La situazione vada peggiorando
Buongiorno,
da circa 4 anni mio fratello soffre di depressione e nonostante sia stato in terapia da 3 psicologi non si ci sono stati miglioramenti, anzi sembra che la situazione vada peggiorando. Per completare l’informazione, specifico che la terapia non è stata continuativa, visto che per motivi di lavoro era fuori dall’Italia; ossia è durata qualche mese, poi è stata sospesa ed in seguito iniziata, il tutto cambiando anche psicologo ed ora sta iniziando nuovamente.
A mio avviso, i pensieri più ricorrenti di mio fratello sono legali all’insoddisfazione professionale e sentimentale, ma questo senza che lui me l’abbia mai confermato.
Dopo questa premessa, arrivo al motivo per cui vi scrivo, ossia vorrei sapere se pensate che la cura presso un centro specializzato potrebbe essere più efficace di una terapia presso uno psicologo e, se si, se potete consigliarmi un centro valido situato nel Nord Italia.
Vi ringrazio anticipatamente per l’aiuto che vorrete dare a me e indirettamente a mio fratello, perché voglio che mio fratello torni quello di una volta.
Grazie in anticipo!
da circa 4 anni mio fratello soffre di depressione e nonostante sia stato in terapia da 3 psicologi non si ci sono stati miglioramenti, anzi sembra che la situazione vada peggiorando. Per completare l’informazione, specifico che la terapia non è stata continuativa, visto che per motivi di lavoro era fuori dall’Italia; ossia è durata qualche mese, poi è stata sospesa ed in seguito iniziata, il tutto cambiando anche psicologo ed ora sta iniziando nuovamente.
A mio avviso, i pensieri più ricorrenti di mio fratello sono legali all’insoddisfazione professionale e sentimentale, ma questo senza che lui me l’abbia mai confermato.
Dopo questa premessa, arrivo al motivo per cui vi scrivo, ossia vorrei sapere se pensate che la cura presso un centro specializzato potrebbe essere più efficace di una terapia presso uno psicologo e, se si, se potete consigliarmi un centro valido situato nel Nord Italia.
Vi ringrazio anticipatamente per l’aiuto che vorrete dare a me e indirettamente a mio fratello, perché voglio che mio fratello torni quello di una volta.
Grazie in anticipo!
[#1]
Gentile utente,
la diagnosi di depressione necessita della conferma di uno specialista.
E' opportuno valutare sia la possibilita' di intraprendere un percorso psicoterapeutico valido che un trattamento farmacologico adatto alle condizioni cliniche di suo fratello.
Purtroppo, il fatto che suo fratello si sposti per motivi lavorativi continuamente, non consente di avere dei risultati valutabili nel tempo ed oltretutto non è una cosa molto indicata.
A mio avviso, la valutazione psichiatrica deve poter introdurre sia una terapia farmacologica che un trattamento solo di supporto fino a quando suo fratello non si sara' stabilizzato in una sola citta'
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
la diagnosi di depressione necessita della conferma di uno specialista.
E' opportuno valutare sia la possibilita' di intraprendere un percorso psicoterapeutico valido che un trattamento farmacologico adatto alle condizioni cliniche di suo fratello.
Purtroppo, il fatto che suo fratello si sposti per motivi lavorativi continuamente, non consente di avere dei risultati valutabili nel tempo ed oltretutto non è una cosa molto indicata.
A mio avviso, la valutazione psichiatrica deve poter introdurre sia una terapia farmacologica che un trattamento solo di supporto fino a quando suo fratello non si sara' stabilizzato in una sola citta'
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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[#2]
Gentile utente,
consideri anche che all'estero esistono specialisti in grado di valutare lo stato clinico di suo fratello e suggerire una psicoterapia, farmacoterapia o entrambe. Ovviemente questa possibilità risente dello sviluppo e disponibilità sanitaria dello stato in cui suo fratello lavora oltre che della specifica padronanza linguistica.
Cordiali saluti
Gianni Savron
consideri anche che all'estero esistono specialisti in grado di valutare lo stato clinico di suo fratello e suggerire una psicoterapia, farmacoterapia o entrambe. Ovviemente questa possibilità risente dello sviluppo e disponibilità sanitaria dello stato in cui suo fratello lavora oltre che della specifica padronanza linguistica.
