Psicosomatica
Salve, sono un ragazzo di 18 anni appena compiuti, sin da quando ho iniziato ad andare alle elementari ho sempre riscontrato problemi legati alla mia emotività, ogni mattina prima di andare a scuola ho sempre avuto problemi di dissenteria legati al mio stato d'ansia. Ad oggi che frequento il serale il problema persiste e crescendo si è diffuso non solo nel momento prima di andare a scuola ma in quasi ogni occasione. Aiuto i miei al lavoro qualche giorno alla settimana e quando succede, inizio ad avere problemi di dissenteria da quando mi sveglio, che vanno avanti per ore.
Tengo sempre con me farmaci come il dissenten perchè senza non riuscirei a starci.
Si verifica inoltre anche ogni volta che devo uscire di casa, è come se avessi paura di affrontare la vita quotidiana, ma questo mi causa problemi anche relazionali, infatti passo tutti i giorni la mia vita a casa, dove sto bene, e non ho di questi problemi, e quindi faccio fatica a fare amicizie o a conoscere ragazze coetanee. Mi ritengo "diverso" dagli altri coetanei, nel senso che ad un Sabato in un pub (mai stato) preferisco stare al PC, dove passo forse troppo tempo, e questo non so se possa essere una causa al mio problema.
Più volte ho fatto esami e non è mai stato riscontrato niente di niente, sano come un pesce, quindi deduco che sia un problema mentale.
Non so più che fare, e adesso ancora ancora me la cavo, ma quando un domani non molto lontano inizierò a lavorare come farò se non riesco ad eliminare questo mio problema.
In due parole forse non si riesce bene a spiegare quanto effettivamente io ne soffra, però vi posso assicurare che è un tormento giornaliero.
Ad un consulto con uno psicologo non ci ho mai seriamente pensato, e i miei come più volte mi dicono, sarebbe come ammettere effettivamente un problema, che è così.
Datemi un consiglio per favore.
Grazie
Tengo sempre con me farmaci come il dissenten perchè senza non riuscirei a starci.
Si verifica inoltre anche ogni volta che devo uscire di casa, è come se avessi paura di affrontare la vita quotidiana, ma questo mi causa problemi anche relazionali, infatti passo tutti i giorni la mia vita a casa, dove sto bene, e non ho di questi problemi, e quindi faccio fatica a fare amicizie o a conoscere ragazze coetanee. Mi ritengo "diverso" dagli altri coetanei, nel senso che ad un Sabato in un pub (mai stato) preferisco stare al PC, dove passo forse troppo tempo, e questo non so se possa essere una causa al mio problema.
Più volte ho fatto esami e non è mai stato riscontrato niente di niente, sano come un pesce, quindi deduco che sia un problema mentale.
Non so più che fare, e adesso ancora ancora me la cavo, ma quando un domani non molto lontano inizierò a lavorare come farò se non riesco ad eliminare questo mio problema.
In due parole forse non si riesce bene a spiegare quanto effettivamente io ne soffra, però vi posso assicurare che è un tormento giornaliero.
Ad un consulto con uno psicologo non ci ho mai seriamente pensato, e i miei come più volte mi dicono, sarebbe come ammettere effettivamente un problema, che è così.
Datemi un consiglio per favore.
Grazie
[#1]
>>> e i miei come più volte mi dicono, sarebbe come ammettere effettivamente un problema
>>>
Gentile ragazzo, e invece evitare di ammetterlo, finora ti ha aiutato oppure non ha fatto altro che aumentare ancora di più la pressione e quindi il problema?
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazzo, e invece evitare di ammetterlo, finora ti ha aiutato oppure non ha fatto altro che aumentare ancora di più la pressione e quindi il problema?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Appunto!
Si sente davvero la sua sofferenza e non va certo minimizzata perchè non ha origini di tipo organico.
Il problema c'è e le causa un enorme disagio, dal momento che le impedisce di svolgere le quotidiane attività che tutti compiono e che già ora lei invece evita (anche se giustamente pensa al futuro).
Il fatto di svolgere alcuni colloqui con uno psicologo può aiutarla a comprendere le sue difficoltà e iniziare ad affrontarle: un piccolo passo alla volta e si può scalare una montagna...
