Paura forte dell'abbandono ?
Salve,
sono un ragazzo di 25 anni, soffro di fobia sociale specifica e depressione da molto tempo, ho avuto due grandi crisi in passato, sono attualmente in cura con psicofarmaci, sono comunque riuscito a trovare un lavoro e quest'anno dovrei diplomarmi.
Alla fine del 2009 ho conosciuto un uomo di 20 anni più grande, che non dimostra la sua età, è molto attivo e dinamico.
E'avvenuto tutto in maniera inaspettata, improvvisa, l'amore per lui mi ha travolto. Anche per lui sono importante, anche se non è molto espansivo e non ha slanci affettivi particolari. Percepisco come un imbarazzo da parte sua a dichiarare i propri sentimenti. Devo ammettere che viviamo un rapporto abbastanza alla luce del sole, mi ha fatto conoscere tutti i suoi amici di infanzia.
Il mio problema si presenta quando dobbiamo andare in locali notturni, io provo da sempre un forte senso di inadeguatezza in quei luoghi e a volte cerco di evitarli, questo crea in me un forte senso di insicurezza e timore di essere abbandonato perchè ho questo problema.
Oltre a questo lui ha sempre bisogno di interagire anche con il porco, ha duemila conoscenze inutili e superflue, stento a capire l'utlilità di questo.
A volte mi pare che quando usciamo con i suoi amici la dinamica sia la seguente: "è lui con loro e vengo anche io" e non "siamo noi insieme a loro" non so se rendo l'idea, quando tento di spiegarglielo lui non capisce.
E'una persona logorroica che parla in continuazione come una macchinetta, secondo me potrebbe nascondere una insicurezza.
Non facciamo sesso molto spesso, lui dice che è così, la sua carica sessuale non è forte come la mia però ultimamente ho avuto la certezza che mi tradisse fino a pochi mesi fa, questo mi ha distrutto psicologicamente, gli ho parlato e lui ha detto che non mi lascerà mai da solo che mi vuole un mondo di bene e che i suoi problemi sono di impotenza dovuti al finasteride, io non so se crederci.
So solo che in questi giorni mi sono dovuto imbottire di spicofarmaci altrimenti impazzivo.
Il mio amore per lui è quasi incondizionato ma perchè non mi vuole fisicamente ? dice di avere i suoi tempi e modi.
Quando si ama qualcuno non lo si desidera molto? A me pare una cosa normale e non il contrario.
A volte temo che sia innamorato del modo in cui lo amo io.
Nonostante tutto sono sempre lì a dirgli che è bellissimo,ogni volta che lo vedo sento un tuffo al cuore.
Ho sempre il timore di rimanere da solo in futuro,anche se non ho avuto eventi particolari di distacco, i miei mi hanno sempre amato e continuano a farlo. Anche da piccolo però avevo paura di rimanere da solo e oggi del futuro e della solitudine che forse potrebbe derivare dalla depressione o forse il contrario?
Non vorrei rovinarmi la vita con questa persona poichè analizzo ogni suo discorso e penso che ragioni come unità distinta e non come coppia! la cosa mi distrugge dentro.
Grazie e mi scuso per la confusione
sono un ragazzo di 25 anni, soffro di fobia sociale specifica e depressione da molto tempo, ho avuto due grandi crisi in passato, sono attualmente in cura con psicofarmaci, sono comunque riuscito a trovare un lavoro e quest'anno dovrei diplomarmi.
Alla fine del 2009 ho conosciuto un uomo di 20 anni più grande, che non dimostra la sua età, è molto attivo e dinamico.
E'avvenuto tutto in maniera inaspettata, improvvisa, l'amore per lui mi ha travolto. Anche per lui sono importante, anche se non è molto espansivo e non ha slanci affettivi particolari. Percepisco come un imbarazzo da parte sua a dichiarare i propri sentimenti. Devo ammettere che viviamo un rapporto abbastanza alla luce del sole, mi ha fatto conoscere tutti i suoi amici di infanzia.
Il mio problema si presenta quando dobbiamo andare in locali notturni, io provo da sempre un forte senso di inadeguatezza in quei luoghi e a volte cerco di evitarli, questo crea in me un forte senso di insicurezza e timore di essere abbandonato perchè ho questo problema.
Oltre a questo lui ha sempre bisogno di interagire anche con il porco, ha duemila conoscenze inutili e superflue, stento a capire l'utlilità di questo.
