Problema con la mia famiglia

Buongiorno.. sono una ragazza di 19 anni.. più o meno 4 mesi fa ho scoperto che mia madre ha tradito (molto probabilmente più di una volta, con uomini diversi) mio padre.. e indovinate chi me l'ha detto? Proprio mio padre. All'inizio ero molto arrabbiata con mia madre, l'odiavo. Poi dopo un pò ho cominciato a ragionare.. e a pensare che non era solo mia madre che aveva sbagliato, ma anche mio padre visto che invece di prendere una posizione e cercare di risolvere il problema si è sfogato con me (non dicendo niente a mia madre).. non curandosi minimamente di come potessi stare io dopo, è stato un'egoista. Dopo questo, dopo che lui mi ha chiesto di non parlarne con nessuno (e la rabbia dentro di me saliva ancora di più, mentre me lo diceva), un giorno ho "parlato" con mia madre. A distanza di mesi, riesco ad immaginare il mio viso, pieno di lacrime, con gli occhi che "pregavano" una risposta, "pregavano" pietà e comprensione ma ho ricevuto tutto il contrario. In quel momento non ero arrabbiata, ero smarrita forse. Lei mi detto che anche se così fosse, quella era la sua vita e non la nostra e altre "stupidaggini" varie. La cosa che mi ha ferito veramente tanto non è stata proprio lei, ma mio padre che non ha detto niente, sorrideva, fiero di quello che mia madre diceva, dicendomi addirittura di stare zitta. Dopo qualche settimana ero riuscita a seppellire il mio dolore (almeno lo credevo)vivendo in quella famiglia come se non fosse successo niente. Anche se qualche giorno fa, mentre ero in camera mia sento la voce di mia madre che dice queste cose a mio fratello, che ha 12 anni: Che te ne frega della mia vita privata? Questo non vuol dire che tradisca i figli.. io sono onesta e socievole, almeno le cose le dico invece di farle di nascosto (mio padre era presente, SORRIDENTE), non puoi sapere niente della vita, devi cominciare ad affrontare la "verità" (lei la chiama così). La SUA vita privata? Onesta e socievole? Nemmeno io so come riesca a sopprimere la mia rabbia e a parlare con entrambi cm se nn fosse successo niente.. A lungo andare questo non mi farà bene, lo so. E poi rivolgersi così a mio fratello, essendo COSCIENTE di ferire la sua sensibilità, ma PERCHE'? Perchè la mia famiglia è così "perversa" che il tradimento lo affronta in una maniera così... aliena?! Non so più che fare.. devo continuare a fingere che vada tutto bene, per quanto tempo ancora? Devo continuare a vivere la mia vita normale (scuola, amici, palestra, studio) per quanto tempo ancora? Perchè la mia vita in realtà non è normale, non lo è per niente..
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Dr.ssa Sara Pezzoni Psicologo, Psicoterapeuta 51 1
Cara ragazza,
quando si ha la tua età si pensa sempre che i genitori non possano sbagliare e che facciano tutto giusto...ma nel momento in cui ci si accorge che anche loro sono esseri umani e che possono commettere errori insorgono delusione e rabbia perchè loro dovrebbero essere esempio positivo e dovrebbero pensare alla serenità della famiglia.
Adesso ti sentirai tradita e smarrita,proprio come hai scritto tu,ma accetta(anche se ora ti sembrerà difficile)i tuoi genitori come tali anche con i loro limiti, perchè ora avrai scoperto che anche loro hanno dei lati deboli e che in questo caso non sono un buon esempio; prendi spunto da questa esperienza per capire come vuoi comportarti tu nell'arco della tua vita e per capire cosa invece non vuoi e cosa è sbagliato.
Non è sicuramente un momento facile per te, ma cerca di ragionare con la tua testa e non smettere di voler bene ai tuoi genitori,che nonostante sbaglino,ti vogliono bene ugualmente...
Per qualsiasi altro consiglio siamo qui!

Dr.ssa Sara Pezzoni
www.psicologiaeserenita.com
sarapezzoni@libero.it

[#2]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Gentile ragazza, effettivamente i messaggi e le comunicazioni provenienti dai suoi genitori sono paradossali e, come dice lei, perversi: da un lato c'è suo padre che si lamenta di sua moglie con la figlia, poi quando ci si confronta tutti insieme sorride e fa finta di nulla.
Poi trova sua madre che si giustifica con il figlio di 12 anni e suo padre che continua a non mostrare sofferenza, a far finta di nulla.