Cordiali saluti
Gianni Savron
Gianni Savron
Via Bassa 31
48124 Ravenna
Tel. 0544-463501
[#3]
Gentile utente,
capisco molto bene che i motivi di lavoro impegnino suo fratello per gran parte del tempo e che, quindi, non gli consentano di effettuare una terapia continuativa per affrontare nel modo migliore la propria condizione.
Però, se mi consente, mi sovvengono alcune riflessioni da fare, una fra tutte: perché suo fratello, dopo aver interrotto una terapia, a distanza di tempo, non ha scelto di ricontattare lo stesso psicologo o terapeuta con con cui aveva già iniziato, ma ha deciso di andare da un altro? Nonostante una interruzione sia di ostacolo al buon funzionamento di una terapia psicologica, tornare dallo stesso psicologo con cui avevamo già iniziato un percorso terapeutico, rimane comunque la scelta più idonea. Prima di tutto, perchè già ci conosce, ha raccolto molte informazioni su di noi, probabilmente si è fatto un'idea sulla situazione e, anche se dopo molto tempo, potrebbe "riprendere" da dove si era interrotto.
Perchè, mi domando, suo fratello ha scelto ogni volta di iniziare una nuova terapia con un nuovo psicologo?
Ovviamente mi riservo di sbagliare non conoscendolo di persona, ma è probabile che, prima di tutto, suo fratello debba comprendere di avere un problema. Se questo passo sarà fatto, allora, con molta probabilità, riuscirà anche a prendersi tutto il tempo (nonostante gli impegni di lavoro) per curarsi adeguatamente e risolvere le proprie problematiche.
Forse non aveva del tutto torto chi scrisse:"La verità è la più raffinata forma di aggressione". Noi tutti, fuggendo da essa, cerchiamo di fuggire da un dolore.
In bocca al lupo e sinceri auguri
Dr. Iglis Innocenti
capisco molto bene che i motivi di lavoro impegnino suo fratello per gran parte del tempo e che, quindi, non gli consentano di effettuare una terapia continuativa per affrontare nel modo migliore la propria condizione.
Però, se mi consente, mi sovvengono alcune riflessioni da fare, una fra tutte: perché suo fratello, dopo aver interrotto una terapia, a distanza di tempo, non ha scelto di ricontattare lo stesso psicologo o terapeuta con con cui aveva già iniziato, ma ha deciso di andare da un altro? Nonostante una interruzione sia di ostacolo al buon funzionamento di una terapia psicologica, tornare dallo stesso psicologo con cui avevamo già iniziato un percorso terapeutico, rimane comunque la scelta più idonea. Prima di tutto, perchè già ci conosce, ha raccolto molte informazioni su di noi, probabilmente si è fatto un'idea sulla situazione e, anche se dopo molto tempo, potrebbe "riprendere" da dove si era interrotto.
Perchè, mi domando, suo fratello ha scelto ogni volta di iniziare una nuova terapia con un nuovo psicologo?
Ovviamente mi riservo di sbagliare non conoscendolo di persona, ma è probabile che, prima di tutto, suo fratello debba comprendere di avere un problema. Se questo passo sarà fatto, allora, con molta probabilità, riuscirà anche a prendersi tutto il tempo (nonostante gli impegni di lavoro) per curarsi adeguatamente e risolvere le proprie problematiche.
Forse non aveva del tutto torto chi scrisse:"La verità è la più raffinata forma di aggressione". Noi tutti, fuggendo da essa, cerchiamo di fuggire da un dolore.
In bocca al lupo e sinceri auguri
Dr. Iglis Innocenti
Dott. Iglis Innocenti
[#4]
Utente
Grazie a tutti per le risposte.
Come prima cosa, vorrei precisare che ora mio fratello non dovrà più andare fuori dall'Italia per lavoro e che quindi potrà avere più tempo per seguire la terapia.
Circa il motivo per cui ha cambiato psicologo, questo non me lo ha detto, però mi riconosco molto nell'affermazione fatta dak Dr. Innocenti, ossia che prima di tutto deve capire di avere un problema...ed io non sono sicuro che l'abbia compreso appieno. Il problema è che io non so come aiutarlo a farglielo capire, se poteste darmi qualche consiglio ve ne sarei grato.
Per quanto riguarda la terapia presso un centro specializzato nessuno si è espresso, devo perciò ritenere che non sia una buona soluzione?