A volte mi pare che quando usciamo con i suoi amici la dinamica sia la seguente: "è lui con loro e vengo anche io" e non "siamo noi insieme a loro" non so se rendo l'idea, quando tento di spiegarglielo lui non capisce.
E'una persona logorroica che parla in continuazione come una macchinetta, secondo me potrebbe nascondere una insicurezza.
Non facciamo sesso molto spesso, lui dice che è così, la sua carica sessuale non è forte come la mia però ultimamente ho avuto la certezza che mi tradisse fino a pochi mesi fa, questo mi ha distrutto psicologicamente, gli ho parlato e lui ha detto che non mi lascerà mai da solo che mi vuole un mondo di bene e che i suoi problemi sono di impotenza dovuti al finasteride, io non so se crederci.
So solo che in questi giorni mi sono dovuto imbottire di spicofarmaci altrimenti impazzivo.
Il mio amore per lui è quasi incondizionato ma perchè non mi vuole fisicamente ? dice di avere i suoi tempi e modi.
Quando si ama qualcuno non lo si desidera molto? A me pare una cosa normale e non il contrario.
A volte temo che sia innamorato del modo in cui lo amo io.
Nonostante tutto sono sempre lì a dirgli che è bellissimo,ogni volta che lo vedo sento un tuffo al cuore.
Ho sempre il timore di rimanere da solo in futuro,anche se non ho avuto eventi particolari di distacco, i miei mi hanno sempre amato e continuano a farlo. Anche da piccolo però avevo paura di rimanere da solo e oggi del futuro e della solitudine che forse potrebbe derivare dalla depressione o forse il contrario?
Non vorrei rovinarmi la vita con questa persona poichè analizzo ogni suo discorso e penso che ragioni come unità distinta e non come coppia! la cosa mi distrugge dentro.
Grazie e mi scuso per la confusione
[#1]
Gentile Amico,
in effetti la sua richiesta è piuttosto confusa e le consiglio sentitamente di farsi seguire anche da uno psicologo: se ho capito bene lei è in cura solo farmacologica, ma questo spesso non è sufficiente a risolvere situazioni complesse come appare essere la sua.
Basandosi solo sul suo racconto non è facile capire cosa sia oggettivo e cosa sia frutto della sua personale interpretazione della realtà, non solo per i disturbi dei quali soffre da anni ma anche per l'ansia con la quale vive questa specifica situazione di coppia.
Mi sembra che lei abbia cercato un chiarimento, ma forse non tiene presente che lei e il suo compagno avete molti anni di differenza: questo rende molto più probabile che, al di là delle differenze individuali, le modalità con le quali state vivendo la vostra storia siano differenti e influenzate sia dall'età, sia dall'esperienza pregressa che ognuno di voi ha maturato e che non può essere la stessa per un ragazzo di 25 anni e per un uomo di 45.
A mio parere dovrebbe per prima cosa integrare la cura farmacologica con un percorso psicoterapeutico che le permetta di fare chiarezza e di giungere alle radici del suo malessere per occuparsene in altro modo.
Lei e il suo compagno potreste anche pensare di richiedere un consulto psicologico di coppia, ma penso che prima di fare questo lei dovrebbe raggiungere e consolidare risultati personali nel trattamento dei suoi disagi individuali.
Penso insomma che le possibilità siano più di una, ma che forse occuparsi di sè stesso sia ora per lei la priorità.
Cari auguri,
in effetti la sua richiesta è piuttosto confusa e le consiglio sentitamente di farsi seguire anche da uno psicologo: se ho capito bene lei è in cura solo farmacologica, ma questo spesso non è sufficiente a risolvere situazioni complesse come appare essere la sua.
Basandosi solo sul suo racconto non è facile capire cosa sia oggettivo e cosa sia frutto della sua personale interpretazione della realtà, non solo per i disturbi dei quali soffre da anni ma anche per l'ansia con la quale vive questa specifica situazione di coppia.
Mi sembra che lei abbia cercato un chiarimento, ma forse non tiene presente che lei e il suo compagno avete molti anni di differenza: questo rende molto più probabile che, al di là delle differenze individuali, le modalità con le quali state vivendo la vostra storia siano differenti e influenzate sia dall'età, sia dall'esperienza pregressa che ognuno di voi ha maturato e che non può essere la stessa per un ragazzo di 25 anni e per un uomo di 45.
