Penso di soffrire di doc
GentHo ili Dottori,
sono un ragazzo di 20 anni che da un pò di mesi ha nella mente continui flash e paura di far male alle persone a me care, ad esempio ho paura dei coltelli quelli da cucina per paura di far male appunto a qualcuno. C'è da dire che ora non stò passando un bel momento, i miei genitori si stanno separando e spesso e volentieri usano me per fare da tramite, ho già avuto un colloqui da uno psicologo, è stata una sola seduta e mi hanno liquidato subito dicendo che la soluzione a questo problema è: tirarmi fuori da questa situazione. Non sono stato molto contento di questa seduta, anche perchè ho questi pensieri da molto prima che i miei decidessero di separarsi, più esattamente da quando i media ci hanno bombardato con un omicidio che ha fatto parlare molto di sè e dei personaggi che l'hanno compiuto. Ho fatto da poco un test su internet per quanto riguarda i DOC e mi è uscita come percentuale 37% e che sono un soggetto a rischio. Premetto che non farei del male nemmeno ad una mosca, però vivo con questa paura di "sbroccare" e fare cose contro la mia volontà. C'è da dire anche che in questi ultimi mesi della mia vita sono fidanzato con una ragazza dolcissima che purtroppo non abita nel mio stesso paese e ci vediamo solo una volta a settimana per via della lontananza, e questo periodo non esco molto (anzi a dirla tutta esco solo per andare a lavorare e in palestra) e lo psicologo con il quale ho parlato mi ha detto di farmi la mia vita ed uscire. Ciò può essere una soluzione? Soffro realmente di DOC o sono solamente stressato per via di queste situazioni? Ho un'altra cosa da dire, sono un tipo che sin da piccolo è sempre stato ansioso, ad esempio da piccolo vidi un telefilm nel quale uno dei personaggi diventò ceco e io credevo di diventarlo anche io. Voglio solamente sapere se soffro di DOC oppure sono solamente un ragazzo influezabile dai media e che si fà 1.000 problemi per niente. Ripeto che ho già fatto il colloquio da uno psicologo e mi ha detto che sarei dovuto tornare da lui solamente nel caso in cui io non riuscissi a staccarmi dalla situazione dei miei genitori o per un colloqui di famiglia.
Sperando in una vostra repentina risposta
colgo l'occasione per porgervi i miei più cordiali saluti.
sono un ragazzo di 20 anni che da un pò di mesi ha nella mente continui flash e paura di far male alle persone a me care, ad esempio ho paura dei coltelli quelli da cucina per paura di far male appunto a qualcuno. C'è da dire che ora non stò passando un bel momento, i miei genitori si stanno separando e spesso e volentieri usano me per fare da tramite, ho già avuto un colloqui da uno psicologo, è stata una sola seduta e mi hanno liquidato subito dicendo che la soluzione a questo problema è: tirarmi fuori da questa situazione. Non sono stato molto contento di questa seduta, anche perchè ho questi pensieri da molto prima che i miei decidessero di separarsi, più esattamente da quando i media ci hanno bombardato con un omicidio che ha fatto parlare molto di sè e dei personaggi che l'hanno compiuto. Ho fatto da poco un test su internet per quanto riguarda i DOC e mi è uscita come percentuale 37% e che sono un soggetto a rischio. Premetto che non farei del male nemmeno ad una mosca, però vivo con questa paura di "sbroccare" e fare cose contro la mia volontà. C'è da dire anche che in questi ultimi mesi della mia vita sono fidanzato con una ragazza dolcissima che purtroppo non abita nel mio stesso paese e ci vediamo solo una volta a settimana per via della lontananza, e questo periodo non esco molto (anzi a dirla tutta esco solo per andare a lavorare e in palestra) e lo psicologo con il quale ho parlato mi ha detto di farmi la mia vita ed uscire. Ciò può essere una soluzione? Soffro realmente di DOC o sono solamente stressato per via di queste situazioni? Ho un'altra cosa da dire, sono un tipo che sin da piccolo è sempre stato ansioso, ad esempio da piccolo vidi un telefilm nel quale uno dei personaggi diventò ceco e io credevo di diventarlo anche io. Voglio solamente sapere se soffro di DOC oppure sono solamente un ragazzo influezabile dai media e che si fà 1.000 problemi per niente. Ripeto che ho già fatto il colloquio da uno psicologo e mi ha detto che sarei dovuto tornare da lui solamente nel caso in cui io non riuscissi a staccarmi dalla situazione dei miei genitori o per un colloqui di famiglia.
Sperando in una vostra repentina risposta
colgo l'occasione per porgervi i miei più cordiali saluti.
[#1]
Caro ragazzo,
non mi è chiaro in quale contesto hai svolto una seduta dallo psicologo e come mai ti ha "liquidato subito", dal momento che sembri vivere un periodo di disagio non indifferente.
Il DOC fa parte dei disturbi d'ansia, e considerando che ti definisci un tipo ansioso già da prima che i tuoi si separassero, e che ora stai vivendo con molta angoscia i pensieri di poter far del male a qualcuno, sarebbe meglio che tu ti rivolgessi ad un altro psicologo, che possa aiutarti a superare questo periodo di crisi.