I ruoli familiari sembrano molto confusi!
Il suo turbamento sembra duplice, primo -" è cosi normale tradire? La famiglia non dovrebbe essere unita?"
Secondo - "ma mio padre soffre o no in questa situazione? Bisogna sempre fare buon viso a cattivo gioco? È normale coinvolgere e sconvolgere i figli in questo modo?"

Nelle questioni private tra marito e moglie i figli dovrebbero essere coinvolti in minima parte, e mai usati per "ricattare" l'uno o l'altro coniuge. Se questo accade, i figli dovrebbero essere aiutati a fare chiarezza nelle questioni familiari, non confusi!

Lei dovrebbe parlare con qualcuno, se sente che la sua rabbia è repressa e preme per essere elaborata! Ha pensato di rivolgersi ad uno psicologo?


Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

[#3]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile ragazza,
comprendo la sua sofferenza, il suo smarrimento e la sua confusione nel venire coinvolta, insieme a suo fratello, da dinamiche di relazione così improprie da parte dei suoi genitori.

"Non so più che fare.. devo continuare a fingere che vada tutto bene, per quanto tempo ancora? Devo continuare a vivere la mia vita normale (scuola, amici, palestra, studio) per quanto tempo ancora?"

So che è difficile tenersene fuori, ma è proprio ciò che per lei sarebbe opportuno fare. Non si tratta di fare finta di niente, ma di prendere atto che non è suo dovere risolvere questioni che riguardano i suoi genitori in quanto coppia.

Se ha bisogno di aiuto per vivere la sua vita in modo sereno non esiti a rivolgersi ad uno psicologo.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ma che cosa mi risolverebbe uno psicologo? Alla fine non sono io quella che ha "confusioni mentali" in questa casa.. Sono loro forse che dovrebbero andarci visto che ormai non sapranno neanche più chi sono..
Comunque si, c'ho pensato.. ma non sono sicura se andarci o no ancora.. non so che cosa potrebbe uscire fuori..
E poi io volevo cercare di capire una cosa: per quanto mia madre sembri (e forse lo è) irragionevole, egoista e menefreghista volevo cercare di capire il suo "motivo".. Perchè secondo voi dice quelle frasi a mio fratello? Cosa sta tentando di fare? Cosa sta cercando di far arrivare? Perchè (quelle poche volte che usciamo insieme) vedo che si ferma a guardare altri uomini e comincia a sorridergli proprio quando si accorge CHE IO LA STO GUARDANDO? Non è semplice bisogno di sesso forse.. Perchè è sempre stata in astio con me? Da piccola sono successe tante altre cose che hanno rovinato il nostro rapporto.. adesso che ci penso il nostro rapporto è basato sull'ipocrisia.. Perchè ha voluto questo? Perchè mi "odia?"
[#5]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Infatti lo psicologo non risolve, è chi vi si rivolge che fa chiarezza, supera problemi attraverso di lui e le sue competenze.

La situazione familiare che ci descrive è molto complessa, ovvero ricca di sfaccettature molteplici. Le questioni tra i suoi genitori come marito e moglie se le devono risolvere da soli, per quelle che coinvolgono voi figli, stando a quello che ci racconta, sarebbe forse più opportuna una consulenza/terapia familiare, ma dovrebbero essere tutti d'accordo. È possibile questo secondo lei?


Tutte le domande che ci pone in questa sede sono ricche di implicazioni relazionali e meriterebbero uno spazio adeguato per essere sviluppate.
Tenga in considerazione l'eventualita' di effettuare una consulenza psicologica.

Un caro saluto,
[#6]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Errore.
[#7]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Volendo potrei anche andare da uno psicologo ma, proprio come dice lei, dovremmo andare tutti quanti insieme da uno psicologo.. Possibile? Non credo proprio. L'ipocrisia è l'unica cosa che rimane ad entrambi e non credo siano disposti a rinunciarci. Significherebbe mettere in "crisi" tutta la famiglia e dopo tanto tempo, più di 20 anni da quanto si sono sposati.. è un pò difficile rielaborare il tutto.

