di prendersi tutto il suo tempo e di fare pure quelle esperienze di cui ritiene di aver bisogno. Nonostante però la mia completa apertura e disponibilità nei suoi confronti, nei giorni seguenti il suo stato d'animo è andato tragicamente peggiorando (crisi di pianto, totale apatia, rifiuto di qualsiasi iniziativa un tempo da lei amata, come viaggi, uscite con gli amici, etc.). A quel punto, in un momento di disperazione, mi ha detto di non essere più sicura di niente nella vita, di non capire più cosa vuole e di avere dei forti dubbi anche riguardo al nostro rapporto, che fino ad oggi non aveva mai neppure pensato di poter mettere in discussione. Dice di voler star da sola, di aver bisogno di tempo per capire e per "metabolizzare" i cambiamenti che sta attraversando. Io non so davvero cosa fare, vorrei starle vicino ed aiutarla a superare questo brutto momento, considerato che in 11 anni di storia non abbiamo mai avuto nessun problema, ma lei mi respinge.
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Gentile utente, la cosa che descrive può capitare, purtroppo. Le persone cambiano e continuano a a cambiare anche quando sono all'interno di una coppia, iniziando a volte a dare importanza e priorità a cose fino a quel momento rimaste in secondo piano. Non a caso tappe importanti come il matrimonio servono anche per "testare" la convinzione a voler stare con l'altro, e uno dei momenti in cui le coppie si lasciano con più facilità e proprio durante i preparativi del matrimonio.
È possibile che non si tratti solo di un brutto momento, ma il cambiamento della sua ragazza, pur doloroso per entrambi, sia destinato a proseguire. Perciò dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi che la sua ragazza potrebbe avere già pensato a chiudere la relazione, ma di non sapere come fare a farlo perché anche lei ne sta soffrendo.
Ritengo che potreste chiedere delle consultazioni di coppia a uno psicologo, per cercare di chiarire innanzitutto come stanno le cose.
Un'ultima cosa: se lei la respinge, la cosa più utile da fare è rispettare questo suo bisogno e non insistere. Insistere rischia soltanto di farla allontanare di più e più velocemente.
Cordiali saluti
È possibile che non si tratti solo di un brutto momento, ma il cambiamento della sua ragazza, pur doloroso per entrambi, sia destinato a proseguire. Perciò dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi che la sua ragazza potrebbe avere già pensato a chiudere la relazione, ma di non sapere come fare a farlo perché anche lei ne sta soffrendo.
Ritengo che potreste chiedere delle consultazioni di coppia a uno psicologo, per cercare di chiarire innanzitutto come stanno le cose.
Un'ultima cosa: se lei la respinge, la cosa più utile da fare è rispettare questo suo bisogno e non insistere. Insistere rischia soltanto di farla allontanare di più e più velocemente.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile Amico,
forse la sua ragazza si era adagiata nella condizione di "eterna fidanzata" e l'avvicinarsi del cambiamento ha portato ad una destabilizzazione perchè l'ha messa di fronte alla concretizzazione di quello che, a parole, ha sempre dichiarato di volere.
Non è per nulla raro il verificarsi delle "crisi prematrimoniali" caratterizzate da dubbi di vario tipo e malessere di varia entità, così come l'emersione dell'esigenza di "recuperare il tempo perso" e fare le esperienze che si ritiene di non aver fatto al momento giusto.
Mi domando però se il notevole lasso di tempo trascorso dall'inizio del vostro rapporto non abbia portato entrambi a cambiare e a diventare persone diverse da quelle che eravate quando vi siete conosciuti: in fondo lei aveva 18 anni e la sua ragazza solo 15, e se ora ne ha 26 è più che comprensibile che sia cambiata (cresciuta), e che possa mettere in dubbio gli obiettivi che si era posta molti anni fa, e sui quali magari non aveva più riflettuto seriamente.
Lei ha avuto un atteggiamento molto paziente e comprensivo, e le ha detto quello che anche noi avremmo potuto suggerirle.
A questo punto penso che vi sarebbe utile chiarire la situazione di fronte ad uno psicologo che si occupi di problemi di coppia, e che vi aiuti a capire cosa sta succedendo e quale decisione sia meglio prendere per entrambi.
Le faccio tanti auguri,
forse la sua ragazza si era adagiata nella condizione di "eterna fidanzata" e l'avvicinarsi del cambiamento ha portato ad una destabilizzazione perchè l'ha messa di fronte alla concretizzazione di quello che, a parole, ha sempre dichiarato di volere.
Non è per nulla raro il verificarsi delle "crisi prematrimoniali" caratterizzate da dubbi di vario tipo e malessere di varia entità, così come l'emersione dell'esigenza di "recuperare il tempo perso" e fare le esperienze che si ritiene di non aver fatto al momento giusto.