Grazie ancora di cuore a tutti!!!
Come prima cosa, vorrei precisare che ora mio fratello non dovrà più andare fuori dall'Italia per lavoro e che quindi potrà avere più tempo per seguire la terapia.
Circa il motivo per cui ha cambiato psicologo, questo non me lo ha detto, però mi riconosco molto nell'affermazione fatta dak Dr. Innocenti, ossia che prima di tutto deve capire di avere un problema...ed io non sono sicuro che l'abbia compreso appieno. Il problema è che io non so come aiutarlo a farglielo capire, se poteste darmi qualche consiglio ve ne sarei grato.
Per quanto riguarda la terapia presso un centro specializzato nessuno si è espresso, devo perciò ritenere che non sia una buona soluzione?
Grazie ancora di cuore a tutti!!!
[#5]
Credo che la sua domanda si declini in due maniere. Da una parte c'è lei che chiede ad un eventuale psicologo o centro specializzato di riportare suo fratello a "quello di un tempo".
Daltra parte cè la richiesta di una idea di un centro che possa "fermare" suo fratello nelle sue continue fughe.
Probabilmente si è detto:"Se da uno psicologo si può allontanare, in un centro dove lo prendano in carico lui sarà costretto ad essere curato".
I centri ricordano luoghi di protezione dal mondo esterno e contemporaneamente luoghi di segregazione.
Sto parlando evidentemente di fantasia che possono essersi affacciate nella sua mente.
Mi chiedo a questo punto quanto le costi questa sua preoccupazione.
Sicuramente penserà che debba essere scontata ed ovvia la sua ansia verso un fratello depresso e angosciato.
Ma credo anche che ci siano dimensioni sotterranee di assunzioni di colpa rispetto ai cambiamenti del rapporto che aveva con suo fratello. Forse potrebbe esserle utile attraverso un percorso psicologico analizzare il vissuto di separazione che ha sperimentato con lui. Mi faccia sapere
Dott. Marco Ventola
ventola.marco@libero.it
Daltra parte cè la richiesta di una idea di un centro che possa "fermare" suo fratello nelle sue continue fughe.
Probabilmente si è detto:"Se da uno psicologo si può allontanare, in un centro dove lo prendano in carico lui sarà costretto ad essere curato".
I centri ricordano luoghi di protezione dal mondo esterno e contemporaneamente luoghi di segregazione.
Sto parlando evidentemente di fantasia che possono essersi affacciate nella sua mente.
Mi chiedo a questo punto quanto le costi questa sua preoccupazione.
Sicuramente penserà che debba essere scontata ed ovvia la sua ansia verso un fratello depresso e angosciato.
Ma credo anche che ci siano dimensioni sotterranee di assunzioni di colpa rispetto ai cambiamenti del rapporto che aveva con suo fratello. Forse potrebbe esserle utile attraverso un percorso psicologico analizzare il vissuto di separazione che ha sperimentato con lui. Mi faccia sapere
Dott. Marco Ventola
ventola.marco@libero.it
[#6]
Gentile utente,
non so darle una risposta precisa sul centro specializzato. Non credo che dentro un centro vi sia una maggiore probabilità di cura e guarigione rispetto ad una buona psicoterapia con un professionista singolo, premesso che questi sia preparato e capace di aiutarlo.
Possiamo dire che in centro specializzato, comunemente, vengono proposte varie terapie, non solo psicologica, ma anche farmacologica e altre forme di aiuto. Inoltre, in un centro specializzato vi sono molte figure professionali volte, nello specifico, a curare una determinata patologia (vi sono cliniche specializzate, ad esempio, in disturbi alimentari o depressione etc.) e possono prendere tout court in carico la siutazione di suo fratello.
Ma, mi consenta di dirle, questo non significa avere più possibilità di guarire o di essere curati. Ribadisco quello che ho espresso prima: vi sono terapeuti molto in gamba che, nonostante non afferiscano ad un centro specializzato, potrebbero aiutare suo fratello, purché sia questi a volerlo per primo.
Nuovamente auguri.
Dr. Iglis Inncenti
iglisinnocenti@virgilio.it
non so darle una risposta precisa sul centro specializzato. Non credo che dentro un centro vi sia una maggiore probabilità di cura e guarigione rispetto ad una buona psicoterapia con un professionista singolo, premesso che questi sia preparato e capace di aiutarlo.