Vorrei un'opinione da lei (e anche da altri se possibile): Potrebbe essere che il comportamento di mia madre sia dovuto ad un suo "vuoto interiore?" Magari proprio dovuto alla sua infanzia.. Io non ho visto molte volte mia nonna, perchè abitiamo lontano ma dai pochi racconti che ho avuto di lei da parte di mia madre mi sono accorta che dentro le sue parole si nascondevano astio e incomprensioni.. proprio come noi.. Da quello che sono riuscita a capire mia madre non si è mai confidata con mia nonna, perchè diceva che era troppo "ottusa" per capirla.. mia nonna non badava molto a lei che era la sua terza figlia ed anche la più piccola, perchè aveva un'altra figlia che stava spesso male e la maggior parte delle sue attenzioni andavano a lei.. probabilmente mia madre si è sposata con mio padre solo perchè i miei genitori le dicevano che se non si sposava non le avrebbero dato la casa in donazione... Però con questo non riesco comunque a giustificare mia madre: è una persona debole. Non so se si stia rendendo conto o no, che sta ripetendo quasi le stesse cose con me, ma comunque anche la sua mentalità non è delle migliori, si è sempre fatta trasportare dalla mente più forte degli altri e forse mi "odia" proprio perchè io non ho le sue idee.. io mi impongo, io per lei alcune volte ho "atteggiamenti da pazza" solo perchè dico che non ho voglia di fare una cosa, dico che bisogna avere indipendenza e dignità nella vita e altre cose varie.. Per lei avere un uomo nella vita è una cosa fondamentale, per me no. Per me viene prima l'amore per se stessi, e poi quello per gli altri.
[#8]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza,
i motivi per cui sua madre si stia comportando così potrebbero essere tanti, certo ciò che racconta è significativo; ma ora la cosa importante è lei; i fatti che lei racconta hanno rotto un equilibrio esistente nella sua famiglia e non è facile a 19 anni venire a conoscenza di certe cose e continuare come se non fosse successo niente, io le consiglio di rivolgersi anche da sola ad uno psicologo, non necessariamente ci deve volere una terapia lunga, a volte basta qualche colloquio per poterla aiutare a fare un pò di chiarezza ed affrontare in modo nuovo quello che è successo.
Un caro saluto
[#9]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
Cosa cambierebbe se sapesse da noi i probabili motivi per cui sua madre si comporta in un certo modo?

La sua rabbia e la sua voglia di capire sono comprensibili e normali.
Tuttavia, gia' non è possibile fare diagnosi a chi ce lo chiede direttamente, si figuri se possiamo dare interpretazioni,seppur ipotetiche, su terze persone!

Forse sarebbe più opportuno se chiarisse con sua madre molte situazioni che vi riguardano,in un atteggiamento di ascolto attivo e partecipe, senza pregiudizi.

Da cio' che scrive sembra emergere un atteggiamento di questo tipo "Loro sono quelli sbagliati, io ragiono in modo giusto, se vado dallo psicologo è per trovare il modo di cambiarli".

Nessuno puo' scegliersi i genitori, tutti subiscono i fatti interni alla propria famiglia, nel bene e nel male, ognuno pero' ha la liberta' di interpretarli ed elaborare quegli stessi fatti in un modo o in un altro. Lei puo' mettersi in posizione di "vittima" degli eventi, come colei che dovrebbe riportare gli altri sulla giusta via, oppure puo' scegliere di accettare le debolezze altrui e cercare di costruire un rapporto più autentico, smussato nelle ostilita' e lontano dal "non detto" che alimenta incomprensioni e rabbia.

Cordialmente,
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, i tuoi genitori hanno sbagliato nel metterti al corrente su questi argomenti della loro vita privata. Sono riusciti a provocare solo il tuo smarrimento e risentimento. Genitori e figli dovrebbero rimanere su piani ben distinti, con ruoli e attribuzioni delimitati. È escluso che il bene dei figli si possa fare considerandoli come degli "amici" a cui confidare qualunque cosa. Almeno fino a quando i figli dipendono dai genitori.

Ma ormai la frittata è fatta, perciò è con questo che devi confrontarti. Devi fare uno sforzo (eventualmente facendoti aiutare da uno psicologo) e prendere atto tutto in una volta che anche i nostri genitori possono sbagliare. Non succede solo nei film.

Credo che quella che sta soffrendo di più fra voi tre in questo momento sia tu, non loro. Quando una persona tradisce non lo fa "per debolezza", come vorrebbe un luogo comune diffuso ma sbagliato. Lo fa a causa della concomitanza di attrazione verso un'altra persona *e* la mancanza di soddisfazioni nel rapporto che ha in corso.

