Psicologia infantile

Sono la mamma di un bambino di 6 anni e mezzo, molto intelligente ma anche molto sensibile e con uno spiccato senso del dovere, forse eccessivo.
Sono seriamente preoccupata in quanto da alcuni giorni, somatizza a livello addominale, la paura dell'interrogazione a scuola. Premesso che è il più bravo della classe, che prende sempre ottimi voti, da alcuni giorni prima di andare a scuola piange contorcendosi per il mal di pancia e si rifiuta di andare a scuola nonostante i compiti li avesse svolti, la poesia la conosce a memoria ha sempre il terrore di non ricordarla e prendere brutti voti. Ho cercato fin proprio a stamani a parlargli e fargli capire che la scuola se pur importante, non deve affronterla con così tanta ansia anche perchè non ha motivo per averne paura, ma invano. Anche se in un primo momento sembra capire il mio discorso, subito dopo si fa assalire dall'ansia e a rifiutare la colazione dicendo di avere mal di pancia e sintomi di nausea. Cosa devo fare? Vi prego di aiutarmi perchè sto male anch'io a saperlo così sofferente forse anche per causa mia. Mi sento decisamente impotente ed ho assoluto bisogno di rassicurare il mio bambino. Sò che ha una maestra molto severa, devo Parlarne con lei? Fino a poco tempo fa andava tutto bene, cosa sarà successo? Aiutatemi vi prego!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signora, parlarne con la maestra è solo il primo passo. Poi dovrebbe riflettere su quanto la sua ansia di mamma nel vedere il figlio che sta male possa contribuire ad alimentare anche l'ansia di suo figlio. Spesso è questo che succede: l'ansia dei genitori viene percepita dai bambini, che gliela rimandano indietro, perpetuando così il circolo vizioso.

Fatte queste due cose dovrebbe consultare uno psicologo psicoterapeuta a indirizzo familiare, per farsi dare un parere di persona.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Minerva Medina Diaz Psicologo, Psicoterapeuta 27 1
Gentile signora,

questo cambiamento di suo figlio potrebbe essere dato da un mutamento nel rapporto fra suo figlio e la severa maestra. Forse, ed è solo un'ipotesi, questa maestra ultimamente ha avuto un'atteggiamento più rigido, critico o intollerante del solito nei suoi confronti.
Direi che è fondamentale che lei parli con la maestra: aiuterebbe molto sia suo figlio sia la maestra, dandole l'opportunità di capire la sensibilità del bambino e di rivedere il modo di porsi nei confronti dei piccoli.

Spero suo figlio si rassereni presto.

Cordiali saluti,

Dr.ssa Minerva Medina-Diaz, psicologa
specialista in psicoterapia cognitiva POSTRAZIONALISTA EMDR
www.minervamedina.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile signora,
i comportamenti di disagio dei bambini sono meglio decodificabili in relazione ai contesti ai quali appartengono (famiglia, scuola).

Concordo con il suggerimento del collega Dott. Santonocito sull'opportunità di chiedere un consulto ad uno psicologo/psicoterapeuta familiare (indicato l'orientamento sistemico-relazionale).

Se crede legga l'articolo in merito al rifiuto della scuola al link:
http://www.psicologia-benessere.it/Infanziaeadolescenza/Ilrifiutodellascuola/tabid/79/Default.aspx

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Utente
Utente
Gentile Dott. la ringrazio per la risposta immediata, seguirò il consiglio sicuramente. Vorrei però precisare che non son una mamma eccessivamente ansiosa, anzi. Solitamente, soprattutto davanti al bambino tendo a sdrammatizzare e a minimizzare il problema, proprio per impedire che lo stesso venga ulteriormente amplificato.
La mia paura sorge soprattutto di fronte al male fisico che lui avverte quando sopraffatto dall'ansia. Comunque parlerò con la maestra già domattina e cercherò di essere come Voi mi consigliate un pò meno apprensiva. Grazie mille.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> La mia paura sorge soprattutto di fronte al male fisico che lui avverte quando sopraffatto dall'ansia.
>>>

Certo, ma anche sintomi fisici del tipo che riferisce possono benissimo essere prodotti dall'ansia. Si chiamano somatizzazioni e anzi nei bambini sono una forma preferenziale di espressione del disagio, dato che il bambino non ha ancora raggiunto un livello di sofisticazione psichica tale da permettergli di esprimerlo in altro modo.

Cordiali saluti
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