Via internet non ci è possibile porre diagnosi perchè non vedendo di persona chi scrive è impossibile farsi un'idea compiuta della situazione, ma, indipendentemente da quale "etichetta" si possa usare per descrivere quello che stai vivendo, è chiaro che ti serve un aiuto per sentirti più tranquillo e per gestire le emozioni negative che vivi a causa della separazione dei tuoi e di come ti coinvolgono nella vicenda.
Ti faccio tanti auguri,
non mi è chiaro in quale contesto hai svolto una seduta dallo psicologo e come mai ti ha "liquidato subito", dal momento che sembri vivere un periodo di disagio non indifferente.
Il DOC fa parte dei disturbi d'ansia, e considerando che ti definisci un tipo ansioso già da prima che i tuoi si separassero, e che ora stai vivendo con molta angoscia i pensieri di poter far del male a qualcuno, sarebbe meglio che tu ti rivolgessi ad un altro psicologo, che possa aiutarti a superare questo periodo di crisi.
Via internet non ci è possibile porre diagnosi perchè non vedendo di persona chi scrive è impossibile farsi un'idea compiuta della situazione, ma, indipendentemente da quale "etichetta" si possa usare per descrivere quello che stai vivendo, è chiaro che ti serve un aiuto per sentirti più tranquillo e per gestire le emozioni negative che vivi a causa della separazione dei tuoi e di come ti coinvolgono nella vicenda.
Ti faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
Gentile dottoressa,
la ringrazio per la risposta, vorrei aggiungere che proprio non più di un'ora e mezza fà sono uscito con degli amici, e le dirò che ora mi sento meglio psicologicamente, non al 100% ovviamente xò và meglio.
L'uscire e il riprendermi la mia vita e svagarmi può aiutarmi secondo lei?
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Saluti
la ringrazio per la risposta, vorrei aggiungere che proprio non più di un'ora e mezza fà sono uscito con degli amici, e le dirò che ora mi sento meglio psicologicamente, non al 100% ovviamente xò và meglio.
L'uscire e il riprendermi la mia vita e svagarmi può aiutarmi secondo lei?
La ringrazio anticipatamente per la risposta.
Saluti
[#3]
Sicuramente uscire e distrarti può aiutarti a sentirti meglio, ma dovresti distinguere fra ciò che ti può dare un sollievo temporaneo ed eventuali *soluzioni* del problema.
Se il consiglio di riprenderti la tua vita è nato dal fatto che sei troppo coinvolto nella separazione dei tuoi è sicuramente utile che tu lo faccia, credo che non ti sarà così semplice (non lo è per nessun figlio ipercoinvolto dai genitori nei loro litigi) ma sarebbe già un passo avanti.
Hai però scritto che certi pensieri di natura ansiosa ti accompagano da prima che loro si separassero, citando anche un esempio dalla tua infanzia: questo mi fa pensare che la separazione dei tuoi sia solo la causa scatenante di un peggioramento della sintomatologia, comprensibile perchè in questo periodo sei sotto stress.
Non mi hai risposto in quale contesto hai incontrato lo psicologo, immagino che sia stato presso una struttura pubblica: sbaglio?
Se il consiglio di riprenderti la tua vita è nato dal fatto che sei troppo coinvolto nella separazione dei tuoi è sicuramente utile che tu lo faccia, credo che non ti sarà così semplice (non lo è per nessun figlio ipercoinvolto dai genitori nei loro litigi) ma sarebbe già un passo avanti.
Hai però scritto che certi pensieri di natura ansiosa ti accompagano da prima che loro si separassero, citando anche un esempio dalla tua infanzia: questo mi fa pensare che la separazione dei tuoi sia solo la causa scatenante di un peggioramento della sintomatologia, comprensibile perchè in questo periodo sei sotto stress.
Non mi hai risposto in quale contesto hai incontrato lo psicologo, immagino che sia stato presso una struttura pubblica: sbaglio?
[#5]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
ho dimenticato di dire che nel periodo precedente alla separazione dei miei genitori, ovvero nel periodo nel quale avevo questi pensiero, ho dovuto coprire mia sorella per 3 o 4 mesi perchè si era lasciata con il fidanzato e non voleva dirlo ai miei genitori, e loro venivano a chiedere a me come mai mia sorella si comportasse in modo strano. Una volta che lo disse ai miei genitori per quanto mi possa ricordare IO STAVO BENE....poi è iniziata questa situazione con i miei ed è nato di nuovo il tutto. Questo episodio l'ho raccontato anche nel colloquio con lo psicologo, e poi è arrivato alla conclusione scritta sopra ovvero: "staccarmi il più possibile da questa situazione e riprendermi la mia vita!" Non sò se questo episodio potrà renderle più chiaro il tutto ed azzardare una diagnosi, se non potrà dare una diagnosi gradirei almeno una sua opinione.