A mio parere dovrebbe per prima cosa integrare la cura farmacologica con un percorso psicoterapeutico che le permetta di fare chiarezza e di giungere alle radici del suo malessere per occuparsene in altro modo.
Lei e il suo compagno potreste anche pensare di richiedere un consulto psicologico di coppia, ma penso che prima di fare questo lei dovrebbe raggiungere e consolidare risultati personali nel trattamento dei suoi disagi individuali.
Penso insomma che le possibilità siano più di una, ma che forse occuparsi di sè stesso sia ora per lei la priorità.
Cari auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Utente
In passato sono stato anche da vari psicologi per la fobia sociale e di conseguenza per la depressione, non siamo arrivati a granchè, la mia fobia sociale è cambiata nel tempo ma non grazie all'aiuto dello psicologo, sono cambiato tantissimo per fortuna ma ho ancora tante insicurezze.
Riguardo l'età potrebbe essere ma sotto certi aspetti sono molto più maturo di lui, lo capisco da molti suoi ragionamenti: non accetta la sua età, ha sempre il bisogno di sentirsi giovane e di parlare con tutti.
Le differenze potrebbero essere nel carattare piuttosto che nell'interesse verso di me, forse sono io che a volte vedo cose sbagliate?
Riguardo l'età potrebbe essere ma sotto certi aspetti sono molto più maturo di lui, lo capisco da molti suoi ragionamenti: non accetta la sua età, ha sempre il bisogno di sentirsi giovane e di parlare con tutti.
Le differenze potrebbero essere nel carattare piuttosto che nell'interesse verso di me, forse sono io che a volte vedo cose sbagliate?
[#3]
Senza conoscervi non è possibile darle una risposta, ma quello che intendevo dire è che vi trovate in 2 momenti diversi dell'esistenza, e in paricolare che forse il suo compagno potrebbe vivere alcune delle classiche problematiche che molti uomini incontrano quando si avvicinano ai 50 anni - momento che invece per lei è ancora molto lontano - e che parte dei suoi comportamenti possono dipendere da questo o derivare dalle esperienze che ha fatto finora.
Sarebbe secondo lei disponibile a richiedere una consulenza di coppia?
Tornando a lei, i percorsi che ha seguito in passato possono non esserle stati utili fino in fondo per svariati motivi. Questo però non deve ostacolarla nel cercare un altro aiuto psicologico per affrontare la paura del futuro e della solitudine (che può essere legata a vari livelli alla depressione, ma anche all'ansia) e le residue insicurezze non ancora risolte.
Sarebbe secondo lei disponibile a richiedere una consulenza di coppia?
Tornando a lei, i percorsi che ha seguito in passato possono non esserle stati utili fino in fondo per svariati motivi. Questo però non deve ostacolarla nel cercare un altro aiuto psicologico per affrontare la paura del futuro e della solitudine (che può essere legata a vari livelli alla depressione, ma anche all'ansia) e le residue insicurezze non ancora risolte.
[#4]
Utente
Grazie per la tempestività.
Io capisco perfettamente il suo stato d'animo e il timore che possa avere dovuto alla sua età. Per ogni problema che ha io ci sono sempre, quando perse il lavoro l'ho sostenuto in tutto!
La mia grande sofferenza mi ha portato a capire tante cose anche se non le vivo personalmente.
Riguardo la terapia di coppia non credo proprio che sarebbe d'accordo dal momento che non crede nella psicologia...
Forse dovrò andarci io e liberarmi dal mio immenso dolore che ho dentro
La ringrazio molto, a volte alcuni problemi grandi, una volta esposti appaiono meno drammatici.
Come per quanto riguarda la mondanità del mio ragazzo potrebbe essere giustamente legata semplicemente al fatto che "il tempo stringe"
Grazie ancora
Io capisco perfettamente il suo stato d'animo e il timore che possa avere dovuto alla sua età. Per ogni problema che ha io ci sono sempre, quando perse il lavoro l'ho sostenuto in tutto!
La mia grande sofferenza mi ha portato a capire tante cose anche se non le vivo personalmente.
Riguardo la terapia di coppia non credo proprio che sarebbe d'accordo dal momento che non crede nella psicologia...
Forse dovrò andarci io e liberarmi dal mio immenso dolore che ho dentro
La ringrazio molto, a volte alcuni problemi grandi, una volta esposti appaiono meno drammatici.
Come per quanto riguarda la mondanità del mio ragazzo potrebbe essere giustamente legata semplicemente al fatto che "il tempo stringe"
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 07/03/2011.
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