Attacchi di panico ansia ossessioni depressione
Salve, descriverò il più brevemente possibile la mia situazione.. Insomma, circa 4 anni fa ho passato un brutto periodo, sono stato lasciato dalla ragazza e venivo ogni giorno preso in giro a scuola per i miei difetti fisici.. Ma non preso in giro alla leggera.. Mi prendevano in giro finchè praticamente mi deprimevo.. Ancora non mi spiego il motivo del perchè lo facevano.. Ma comunque di sicuro il mio carattere sensibile e vulnerabile li spingeva proprio a farlo.. Ma comunque forse è stato in seguito a quel periodo che ho iniziato ad avere le prime "crisi" cioè mi succedeva che ogni tanto di punto in bianco mi bloccavo e non riuscivo più a parlare e scherzare con la gente.. Le prime volte non ci facevo molto caso e ne uscivo solo cercando di non pensarci.. Poi sono arrivati i primi attacchi di panico veri.. Di sera soprattutto e quando guidavo... Tachicardia strano pensieri sudorazione e terrore puro.. Il problema poi non sono più stati gli attacchi, è che io a seguito di essi ho cercato di ragionare per trovare quale fosse la causa e mi sono letteralmente complessato su questi attacchi.. Così visto che tempo prima guardando la tv avevo pensato di essere gay guardando i primi piani sui calciatori ma era solo un pensiero non era eccitazione.. È solo che mi sentivo in soggezione.. Così ho pensato che gli attacchi mi venissero perchè in realtà io avevo represso il mio istinto.. Insomma questo complesso è diventato un vero e proprio macigno che vol tempo non ha fatto che peggiorare.. Solo alla parola gay o omo o qualcosa tipo "scoprire" mi veniva un colpo al cuore.. Nel frattempo i rapporti sociali calavano e io ero completamente immerso nei pensieri ossessivi ma forse ero ancora felice, uscivo ancora ma di meno.. Anche se la gente ha iniziato ad accorgersi che c'era qualcosa che non andava... Ora riesco a parlare lucidamente di queste cose ma non perché sto bene.. Sono completamente represso.. Ma non in quanto gay.. In quanto persona... Sto iniziando a provare apatia e veramente non c'è cosa peggiore di dimenticare i propri sentimenti.. Darei qualsiasi cosa per tornare triste.. Sembra assurdo ma così sento di buttare via del tempo e ho solo 22 anni... Non so quale sia il mio problema... Forse sono veramente gay.. Il fatto è che in questo stato emotivo mi viene anche difficile capire cosa mi piace e cosa voglio... Sono qua che scrivo ma non mi sento nemmeno più io.. Sono sull'orlo della disperazione...tempo fa quando ho iniziato a stare male per la ragazza eccetera ho iniziato a pensare di volere essere diverso...mi sentivo sbagliato e desideravo essere più forte... Da li ho detto "no" alla ragazza che cmq ancora sentivo, ho detto "no" ad un sacco di amici... E cosa peggiore non ne ho parlato con nessuno... Forse il problema era già dentro di me? Io però ricordo di avere sofferto sia per la ragazza che per la gente che mi prendeva in giro... Ogni anno sto sempre peggio.. Ho già in mente di andare da uno psicologo ma prima volevo un parere online..
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Gent.le ragazzo,
come vede è già arrivato da solo alla conclusione più corretta cioè quella di consultare uno specialista, proprio per correttezza professionale evitiamo di fare diagnosi on line ma nel suo caso credo che l'aspetto più rilevante sia il suo senso di inadeguatezza che è diventato sempre più pervasivo fino ad indurla ad una vera e propria fuga dal mondo.
Il colloquio con uno psicologo le consentirà di valutare la possibilità di iniziare una psicoterapia e quali obiettivi scegliere nel suo processo di crescita personale.
come vede è già arrivato da solo alla conclusione più corretta cioè quella di consultare uno specialista, proprio per correttezza professionale evitiamo di fare diagnosi on line ma nel suo caso credo che l'aspetto più rilevante sia il suo senso di inadeguatezza che è diventato sempre più pervasivo fino ad indurla ad una vera e propria fuga dal mondo.
