Blocco sessuale da parte di mio marito
Salve,ho 54 anni,mio marito 61,siamo insieme da quasi 30 anni,lo so che sono tanti.Non abbiamo avuto fino a pchi anni fa nessun problema di attrazione fisica, anzi avevamo un rapporto molto bello e privo di inibizioni."Purtroppo" pero' durante la crescita della prima figlia che ho aiutata ad uscire da una quasi anoressia e del secondo figlio che per un anno ha sofferto di enuresi poi risolta mi sono molto calata nel ruolo di madre, presa anche dai soliti problemi quotidiani e mi sono un po' dimenticata del ruolo di moglie.ho avuto anche alcuni gravi problemi di salute risolti(da sola con me stessa)in contemporanea con la premenopausa e mi sono un po' lasciata andare.In quel periodo sentivo una stanchezza infinita dopo avere dato tutte le mie energie per la famiglia e crollavo sul divano,mio marito purtroppo ha cominciato a dirmi che sembravo una "vecchia",io mi sono sempre piu' chiusa in me stessa, non mi faceva mai un mezzo complimento o una carezza o un pensiero gentile,per cui quando la notte ci trovavamo in camera se si avvicinava io mi sentivo cosi'male da fare finta di dormire,pensavo "non sono un automa che puoi disprezzare tutto il giorno e la sera pensare che mi accenda come un fiammifero",(quando eravamo fuori insieme poi si girava a guardare il fondoschiena di ogni donna che passava, era piuttosto umiliante per me...)forse ho sbagliato. Non sono una brutta donna,mi curo e mi vesto bene,non dimostro i miei anni,anzi da estranei ricevo complimenti, ma non mi interessano io desiderei solo mio marito. Poi lui da un anno ha cominciato a stare a dieta, palestra,vestire bene,le solite cose che mettono in allarme,tipo cene con gli amici, dormire nella casa in montagna qualche sera alla settimana,cellulare o telefono spento la sera tardi, ecc.In dicembre ho scoperto che aveva iniziato a prendere il cialis tutti i giorni, gli ho chiesto perche'non mi aveva detto nulla (da un po' non avevamo piu' rapporti)se lo potevo aiutare, se era colpa mia,ecc.Ha detto chenon sono affari miei e glielo ha dato un "medico omeopata"(che esiste)per problemi di fluidita' del sangue(!)e che ha fatto un sacco di esami dove non risulta che abbia problemi ne'organici ne' ormonali per un eventuale deficit di disfunzione erettile.Dice che non nessuna relazione ma di punto in bianco mi ha chiesto la separazione perche' deve "pensare",a letto la notte si gira dall'altra parte, e' sempre "stanco"ma sento che quasi tutta la notte e'sveglio e "si mangia letteralmente le unghie",fa fatica a guardarmi in faccia perche'cerco di essere comunque una moglie corretta:figli,casa,lavoro.Allora penso:io non lo attraggo piu'(sicuro?),ha un'altra?,ha problemi di DE e si vergogna?,ansia da prestazione?depressione? andropausa? Premetto che si rifiuta di parlare,evita ogni argomento anche posto con tatto,mi tratta con freddezza,io credo sia giusto a questo punto che ci separiamo e soffro molto,ma dovrei tornare ad avere una vita mia e rispetto di me stessa con o senza lui? GRAZIE!
[#1]
Cara signora,
non possiamo dirle cosa è meglio fare, se separarsi o no.
Questo dipende da molti fattori, dai sentimenti e anche dal livello di disagio che lei sta sperimentando - oltre che dai pensieri che sta elaborando circa la possibilità di rifarsi una vita.
E' solo lei a sapere se vale la pena di cercare di recuperare una relazione che oggi vede giungere al pettine nodi rimasti irrisolti per molto tempo, o se è il caso di voltare pagina.
Nel caso in cui desideraste lavorare sul rapporto potreste richiedere una terapia di coppia, ma per intraprendere questo percorso è necessaria la volontà di entrambi di recuperare la vostra relazione.
Se così non fosse e lei sentisse la necessità di un supporto in questo periodo potrebbe rivolgersi individualmente ad uno psicologo che la aiuti a compiere una scelta e a non sentirsi priva delle risorse psicologiche necessarie per affrontare la separazione.
Qualunque cosa deciderà le faccio tanti auguri per un futuro più sereno,
non possiamo dirle cosa è meglio fare, se separarsi o no.
Questo dipende da molti fattori, dai sentimenti e anche dal livello di disagio che lei sta sperimentando - oltre che dai pensieri che sta elaborando circa la possibilità di rifarsi una vita.
E' solo lei a sapere se vale la pena di cercare di recuperare una relazione che oggi vede giungere al pettine nodi rimasti irrisolti per molto tempo, o se è il caso di voltare pagina.
Nel caso in cui desideraste lavorare sul rapporto potreste richiedere una terapia di coppia, ma per intraprendere questo percorso è necessaria la volontà di entrambi di recuperare la vostra relazione.
Se così non fosse e lei sentisse la necessità di un supporto in questo periodo potrebbe rivolgersi individualmente ad uno psicologo che la aiuti a compiere una scelta e a non sentirsi priva delle risorse psicologiche necessarie per affrontare la separazione.
Qualunque cosa deciderà le faccio tanti auguri per un futuro più sereno,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gent.le sig.ra,
credo che la situazione attuale derivi dal precorso che lei stessa ha descritto molto chiaramente, non ha senso continuare a "nascondere la testa sotto la sabbia" se suo marito le ha chiesto la separazione la situazione va affrontata, potrebbe esserle utile fare prima dei colloqui di psicoterapia individuale per fare chiarezza dentro di sè e trovare una modalità relazionale più funzionale per confrontarsi con suo marito.
