Ansia sociale: affrontare le situazioni.
Salve a tutti coloro che vorranno rispondermi. Sono un ragazzo di 23 anni.
Vado diretto: soffro di ansia sociale che mi comporta agorafobia, amaxofobia e claustrofobia.
Sono insicurissimo e alcuni di questi disturbi si attenuano se sto in compagnia di persone che conosco.
Vado in ansia prevalentemente se devo parlare con persone che non conosco, sotto la metropolitana, in luoghi affollati e da un anno a questa parte mi crea un ansia pazzesca guidare soprattutto in strade trafficate, dentro gallerie e cavalcavia, dove non ho vie d'uscita insomma.
La mia esperienza con sostanze psicoattive:
Ho fumato spinelli dai 15 ai 23 a periodi alterni e mai in modo continuativo, mentre per quanto riguarda l'alcol quando ero più piccolo a ogni occasione mi ubriacavo.
Ho causato danni cerebrali?
Ora ho smesso con gli spinelli dato che aumentavano il mio panico, l'ansia e le paranoie e la sera però quando esco bevo e credo di essere me stesso solo in quel caso: quando assumo alcol, per il resto della giornata mi sembra di vivere la vita di qualcun'altro, non ho stimoli, non ho voglia di fare nulla, infatti non ho continuato gli studi e non mi interessa nulla.
Bevo solo la sera se esco con i miei amici durante il giorno o durante la settimana non ne sento la necessità.
Gli eventi che mi hanno traumatizzato nella vita sono stati: un'aggressione ingiustificata da parte di un balordo davanti una discoteca, il tradimento della mia ragazza e una minaccia di una mia zia quando ero piccolo di lasciarmi solo sulla piazzola dell'autostrada.
Sottolineo però che da quando sono piccolo sono timido.
E che mio padre è stato sempre iper-protettivo e iper-critico.
Stavo pensando di farmi seguire da uno psichiatra per quanto riguarda qualche farmaco e farmi forza mediante quest'ultimo ad affrontare le situazioni.
Secondo voi è un buon trattamento?
Dallo psicologo ci sono andato ma non ne trovo giovamento e poi mi butta ancora più in depressione dato il mio carattere orgoglioso.
Cosa dovrei fare per attutire la mia ansia in queste situazioni?
Aumentare la mia autostima? Come? Vivere da solo? Fare un'attività che mi comporti un impatto con molte persone che non conosco? Lo sport aiuta?
Vado diretto: soffro di ansia sociale che mi comporta agorafobia, amaxofobia e claustrofobia.
Sono insicurissimo e alcuni di questi disturbi si attenuano se sto in compagnia di persone che conosco.
Vado in ansia prevalentemente se devo parlare con persone che non conosco, sotto la metropolitana, in luoghi affollati e da un anno a questa parte mi crea un ansia pazzesca guidare soprattutto in strade trafficate, dentro gallerie e cavalcavia, dove non ho vie d'uscita insomma.
La mia esperienza con sostanze psicoattive:
Ho fumato spinelli dai 15 ai 23 a periodi alterni e mai in modo continuativo, mentre per quanto riguarda l'alcol quando ero più piccolo a ogni occasione mi ubriacavo.
Ho causato danni cerebrali?
Ora ho smesso con gli spinelli dato che aumentavano il mio panico, l'ansia e le paranoie e la sera però quando esco bevo e credo di essere me stesso solo in quel caso: quando assumo alcol, per il resto della giornata mi sembra di vivere la vita di qualcun'altro, non ho stimoli, non ho voglia di fare nulla, infatti non ho continuato gli studi e non mi interessa nulla.
Bevo solo la sera se esco con i miei amici durante il giorno o durante la settimana non ne sento la necessità.
Gli eventi che mi hanno traumatizzato nella vita sono stati: un'aggressione ingiustificata da parte di un balordo davanti una discoteca, il tradimento della mia ragazza e una minaccia di una mia zia quando ero piccolo di lasciarmi solo sulla piazzola dell'autostrada.
Sottolineo però che da quando sono piccolo sono timido.
E che mio padre è stato sempre iper-protettivo e iper-critico.
Stavo pensando di farmi seguire da uno psichiatra per quanto riguarda qualche farmaco e farmi forza mediante quest'ultimo ad affrontare le situazioni.
Secondo voi è un buon trattamento?
Dallo psicologo ci sono andato ma non ne trovo giovamento e poi mi butta ancora più in depressione dato il mio carattere orgoglioso.