Il colloquio con uno psicologo le consentirà di valutare la possibilità di iniziare una psicoterapia e quali obiettivi scegliere nel suo processo di crescita personale.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Caro ragazzo,
le vittime di bullismo si interrogano spesso chiedendosi il perchè delle umiliazioni e vessazioni alle quali sono stati sottoposti dai compagni, ma quello che si realizza è "solo" l'incontro fra ragazzi aggressivi, in cerca di una vittima, e ragazzi più sensibili, introversi o insicuri che ben si prestano a diventare oggetto delle altrui angherie.
I danni di questo tipo di trattamento possono non solo permanere, ma anche amplificarsi negli anni, rovinando la vita delle vittime anche quando i bulli non fanno più parte della loro vita.
Probabilmente, come lei stesso dice, qualche sua caratteristica ha portato a queste persone di prenderla di mira, ma il fatto che è stato proprio lei ad essere vessato è solamente una sfortunata coincidenza.
Penso che la somma delle emozioni negative derivanti dalla fine del rapporto con la sua ragazza e dagli attacchi subiti, fonte di grande sofferenza, l'abbiano portata a sviluppare una serie di sintomi fra i quali il dubbio di essere gay. Questo dubbio è comunque molto frequente alla sua età, ma in realtà solo lei sa se vedendo altri maschi si eccita o meno e può quindi rendersi conto se è o no omosessuale.
Il semplice fatto di guardare altri ragazzi, dal vivo o in tv, non è ovviamente segno di omosessualità, ma nasce dalla necessità e dal desiderio di confrontarsi.
Il proposito di prendere appuntamento con uno psicologo è sicuramente ottimo perchè non può riuscire da solo a superare una situazione di malessere che si trascina e peggiora da 4 anni.
Spero che lo faccia quanto prima per lavorare proficuamente sul problema e le auguro davvero di riconquistare quanto prima la serenità.
le vittime di bullismo si interrogano spesso chiedendosi il perchè delle umiliazioni e vessazioni alle quali sono stati sottoposti dai compagni, ma quello che si realizza è "solo" l'incontro fra ragazzi aggressivi, in cerca di una vittima, e ragazzi più sensibili, introversi o insicuri che ben si prestano a diventare oggetto delle altrui angherie.
I danni di questo tipo di trattamento possono non solo permanere, ma anche amplificarsi negli anni, rovinando la vita delle vittime anche quando i bulli non fanno più parte della loro vita.
Probabilmente, come lei stesso dice, qualche sua caratteristica ha portato a queste persone di prenderla di mira, ma il fatto che è stato proprio lei ad essere vessato è solamente una sfortunata coincidenza.
Penso che la somma delle emozioni negative derivanti dalla fine del rapporto con la sua ragazza e dagli attacchi subiti, fonte di grande sofferenza, l'abbiano portata a sviluppare una serie di sintomi fra i quali il dubbio di essere gay. Questo dubbio è comunque molto frequente alla sua età, ma in realtà solo lei sa se vedendo altri maschi si eccita o meno e può quindi rendersi conto se è o no omosessuale.
Il semplice fatto di guardare altri ragazzi, dal vivo o in tv, non è ovviamente segno di omosessualità, ma nasce dalla necessità e dal desiderio di confrontarsi.
Il proposito di prendere appuntamento con uno psicologo è sicuramente ottimo perchè non può riuscire da solo a superare una situazione di malessere che si trascina e peggiora da 4 anni.
