Terrore della morte
Gentili Dottori,
Vi scrivo perchè ormai da tempo mi trovo in una condizione che minaccia costantemente la mia serenità e la possibilità di godermi la vita.
Ho 20 anni e da circa un mese, prima sporadicamente e ora quasi ogni sera, ogni volta che arriva il momento di dormire mi trovo a pensare alla morte nel senso più stretto.Ovvero mi pare di realizzare il momento in cui non avrò più la possibilità di respirare,di avere le mie cose e sopra ogni altra cosa non poter più stare con i miei genitori e le persone che amo. Questo pensiero è martellante ed è talmente opprimente che spesso piango o avverto lo stomaco come contrattissimo. Ho una paura folle di perdere i miei genitori, con i quali ho un rapporto meraviglioso, e tutte le persone per le quali provo affetto, nonchè di perdere anche me stessa. La scorsa estate ho anche avuto, durante una vacanza lontano da casa, degli attacchi di panico durante la notte (seppur dormissi in compagnia del mio partner e avessi gli amici tutti vicini nelle stanze accanto) e sono tornata in anticipo dal viaggio,sentendomi gradualmente meglio avendo i miei genitori vicini. In queste circostanze la dottoressa mi prescrisse delle goccine di valeriana.
Ora penso che questo episodio,che in poche settimane si è risolto, possa essere in qualche modo collegato con ciò che mi accade negli ultimi tempi.
In più, a dicembre, il mio ex ragazzo si è suicidato ed io non ho avuto il coraggio di presentarmi al suo funerale seppure volessi tanto dargli un ultimo saluto. A dire il vero, dopo il funerale di mia nonna materna che abitava con me e i miei genitori (avevo circa 14 anni), non ho mai più preso parte a nessun funerale, rifiutandomi categoricamente.
A volte credo che questo mio non voler accettare la morte delle persone a me vicine si sia come annidato in una qualche parte profonda di me ed ora stia uscendo fuori...In ultimo, aggiungo anche che sono agnostica ed ultimamente questa mancanza di fede mi pesa moltissimo,non avendo nulla a cui appigliarmi per calmarmi nei momenti di panico che mi prendono alla sera. (E ieri sera addirittura mentre ero con i miei amici).
Io penso che sia il caso di farmi seguire da uno psicologo, tuttavia avrei davvero bisogno del Suo parere e soprattutto ho una gran paura di dire ai miei genitori che sento questa necessità, anche perchè mia madre è una persona molto ansiosa ed ho una gran paura di vederla soffrire e stare male a causa mia. (Per farle un esempio, questa mattina è morto il nostro coniglietto ed io nonostante il forte dispiacere non ho versato una lacrima davanti a lei e l'ho consolata, aspettando di essere sola per poter piangere).
Vi prego di darmi un Vostro parere, nella speranza di non aver arrecato troppo disturbo con questa lunghissima e-mail.
Grazie di cuore.
Vi scrivo perchè ormai da tempo mi trovo in una condizione che minaccia costantemente la mia serenità e la possibilità di godermi la vita.
Ho 20 anni e da circa un mese, prima sporadicamente e ora quasi ogni sera, ogni volta che arriva il momento di dormire mi trovo a pensare alla morte nel senso più stretto.Ovvero mi pare di realizzare il momento in cui non avrò più la possibilità di respirare,di avere le mie cose e sopra ogni altra cosa non poter più stare con i miei genitori e le persone che amo. Questo pensiero è martellante ed è talmente opprimente che spesso piango o avverto lo stomaco come contrattissimo. Ho una paura folle di perdere i miei genitori, con i quali ho un rapporto meraviglioso, e tutte le persone per le quali provo affetto, nonchè di perdere anche me stessa. La scorsa estate ho anche avuto, durante una vacanza lontano da casa, degli attacchi di panico durante la notte (seppur dormissi in compagnia del mio partner e avessi gli amici tutti vicini nelle stanze accanto) e sono tornata in anticipo dal viaggio,sentendomi gradualmente meglio avendo i miei genitori vicini. In queste circostanze la dottoressa mi prescrisse delle goccine di valeriana.
Ora penso che questo episodio,che in poche settimane si è risolto, possa essere in qualche modo collegato con ciò che mi accade negli ultimi tempi.
In più, a dicembre, il mio ex ragazzo si è suicidato ed io non ho avuto il coraggio di presentarmi al suo funerale seppure volessi tanto dargli un ultimo saluto. A dire il vero, dopo il funerale di mia nonna materna che abitava con me e i miei genitori (avevo circa 14 anni), non ho mai più preso parte a nessun funerale, rifiutandomi categoricamente.
A volte credo che questo mio non voler accettare la morte delle persone a me vicine si sia come annidato in una qualche parte profonda di me ed ora stia uscendo fuori...In ultimo, aggiungo anche che sono agnostica ed ultimamente questa mancanza di fede mi pesa moltissimo,non avendo nulla a cui appigliarmi per calmarmi nei momenti di panico che mi prendono alla sera. (E ieri sera addirittura mentre ero con i miei amici).
Io penso che sia il caso di farmi seguire da uno psicologo, tuttavia avrei davvero bisogno del Suo parere e soprattutto ho una gran paura di dire ai miei genitori che sento questa necessità, anche perchè mia madre è una persona molto ansiosa ed ho una gran paura di vederla soffrire e stare male a causa mia. (Per farle un esempio, questa mattina è morto il nostro coniglietto ed io nonostante il forte dispiacere non ho versato una lacrima davanti a lei e l'ho consolata, aspettando di essere sola per poter piangere).
Vi prego di darmi un Vostro parere, nella speranza di non aver arrecato troppo disturbo con questa lunghissima e-mail.
Grazie di cuore.
[#1]
Utente
Gentile Dottoressa Torreggiani,
la ringrazio di cuore per la sua risposta.
Ha ragione Lei, io per prima ho paura a dirmi che ho bisogno di questo aiuto. In realtà in questi ultimi giorni sto riprendendo a poco a poco un pò di serenità, forse perchè adesso ho ricominciato l'università e quindi ho la testa molto più "impegnata" di prima. Tuttavia seguirò assolutamente il Suo consiglio, cercando di farmi guidare da un professionista nel ritrovare la mia serenità.
Ancora molte grazie per la sua risposta tempestiva,
Cordiali Saluti.
la ringrazio di cuore per la sua risposta.
Ha ragione Lei, io per prima ho paura a dirmi che ho bisogno di questo aiuto. In realtà in questi ultimi giorni sto riprendendo a poco a poco un pò di serenità, forse perchè adesso ho ricominciato l'università e quindi ho la testa molto più "impegnata" di prima. Tuttavia seguirò assolutamente il Suo consiglio, cercando di farmi guidare da un professionista nel ritrovare la mia serenità.
Ancora molte grazie per la sua risposta tempestiva,
Cordiali Saluti.
[#2]
Gentile ragazza, informati anche presso la tua facoltà, ormai quasi tutte le università hanno uno sportello ascolto per gli studenti, dove di solito lavorano degli psicologi in grado di fornire prima assistenza e orientamento.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.2k visite dal 09/03/2011.
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