Mi domando però se il notevole lasso di tempo trascorso dall'inizio del vostro rapporto non abbia portato entrambi a cambiare e a diventare persone diverse da quelle che eravate quando vi siete conosciuti: in fondo lei aveva 18 anni e la sua ragazza solo 15, e se ora ne ha 26 è più che comprensibile che sia cambiata (cresciuta), e che possa mettere in dubbio gli obiettivi che si era posta molti anni fa, e sui quali magari non aveva più riflettuto seriamente.
Lei ha avuto un atteggiamento molto paziente e comprensivo, e le ha detto quello che anche noi avremmo potuto suggerirle.
A questo punto penso che vi sarebbe utile chiarire la situazione di fronte ad uno psicologo che si occupi di problemi di coppia, e che vi aiuti a capire cosa sta succedendo e quale decisione sia meglio prendere per entrambi.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Gent.le ragazzo,
lei descrive la sua relazione di coppia con una connotazione molto precisa: prima era tutto perfetto ora l'equilibrio si è rotto, mi chiedo se in questa visione tutto bianco prima/ tutto nero dopo non ci siano delle
"sfumature" che lei non riesce a percepire pur essendo presenti e che potrebbero riguardare anche il suo modo di essere all'interno della coppia.
Se volete iniziare un percorso di terapia di coppia è importante che anche lei sia disposto a mettersi in discussione, per verificare se esistono le premesse per ristabilire un nuovo equilibrio all'interno del vostro rapporto di coppia.
lei descrive la sua relazione di coppia con una connotazione molto precisa: prima era tutto perfetto ora l'equilibrio si è rotto, mi chiedo se in questa visione tutto bianco prima/ tutto nero dopo non ci siano delle
"sfumature" che lei non riesce a percepire pur essendo presenti e che potrebbero riguardare anche il suo modo di essere all'interno della coppia.
Se volete iniziare un percorso di terapia di coppia è importante che anche lei sia disposto a mettersi in discussione, per verificare se esistono le premesse per ristabilire un nuovo equilibrio all'interno del vostro rapporto di coppia.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#4]
Utente
Vi ringrazio per la disponibilità dimostrata e Vi confermo la nostra intenzione di consultare uno specialista. Entrambi vorremmo fare di tutto per salvare un rapporto che ci ha regalato undici anni meravigliosi. Ciò che non capisco è cosa sia successo, considerato che tra noi c'è sempre stato dialogo e totale apertura. Inoltre la mia fidanzata ripete che non c'è nulla in me che non vada, che sono un ragazzo perfetto e che non le ho mai fatto mancare nulla. Sto soffrendo tantissimo per questa situazione e non riesco a farmene una ragione.
Vi chiedo cortesemente un consiglio: è opportuno che io cerchi di farla aprire e sfogare o è meglio che lasci perdere e cerchi di farla distrarre un po'?
Vi chiedo cortesemente un consiglio: è opportuno che io cerchi di farla aprire e sfogare o è meglio che lasci perdere e cerchi di farla distrarre un po'?
[#5]
Se entrambi siete disposti ad iniziare una psicoterapia di coppia è già un passo avanti.
Per il resto è importante che ci sia una comunicazione efficace e la possibilità di condividere i vostri stati d'animo ma questo dovrebbe essere un comportamento spontaneo e non indotto da uno dei due partner.
Per il resto è importante che ci sia una comunicazione efficace e la possibilità di condividere i vostri stati d'animo ma questo dovrebbe essere un comportamento spontaneo e non indotto da uno dei due partner.
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La vita di coppia procede senza intoppi finché si è mutuamente compatibili. Ma se uno dei due cambia, ecco che subentra la crisi. Se così stessero le cose, ciò che vorrebbe fare potrebbe rivelarsi infruttuoso perché il "problema" non sta in lei, sta nella sua ragazza. Ecco perché potrebbe non essere produttivo insistere per farla aprire. Rivolgetevi a uno specialista, se c'è da parlare e di cosa sarà lui a suggerirvelo. Non cerchi nemmeno di farla distrarre, perché anche questo potrebbe essere interpretato come una forma di pressione.
Esca dall'idea che debba a tutti i costi *fare* qualcosa attivamente per migliorare la situazione. Non è detto che nemmeno lo specialista ci riesca, ma di sicuro dall'esterno ci sono più probabilità d'intervenire che dal di dentro.
Cordiali saluti
Esca dall'idea che debba a tutti i costi *fare* qualcosa attivamente per migliorare la situazione. Non è detto che nemmeno lo specialista ci riesca, ma di sicuro dall'esterno ci sono più probabilità d'intervenire che dal di dentro.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2k visite dal 16/03/2011.
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