Cosa dovrei fare per attutire la mia ansia in queste situazioni?
Aumentare la mia autostima? Come? Vivere da solo? Fare un'attività che mi comporti un impatto con molte persone che non conosco? Lo sport aiuta?
[#1]
>>> Stavo pensando di farmi seguire da uno psichiatra per quanto riguarda qualche farmaco e farmi forza mediante quest'ultimo ad affrontare le situazioni.
>>>
Dallo psichiatra dovrebbe andarci innanzitutto per verificare il suo stato attuale per aver fatto uso di sostanze. Poi se sarà necessaria una cura sarà lui a farglielo presente.
>>> Dallo psicologo ci sono andato ma non ne trovo giovamento e poi mi butta ancora più in depressione dato il mio carattere orgoglioso.
>>>
Bene, e quindi se lo psichiatra le prescrivesse delle medicine, immagino che sarebbe ugualmente orgoglioso e si riserverebbe la scelta se prenderle o meno, giusto?
Cordiali saluti
>>>
Dallo psichiatra dovrebbe andarci innanzitutto per verificare il suo stato attuale per aver fatto uso di sostanze. Poi se sarà necessaria una cura sarà lui a farglielo presente.
>>> Dallo psicologo ci sono andato ma non ne trovo giovamento e poi mi butta ancora più in depressione dato il mio carattere orgoglioso.
>>>
Bene, e quindi se lo psichiatra le prescrivesse delle medicine, immagino che sarebbe ugualmente orgoglioso e si riserverebbe la scelta se prenderle o meno, giusto?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#3]
Lei dovrebbe andare da uno psichiatra per ricevere una valutazione e ricevere eventuali prescrizioni di cura se necessario. Il lavoro sugli aspetti psicologici è subordinato alla conoscenza della sua condizione attuale, ossia a una valutazione diagnostica.
Parlare già di psicoterapia senza sapere se possa essere o meno indicata è prematuro.
Pertanto non si possono fare ipotesi plausibili da qui senza prima che l'abbiano visitata. Faccia la visita, poi potrà tornare a riferirci, se crede.
Cordiali saluti
Parlare già di psicoterapia senza sapere se possa essere o meno indicata è prematuro.
Pertanto non si possono fare ipotesi plausibili da qui senza prima che l'abbiano visitata. Faccia la visita, poi potrà tornare a riferirci, se crede.
Cordiali saluti
[#4]
Utente
Sono andato da un medico che non è psichiatra (molti suoi colleghi mi hanno inveito contro per questo motivo, ma io lo conosco e io mi fido di lui).
Mi ha dapprima prescritto xanax 0,25 al bisogno accompagnato da una cura col samyr 200 due compresse al dì.
Sono 20 gg che ho preso xanax al bisogno, ovvero 3 volte a settimana i giorni che vado a lavoro, ma la mia ansia è notevolmente peggiorata, me ne accorgo quando sono in situazioni "tranquille", sento il cuore più scalmanato del solito e la fame d'aria più accentuata, così oggi l'ho chiamato gli ho spiegato la situazione e mi ha detto di aumentare lo xanax ovvero di prenderlo fisso mattina, pomeriggio e sera, e di risentirci tra 10 gg.
Cosa ne pensa lei di tutto ciò?
Mi ha dapprima prescritto xanax 0,25 al bisogno accompagnato da una cura col samyr 200 due compresse al dì.
Sono 20 gg che ho preso xanax al bisogno, ovvero 3 volte a settimana i giorni che vado a lavoro, ma la mia ansia è notevolmente peggiorata, me ne accorgo quando sono in situazioni "tranquille", sento il cuore più scalmanato del solito e la fame d'aria più accentuata, così oggi l'ho chiamato gli ho spiegato la situazione e mi ha detto di aumentare lo xanax ovvero di prenderlo fisso mattina, pomeriggio e sera, e di risentirci tra 10 gg.
Cosa ne pensa lei di tutto ciò?
[#5]
Dovrebbe gentilmente reinserire la sua domanda in area psichiatria, perché sono i medici a occuparsi di prescrizioni farmacologiche. E lo Xanax è di pertinenza psichiatrica.
Ad ogni modo lo Xanax è una cura provvisoria, difficile che riesca a risolvere il suo problema solo con quello.
Il suo medico, del quale si fida, le ha raccomandato anche la necessità di sentire il parere di uno psicologo psicoterapeuta, oppure non lo ha fatto?
