Uso frenetico del pc

Salve a tutti, ho un problema che non riguarda me personalmente, ma la
Compagna di mio padre. Sarà ormai un anno che ha scoperto un sito di giochi di carte online, dove e' previsto l'uso di soldi virtuali, ma per poter giocare illimitatamente si deve comprare un abbonamento. Detto questo, lei passa tutte le sue giornate davanti al pc, più o meno dalle 13 alle 17, poi dalle 18 alle 19.20 e infine dalle 20.20 fino alle 3 o anche oltre! Io sono preoccupata anche perché nega di starci tutto il giorno e pensa di starci 5/6 orette; ogni volta che le si dice qualcosa si arrabbia e dice che non sono affari nostri e che lei si rilassa ed e' felice così. E' diventata protettiva nei confronti del suo pc (se ne e' fatto regalare uno apposta) ed ha iniziato ad essere assente
Come persona (quando le parli mentre gioca nemmeno ti ascolta) e non fa mai niente con le sue figlie. Come mi devo comportare se ogni volta che le dico qualcosa o mi urla dietro o mi dice di non rompere e cose simili? Grazie a tutti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, ne deve parlare con suo padre. È lui la persona più adatta a trattare l'argomento con la signora. Dalla descrizione pare trattarsi di una dipendenza da gioco online, ma è necessaria una valutazione specialistica per dirlo. Ovviamente la signora sarà contraria e dirà che lei si sente bene così. Ma in ogni caso non c'è molto che lei possa fare, da sola.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2011 al 2013
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazza,
sarebbe necessario un percorso, ma purtroppo come spesso accade nelle forme di dipendenza, come probabilmente in questo caso, la persona non avverte come problematico il proprio comportamento e lei o suo padre non potete fare molto, se non cercare di rendere alla persona evidente che forse c'è un problema che va affrontato con uno specialista.
Un caro saluto
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Amica,

è certo che lei da sola non può fare molto e vorrei sapere cosa pensa suo padre della situazione.
Considerando che lei ha indicato orari molto estesi per illustrare la permanenza della signora davanti al pc non posso non pensare che suo padre non l’abbia notato - o che siano in crisi a tal punto che lui non noti che la propria compagna fa le ore piccole ogni sera.

Diverse persone ricorrono all'utilizzo massiccio del pc (per il gioco d'azzardo, ma non solo) come mezzo per distrarsi da una realtà difficile/inappagante, e se è così anche per la signora lei non otterrà nulla tentando di farla ragionare, perchè il problema risiede altrove e il pc è solo un mezzo per sfuggire ad esso.
Se lei vuole fare qualcosa può provare ad avvicinare in altro modo la compagna di suo padre, magari dandole modo di parlare di sè e di sfogarsi (se sta così tanto davanti al pc immagino che non abbia amiche nè altre attività che le interessa svolgere) e vedendo se così riesce a guadagnarsi la sua fiducia e a renderla più disponibile ad dialogo.
Potrebbe anche cercare in rete qualche informazione sui sintomi della dipendenza da gioco d'azzardo e fare in modo che li legga per prenderne coscienza (evitando però qualsiasi atteggiamento accusatorio, se non vuole ottenere solo l'ennesima rispostaccia).
Tutto questo però non sarà sufficiente se ci sono altri problemi da affrontare e se suo padre non riterrà di intervenire.

Immagino che lei sia preoccupata per le figlie della signora, che probabilmente stanno risentendo della situazione, e forse può fare qualcosa per loro cercando di far capire che il comportamento della madre è segno di un problema e non di scarso amore nei loro confronti. Questo dipende però dall'età delle bambine/ragazze e da quello che di conseguenza possono capire di ciò che sta accadendo.

Dalle sue parti ci sono 2 strutture pubbliche che si occupano di dipendenze, eventualmente può rivolgersi anche qui:
www.aslbi.piemonte.it/index.php?module=Reparti&func=viewScheda&id_s=121&id_r=46
www.aslbi.piemonte.it/index.php?module=Reparti&func=viewScheda&id_s=122&id_r=46

Le faccio tanti auguri!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
In apparenza si tratta di una dipendenza da gioco. Il che presuppone una mancanza di consapevolezza o sottovalutazione del problema da parte della persona dipendente. Un progressivo ritiro sociale, una importanza progressivamente maggiore del gioco nella vita della persona.