Quindi non è produttivo da parte tua considerare tua madre con rabbia (tuttavia comprensibile) come se fosse una "debole". Devi imparare ad accettare, dolorosamente e in un modo che sarebbe stato meglio evitare, che anche i genitori possono sbagliare. E tuttavia dobbiamo imparare ad accettarli così come sono, con i loro pregi e le loro miserie. Ma certo disprezzare loro non farà stare meglio te.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#11]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Da cio' che scrive sembra emergere un atteggiamento di questo tipo "Loro sono quelli sbagliati, io ragiono in modo giusto, se vado dallo psicologo è per trovare il modo di cambiarli". Beh, dopo tutto questo, sarei io quella sbagliata? Non li disprezzo, ma non posso di certo approvarli.

"Lei puo' mettersi in posizione di "vittima" degli eventi, come colei che dovrebbe riportare gli altri sulla giusta via, oppure puo' scegliere di accettare le debolezze altrui e cercare di costruire un rapporto più autentico, smussato nelle ostilita' e lontano dal "non detto" che alimenta incomprensioni e rabbia." Io non voglio portar nessuno sulla retta via, anche perchè non ci riuscirei di certo, una persona non si può cambiare se non sia lei stessa a volerlo, soprattutto a quell'età. Non ha idea di come vorrei questo "rapporto autentico", ma come? Parlandogli? Non sa quante volte c'ho provato. Non le ho mai parlato del fatto che potrebbe esserci una relazione tra il comportamento suo e quello di sua madre, è vero, ma conoscendola potrebbe solo mettersi sulla difensiva incrinando ancora più le cose.

Ritornando al discorso del Dr.Santonocito.. quindi mia madre non sarebbe una debole, sarebbe una persona "sbagliata", che fa le cose così, in base all'attrazione verso una persona, cosciente di fare del male a me e a mio fratello? Ma lo sa perchè io cercavo di trovare un "motivo" (come il rapporto con sua madre) a tutto questo? Perchè le voglio bene, non riesco e non voglio odiarla, e volevo provare a cercare una "giustificazione" a tutto ciò. Io credo (e spero) che anche lei mi voglia un minimo di bene, ma mi riesce difficile pensarlo essendo cosciente che lei lo faccia per suo puro piacere. Mia madre è convinta che questo non danneggi il rapporto madre-figlia, ma allora perchè, oltre a questo, alcune volte ha dei comportamenti "d' incomprensione" nei miei confronti? Non crede che qui si tratti di "debolezza"? Escludendo per un attimo il problema dei tradimenti. In fondo lo so che mi vuole bene, in alcuni momenti lo sento, però è inconstante. Questo non potrebbe essere debolezza?
[#12]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
No, lei non è sbagliata e il punto non è se disprezzarli o approvarli. I fatti sono quelli che ci ha raccontato, ora bisogna che lei trovi un modo meno sofferente di affrontare certe questioni troppo complesse per essere trattate qui, come invece stiamo facendo: ad ogni nostra risposta lei aggiunge elementi, ma non saranno mai sufficienti per tranquillizzarla!

La questione è che lei sta soffrendo molto, è molto arrabbiata, preoccupata e cerca un modo per potersi "incontrare" con sua madre. Inizi a fare qualcosa lei, nei rapporti si è sempre in due, se cambia qualcosa nel suo modo di porsi, ci sarà certamente un effetto nel comportamento di sua madre.

Un caro saluto,
[#13]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Non so in che altro modo pormi con lei. Non so che altro fare, se non cercare di capirla. Che cosa dovrei fare, oltre a considerare la possibilità di andare da uno psicologo? Lasciar perdere, come ho sempre fatto e prenderla come un modello sbagliato dal quale non prendere esempio, senza cercare di andare un pò a fondo nel SUO problema? Se riesco a capire il suo problema, forse potrei risolvere anche il mio, penso sia una catena.
[#14]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
è sua madre che deve assumersi la responsabilità di affrontare i suoi problemi, non è ribaltando i ruoli che risolverà la situazione.
In questo momento lei avrebbe bisogno di uno " spazio protetto" (psicoterapia) all'interno del quale condividere e sue emozioni e individuare strategie efficaci con le quali relazionarsi con sua madre, in questo modo indirettamente aiuterà anche lei.
Qui di seguito trova i riferimenti del Consultorio familiare della sua ASL dove può prenotare un colloquio con uno psicologo se per il momento non ha la possibilità di rivolgersi ad un professionista privato

http://www.asurzona1.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=12249

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#15]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14

>Se riesco a capire il suo problema, forse potrei risolvere anche il mio, penso sia una catena.<

Come pensa di capire il suo problema se non parlandoci apertamente? E poi di quale problema stiamo parlando? Solo del tradimento o anche di altro?