Cordiali Saluti
ho dimenticato di dire che nel periodo precedente alla separazione dei miei genitori, ovvero nel periodo nel quale avevo questi pensiero, ho dovuto coprire mia sorella per 3 o 4 mesi perchè si era lasciata con il fidanzato e non voleva dirlo ai miei genitori, e loro venivano a chiedere a me come mai mia sorella si comportasse in modo strano. Una volta che lo disse ai miei genitori per quanto mi possa ricordare IO STAVO BENE....poi è iniziata questa situazione con i miei ed è nato di nuovo il tutto. Questo episodio l'ho raccontato anche nel colloquio con lo psicologo, e poi è arrivato alla conclusione scritta sopra ovvero: "staccarmi il più possibile da questa situazione e riprendermi la mia vita!" Non sò se questo episodio potrà renderle più chiaro il tutto ed azzardare una diagnosi, se non potrà dare una diagnosi gradirei almeno una sua opinione.
Cordiali Saluti
[#6]
Purtroppo le strutture pubbliche non dispongono solitamente delle risorse necessarie ad occuparsi di tutte le situazioni, e può capitare che i casi meno gravi o non gravi non possano essere presi in carico come meriterebbero.
Per questo probabilmente sei stato "liquidato" con un consiglio di buon senso, che però non è così facile da mettere in pratica.
Per rispondere alla tua domanda, non è possibile ovviamente porre una diagnosi senza avere conoscenza diretta di un caso, ma non credo che dicendoti che secondo me potresti soffrire di questo o quell'altro disturbo cambierebbe qualcosa.
Fra l'altro ti faccio presente che molte situazioni sono considerate "sotto soglia", nel senso che non soddisfano pienamente i requisiti per porre una diagnosi, ma quello che conta è che la persona non si sente tranquilla o soffre di un disagio indipendentemente da quale nome si voglia utilizzare per catalogarlo.
Probabilmente ora ti senti così perchè si sono sommati alcuni motivi di disagio che hanno fatto presa sollecitando qualche tua preesistente caratteristica, visto che riferisci di essere da sempre un tipo ansioso.
Scrivi infatti che "è iniziata questa situazione con i miei ed è nato di nuovo il tutto": sottolineo il *di nuovo*, e penso che se vuoi garantirti maggiore serenità anche in futuro devi riconsiderare un intervento psicologico che ti aiuti a sconfiggere l'ansia per poter sia recuperare adesso la serenità, sia prevenire ulteriori periodi di crisi.
Per questo probabilmente sei stato "liquidato" con un consiglio di buon senso, che però non è così facile da mettere in pratica.
Per rispondere alla tua domanda, non è possibile ovviamente porre una diagnosi senza avere conoscenza diretta di un caso, ma non credo che dicendoti che secondo me potresti soffrire di questo o quell'altro disturbo cambierebbe qualcosa.
Fra l'altro ti faccio presente che molte situazioni sono considerate "sotto soglia", nel senso che non soddisfano pienamente i requisiti per porre una diagnosi, ma quello che conta è che la persona non si sente tranquilla o soffre di un disagio indipendentemente da quale nome si voglia utilizzare per catalogarlo.
Probabilmente ora ti senti così perchè si sono sommati alcuni motivi di disagio che hanno fatto presa sollecitando qualche tua preesistente caratteristica, visto che riferisci di essere da sempre un tipo ansioso.
Scrivi infatti che "è iniziata questa situazione con i miei ed è nato di nuovo il tutto": sottolineo il *di nuovo*, e penso che se vuoi garantirti maggiore serenità anche in futuro devi riconsiderare un intervento psicologico che ti aiuti a sconfiggere l'ansia per poter sia recuperare adesso la serenità, sia prevenire ulteriori periodi di crisi.
[#7]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
oggi pomeriggio ho avuto un colloquio con una psicologa (sempre presso la struttura pubblica) la quale mi ha detto che non devo preoccuparmi che il DOC è tutt'altra cosa...e mi ha consigliato di divertirmi e di uscire ma sopratutto di fare sport, per incanalare questa rabbia che ho dentro.
Cosa ne pensa?
oggi pomeriggio ho avuto un colloquio con una psicologa (sempre presso la struttura pubblica) la quale mi ha detto che non devo preoccuparmi che il DOC è tutt'altra cosa...e mi ha consigliato di divertirmi e di uscire ma sopratutto di fare sport, per incanalare questa rabbia che ho dentro.
Cosa ne pensa?
[#8]
Penso che dovresti provare e vedere come ti senti, se questi pensieri passano o no.
Come ti ho già detto, quello che conta non è l'etichetta e se il disagio supera una certa soglia è meglio intervenire.
Potrai comunque farlo anche alla prossima occasione in cui ce ne fosse bisogno, augurandoti che non se presentino altre e che tu riesca davvero ad immergerti in attività che ti tengano impegnato e ti aiutino a recuperare.
Come ti ho già detto, quello che conta non è l'etichetta e se il disagio supera una certa soglia è meglio intervenire.
Potrai comunque farlo anche alla prossima occasione in cui ce ne fosse bisogno, augurandoti che non se presentino altre e che tu riesca davvero ad immergerti in attività che ti tengano impegnato e ti aiutino a recuperare.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 2.5k visite dal 13/02/2011.
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