Difficoltà di apprendimento

Salve, sono una ragazza di 21 anni, ho sempre avuto difficoltà nell'apprendimento,a scuola soprattutto, perchè impiegavo molto tempo a comprendere i concetti e a volte nemmeno ci riuscivo.Non sono riuscita a parlare a nessuna interrogazione fino alla 3a/4a elementare; ogni interrogazione era un trauma, mi vergognavo perchè non riuscivo a ripetere quello che mi mamma mi aiutava a comprendere( preciso che ho sempre studiato con mia madre, viste le difficoltà). Quando la maestra mi chiamava non riuscivo a parlare, non ricordavo niente.Presa in giro dai compagni tuttavia me la sono cavata con la socializzazione, anche se mi sono sempre sentita inferiore agli altri poichè mi sentivo una stupida: gli altri riuscivano con facilità a svolgere le normali attività scolastiche mentre io no!
Le maestre non mi hanno aiutato, anzi forse pensando di spronarmi, mi chiamavano a posta per mettermi alla prova, e la mia autostima scendeva sempre di più (preciso che non ho avuto grossi problemi nell'apprendere l'alfabeto, ne a leggere, se non perchè sono un pò timida e quando leggo ad alta voce mi emoziono).Ho avuto problemi gravi in matematica per tutte le elementari, ho cominciato a capire qualcosa di matematica solo alle medie, grazie all'aiuto di una professoressa davvero brava. Studiai davvero tanto per matematica e cominciai ad ottenere ottimi voti. Alle medie, in generale, non studiavo molto, alle interrogazioni andavo così e così, diciamo che me la sono cavata, grazie all'aiuto di mia madre che continuava ad aiutarmi.Al liceo arrivò la grande difficoltà. I miei genitori hanno sempre ritenuto che io fossi una ragazzina pigra, perciò decisero di mandarmi nel liceo più difficile della mia città per spronarmi: il liceo classico!E stato difficilissimo per me,anche se ho avuto un grande cambiamento perchè mi erotalmente stufata della mia "condizione di stupidità" che mi sono logorata sui libri pur di ottenere gli stessi voti degli altri. Comunque i voti NON erano eccellenti, anche se non uscivo MAI, studiavo tutto il giorno, a tal punto da essermi provocata problemi seri alla schiena.Spesso avevo crisi isteriche, urlavo contro i miei genitori, ero stressata , avevo problemi con il cibo.Ora sono all'università ho ancora problemi di apprendimento, sono molto più lenta degli altri, però studio da sola ormai, perchè me lo sono imposto. Il problema rimane però, studio molto e rendo poco, non ho padronanza di linguaggio, non riesco facilmete a leggere libri per diletto perchè mi annoiano e mi dimentico facilmente il contenuto. Aggiungo che ho difficoltà nel memorizzare e problemi seri nel fare calcoli a mente. Tutto questo per dire: E' possibile che sia dislessica? O comunque come posso risolvere il mio problema? Tendo da sempre alla depresione, mi sento demotivata e incapace.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile ragazza,
data la sua esperienza è comprensibile il suo stato d'animo.
Solitamente la dislessia si diagnostica al termine della seconda elementare, ma non è da molti anni che se ne parla in maniera più diffusa, perciò quando lei andava alle elementari, probabilmente le insegnanti non avevano preso in considerazione questa possibilità.
Probabilmente avrebbero comunque fatto bene ad inviarla ad un servizio di neuropsichiatria infantile se non altro per i suoi problemi emotivi e le "generiche" difficoltà.
In ogni caso, visto che non è possibile modificare il suo passato, può per migliorare il suo presente e il suo futuro rivolgersi ad uno psicologo che si occupa di disturbi dell'apprendimento (tra i quali rientra anche la discalculia) e di difficoltà nello studio che le potrebbe consigliare strategie di studio più efficaci, oppure ad un neuropsicologo per valutare le sue capacità di attenzione, concentrazione e memoria ed eventualmente iniziare un percorso riabilitativo. Esistono poi anche libri elaborati appositamente per chi ha queste difficoltà, così come software che le possono essere di grande aiuto nello studio.
Non si perda d'animo e continui ad inseguire i suoi sogni. Coraggio!

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, a leggere il suo resoconto non si direbbe che abbia tutta questa difficoltà con il linguaggio, anzi. Quello che invece traspare è un certo compiacimento nel descrivere le difficoltà e le ingiustizie che ha sentito di dover attraversare. Insomma, traspare un certo indulgere nel racconto della condizione di "inferiore".

È possibile che il problema non sia lei che è "inferiore" alla media, ma che per qualche motivo le sia rimasta fin da piccola questa convinzione, così forte al punto da farla comportare e agire in modo davvero "inferiore". L'essere dipesa sempre dalla mamma può aver contribuito nel rafforzare in lei la convinzione sbagliata, tanto che le capitava d'inveire contro di lei e suo padre, come se un po' si rendesse conto che sono stati "complici", seppur involontari, in questo processo.

In psicologia esiste un fenomeno chiamato profezia che si autoavvera, a volte detto anche effetto Rosenthal o effetto pigmalione, ossia quando si crede fermamente in qualcosa, si tende a comportarsi e a far sì che ciò che ci succede rispecchi la convinzione che abbiamo, per funzionale o disfunzionale che sia. Per l'essere umano avere ragione è più importante di tante altre cose. Anche quando avere ragione va contro il proprio interesse.

Credo che dovrebbe discutere del suo problema con uno psicologo, di persona.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Innanzi tutto grazie per aver risposto, cercherò di sfruttare i vostri consigli! Deduco quindi che la dislessia è esclusa, ho solo bisogno di più concentrazione, e magari di parlare dei miei problemi di autostima con uno psicologo in persona.Correggetemi se sbaglio. Ancora grazie!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Esatto. La concentrazione però non dovrebbe essere frutto di uno sforzo, ma un normale processo derivante (anche) dalla coscienza delle proprie capacità. E per raggiungere quest'ultima il modo migliore è parlarne con uno psicologo.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
Ok grazie ancora!!!