Ci sono molti altri modi di porsi nelle relazioni, oltre al "lasciar perdere", ma lei capisce bene che da qui non possiamo aiutarla più di così.

Non capisco quale sia la difficoltà nel richiedere un consulto di persona ad uno psicologo: gli porrebbe le stesse questioni che sta dicendo a noi ora, ma con la possibilità di affrontarle più adeguatamente!
[#16]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> quindi mia madre non sarebbe una debole, sarebbe una persona "sbagliata"
>>>

Questo lo stai dicendo tu. Io ho detto "a volte i genitori sbagliano", che è tutt'altra cosa da: "essere una persona sbagliata". Chiunque può fare errori senza per questo essere una persona "sbagliata".

>>> senza cercare di andare un pò a fondo nel SUO problema? Se riesco a capire il suo problema, forse potrei risolvere anche il mio, penso sia una catena.
>>>

No, sei fuori strada. Non sei TU che devi risolverle questo tipo di problemi, non sei sua madre. E inoltre stiamo parlando solo con te, ed è più che evidente che per te questa situazione *È* un problema. Bisognerebbe però sentire anche tua madre per vedere se anche per lei lo sia.

>>> perchè, oltre a questo, alcune volte ha dei comportamenti "d'incomprensione" nei miei confronti? Non crede che qui si tratti di "debolezza"?
>>>

Perché, per non essere deboli bisogna essere sempre capaci di capire un'altra persona, fosse anche la propria figlia?

Tu sei ancora attaccata a un'ideale di perfezione ed è comprensibile vista la tua età. Quando si è adolescenti le cose o sono bianche o sono nere. Non ci sono vie di mezzo. Ma come ti dicevo, alla luce di ciò che è successo dovrai cambiare e ammorbidire le tue convinzioni, se non vuoi continuare a stare male.

Cordiali saluti
[#17]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ho sbagliato l'aggettivo.. non era "incomprensioni", volevo intendere "comportamenti d'astio" se così si può capire meglio..
[#18]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Ma quindi che dovrei fare? "ammorbidire le mie convinzioni" e basta? E poi riprendendo meglio la frase delle "incomprensioni" che non sono riuscita a spiegare bene..

"mia madre è convinta che questo non danneggi il rapporto madre-figlia, ma allora perchè, oltre a questo, alcune volte ha dei comportamenti "d' astio" nei miei confronti? Non crede che qui si tratti di "debolezza"? (nel senso che ripete gli stessi comportamenti che mia nonna faceva con lei) Escludendo per un attimo il problema dei tradimenti. In fondo lo so che mi vuole bene, in alcuni momenti lo sento, però è inconstante. Questo non potrebbe essere debolezza?"

Prima ho fatto confusione.. il paragrafo che le ho appena rispiegato non è riferito al problema dei tradimenti, ma al problema generale "di rapporto" tra me e mia madre.
Per quanto riguarda i tradimenti, forse ha ragione lei, forse non è collegato a un bel niente, forse lo vuole fare e basta. Ne ho incontrate tante di "persone che hanno fatto errori" (anche nei miei confronti) nella loro vita, ma con mia madre la questione si fa un pò più difficile. Anche se ancora non riesco ad escludere la possibilità che lei abbia questo "vuoto, magari anche sentimentale con mio padre" e lo riempe così. Forse sono troppo categorica, ma la maggior parte delle volte per ogni azione c'è una causa.

Scusatemi se sto esponendo tutta questa serie di dubbi, ma veramente, più scrivo e più la confusione aumenta.
[#19]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> In fondo lo so che mi vuole bene, in alcuni momenti lo sento, però è inconstante. Questo non potrebbe essere debolezza?
>>>

Non necessariamente, perché non si può amare sempre al massimo. Nemmeno i propri figli.