Spero che lo faccia quanto prima per lavorare proficuamente sul problema e le auguro davvero di riconquistare quanto prima la serenità.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#3]
Ex utente
Salve e grazie per le risposte, si effettivamente mi sono sempre sentito un po inadeguato.. Infatti a scuola ero io il primo a fare lo scemo ma solo per guadagnarmi la simpatia degli altri.. Ma lo facevo inconsapevolmente.. Solo ora mi rendo conto di quanto io sia sensibile.. È una cosa che ora che ci penso ho sempre fatto un po con tutti.. E non mi è stata mai d'aiuto anzi.. Ha favorito anzi l'aggressività della gente.. Solo adesso però me ne rendo conto.. Devo essere più spontaneo.. Un altro problema che mi impedisce di andare dallo psicologo è che come faccio un passo fuori da casa mi assale l'ansia... Ho sempre paura che qualcuno mi guardi anche se sono in un luogo chiuso.. Questo, la paura del giudizio dei miei genitori, di mio padre in particolare, non della gente, e soprattutto una svogliatezza di fondo.. Una mancanza di stimoli assoluta che mi impedisce di fare qualsiasi cosa.. So che volendo con la forza d'animo potrei riniziare a sentire gli amici.. Riprovare ad uscire e "buttarmi nella mischia"... Ma il problema principale è che anche se ci provo poi ricado sempre in questo stato d'animo... Anzi forse all'inizio è peggio.. Cioè più mi sforzo di uscire da questa situazione più una "forza oscura" mi trascina in basso... C'è evidentemente qualcosa che non và... Ditemi che ne pensate.. Cioè anche se fosse perché sono gay.. Tanti gay e tante donne sono più forti di me e hanno una vita sociale e problemi legati alla loro vita.. Non problemi dentro di sè che impediscono di vivere serenamente... Mio padre mi dice che io non ho niente lui crede che io sia solo un po complessato e forse è anche vero.. Ma poi quando riprovo ad uscire mi ricade addosso tutto.. Io ho sempre visto mio padre come una figura pessima.. Mi ha sempre picchiato è un uomo pieno di paure e me le ha riversate addosso... Può essere per questo? Io veramente non capisco cosa ho che non và.. Perché un problema c'è e non ci riesco da solo nè non pensando nè cercando ad una soluzione razionale... Che ne pensate...
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Il fatto che suo padre abbia avuto con lei il comportamento che ci ha descritto ha sicuramente influenzato il modo in cui lei è cresciuto e le sue paure.
Indipendentemente però dalle cause della situazione quel che è certo è che lei sta vivendo male, e che ha bisogno di aiuto.
Da qui possiamo solo darle qualche spunto, ma è necessario che lei si rivolga di persona ad uno psicologo.
L'ultima cosa che mi sembra utile dirle è che mi sembra che lei si senta debole e anche per questo pensa di poter essere gay, visto che individua donne ed omosessuali come categorie meno forti di quanto possa esserlo un uomo.
Ribadisco che solo lei può capire se è o no gay, perchè solo lei sa se prova attrazione e desiderio sessuale nei confronti di altri uomini. Se questo non accade non ha motivo di pensare di essere omosessuale, non crede?
Indipendentemente però dalle cause della situazione quel che è certo è che lei sta vivendo male, e che ha bisogno di aiuto.
Da qui possiamo solo darle qualche spunto, ma è necessario che lei si rivolga di persona ad uno psicologo.
L'ultima cosa che mi sembra utile dirle è che mi sembra che lei si senta debole e anche per questo pensa di poter essere gay, visto che individua donne ed omosessuali come categorie meno forti di quanto possa esserlo un uomo.
Ribadisco che solo lei può capire se è o no gay, perchè solo lei sa se prova attrazione e desiderio sessuale nei confronti di altri uomini. Se questo non accade non ha motivo di pensare di essere omosessuale, non crede?
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Ex utente
Ok ho capito.. Da solo non riesco anche se qualcosa ho capito.. Sul fatto dell'essere gay forse ho esagerato e mi sono confuso come mi succede spesso quando mi viene un minimo dubbio mi scatta la paura e successivamente inizio a pensare troppo.. L'ho fatto altre volte come quando credevo di essermi innamorato dell'amica della mia ragazza.. Però poi arriva sempre la depressione a distruggere tutto e farmi venire mille dubbi.. Mah.. Comunque ho capito devo iniziare ad andare dallo psicologo... Però mio padre credo che sia contrario.. Lui al massimo mi ha detto di andare a parlare con il prete del paese.. A questo punto tanto vale andare dallo psicologo.. Anche se mi spaventa un pò.. È vero che c'è gente che non ne è mai uscita ed ha anche peggiorato la situazione? Che "approccio" devo avere nei confronti di questa cosa? Ho il serio dubbio che sia un ennesimo passo falso nel ricercare una soluzione ad un problema che non c'è.. Non so se mi spiego...
