La mia femminilità derivante
Buongiorno, sono una ragazza di 33 anni. Mi rivolgo a voi perchè mi siete stati di aiuto in altri ambiti, il mio problema è che non riesco ad avere rapporti sessuali con mio marito, con cui sono sposata da 8 anni. Ci siamo rivolti anche ad una psicologa con cui abbiamo fatto una psicoterapia di coppia, dalla quale è venuto fuori un cattivo rapporto con la mia femminilità derivante a sua volta da un mancato rapporto fisico con mia madre al quale non riesco a recuperare o imparare ad avere.Ho sviluppato un pò più di autostima e la capacità a lasciarmi andare un pò più facilmente con mio marito a una sorta di terapia del contatto, ma di puù non riesco. Amo immensamente mio marito e sono convinta che riuscire ad avere rapporti eleverebbe ancora di più il nostro legame. Sinceramente non riesco a capire questo mio blocco emotivo.Può esserci dell'altro? in più si aggiunge il fatto che quando ci proviamo, io sento dolore, ed è un cane che si morde la coda, più ci provo più ho dolore e più ho dolore meno ci provo. Si aggiunga ancora che dopo questi tentativi mi infiammo tutta, a livello di vie urinarie, infiammazione che si protrae anche per una settimana.Cosa posso fare? Qualcuno può darmi una dritta, sia a livello emotivo che fisico. C'è qualcosa che posso fare per conoscere meglio la mia sessualità, le mie capacità, se posso "elesticizzare" i tessuti vaginali per provare meno dolore, e per evitare quelle infiammazioni? Inoltre sono davvero poche le volte che io sento il bisogno FISICO da stare intimamente con lui, e di questo mi sento come dire, colpevole; possibile che devo lavorare di più con la testa, mentre per lui è così diverso!...per quanto è davvero comprensivo con me ed è sempre disponibile al dialogo. Spero davvero che qualcuno mi risponda, perchè sono davvero molto scoraggiata. Allo stesso tempo non vorrei demordere, io voglio tanto fare l'amore con mio marito. Grazie.
[#1]
Gentile Amica,
non si deve scoraggiare perchè il suo problema è tutt'altro che raro ed è possibile porvi rimedio.
per quanto tempo siete stati seguiti in coppia?
Era un percorso di psicoterapia o un ciclo di colloqui di consulenza, terminato senza aver risolto il problema?
le è stata prospettata l'utilità di un percorso individuale?
Avete fatto bene a percorrere questa strada, ma probabilmente le sarebbe necessario un percorso individuale per aiutarla a superare le problematiche che sono state riscontrate, che hanno radici nella sua infanzia e che non sono superabili per il solo fatto di averle individuate.
Da un punto di vista di coppia, inoltre, lei non ci ha detto se il problema è esistito dall'inizio, o se è comparso ad un certo punto, magari in concomitanza con qualche cambiamento o motivo di tensione.
Come stanno le cose?
non si deve scoraggiare perchè il suo problema è tutt'altro che raro ed è possibile porvi rimedio.
per quanto tempo siete stati seguiti in coppia?
Era un percorso di psicoterapia o un ciclo di colloqui di consulenza, terminato senza aver risolto il problema?
le è stata prospettata l'utilità di un percorso individuale?
Avete fatto bene a percorrere questa strada, ma probabilmente le sarebbe necessario un percorso individuale per aiutarla a superare le problematiche che sono state riscontrate, che hanno radici nella sua infanzia e che non sono superabili per il solo fatto di averle individuate.
Da un punto di vista di coppia, inoltre, lei non ci ha detto se il problema è esistito dall'inizio, o se è comparso ad un certo punto, magari in concomitanza con qualche cambiamento o motivo di tensione.
Come stanno le cose?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
La ringrazio immensamente di avermi risposto così tempestivamente. Il problema è sorto sin da subito, e purtroppo non abbiamo chiesto subito aiuto, ce l'abbiamo messa tutta noi due da soli, poi però ci siamo rivolti alla psicologa. Diciamo che a un certo punto (dopo diversi mesi) la psicologa ci ha detto che avevamo in mano tutti gli strumenti per lavorare. E di nuovo ci siamo impegnati, poi però causa del fatto che ho sempre dolori in basso, a motivo di un forte colon irritabile e di una sindrome ovulatoria molto sentita, io sto bene all'incirca 7/8 giorni al mese durante i quali io me la sento sia fisicamente che mentalmente. Però col tempo, tanti problemi di salute e di altro genere in famiglia, ci hanno un pò preso e la prima cosa che ho trascuarata è stata la più difficile, cioè il mio rapporto con mio marito. Per quel che riguarda la mia infanzia, mi è venuta fuori una gran rabbia verso mia madre, per quanto farei di tutto per lei, ma ogni volta che io provo a stabilire con lei un minimo di rapporto fisico ( che ora lei cerca) a me è impossibile riuscirci,tenendo conto che i miei genitori li ho lontani. Grazie ancora.
[#3]
La risposta della psicologa dipende probabilmente dal tipo di approccio che ha utilizzato, ma il fatto che il suo intervento non vi sia stato del tutto utile non deve scoraggiarvi dal contattare una altro professionista.