Noi stiamo qui a parlare di una terza persona (tua madre) ma quello che è più sicuro è la sofferenza che il tuo rapporto con lei provoca a TE. Su come sia lei o cosa senta lei, ha poco senso parlare qui senza rischiare di essere approssimativi e grossolani. Sono perciò costretto a risponderti ciò che diciamo a tutte le persone che ci chiedono lumi su terze persone: non possiamo risolvere i tuoi dubbi da qui.

>>> Forse sono troppo categorica, ma la maggior parte delle volte per ogni azione c'è una causa.
>>>

È quello che stavo cercando di spiegarti.

È chiaro che per ogni azione c'è una causa, ma quando una donna tradisce suo marito la causa non è che non vuole più bene ai figli. È un'altra, molto più semplice.

>>> più scrivo e più la confusione aumenta
>>>

Per forza, perché tu stai chiedendoci in fondo di aiutarti da qui, cosa che non solo non è possibile, ma come vedi più ci si addentra nei discorsi e più ti senti confusa. Ciò indica che hai un problema da risolvere e che dovresti vedere un collega di persona. Per email i fraintendimenti sono anche troppo facili.

Cordiali saluti
[#20]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
E se le dicessi che non potrei andare da uno psicologo autonomamente? Che in realtà sono quasi maggiorenne ma ancora purtroppo no, visto che di anni ne ho 17? Non avrei dovuto iscrivermi, ma cosa dovevo fare?
Non sapevo e non so a chi rivolgermi, sinceramente.
Devo aspettare un altro anno prima di poter parlare con qualcuno? Tra 1 anno non so se avrebbe più senso.. cambierebbero delle cose penso..

Comunque ho capito che mia madre anche se tradisce non centra con il bene dei figli, e sto anche cercando di capire che io non posso "curare" mia madre (ammesso che abbia dei problemi) ma.. Poi? Che cosa mi resta? L'amarezza del comprendere che in realtà non si può avere completa fiducia su nessuno? Addirittura adesso mi sembra che il problema non esista.. che è un problema solo tra loro due e che per quanto riguarda il comportamento in generale di mia madre nei miei confronti.. beh, non lo so.
Forse dovrei continuare ad "ignorare il tutto" come ho fatto fino ad adesso.. anche se mi sembra un pò ipocrita come cosa.
[#21]
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14
>Non sapevo e non so a chi rivolgermi, sinceramente.<

Se è una studentessa, con tutta probabilità, nell'Istituto che frequenta ci sarà uno psicologo da poter consultare.
Se non è autonoma economicamente può rivolgersi alla ASL indicata dalla collega, gratuitamente o pagando il ticket.
Se lavora può chiedere un consulto privatamente.

Se non ha ancora 18 anni è necessario che i suoi genitori siano informati e d'accordo sul fatto che lei parli con uno psicologo. Ciò non significa che debba svelargli le ragioni per cui vuole parlare con qualcuno.

Finalmente ha capito anche lei che, più parla in questa sede, più aumenta la confusione. Provi a cercare altre strade.


Carissimi auguri,
[#22]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Poi? Che cosa mi resta? L'amarezza del comprendere che in realtà non si può avere completa fiducia su nessuno?
>>>

No, ti resta da comprendere che non è necessario far dipendere il proprio benessere dai gusti morali e sessuali dagli altri. Ti resta da superare ed elaborare quello che in gergo alcuni di noi chiamano "lutto" per aver visto cadere un mito.

Oltre a valutare le possibilità che ti ha elencato la collega Ferretti per un consulto, leggi qui:

http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=383

Cordiali saluti
[#23]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Non sapevo e non so a chi rivolgermi, sinceramente.
Devo aspettare un altro anno prima di poter parlare con qualcuno? Tra 1 anno non so se avrebbe più senso.. cambierebbero delle cose penso."

Infatti ha fatto bene a scriverci ma non è necessario compiere 18 anni per chiedere di fare un colloquio con lo psicologo al Consultorio al quale può accedere autonomamente.
E' importante che lei possa avere un interlocutore con il quale confrontarsi, fare chiarezza, condividere le sue emozioni e il beneficio che ne può ricevere non è paragonabile alla consulenza on line, che pure spero le sia stata utile.

[#24]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie a tutti quanti.. valuterò la possibilità di parlare con uno psicologo di persona, credo di averne bisogno.

