Anoressia
buongiorno,vorrei porvi una domanda. A 29 anni sono rimasta incinta la prima volta,21 mesi dopo il primo parto, partorisco la mia seconda meraviglia.Nel momento in cui sono rimasta incinta la prima volta ero in uno di quelli che io chiamo "periodi sani". per circa 15 anni ho sofferto di disturbi alimentari.digiunavo per lunghi periodi (il più lungo è stato di poco più di 2 mesi e mezzo)inducevo il vomito,mangiavo il meno possibile oppure mi ingozzavo dell'impossibile.Ovviamente ero magra il mio peso oscillava tra i 40 e i 55kg con picchi di 60. Con la gravidanza ho preso molto peso che nn sono riuscita a mandar via, anzi dopo la nascita della prima bimba ho presoquasi 10 kg più di quelli già presi in gravidanza. Con la seconda bimba sono dimagrita un po':in gravidanza ho preso solo 3 kg e ora mi sono messa a dieta.Ho iniziato ad agosto pesavo 64 kg ora ne peso 61. Sono molto frustrata. Secondo voi è normale che io vorrei davvero tanto tornare a non mangiare. Ripenso al periodo di digiuno come uno dei miei periodi migliori, ripenso a me allora e vedo una donna forte, determinata, ora mi sento una fallita perchè non riesco più a tenere a bada una cosa così stupida come la voglia di mangiare.In più DEVO dare il buon esempio.mia figlia ha 3 anni e farla mangiare è una vera battaglia.Se vedesse che anche la mamma non mangia sarebbe finita. Il fatto di essere stata anoressica (felice di esserlo)potrebbe influire sulle mie bambine? Per colpa mia potrebbero soffrire anche loro di questo disturbo?mi scuso per essermi dilungata così tanto.vi ringrazio di cuore per l'attenzione accordatami
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>>> Secondo voi è normale che io vorrei davvero tanto tornare a non mangiare.
>>>
Gentile signora, la dicitura "Normopeso" che appare accanto ai suoi dati, se gli altri che ha inserito sono esatti, dovrebbe darle qualche indizio.
Fa bene a preoccuparsi per le sue bambine, del resto il fatto che scriva DEVO tutto maiuscolo e che snoccioli molti numeri e dettagli fa pensare che il tratto ossessivo in lei dev'essere piuttosto accentuato (come in quasi tutte le anoressiche, del resto).
Si è mai sottoposta a cure per i suoi disturbi alimentari, in particolare di tipo psicoterapeutico?
Cordiali saluti
>>>
Gentile signora, la dicitura "Normopeso" che appare accanto ai suoi dati, se gli altri che ha inserito sono esatti, dovrebbe darle qualche indizio.
Fa bene a preoccuparsi per le sue bambine, del resto il fatto che scriva DEVO tutto maiuscolo e che snoccioli molti numeri e dettagli fa pensare che il tratto ossessivo in lei dev'essere piuttosto accentuato (come in quasi tutte le anoressiche, del resto).
Si è mai sottoposta a cure per i suoi disturbi alimentari, in particolare di tipo psicoterapeutico?
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
la sua condizione di donna è ora cambiata, è diventata mamma di due bambine e, giustamente, si pone degli interrogativi su cosa è meglio anche per la loro educazione.
Ha mai pensato o provato a richiedere un aiuto specialistico per chiarire il suo rapporto con il cibo?
Sicuramente la capacità di controllare lo stimolo della fame fa sentire forti e detrminati nel carattere, ma indebolisce sul piano fisico e maschera altri aspetti che potrebbero essere problematici.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare più in profondità questo suo problema e per trovare la risposta più adeguata ai suoi interrogativi.
Cordiali saluti
la sua condizione di donna è ora cambiata, è diventata mamma di due bambine e, giustamente, si pone degli interrogativi su cosa è meglio anche per la loro educazione.
Ha mai pensato o provato a richiedere un aiuto specialistico per chiarire il suo rapporto con il cibo?
Sicuramente la capacità di controllare lo stimolo della fame fa sentire forti e detrminati nel carattere, ma indebolisce sul piano fisico e maschera altri aspetti che potrebbero essere problematici.
Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per affrontare più in profondità questo suo problema e per trovare la risposta più adeguata ai suoi interrogativi.
Cordiali saluti
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
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(..)Secondo voi è normale che io vorrei davvero tanto tornare a non mangiare. Ripenso al periodo di digiuno come uno dei miei periodi migliori, ripenso a me allora e vedo una donna forte, determinata, ora mi sento una fallita perchè non riesco più a tenere a bada una cosa così stupida come la voglia di mangiare (..)
Gentile ragazza questo ragionamento evidenzia una modalità di pensiero che non è affatto uscito dalla patologia anoressica. L'estremo controllo delle proprie funzioni fisiologice quali il mangiare, il senso di onnipotenza che nasce dal riuscire a vincere la fame rappresenta un sintomo del disturbo alimentare che merita l'attenzione di uno specialista.
per rispondere alla sua domanda, una mamma con problemi può trasmettere determinate difficoltà ai figli. Quindi le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico.