Possiamo dire che in centro specializzato, comunemente, vengono proposte varie terapie, non solo psicologica, ma anche farmacologica e altre forme di aiuto. Inoltre, in un centro specializzato vi sono molte figure professionali volte, nello specifico, a curare una determinata patologia (vi sono cliniche specializzate, ad esempio, in disturbi alimentari o depressione etc.) e possono prendere tout court in carico la siutazione di suo fratello.
Ma, mi consenta di dirle, questo non significa avere più possibilità di guarire o di essere curati. Ribadisco quello che ho espresso prima: vi sono terapeuti molto in gamba che, nonostante non afferiscano ad un centro specializzato, potrebbero aiutare suo fratello, purché sia questi a volerlo per primo.
Nuovamente auguri.
Dr. Iglis Inncenti
iglisinnocenti@virgilio.it
[#7]
Gentile signore,
l'idea che suo fratello sia combattuto tra l'affrontare il proprio problema e la fuga mi sembra la più accreditata.
Ciò, molto probabilmente, lo ha portato a cambiare terapeuta.
Dovrebbe scegliere un terapeuta e andare fino in fondo con lui.
Solitamente, un percorso in un centro specializzato, come ad esempio una comunità terapeutica, comporta un taglio quasi netto con la vita fin qui vissuta e credo abbia più da perdere che da guadagnare.
Mi sembra che, malgrado tutto, egli riesca ancora a portare avanti la propria attività lavorativa e non abbia "toccato il fondo".
Generalmente ci si rivolge alle comunità quando la persona ha "smesso di vivere". Non mi sembra il caso di suo fratello, quindi glielo sconsiglio vivamente.
In bocca al lupo
l'idea che suo fratello sia combattuto tra l'affrontare il proprio problema e la fuga mi sembra la più accreditata.
Ciò, molto probabilmente, lo ha portato a cambiare terapeuta.
Dovrebbe scegliere un terapeuta e andare fino in fondo con lui.
Solitamente, un percorso in un centro specializzato, come ad esempio una comunità terapeutica, comporta un taglio quasi netto con la vita fin qui vissuta e credo abbia più da perdere che da guadagnare.
Mi sembra che, malgrado tutto, egli riesca ancora a portare avanti la propria attività lavorativa e non abbia "toccato il fondo".
Generalmente ci si rivolge alle comunità quando la persona ha "smesso di vivere". Non mi sembra il caso di suo fratello, quindi glielo sconsiglio vivamente.
In bocca al lupo
Dr. G.Cassisi
[#8]
Gentile utente,
comprendo bene la sua apprensione e la sensazione circa il "non essere efficace" e "voler fare di più" per aiutare suo fratello.
Tenga presente però che la buona riuscita di una terapia dipende da molti fattori concatenati:ad esempio una corretta psicodiasgnosi, l'impostazione di un trattamento adeguato ( psicoterapeutico che può all'occorrenza e se necesario servirsi di un sostegno farmacologico, la scelta dell'approccio psicoterapeutico più opportuno e del professionista adeguato ( che nel suo caso deve essere uno psicoterapeuta e non un semplice psicologo) la motivazione personale al cambiamento e l'allenza terapeutica.
Tenuto conto di questi e altri fattori la contnuità l'efficacia e l'incremento fiducia nel miglioramento sono la naturale conseguenza ...
Per quanto riguarda il centro in certi casi può esere una soluzione migliore ma tenga presente che vi sono alcune difficoltà obiettive, ad ex la disponibilità di tempo, l'eventuale lontananza geografica ecc..che in alcuni casi possono scoraggiare ulteriormente la costruzione di una motivazione intrinseca e l'insturazione dell'alleanza terapeutica.
Il terapeuta che sta seguendo suo fratello e che ha una conoscenza più approfondita della persona potrà consigliarla al riguardo.
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia@hotmail.it
comprendo bene la sua apprensione e la sensazione circa il "non essere efficace" e "voler fare di più" per aiutare suo fratello.
Tenga presente però che la buona riuscita di una terapia dipende da molti fattori concatenati:ad esempio una corretta psicodiasgnosi, l'impostazione di un trattamento adeguato ( psicoterapeutico che può all'occorrenza e se necesario servirsi di un sostegno farmacologico, la scelta dell'approccio psicoterapeutico più opportuno e del professionista adeguato ( che nel suo caso deve essere uno psicoterapeuta e non un semplice psicologo) la motivazione personale al cambiamento e l'allenza terapeutica.