Tanti cari auguri.
Si sente davvero la sua sofferenza e non va certo minimizzata perchè non ha origini di tipo organico.
Il problema c'è e le causa un enorme disagio, dal momento che le impedisce di svolgere le quotidiane attività che tutti compiono e che già ora lei invece evita (anche se giustamente pensa al futuro).
Il fatto di svolgere alcuni colloqui con uno psicologo può aiutarla a comprendere le sue difficoltà e iniziare ad affrontarle: un piccolo passo alla volta e si può scalare una montagna...
Tanti cari auguri.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Scrivendo una richiesta di consulto a degli psicologi, lei ha già fatto il primo passo.
Se ci sta chiedendendo sa ha un problema, la risposta è sì (<è come se avessi paura di affrontare la vita quotidiana, ma questo mi causa problemi anche relazionali, infatti passo tutti i giorni la mia vita a casa>): non riesce a vivere la sua vita come vorrebbe, e questo è un problema. Ha già compreso da sè quale strada potrebbe esserle utile per affrontarlo. Non si lasci ostacolare dai pregiudizi: il problema c'è quando non riusciamo a vivere al meglio delle nostre possibilità e non, invece, nel momento in cui ce ne accorgiamo e lo affrontiamo: questo è proprio il momento in cui iniziamo a risolverlo!
<preferisco stare al PC, dove passo forse troppo tempo, e questo non so se possa essere una causa al mio problema.>
Non parlerei di causa, ma di stile di vita, funzionale a evitare che cosa?
<infatti passo tutti i giorni la mia vita a casa, dove sto bene, e non ho di questi problemi>
Coraggio!
Se ci sta chiedendendo sa ha un problema, la risposta è sì (<è come se avessi paura di affrontare la vita quotidiana, ma questo mi causa problemi anche relazionali, infatti passo tutti i giorni la mia vita a casa>): non riesce a vivere la sua vita come vorrebbe, e questo è un problema. Ha già compreso da sè quale strada potrebbe esserle utile per affrontarlo. Non si lasci ostacolare dai pregiudizi: il problema c'è quando non riusciamo a vivere al meglio delle nostre possibilità e non, invece, nel momento in cui ce ne accorgiamo e lo affrontiamo: questo è proprio il momento in cui iniziamo a risolverlo!
<preferisco stare al PC, dove passo forse troppo tempo, e questo non so se possa essere una causa al mio problema.>
Non parlerei di causa, ma di stile di vita, funzionale a evitare che cosa?
<infatti passo tutti i giorni la mia vita a casa, dove sto bene, e non ho di questi problemi>
Coraggio!
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#4]
Ex utente
Grazie molte per le risposte.
Per rispondere al Dr. Giuseppe Santonocito; evitare di ammettere il problema, non ha ne migliorato ne peggiorato la situazione, come detto ne soffro sin dalle elementari e il non parlarne non ha portato ne benefici ne svantaggi nel corso degli anni.
Per rispondere alla Dr.ssa Paola Scalco; è quello che penso anche io, il problema c'è e non è un problema fisico, seguendo il suo consiglio ne parlerò con i miei, facendogli leggere magari anche la discussione, per discuterne e prendere un appuntamento con qualche esperto, l'idea di andare da uno psicologo non mi crea un particolare disagio, e se è utile per migliorare, lo faccio volentieri.
Saluti
PS: Rispondendo alla Dr.ssa Paola Cattelan, grazie dell'incoraggiamento, vedrò di continuare su questa strada come suggeritomi, consultando qualcuno di persona, come ripeto, se questi sono i primi passi che mi aiuteranno a superare il problema ben venga.
Grazie
Per rispondere al Dr. Giuseppe Santonocito; evitare di ammettere il problema, non ha ne migliorato ne peggiorato la situazione, come detto ne soffro sin dalle elementari e il non parlarne non ha portato ne benefici ne svantaggi nel corso degli anni.
Per rispondere alla Dr.ssa Paola Scalco; è quello che penso anche io, il problema c'è e non è un problema fisico, seguendo il suo consiglio ne parlerò con i miei, facendogli leggere magari anche la discussione, per discuterne e prendere un appuntamento con qualche esperto, l'idea di andare da uno psicologo non mi crea un particolare disagio, e se è utile per migliorare, lo faccio volentieri.
