Il quali ha subito un angioplastica, una volta tornata

buon giorno vi scrivo per avere un consiglio su come aiutare mia madre.
lei ha avuto un infarto a dicembre, per il quali ha subito un angioplastica, una volta tornata a casa, dopo pochi giorni è stata nuovamente ricoverata per uno scompenso cardiaco, successivamente, ancora ricoverata per essere operata per l'applicazione di un by pass.
Adesso si trova presso un centro di riabilitazione cardiaca, dove è assistita da un cardiologo, diabetologo da un dietologo ecc, però manca una figura come quella dello psicologo che le dia quella forza mentale di cui necessita.
Noi familiari proviamo a motivarla senza risultato.
Quando uscira dalla clinica le proporro una visita presso un professionista, ma per il momento essendo ricoverata vorrei un consiglio su come comportarmi o cosa dirgli, per provare a stimolarla un po.
grazie
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Noi familiari proviamo a motivarla senza risultato.
>>>

Gentile utente, è proprio così. I familiari non possono avere la stessa efficacia dello psicologo non solo perché non sono essi stessi psicologi, ma perché sono i familiari.

Può sembrare un gioco di parole, ma per il solo fatto di essere familiari la vostra parola è considerata in modo diverso, anche se diceste e faceste le stesse cose dello psicologo.

Quindi non servirebbe a nulla darvi "consigli" su come comportarvi. La cosa migliore è rivolgervi a un professionista.

Trovo strano che nell'equipe ospedaliera che ha assistito sua madre non ci sia anche lo psicologo. Oggi la figura dello psicologo è abbastanza presente, per giunta in una città come la capitale. Avete domandato ai medici?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile utente,
sua madre ha bisogno di tempo per elaborare l'accaduto.

L'infarto è un avvenimento traumatico anche a livello psicologico, il cuore è il motore della vita.
Chi ha subito un infarto può non sentirsi più lo stesso di prima, può pensare che la sua vita sarà più limitata, può temere che l'evento possa ripresentarsi ancora.

Anche se non vi potete sostituire allo specialista, la vostra vicinanza come familiari e il vostro affetto sono importanti. Sarebbe utile mantenere un atteggiamento sereno e una dimensione tesa all'ascolto, alla comprensione, alla vicinanza affettiva ed emotiva, evitando commiserazioni o forzature di ogni tipo. Sua madre ha bisogno di aiuto specialistico, tempo, calore affettivo e di non vedere in lei angoscia e affanno, ma serenità e fiducia.

Se ora siete certi che non possa ricevere l'aiuto di uno psicologo all'interno della struttura sarà utile farlo, con il consenso di sua madre, alla sua dimissione.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Dr.ssa Lucia Palombella Psicologo, Psicoterapeuta 3
Gentile utente,
condivido pienamente la risposta della collega Dott.ssa Rinella.
Sua madre sta vivendo un momento molto delicato e immagino anche voi.
Sicuramente quando ci si trova a dover affrontare situazioni nuove, soprattutto di questo genere, ci vuole innanzi tutto del tempo per elaborare e per accettare la nuova condizione; naturalmente i tempi saranno diversi per voi familiari e per vostra madre.
L'unica cosa che adesso potete fare è accogliere vostra madre in questa sua nuova condizione e starle vicino...cosa che sicuramente state già facendo da quanto si evince.
Appena sarà pronta potete consultare uno specialista che, con competenze specifiche, potrà aiutare sua madre a superare questo momento di crisi.
Sono convinta comunque che il vostro amore in questo momento è la cosa più importante.

Cordiali saluti

Dr.ssa Lucia Palombella

[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
sono daccordo con i colleghi,
cosa potete fare? starle vicino è già molto, un evento come un infarto di un familiare, o in generale la malattia è un evento che spesso richiede un sostegno per i familiari stessi; e poi come un collega sopra ha esposto il familiare non può sostituirsi allo psicologo; mi sembra strano che in una clinica romana l'equipe non sia costituita anche da uno psicologo; ci sono molti ospedali che prevedono la figura dello psicologo nelle vrie equipe, una di questi è sicuramente è il Fatebenefratelli, ma di sicuro ce ne sono anche altri.
Un caro saluto
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