La negazione del problema è normale. Fa parte del problema.
Lo stesso vale per la sottovalutazione e certe reazioni aggressive quando le dice di smettere.

La cosa migliore da fare è rendere presente la sua opinione in famiglia, meglio con suo padre, e vedere se potete trovare una soluzione insieme.

Se fosse una dipendenza da gioco le dico subito che sarà difficile, che l'unione fa la forza ma che tale unione a volte costa caro.

Con determinazione e pazienza si esce anche da queste situazioni.

L'attesa di risultati immediati, improvvisi, cambiamenti subitanei o rapidi,
sono bolle di sapone che esplodono presto.
Determinazione e pazienza.

Ovviamente sarebbe decisamente opportuna una consulenza di persona al fine di chiarire meglio la situazione e poter avere un supporto costante e diretto, consigli mirati e precisi ottenuti dopo una consulenza diretta.
[#5]
Utente
Utente
Dopo mesi rispondo, chiedo scusa per i tempi-non brevi. La situazione è peggiorata notevolmente. Ho provato a parlarne con mio padre, ma pare anche lui negare l'esistenza di questo problema con frasi "ma se le piace, lasciala giocare!", oppure "ma si ha solo quello per divertirsi". Poi però diventa incoerente quando devono uscire magari a cena e lei fa le storie perchè dice che non ha voglia, e inizia a dire "che palle sempre sto gioco" o cose simili. Io ho provato a parlare ancora con lei, ma ogni volta impazzisce. Urla e strilla, come una bambina campricciosa. Ho notato anche della paranoia molte volte perchè magari parlavo di altro e lei pensava mi riferissi al gioco, ed impazziva anche lì!
Siamo andati tutti al mare e lei la sera stava a casa perchè voleva giocare! Assurdo! E tornava magari prima dalla spiaggia per giocare.

Io non so più come fare perchè o con le buone o con le cattive lei non riesce a capirlo.

Inoltre gli orari sono diversi:
9- 12
13 -18
18.30 - 19.20
20.20 - 3 (o 4).

Grazie per qualsiasi risposta..
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'atteggiamento di suo padre può essere dettato dal non considerare questo un suo (di lei che ci scrive) problema, ma loro (di lui e della compagna). Se invece lei ritiene che lo sia, perché la convivenza con questa persona sta diventando sempre più difficile, deve rivolgersi a un professionista di persona, come le abbiamo già suggerito. Ma per la sua tranquillità, non per far smettere la signora di giocare.

In altre parole la maniera appropriata di considerare la situazione è che lei (che ci scrive) ha un problema, perché il vizio del gioco, per poter essere riconosciuto come tale, il diretto interessato dev'essere disposto a riconoscerlo. E se la donna dice che non è così, c'è poco che lei potrà fare per farle cambiare idea.

Se non le è chiaro qualcosa, esprima pure il suo dubbio.

Cordiali saluti
[#7]
Utente
Utente
Il fatto è che siamo in due sorelle a scrivere.. e il problema è nostro. Provi ad immaginare di vivere con una persona che quando le parli ti risponde dopo un pò perchè era presa dal gioco, oppure le chiedi una cosa e ti dice: si dopo lo faccio, ma poi non lo fa. E' proprio nel suo mondo. Quando parla con noi ci parla o del gioco, o non saprei dire di che altro.
Non facciamo mai niente insieme. Che rapporto è?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Un rapporto che non funziona e che crea frsutrazione e disagio. Per questo le stiamo suggerendo di cercare aiuto di persona. A maggior ragione se a soffrire siete in due. Da qui non si può fare altro che suggerirvi questo, purtroppo, il sostegno psicologico a distanza non può funzionare.

Se volete possiamo orientarvi in tal senso e aiutarvi a valutare le varie alternative.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.li ragazze,
vi segnalo i riferimenti relativi a centri specializzati che forniscono indicazioni preliminari ad un intervento terapeutico ai familiari dei giocatori:

Ser.T e Alcologia ASL Biella
via Delleani 22, 13900 Biella
tel 015 3503620; fax 015 3503046
e-mail: sert.biella@asl12.piemonte.it
Referente GAP: Caroline Xhaet, tel. 015 3503048
e-mail: caroline.xahet@aslbi.piemonte.it


o in alternativa

http://www.giocatorianonimi.org/piemonte.htm

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it