Saluti
PS: Rispondendo alla Dr.ssa Paola Cattelan, grazie dell'incoraggiamento, vedrò di continuare su questa strada come suggeritomi, consultando qualcuno di persona, come ripeto, se questi sono i primi passi che mi aiuteranno a superare il problema ben venga.
Grazie
[#5]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo,sono daccordo con i colleghi e in più avrei un osservazione: lei non ha mai pensato di rivolgersi ad uno psicologo, ma lo sta facendo, usando quello che probabilmente è il suo mezzo per rapportarsi agli altri il pc; sebbene la sua richiesta costituisca già un passo in avanti, non si deve fermare e consultare uno psicologo di persona è la solzione più adatta.
Un caro saluto
Un caro saluto
[#6]
Ex utente
Ha ragione Dr.ssa, seguirò i vostri consigli e prenderò appuntamento per consultare di persona uno psicologo, sperando di riuscire a superare il problema, anche pian piano, purtroppo non ci sono andato prima, e a 18 anni questo problema che ho mi genera più disagio con i coetanei, più di quando magari non ne avessi avuto da più piccolo, però meglio tardi che mai.
Grazie a tutti
Saluti
Grazie a tutti
Saluti
[#8]
Ho letto solo adesso la richiesta dell'utente e le risposte dei colleghi. Voglio aggiungere, ad uso del ragazzo che ha scritto, quanto segue: è già una buona cosa per te non negarti la necessità dell'aiuto specialistico da parte di uno psicoterapeuta, ma ti consiglio di andarci, se vorrai farlo, solo dopo avere riflettuto sul fatto che qualcosa nella tua mente, involontariamente, finora ha dirottato sul corpo le tue emozioni. Questo ti ha indotto alla confusione fra causa ed effetto, invertendone l'ordine. Infatti il disturbo somatico, lo stare in casa, l'eccessivo uso del pc ecc., sono conseguenze...ma di cosa? Non hai certo scelto volontariamente i disturbi e nemmeno gli evitamenti sociali. Un meccanismo automatico nella tua mente, forse, ha funzionato per obbligarti ad evitare "cose" verso le quali non ti senti pronto, quindi ne senti paura. Prima di andare al primo consulto psicologico, quindi, prova già a dirti da solo verso cosa non ti senti all'altezza, verso quali confronti e competizioni non ti senti pronto. Prova a scoprire se di te, per caso, non hai una considerazione tale, da non poter "correre il rischio" di metterti alla prova senza patirne frustrazione. Se già prima ancora di andare dallo psicologo, saprai dirti da solo quali tuoi "pensieri previsionali" ti bloccano, eviterai di parlargli del tuo intestino o del computer e andrai dritto dritto a te stesso, per il tuo bene. Ciao.
Dr. SERGIO ANGILERI - Psicoterapeuta Psicologo - Analista Transazionale - Counselor - www.psicoterapia-palermo.it
[#9]
Ex utente
E una volta trovato verso cosa non mi sento all'altezza, quindi non mi sento pronto e che quindi ne ho paura, una volta trovate queste cose, cosa dovrei fare?
Cercare di comportarmi in modo opposto e quindi andarci contro anche se mi porterebbe al mio problema, continuando fino a quando non succederà più oppure come mi devo comportarmi?
Grazie
Cercare di comportarmi in modo opposto e quindi andarci contro anche se mi porterebbe al mio problema, continuando fino a quando non succederà più oppure come mi devo comportarmi?
Grazie
[#10]
Andrai a parlarne con lo psicologo di tua scelta e con lui farai il percorso di psicoterapia che ti aiuterà a diventare gestore della visione che tu hai di te stesso, del mondo e degli altri, senza rimanere più prigioniero dei pensieri che ti provocano paura. Noi tutti pensiamo pensieri che non abbiamo scelto durante gli evolutivi. Ma noi tutti, da adulti, possiamo ridecidere e non continuare a pensare nel modo che non avevamo mai scelto. Ce la fanno in molti e puoi farlo anche tu. Ciao.
Questo consulto ha ricevuto 11 risposte e 2.4k visite dal 20/02/2011.
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