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Se lei sente un disagio il problema c'è, a meno che non abbia inventato quello che ci ha scritto ma non lo credo proprio.
Il fatto di essere stato vittima di bullismo è già di per sè sufficiente a causare una serie di possibili sintomi e disturbi, e il rapporto problematico con suo padre non aiuta certo a fare di lei un ragazzo sereno.
E' vero che non tutte le persone che chiedono assistenza psicologica o medica risolvono il 100% dei disturbi, ma è vero anche che chi è giovane come lei e non lascia che il disagio si cronicizzi ha molte più chance di venire a capo del problema.
Il fatto di essere stato vittima di bullismo è già di per sè sufficiente a causare una serie di possibili sintomi e disturbi, e il rapporto problematico con suo padre non aiuta certo a fare di lei un ragazzo sereno.
E' vero che non tutte le persone che chiedono assistenza psicologica o medica risolvono il 100% dei disturbi, ma è vero anche che chi è giovane come lei e non lascia che il disagio si cronicizzi ha molte più chance di venire a capo del problema.
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Spesso le persone che avvertono un disagio psicologico si colpevolizzano perché si tratta di qualcosa che non è oggettivo ed esiste solo dentro di noi; proprio per questo è importante che attraverso la relazione terapeutica una persona abbia la possibilità di condividere il suo vissuto ed elaborarlo, in questo modo avrà la possibilità di trovare il significato e di decodificare la propria esperienza acquisendo una migliore autoconsapevolezza.
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Ex utente
Non ho inventato proprio niente purtroppo.. E ci sarebbero tante altre cose da dire... Ora capisco che ho un disagio ma addirittura le mie giornate forse perché non esco neanche più e passo tutto il giorno al pc non riesco neanche più a capire cosa provo realmente.. Ormai credo di essere depresso... Senza esagerare.. Le poche volte che mi rendo conto di quello che provo veramente mi sento malissimo... Adesso leggo le vostre risposte e cerco di ragionare ma l'unica cosa che mi viene da fare è cercare di dire la prima cosa che mi passa per la testa perché così credo di riuscire meglio ad esprimere il mio disagio... La prima volta che mi avete risposto addirittura quasi mi veniva da piangere vi giuro che mi ero quasi commosso e per un attimo mi ero quasi sentito bene ma poi un secondo dopo ritorno in questo stato bruttissimo di smarrimento apatia e tristezza che è veramente devastante... E qualsiasi cosa non fa che peggiorare la situazione.. non riesco a non pensare ormai guardare tutto con occhio cinico e razionale è diventata la mia droga... Vi ringrazio per le risposte che continuate a darmi anche se ho capito che forse è meglio che parlo con i miei e spiego che voglio andare dallo psicologo anche solo per provare... È solo che a riniziare ad uscire ad avere una vita mi sembra solo di lasciare da parte questo problema... Non mi sembra di risolverlo... E anzi poi arriva la certezza che lo lascio solo da parte perché la tristezza ritorna.. E con essa la freddezza la confusione eccetera... Grazie comunque per le risposte.. Anche se l'ultima non l'ho molto capita cioè io non mi sento in colpa di essere così.. O forse non me e rendo conto? Veramente mi imbarazzo quasi a tirar fuori queste cose ma sono convinto che devo farlo per stare meglio.. Anche se qua su un sito non è il massimo nè è di rispetto nei confronti della professione... Comunque grazie ancora.....
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"Le poche volte che mi rendo conto di quello che provo veramente mi sento malissimo"
"Ho il serio dubbio che sia un ennesimo passo falso nel ricercare una soluzione ad un problema che non c'è.."