Saluti
Gentile ragazza questo ragionamento evidenzia una modalità di pensiero che non è affatto uscito dalla patologia anoressica. L'estremo controllo delle proprie funzioni fisiologice quali il mangiare, il senso di onnipotenza che nasce dal riuscire a vincere la fame rappresenta un sintomo del disturbo alimentare che merita l'attenzione di uno specialista.
per rispondere alla sua domanda, una mamma con problemi può trasmettere determinate difficoltà ai figli. Quindi le consiglio di intraprendere un percorso terapeutico.
Saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#4]
Ex utente
gentili dottori vi ringrazio davvero di cuore per le vostre risposte.Per rispondere alla domanda che tutti mi avete posto: si ho tentato un approccio terapeutico al fine di "risolvere"( anche se io lo trovo irrisolvibile...insomma secondo me un'anoressica lo sarà sempre perchè-come succede a me-ragionerà sempre da anoressica)questo problema. Era un periodo veramente duro per me avevo perso mio papà da un mesetto ed ero davvero sottoterra. Sono stata in questo centro per i disturbi alimentari ma sono solo riusciti a farmi stare peggio: si limitavano a farci stare li tutto il giorno controllando solo che mangiassimo tutto a colazione e pranzo e a farci fare stupide attività di gruppo senza dare un vero sostegno psicologico.Trattavano tutte noi (eravamo circa 15)allo stesso modo. IO penso che ogniuna di noi, invece avesse le sue motivazioni e i suoi bisogni...insomma avevamo tutte lo stesso problema ma non per lo stesso motivo e-sopratutto- non lo affrontavamo tutte nello stesso modo!!!!Concludendo quando mi hanno detto che dovevo prendere gli stessi psicofarmaci che prendevano le altre me ne sono andata a gambe levate...e meno male perchè dopo 10 giorno ho scoperto di aspettare la mia seconda bimba!!!!
[#5]
Gent.le sig.ra,
si è mai chiesta cosa sarebbe evoluta la sua situazione se non fosse rimasta incinta?
Concordo con lei sulla necessità di un intervento individualizzato che forse è arrivato il momento di prendere in considerazione al fine di mettere in discussione le sue convinzioni estremamente rigide
"secondo me un'anoressica lo sarà sempre perchè-come succede a me-ragionerà sempre da anoressica"
che stanno minando di nuovo il suo equilibrio psicofisico.
si è mai chiesta cosa sarebbe evoluta la sua situazione se non fosse rimasta incinta?
Concordo con lei sulla necessità di un intervento individualizzato che forse è arrivato il momento di prendere in considerazione al fine di mettere in discussione le sue convinzioni estremamente rigide
"secondo me un'anoressica lo sarà sempre perchè-come succede a me-ragionerà sempre da anoressica"
che stanno minando di nuovo il suo equilibrio psicofisico.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#6]
>>> secondo me un'anoressica lo sarà sempre
>>>
No, questo non è necessariamente vero. Però si deve essere seguiti da un professionista attraverso una psicoterapia, NON un sostegno.
Le attività di sostegno psicologico sono quelle che vanno bene ad esempio per i malati terminali, dove si sa già che non si può eliminare la causa della malattia, quindi si può solo cercare di alleviare la sofferenza dell'ammalato. In quel caso il sostegno è appropriato ed equivale a quelle che in campo medico si chiamano cure palliative.
Ma l'anoressia, come molti altri disturbi psichici, può essere curata e debellata eccome. Deve però rivolgersi al professionista adatto.
Personalmente sono scettico sugli approcci di gruppo, ogni persona è peculiare e dovrebbe essere trattata individualmente.
Cordiali saluti
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No, questo non è necessariamente vero. Però si deve essere seguiti da un professionista attraverso una psicoterapia, NON un sostegno.
Le attività di sostegno psicologico sono quelle che vanno bene ad esempio per i malati terminali, dove si sa già che non si può eliminare la causa della malattia, quindi si può solo cercare di alleviare la sofferenza dell'ammalato. In quel caso il sostegno è appropriato ed equivale a quelle che in campo medico si chiamano cure palliative.
Ma l'anoressia, come molti altri disturbi psichici, può essere curata e debellata eccome. Deve però rivolgersi al professionista adatto.
Personalmente sono scettico sugli approcci di gruppo, ogni persona è peculiare e dovrebbe essere trattata individualmente.
Cordiali saluti
[#7]
Ex utente
gentile dottoressa amplone grazie per la sua risposta. Credo che,se nn fossi rimasta incinta, non sarebbe cambiato nulla e sarebbe andato tutto sempre nello stesso modo.Probabilmente,però,il fatto di continuare tutto secondo i soliti schemi avrebbe impedito che questo senso di inadeguatezza, impotenza,rabbia e inutilità si impossessasse di me...