I problemi con sua madre non sono infatti risolvibili cercando di instaurare un rapporto più fisico con lei, ma lavorando sui suoi vissuti e su quello che ne è derivato negli anni.
Prima di avere rapporti con suo marito soffriva già di vaginismo e degli altri dolori?
I problemi con sua madre non sono infatti risolvibili cercando di instaurare un rapporto più fisico con lei, ma lavorando sui suoi vissuti e su quello che ne è derivato negli anni.
Prima di avere rapporti con suo marito soffriva già di vaginismo e degli altri dolori?
[#4]
Ex utente
Ho sempre sofferto a livello di colon e di ciclo mestruale molto doloroso, ho ovaio microcistico dall'età di 15 anni. Di vaginismo no. Negli ultimi anni sono comparsi piano piano e poi intensificati di brutto tutti gli altri dolori, che mi stanno rendendo la vita non normale. Quindi non devo per forza di cose passare attraverso mia madre per riuscire a lasciarmi andare con mio marito? E quindi come? Grazie nuovamente per la sua disponibilità e aiuto.
[#5]
Se nei confronti di sua madre lei prova rabbia significa che ci sono delle questioni irrisolte che non supererà semplicemente avvicinandosi fisicamente a lei, ma solo lavorando su di sè con l'aiuto di uno psicologo.
Le faccio notare che ha utilizzato l'espressione "devo passare attraverso mia madre", che fa pensare sia ad una seconda nascita sia ad un gesto di natura aggressiva: penso che ci siano diverse cose sulle quali potrebbe lavorare, molte delle quali probabilmente non le sono chiare.
Dovrebbe cercare anche di ricostruire la storia dei suoi sintomi mettendoli in relazione con avvenimenti o periodi particolari che possono averli provocati/esacerbati per capire melgio che cosa le sta succedendo.
Credo che dovrebbe rivolgersi individualmente ad uno psicologo, possibilmente a qualcuno che utilizzi una prospettiva psicosomatica, per ricevere una diagnosi chiara della sua situazione e riuscire a superarla.
Le faccio notare che ha utilizzato l'espressione "devo passare attraverso mia madre", che fa pensare sia ad una seconda nascita sia ad un gesto di natura aggressiva: penso che ci siano diverse cose sulle quali potrebbe lavorare, molte delle quali probabilmente non le sono chiare.
Dovrebbe cercare anche di ricostruire la storia dei suoi sintomi mettendoli in relazione con avvenimenti o periodi particolari che possono averli provocati/esacerbati per capire melgio che cosa le sta succedendo.
Credo che dovrebbe rivolgersi individualmente ad uno psicologo, possibilmente a qualcuno che utilizzi una prospettiva psicosomatica, per ricevere una diagnosi chiara della sua situazione e riuscire a superarla.
[#6]
Ex utente
Seguirò il suo consiglio. Certo è che io non volgio instaurare ora un rapporto fisico con mia madre, conosco solo questo modo di esserle figlia e di essermi madre e non ci soffro, mi sta bene così. La rabbia mi viene pensando al fatto che però questo ha potuto provocare un danno sulla mia fisicità con un uomo.
La ringrazio.
Saluti.
La ringrazio.
Saluti.
[#7]
Nel bene e nel male il rapporto con i genitori influenza la maggior parte degli aspetti delle vita di un figlio e la sua relazione con gli altri, e non penso che sua madre abbia fatto intenzionalmente qualcosa per danneggiarla. Al di là di questo comunque la sua rabbia esiste, ha sicuramente dei motivi e se intraprenderà un percorso individuale potrà lavorare per eleborarla.
Non è poi detto che il problema con suo marito sia dovuto del tutto a questo, possono entrare in gioco molti altri aspetti psicologici che andranno presi in considerazione.
Le faccio tanti auguri, se vuole ci aggiorni sugli sviluppi della situazione.
Cordialmente,
Non è poi detto che il problema con suo marito sia dovuto del tutto a questo, possono entrare in gioco molti altri aspetti psicologici che andranno presi in considerazione.
Le faccio tanti auguri, se vuole ci aggiorni sugli sviluppi della situazione.
Cordialmente,
[#9]
Gentile Signora,
mi associo alla collega nella ripsota.
Il dolore sessuale femminile, va diagnosticato mediante visita ginecologica( quando è possibile)che escluda cause organiche e, poi una consulenza psico-sessuologica.
La diagnosi clinica è di fondamentale importanza, per comprendere cosa le sta capitando e come curarlo.
Legga, se desidera, questo mio articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/430-dolore-sessuale.html
Cari saluti
mi associo alla collega nella ripsota.
Il dolore sessuale femminile, va diagnosticato mediante visita ginecologica( quando è possibile)che escluda cause organiche e, poi una consulenza psico-sessuologica.
La diagnosi clinica è di fondamentale importanza, per comprendere cosa le sta capitando e come curarlo.
Legga, se desidera, questo mio articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/430-dolore-sessuale.html
Cari saluti
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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