Come vede c'è da parte sua un atteggiamento altalenante che la fa oscillare tra l'affermazione e la negazione del suo disagio, in questo senso io ho accennato ad eventuali sensi di colpa che potrebbero indurla a razionalizzare, ma questi aspetti come lei stesso dice, è preferibile approfondirli all'interno di un contesto psicoterapeutico, la consulenza on line purtroppo ha i suoi limiti.
In bocca al lupo e se le fa piacere ci tenga aggiornati.
"Ho il serio dubbio che sia un ennesimo passo falso nel ricercare una soluzione ad un problema che non c'è.."
Come vede c'è da parte sua un atteggiamento altalenante che la fa oscillare tra l'affermazione e la negazione del suo disagio, in questo senso io ho accennato ad eventuali sensi di colpa che potrebbero indurla a razionalizzare, ma questi aspetti come lei stesso dice, è preferibile approfondirli all'interno di un contesto psicoterapeutico, la consulenza on line purtroppo ha i suoi limiti.
In bocca al lupo e se le fa piacere ci tenga aggiornati.
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Ex utente
Salve, scrivo ancora dopo mesi perchè non mi sono ancora deciso ad andare dallo psicologo; tuttora non sono convinto del tutto ma comunque ho deciso che ci vado lo stesso. Lo devo fare per il mio bene e anche per la gente che mi sta intorno. In questo periodo non sono migliorato per niente, in compenso ho cercato online un sacco di notizie su varie malattie mentali cercando di auto curarmi ma mi sa che non ho fatto altro che peggiorare la situazione. Ho letto tante cose sia sulla depressione bipolare che sulla schizofrenia e i vari disturbi ossessivo compulsivi e mi sono rivisto in molti sintomi... Poi mi sono informato sui vari tipi di analisi cercando di orientarmi sul tipo più adatto a me ma non mi sono deciso perchè in fin dei conti non so neanche io quale sia il mio problema di preciso... È vero che ho molta ansia e ossessioni e quindi sarebbe più indicata la terapia cognitivo-comportamentale, però non so se è quello il mio vero problema o altro.. Inoltre non ho la minima idea a chi rivolgermi non so proprio come muovermi, forse voi sapete consigliarmi qualcuno a milano nord - Monza e Brianza? Attendo fiducioso, grazie.
[#11]
Le sconsiglio vivamente di cercare notizie tramite internet su patologie psichiatriche ecc., rischia solo di impressionarsi per niente.
Non ci è possibile consigliare singoli professionisti tramite questo servizio, se vuole mi scriva privatamente o cerchi un nominativo all'interno dell'elenco degli iscritti a questo sito.
L'importante è fare il primo passo, e mi fa piacere sentire che si è deciso a farlo.
Non ci è possibile consigliare singoli professionisti tramite questo servizio, se vuole mi scriva privatamente o cerchi un nominativo all'interno dell'elenco degli iscritti a questo sito.
L'importante è fare il primo passo, e mi fa piacere sentire che si è deciso a farlo.
[#12]
Gent.le ragazzo,
in psicoterapia ci sono molti orientamenti diversi ma quello che conta è che lei si senta ascoltato, compreso e non giudicato dal terapeuta, si tratta di una scelta reciproca che favorisce l'instaurarsi di un'alleanza terapeutica, premessa indispensabile per qualsiasi processo di cambiamento.
Se desidera ulteriori indicazioni sulla scelta del professionista ci può scrivere via mail.
In bocca al lupo
in psicoterapia ci sono molti orientamenti diversi ma quello che conta è che lei si senta ascoltato, compreso e non giudicato dal terapeuta, si tratta di una scelta reciproca che favorisce l'instaurarsi di un'alleanza terapeutica, premessa indispensabile per qualsiasi processo di cambiamento.
Se desidera ulteriori indicazioni sulla scelta del professionista ci può scrivere via mail.
In bocca al lupo
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.6k visite dal 13/02/2011.
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Approfondimento su Attacchi di panico
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