Tenuto conto di questi e altri fattori la contnuità l'efficacia e l'incremento fiducia nel miglioramento sono la naturale conseguenza ...
Per quanto riguarda il centro in certi casi può esere una soluzione migliore ma tenga presente che vi sono alcune difficoltà obiettive, ad ex la disponibilità di tempo, l'eventuale lontananza geografica ecc..che in alcuni casi possono scoraggiare ulteriormente la costruzione di una motivazione intrinseca e l'insturazione dell'alleanza terapeutica.
Il terapeuta che sta seguendo suo fratello e che ha una conoscenza più approfondita della persona potrà consigliarla al riguardo.
Con i migliori auguri
F.I.Passoni
studiopsicologia@hotmail.it
F.I.Passoni
Dir. di SYNESIS, Centro di Consulenza Psicologica, Psicoterapia & Ipnosi Clinica
studiopsicologia@hotmail.it
[#9]
Gentile Utente,
è difficile fare una diagnosi via mail, ancor peggio lo è farla per conto terzi. Per cui, se di depressione si tratta (e me lo chiedo proprio perchè il termine "depressione" viene spesso usato dalle persone per descrivere molti disturbi psicologici)non credo che il solo intervento psicologico sia sufficiente, ma sarebbe necessaria una valutazione psichiatrica, per implementare un programma terapeutico idoneo al caso di suo fratello.
La situazione ideale è quella che vede la collaborazione tra lo psichiatra e lo psicoterapeuta
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
è difficile fare una diagnosi via mail, ancor peggio lo è farla per conto terzi. Per cui, se di depressione si tratta (e me lo chiedo proprio perchè il termine "depressione" viene spesso usato dalle persone per descrivere molti disturbi psicologici)non credo che il solo intervento psicologico sia sufficiente, ma sarebbe necessaria una valutazione psichiatrica, per implementare un programma terapeutico idoneo al caso di suo fratello.
La situazione ideale è quella che vede la collaborazione tra lo psichiatra e lo psicoterapeuta
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
[#10]
Gent.ma sig.na,
Le hanno già risposto molti miei colleghi e condivido diverse cose da loro espresse:
1) andare da uno specialista (psichiatra) per ottenere una diagnosi: potrebbe trattarsi di una depresione, o di una disarmonia psicologica, di una dissonanza psichica. Cioè occorre stabilire, in altri e metaforici termini, se si tratta di una "polmonite" o di un semplice "raffreddore".
2) se lo psichiatra darà una cura, fare attenzione e ritornare in questa sede per ottenere dai nostri psichiatri conferme o disconferme; a volte le cure sono troppo forti rispetto all'intensità del male.
3) andare da uno psicoterapeuta ed iniziare seriamente un percorso terapeutico. E' chiaro che non sempre si azzecca uno psicoterapeuta che fa per sé, ma questo però non deve essere una scusa per passare da uno all'altro ed evitare così di fare i conti con se stesso e con i propri malesseri psichici.
Grazie di averci interpellato.
Ci risentiamo, almeno con me, quando suo fratello avrà soddisfatto i tre punti che a mio modesto avviso sono importanti.
A presto e cordiali saluti.
Dr. A. Vita.
[#11]
Gentile Utente,
concordo con quanto espresso dai miei colleghi; aggiungerei solo che non è indispensabile rivolgersi ad un centro specifico, sarebbe già un ottimo risultato garantirsi che il caso venga seguito, nel lungo termine, da uno psichiatra che gestisca l'aspetto farmacologico e da uno psicoterapeuta che ne gestisca quello psicologico.
Questa sinergia in genere garantisce buoni risultati.
Cordialmente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it
concordo con quanto espresso dai miei colleghi; aggiungerei solo che non è indispensabile rivolgersi ad un centro specifico, sarebbe già un ottimo risultato garantirsi che il caso venga seguito, nel lungo termine, da uno psichiatra che gestisca l'aspetto farmacologico e da uno psicoterapeuta che ne gestisca quello psicologico.
Questa sinergia in genere garantisce buoni risultati.
Cordialmente
Dr.ssa Ilenia Sussarellu
i.sussarellu@libero.it
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 5k visite dal 23/10/2007.
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