Dott. Santonocito spero che lei abbia ragione, anche se mi sembra quasi impossibile ora...Comunque,come avrà capito, sono pienamente d'accordo aon lei sulla necessità di un approccio individuale il problema è che dalle mie parti non ho trovato nessuno cui potermi rivolgere. O meglio, c'è un centro(A I D A) in cui sono andata una volta. Il medico che mi ha vista mi è sembrato bravo e comunque avevano un- a mio avviso- buon approccio. Il problema è che, essendo un centro privato, essere seguita da loro era troppo costoso per la mia famiglia...Grazie comunque a tutti voi medici per l'attenzione.
Dott. Santonocito spero che lei abbia ragione, anche se mi sembra quasi impossibile ora...Comunque,come avrà capito, sono pienamente d'accordo aon lei sulla necessità di un approccio individuale il problema è che dalle mie parti non ho trovato nessuno cui potermi rivolgere. O meglio, c'è un centro(A I D A) in cui sono andata una volta. Il medico che mi ha vista mi è sembrato bravo e comunque avevano un- a mio avviso- buon approccio. Il problema è che, essendo un centro privato, essere seguita da loro era troppo costoso per la mia famiglia...Grazie comunque a tutti voi medici per l'attenzione.
[#8]
Gent.le sig.ra,
infatti il punto è che lei non è ancora riuscita a mettere in discussione i suoi "schemi", le rigide convinzioni che finora hanno orientato i suoi comportamenti; ma è proprio questo il punto di partenza per attivare quel processo di cambiamento che sostituirà quel senso di inadeguatezza con la realizzazione della sua individualità.
infatti il punto è che lei non è ancora riuscita a mettere in discussione i suoi "schemi", le rigide convinzioni che finora hanno orientato i suoi comportamenti; ma è proprio questo il punto di partenza per attivare quel processo di cambiamento che sostituirà quel senso di inadeguatezza con la realizzazione della sua individualità.
[#9]
La rigidità e la difficoltà a cambiare idea è un tratto caratteristico delle persone anoressiche. Legga qui:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=144
Cordiali saluti
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=144
Cordiali saluti
[#10]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente,
i disturbi alimentari vissuti come una cosa molto intima e perosnale da chi ne soffre. Generalmente perchè molto intime e personali sono le cause che portano a questa malattia.
Ciò vuol dire che chi ne soffre, per uscirne, deve affrontare in maniera ocnvinta e decisa un percorso di cura.
Ma questo avviene solo nei casi in cui chi ne soffre non sia stato in grado di adattarsi sufficientemente. Chi riesce a fare una vita "normale" almeno in apparenza non ha una grande motivazione al cambiamento. E' il fallimento nell'adattamento che spinge le persone a cercare aiuto e cambiare.
Per quanto riguarda la questione "anoressica sempre" è decisamente da vedere. Può darsi che una persona tenda sempre a sfogare il proprio stress e la propria emotività col cibo, ma da qui a soffrire di anoressia ci corre un bel po.
Per quanto riguarda il rischio delle bambine dipende. Dipende dal suo rapporto col cibo e dal suo modo di educarle in tal senso.
Mi spiego meglio.
Non importa che una persona non abbia superato tutti i suoi problemi per educare dei figli. Altrimenti faremmo meglio, tutti quanti, a non averne di figli. Importa però essere molto ocnsapevoli di ciò che siamo e di come lo stiamo vivendo. Cioè essere capaci di comprendere quello che passiamo ai figli o che rischiamo di passargli.
Questa consapevolezza in certi casi richiede almeno in parte un'aiuto psicologico.
Ovviamente non so se questo è il suo caso, ma dato che chiede questa è la mia risposta. Altri colleghi le daranno altre risposte.
i disturbi alimentari vissuti come una cosa molto intima e perosnale da chi ne soffre. Generalmente perchè molto intime e personali sono le cause che portano a questa malattia.
Ciò vuol dire che chi ne soffre, per uscirne, deve affrontare in maniera ocnvinta e decisa un percorso di cura.
Ma questo avviene solo nei casi in cui chi ne soffre non sia stato in grado di adattarsi sufficientemente. Chi riesce a fare una vita "normale" almeno in apparenza non ha una grande motivazione al cambiamento. E' il fallimento nell'adattamento che spinge le persone a cercare aiuto e cambiare.
Per quanto riguarda la questione "anoressica sempre" è decisamente da vedere. Può darsi che una persona tenda sempre a sfogare il proprio stress e la propria emotività col cibo, ma da qui a soffrire di anoressia ci corre un bel po.
Per quanto riguarda il rischio delle bambine dipende. Dipende dal suo rapporto col cibo e dal suo modo di educarle in tal senso.
Mi spiego meglio.
Non importa che una persona non abbia superato tutti i suoi problemi per educare dei figli. Altrimenti faremmo meglio, tutti quanti, a non averne di figli. Importa però essere molto ocnsapevoli di ciò che siamo e di come lo stiamo vivendo. Cioè essere capaci di comprendere quello che passiamo ai figli o che rischiamo di passargli.
Questa consapevolezza in certi casi richiede almeno in parte un'aiuto psicologico.
Ovviamente non so se questo è il suo caso, ma dato che chiede questa è la mia risposta. Altri colleghi le daranno altre risposte.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.4k visite dal 15/02/2011.
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Approfondimento su DCA: Disturbi del Comportamento Alimentare
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