I periodi brutti passati, tutto questo nell arco
buon giorno, ho un problema che mi porto dietro ormai da mesi, non so definire se sono veri attacchi di panico, mi succede di aver paura all improvviso di qualsiasi cosa, mi viene da piangere e mi torna in mente la mia infanzia, gli episodi e i periodi brutti passati, tutto questo nell arco di qualche secondo o addirittura anche un paio di minuti, lho detto al mio medico di base e mi ha risposto di prendere psicofarmaci ma sinceramente ho detto assolutamente no. Potete aiutarmi? Cosa puo' essere se non è attacco di panico e come posso curare tutto cio'?
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile signora,
per ricevere una diagnosi deve contattare di persona uno psicologo perchè da qui non possiamo darle una risposta.
Al di là di quale "etichetta" sia applicabile alla sua situazione l'importante è che lei sta vivendo da qualche tempo un disagio che persiste e al quale non trova una spiegazione.
Ci sono stati dei cambiamenti nella sua vita in concomitanza con la comparsa di questi sintomi?
In precedenza era già una persona ansiosa o si sentiva stressata per qualche motivo?
per ricevere una diagnosi deve contattare di persona uno psicologo perchè da qui non possiamo darle una risposta.
Al di là di quale "etichetta" sia applicabile alla sua situazione l'importante è che lei sta vivendo da qualche tempo un disagio che persiste e al quale non trova una spiegazione.
Ci sono stati dei cambiamenti nella sua vita in concomitanza con la comparsa di questi sintomi?
In precedenza era già una persona ansiosa o si sentiva stressata per qualche motivo?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile ragazza le consigliamo di prendere in considerazione l'ipotesi di un percorso psicoterapico. NON corra il rischio di cronicizzare il problema rendendo più dura la sua soluzione.
legga questo articolo per la sua scelta
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
sauti
legga questo articolo per la sua scelta
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
sauti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Forse si è trattato di un cambiamento che l'ha scossa per qualche motivo, sempre tenendo conto che lei dice di essere stata anche prima una persona ansiosa.
Da qui è difficile dirle d più, ma quel che è certo è che la sua situazione deve avere un motivo che probabilmente ora le sfugge.
Mi associo al collega nel consigliarle di correre ai ripari, perchè se l'ansia si sta facendo sentire già da alcuni mesi potrebbe effettivamente cronicizzarsi se non trattata.
Le faccio tanti auguri!
Da qui è difficile dirle d più, ma quel che è certo è che la sua situazione deve avere un motivo che probabilmente ora le sfugge.
Mi associo al collega nel consigliarle di correre ai ripari, perchè se l'ansia si sta facendo sentire già da alcuni mesi potrebbe effettivamente cronicizzarsi se non trattata.
Le faccio tanti auguri!
[#5]
Gentile Utente,
come suggerito dai colleghi il modo migliore per affrontare la situazione è contattare di persona uno psicologo con il quale fare il punto della situazione (una diagnosi) che riguarderà i suoi episodi recenti di ansia, gli eventi significativi del suo presente (penso alla mastoplastica e anche ai motivi che l'hanno portata ad effettuare l'intervento) e del suo passato (lei parla di <periodi brutti passati>). Lo psicologo esprimerà il suo parere e poi insieme deciderete il percorso più utile per lei (psicoterapia, terapia farmacologica, suggerimenti o altro).
Un saluto.
come suggerito dai colleghi il modo migliore per affrontare la situazione è contattare di persona uno psicologo con il quale fare il punto della situazione (una diagnosi) che riguarderà i suoi episodi recenti di ansia, gli eventi significativi del suo presente (penso alla mastoplastica e anche ai motivi che l'hanno portata ad effettuare l'intervento) e del suo passato (lei parla di <periodi brutti passati>). Lo psicologo esprimerà il suo parere e poi insieme deciderete il percorso più utile per lei (psicoterapia, terapia farmacologica, suggerimenti o altro).
Un saluto.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#6]
Buongiorno. Ha fatto caso al "dopo mastoplastica additiva"? - Ci sono stati fatti o eventi che per lei hanno rappresentato delusione, ancora più di quanto, eventi simili, non rappresentavano prima dell'intervento? Concordo con i colleghi che farebbe bene a condividere con uno specialista psicoterapeuta cosa si sta agitando in lei, anche per evitare la cronicizzazione. Magari, mentre decide, riflettendo sul fatto che, forse, sta vivendo personalmente il tempo di un passaggio di fase molto importante e magari tornando mentalmente all'infanzia e al passato, metaforicamente vorrebbe poter attuare una magica fuga all'indietro, come per ricominciare. Cordiali saluti.
Dr. SERGIO ANGILERI - Psicoterapeuta Psicologo - Analista Transazionale - Counselor - www.psicoterapia-palermo.it
[#7]
Psicologo, Psicoterapeuta
Cara Signora,
al di là dell'inquadramento diagnostico, i suoi sono disturbi che senz'altro possono essere risolti.
Le strade per farlo sono due: quella farmacologica (che lei pare aver già scartato) e quella psicoterapeutica. La prima, ovviamente, è quella più veloce, dal momento che i farmaci vanno ad agire direttamente sul sintomo, lasciando però inalterate le cause dei suoi malesseri. Su quelle cause, può invece agire efficacemente un percorso psicoterapeutico. Se deciderà per questa opzione, sappia fin da ora che il lavoro potrà essere molto impegnativo, ma altrettanto prezioso per il suo benessere.
Le consiglio di trovare uno specialista psicoterapeuta di cui senta di potersi fidare e, al di là dei vari orientamenti terapeutici, con cui si trovi bene.
Cari Saluti,
al di là dell'inquadramento diagnostico, i suoi sono disturbi che senz'altro possono essere risolti.
Le strade per farlo sono due: quella farmacologica (che lei pare aver già scartato) e quella psicoterapeutica. La prima, ovviamente, è quella più veloce, dal momento che i farmaci vanno ad agire direttamente sul sintomo, lasciando però inalterate le cause dei suoi malesseri. Su quelle cause, può invece agire efficacemente un percorso psicoterapeutico. Se deciderà per questa opzione, sappia fin da ora che il lavoro potrà essere molto impegnativo, ma altrettanto prezioso per il suo benessere.
Le consiglio di trovare uno specialista psicoterapeuta di cui senta di potersi fidare e, al di là dei vari orientamenti terapeutici, con cui si trovi bene.
Cari Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.2k visite dal 24/02/2011.
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