Cordiali saluti
Ad ogni modo lo Xanax è una cura provvisoria, difficile che riesca a risolvere il suo problema solo con quello.
Il suo medico, del quale si fida, le ha raccomandato anche la necessità di sentire il parere di uno psicologo psicoterapeuta, oppure non lo ha fatto?
Cordiali saluti
[#7]
Gentile utente,
come le è già stato raccomandato negli altri consulti è importante che a seguirla sia un medico specializzato nella cura dei disturbi psichici: spero quindi che lei abbia davvero maturato la decisione di rivolgersi ad uno psichiatra, visto che il medico che la segue ha fatto il possibile ma non ha saputo aiutarla con questo specifico problema.
E' anche importante che lei cerchi di limitare il più possibile l'uso di alcool, perchè se sta assumendo gli psicofarmaci che ci ha indicato deve evitare di assumere sostanze che interagiscono con essi.
Capisco che il suo utilizzo di alcool sia strumentale all'ottenimento di una situazione di benessere illusorio che le dà un po' di sollievo, ma così facendo rischia solo di complicare la situazione e di danneggiarsi.
Di tutto quello che ci ha raccontato penso che il punto più importante sia l'atteggiamento iperprotettivo ed ipercritico che suo padre ha avuto nei suoi confronti, perchè può essere stato determinante nello sviluppo dell'insicurezza e dell'ansia che lei vive forse da sempre.
La mia è però solo un'ipotesi: da qui non ci è possibile sbilanciarci perchè non la conosciamo e spero che oltre allo psichiatra prenderà anche contatto con uno psicologo per approfondire la questione.
Per quanto riguarda la sua domanda sullo sport posso risponderle che l'attività fisica potrebbe farle bene da diversi punti di vista, sia fisicamente sia psicologicamente.
Per quanto riguarda il resto penso che non sia il caso che lei si esponga a situazioni altamente ansiogene, perchè non sarà certo sforzandosi di stare calmo che potrà riuscire a superare l'ansia.
Non si metta eccessivamente alla prova sforzandosi di fare quello che le causa molto disagio, se avesse una gamba rotta non si sognerebbe nemmeno di provare a correre per guarire!
Accetti che in questo momento ha dei limiti che quando sarà in cura inizieranno a diminuire, e che riuscire a vivere da solo e a stare in luoghi affollati sono obiettivi che potrà raggiungere col tempo e con la terapia adatta.
Le faccio tanti auguri,
come le è già stato raccomandato negli altri consulti è importante che a seguirla sia un medico specializzato nella cura dei disturbi psichici: spero quindi che lei abbia davvero maturato la decisione di rivolgersi ad uno psichiatra, visto che il medico che la segue ha fatto il possibile ma non ha saputo aiutarla con questo specifico problema.
E' anche importante che lei cerchi di limitare il più possibile l'uso di alcool, perchè se sta assumendo gli psicofarmaci che ci ha indicato deve evitare di assumere sostanze che interagiscono con essi.
Capisco che il suo utilizzo di alcool sia strumentale all'ottenimento di una situazione di benessere illusorio che le dà un po' di sollievo, ma così facendo rischia solo di complicare la situazione e di danneggiarsi.
Di tutto quello che ci ha raccontato penso che il punto più importante sia l'atteggiamento iperprotettivo ed ipercritico che suo padre ha avuto nei suoi confronti, perchè può essere stato determinante nello sviluppo dell'insicurezza e dell'ansia che lei vive forse da sempre.
La mia è però solo un'ipotesi: da qui non ci è possibile sbilanciarci perchè non la conosciamo e spero che oltre allo psichiatra prenderà anche contatto con uno psicologo per approfondire la questione.
Per quanto riguarda la sua domanda sullo sport posso risponderle che l'attività fisica potrebbe farle bene da diversi punti di vista, sia fisicamente sia psicologicamente.
Per quanto riguarda il resto penso che non sia il caso che lei si esponga a situazioni altamente ansiogene, perchè non sarà certo sforzandosi di stare calmo che potrà riuscire a superare l'ansia.
Non si metta eccessivamente alla prova sforzandosi di fare quello che le causa molto disagio, se avesse una gamba rotta non si sognerebbe nemmeno di provare a correre per guarire!
Accetti che in questo momento ha dei limiti che quando sarà in cura inizieranno a diminuire, e che riuscire a vivere da solo e a stare in luoghi affollati sono obiettivi che potrà raggiungere col tempo e con la terapia adatta.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.7k visite dal 10/03/2011.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.