Cordialmente
credo che la situazione attuale derivi dal precorso che lei stessa ha descritto molto chiaramente, non ha senso continuare a "nascondere la testa sotto la sabbia" se suo marito le ha chiesto la separazione la situazione va affrontata, potrebbe esserle utile fare prima dei colloqui di psicoterapia individuale per fare chiarezza dentro di sè e trovare una modalità relazionale più funzionale per confrontarsi con suo marito.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Utente
Scusate perche' il mio e' anche uno sfogo, ma ho dimenticato alcuni dettagli importanti. Quando mi ha chiesto la separazione dieci giorni fa ho pianto quasi due giorni senza farmi vedere da nessuno poi gli detto che accettavo,non potevo certo oppormi, abbiamo parlato di questioni economiche e gli detto che sarei tornata ad orario intero per avere una mia dignita' economica. Lui prima ancora di chiedere la separazione ho scoperto che aveva chiesto parere a un legale nostro amico (lo ha ammesso) e dopo avermi esternato proprio con rabbia le sue preoccupazioni economiche e la"disperazione"di dovermi lasciare nella casa di citta'con i figli e doversi ritirare in quella sull'appennino, di colpo sta RITRATTANDO e parla di una pausa di riflessione dove starebbe a suo piacimento un po' qua e un po'la'.Ho detto con il "mal di stomaco"che per il bene dei figli potrebbe starci per qualche mese in modo che si possano abituare gradualmente,intanto visto che sto traSlocando con il cuore a pezzi dopo trenta anni di vita insieme le mie cose dalla casa di montagna,oltre all'atteggiamento di freddezza sembra quasi ARRABBIATO,ho la sensazione che non sappia quello che vuole ma NON VUOLE PARLARNE ASSOLUTAMENTE CON NESSUNO E' STATO CATEGORICO. Da un lato mi fa quasi"compassione" secondo me avrebbe bisogno di aiuto psicologico ma non mi ascolta assolutamente e sono anche preoccupata per il suo equilibrio,non posso parlarne con il suo medico perche'non lo abbiamo in comune,mi sembra un muro di gomma. Io sto lavorando con me stessa perche' so che trovero' la forza di farcela da sola. GRAZIE E SCUSATE LO SFOGO.
[#4]
Se la decisione è già presa non le resta che fare in modo di trovare il miglior nuovo equilibrio possibile, che può essere raggiunto anche servendosi di un supporto psicologico.
Se lei ha pianto per 2 giorni da sola significa che non ha molte amicizie o persone di cui si fida e con le quali può parlare, e questo sarà un punto sul quale lavorare per migliorare la sua vita e ricostruire un'identità di donna e non solo di madre di 2 figli ormai cresciuti.
Riguardo al desiderio di suo marito di tenere il piede in 2 scarpe penso che questo non farebbe il bene di nessuno, neanche di lui stesso che, se davvero ha i problemi che a lei sembra che abbia, farebbbe bene ad occuparsene - ma si tratta di una scelta che deve maturare da solo.
Se ci sono più aspetti sui quali dovete accordarvi potreste avvalervi di un percorso di mediazione familiare, che serve proprio a questo scopo.
Se vuole ci aggiorni sugli sviluppi della situazione,
Se lei ha pianto per 2 giorni da sola significa che non ha molte amicizie o persone di cui si fida e con le quali può parlare, e questo sarà un punto sul quale lavorare per migliorare la sua vita e ricostruire un'identità di donna e non solo di madre di 2 figli ormai cresciuti.
Riguardo al desiderio di suo marito di tenere il piede in 2 scarpe penso che questo non farebbe il bene di nessuno, neanche di lui stesso che, se davvero ha i problemi che a lei sembra che abbia, farebbbe bene ad occuparsene - ma si tratta di una scelta che deve maturare da solo.
Se ci sono più aspetti sui quali dovete accordarvi potreste avvalervi di un percorso di mediazione familiare, che serve proprio a questo scopo.
Se vuole ci aggiorni sugli sviluppi della situazione,
[#5]
Gent.le sig.ra,
sembra che in questo momento da parte di sua marito la rabbia sia talmente intensa da indurlo ad alzare una barriera insormontabile.
Comprendo la sua sofferenza e la solitudine nella quale sta attraversando tutto questo, è importante che abbia fiducia in sè stessa ma se ci ha scritto vuol dire che c'è una parte di lei che sente il bisogno di chiedere un sostegno, in questo senso la psicoterapia potrebbe offrirle la possibilità di riceverlo e di trasformare questo momento di crisi in un percorso di crescita personale.
sembra che in questo momento da parte di sua marito la rabbia sia talmente intensa da indurlo ad alzare una barriera insormontabile.
Comprendo la sua sofferenza e la solitudine nella quale sta attraversando tutto questo, è importante che abbia fiducia in sè stessa ma se ci ha scritto vuol dire che c'è una parte di lei che sente il bisogno di chiedere un sostegno, in questo senso la psicoterapia potrebbe offrirle la possibilità di riceverlo e di trasformare questo momento di crisi in un percorso di crescita personale.
[#6]
Utente
GRAZIE DEL CONFORTO ho comunque delle amiche con cui parlarne perfortuna ma non si puo' caricare gli altri dei propri problemi oltre un certo limite, ho proprio una amica che mi dato il nome di una psicoterapeuta "donna", la cosa che non capisco proprio e' la rabbia, mi sembra di avere avuto accanto una persona per trenta anni che ho non mai conosciuto fino in fondo, su questo dovro' farmi aiutare perche' e' la cosa che effettivamente mi sta sconvolgendo piu' di tutto il resto. Scusate ancora del disturbo. GRAZIE SIETE DEGLI ANGELI.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 4.8k visite dal 02/03/2011.
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