Un' ultima cosa al Dr. Santonocito.. ho letto quello che lei mi ha proposto, comunque la mia "paura" se così la posso chiamare, era trovare il modo di andare da uno psicologo senza che altre "TERZE PERSONE" lo sapessero. Non perchè considero l'andare a parlare con una persona esperta, una cosa da "pazzi", ma perchè non volevo che altri sapessero il mio problema, non volevo che altri provassero pena verso di me. Vede, io sono la classica brava ragazza, la "buona" ragazza che non litiga con nessuno e ho più o meno buoni rapporti con tutti. Sono la prima che da consigli agli altri, molte volte suscitando addirittura "ammirazione", perchè mi dicono che sembro essere più matura rispetto agli altri. Quando poi sono la prima ad aver bisogno di qualcuno. Riesco a dar consigli agli altri, ma non riesco a trovarne qualcuno per me.

"ti resta da comprendere che non è necessario far dipendere il proprio benessere dai gusti morali e sessuali dagli altri." In teoria questa cosa la sapevo già, ma se uno a cui vuoi bene fa scelte che sa che potrebbero far male, è impossibile che un qualsiasi essere umano non ne rimanga deluso.. Da cosa dovrebbe dipendere il mio benessere se non (anche) dalle persone a cui voglio bene? E come quando sei innamorato di qualcuno, la tua felicità dipende anche dalla sua e dalle sue scelte.
[#25]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Vede, io sono la classica brava ragazza, la "buona" ragazza che non litiga con nessuno e ho più o meno buoni rapporti con tutti. Sono la prima che da consigli agli altri, molte volte suscitando addirittura "ammirazione", perchè mi dicono che sembro essere più matura rispetto agli altri.
>>>

Questo era piuttosto evidente, fin dall'inizio.

>>> Quando poi sono la prima ad aver bisogno di qualcuno.
>>>

E anche questo.

>>> Da cosa dovrebbe dipendere il mio benessere se non (anche) dalle persone a cui voglio bene? E come quando sei innamorato di qualcuno, la tua felicità dipende anche dalla sua e dalle sue scelte.
>>>

È vero in parte, come ti dicevo crescere significa non aver bisogno di cercare risposte trancianti, nette, o bianco o nero ai problemi.

Il benessere di ciascuno di noi dovrebbe dipendere, idealmente, innanzitutto da noi stessi e POI dalle altre persone cui si vuol bene. È ciò che si chiama "processo d'individuazione". Si tratta di un percorso facile? No. Tutti ci riescono? Nemmeno. Però vale la pena tentare.

Cordiali saluti
[#26]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
"Comunque ho capito che mia madre anche se tradisce non centra con il bene dei figli"

Questo è l'aspetto fondamentale che può consentirle di separare due aspetti che riguardano entrambi sua madre,
salvaguardando il rapporto con sua madre e sospendendo il giudizio su alcuni dei suoi comportamenti.
Sono certa che prima o poi sarà lei stessa a sentire il bisogno di un chiarimento con lei, ma nel frattempo lei deve preoccuparsi di facilitare il naturale processo di "svincolo" che poi segna il passaggio dalla giovinezza all'età adulta.
In bocca al lupo.
[#27]
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Grazie a tutti (in particolare al Dr Santonocito) anche se arrivando a queste conclusioni, credo che più che altro qui, oltre allo psicologo, che potrebbe avere un ruolo si, ma non molto rilevante, perchè alla fine penso che quella che deve "crescere" sia io, e siccome non si cresce tutto a un tratto penso che più che altro mi serva del tempo.. e poi alla fine non sono io che devo riparare, ma mia madre. Io devo solo capire e accettare.. Mi ci vorrà un pò.
[#28]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> siccome non si cresce tutto a un tratto
>>>

Compito dello psicologo è (anche) aiutare a crescere in modo corretto, non tutto a un tratto. Specialmente quando quelli che sarebbero preposti a farlo (genitori) hanno dato prova di avere difficoltà a farlo.

>>> e poi alla fine non sono io che devo riparare, ma mia madre
>>>

Dicendo questo confermi e ribadisci di essere attaccata a quell'ideale rigido di perfezione del quale abbiamo parlato sin qui.

Devi accettare la possibilità che tua madre non riparerà mai nulla, semplicemente perché potrebbe non sentire mai di dover riparare alcunché.

"Scordatevi che vostra madre vi chiederà mai scusa per qualcosa" ci dissero una volta durante una lezione. "Una madre non chiede mai scusa ai figli".

>>> Io devo solo capire e accettare
>>>

Esatto.

Cordiali saluti e molti auguri