Non riuscire a legarsi a nessuno e avere sempre bisogno di cambiamenti
Salve, vorrei un consiglio su come comportarmi con una persona. Non so bene come descriverla perché ha una personalità un po’ complessa.
Inizio col dire che appena nata è stata spedita in orfanotrofio ed è stata poi adottata quando era comunque molto piccola. Ha sempre avuto un carattere particolare, è molto intelligente e amichevole e piace a tutti, però questa persona stessa afferma di riuscire a ottenere tutto ciò solo creandosi una “maschera” per essere accettata dagli altri, perché se dovesse essere se stessa “farebbe una strage”. Tuttavia ha molti amici ma se da un lato afferma di voler bene a molti di loro, dall’altro dice che non gli importa niente di nessuno. E il suo atteggiamento lo dimostra, perché passa dallo stare vicino a un amico che ha bisogno di sfogarsi a ignorare totalmente e senza rimpianti quell’amico che si allontana. Di recente ha detto ai suoi amici più vecchi che non vuole vederli perché si è stancata. Questa persona infatti dopo un po’ si stanca di ogni cosa che la circonda e deve sempre cercare nuovi interessi e nuove situazioni. Ha sempre tenuto distante anche ogni partner che dimostrasse di tenerci. Quando ha conosciuto me ha provato per ben due volte a cambiare, a non essere egoista e a legarsi davvero, ma non ci è riuscito. Ha detto che non riesce a essere costante né a legarsi a qualcuno, perché finisce sempre col pensare solo a se stessa e a ciò che la riguarda. Si comporta così anche con la sua famiglia, anche se gli vuole bene. Ha detto che per legarsi a me ha dovuto costruirsi un “castello” mentale, pensava di riuscirci ma dopo un po’ il suo carattere di fondo è riemerso. Il castello è distrutto, e non ha voglia di ricostruirlo perché non gli va e “non gli conviene”. Dice di volermi bene ma di essere fatto per stare solo, e purtroppo so che le sue non sono solo frasi dette per lasciare. E’ fatto proprio così.
Io non so se è normale non riuscire a legare a nessuno, sentire di essere fatti per stare soli, stancarsi di tutto e aver per forza bisogno di cambiare situazione e di pensare solo a se stessi. Ma visto che ci tengo vorrei stare vicino a questa persona, farla parlare e magari farla tornare da me, ma purtroppo non so come comunicare (anche se in realtà non vuole farsi aiutare da nessuno). La struttura mentale che si è costruito è solidissima.
Che consiglio potete darmi? La sua personalità è catalogabile? Cosa posso fare?
Grazie mille per l’attenzione.
Inizio col dire che appena nata è stata spedita in orfanotrofio ed è stata poi adottata quando era comunque molto piccola. Ha sempre avuto un carattere particolare, è molto intelligente e amichevole e piace a tutti, però questa persona stessa afferma di riuscire a ottenere tutto ciò solo creandosi una “maschera” per essere accettata dagli altri, perché se dovesse essere se stessa “farebbe una strage”. Tuttavia ha molti amici ma se da un lato afferma di voler bene a molti di loro, dall’altro dice che non gli importa niente di nessuno. E il suo atteggiamento lo dimostra, perché passa dallo stare vicino a un amico che ha bisogno di sfogarsi a ignorare totalmente e senza rimpianti quell’amico che si allontana. Di recente ha detto ai suoi amici più vecchi che non vuole vederli perché si è stancata. Questa persona infatti dopo un po’ si stanca di ogni cosa che la circonda e deve sempre cercare nuovi interessi e nuove situazioni. Ha sempre tenuto distante anche ogni partner che dimostrasse di tenerci. Quando ha conosciuto me ha provato per ben due volte a cambiare, a non essere egoista e a legarsi davvero, ma non ci è riuscito. Ha detto che non riesce a essere costante né a legarsi a qualcuno, perché finisce sempre col pensare solo a se stessa e a ciò che la riguarda. Si comporta così anche con la sua famiglia, anche se gli vuole bene. Ha detto che per legarsi a me ha dovuto costruirsi un “castello” mentale, pensava di riuscirci ma dopo un po’ il suo carattere di fondo è riemerso. Il castello è distrutto, e non ha voglia di ricostruirlo perché non gli va e “non gli conviene”. Dice di volermi bene ma di essere fatto per stare solo, e purtroppo so che le sue non sono solo frasi dette per lasciare. E’ fatto proprio così.
Io non so se è normale non riuscire a legare a nessuno, sentire di essere fatti per stare soli, stancarsi di tutto e aver per forza bisogno di cambiare situazione e di pensare solo a se stessi. Ma visto che ci tengo vorrei stare vicino a questa persona, farla parlare e magari farla tornare da me, ma purtroppo non so come comunicare (anche se in realtà non vuole farsi aiutare da nessuno). La struttura mentale che si è costruito è solidissima.
Che consiglio potete darmi? La sua personalità è catalogabile? Cosa posso fare?
Grazie mille per l’attenzione.
[#1]
Gent.le ragazza,
cosa dice di lei la scelta di una persona del genere?
Non è facendo un profilo di personalità al suo ragazzo che può comprendere i margini di cambiamento, è stato lui stesso ad ammettere che si è reso conto che per ora non ce la fa a rinunciare alle sue "maschere", per lo stesso motivo potrebbe vedere estremamente rischioso rivolgersi ad uno specialista (psicoterapeuta).
cosa dice di lei la scelta di una persona del genere?
Non è facendo un profilo di personalità al suo ragazzo che può comprendere i margini di cambiamento, è stato lui stesso ad ammettere che si è reso conto che per ora non ce la fa a rinunciare alle sue "maschere", per lo stesso motivo potrebbe vedere estremamente rischioso rivolgersi ad uno specialista (psicoterapeuta).
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Gentile utente,
di sicuro la persona di cui lei parla ha vissuto delle esperienze traumatiche in età precocissima, per cui non riporta ricordi coscienti e specifici di esse, ma solo una traccia inconscia che sembra condizionare il suo modo attuale di relazionarsi.
La maschera a cui fa riferimento è l'unica strada possibile per entrare in contatto con le altre persone, ma non è autentica, cioè non è direttamente rispondente alle reali emozioni sottostanti. Infatti, se si dovesse dar loro libero sfogo, il risultato sarebbe una strage; c'è quindi un vissuto di profonda rabbia, per altro comprensibile vista la storia pregressa che lei ci narra.
Questo tipo di comportamento è "catalogabile", ma sarebbe poco opportuno e poco utile farlo in questa sede e senza una richiesta diretta dell'interessato.
Il consiglio che mi sento di darle è di invitare questa persona a costruire una richiesta di aiuto e di rivolgerla ad uno psicoterapeuta, pur sapendo che è impresa ardua da entrambe le parti.
Cordiali saluti
di sicuro la persona di cui lei parla ha vissuto delle esperienze traumatiche in età precocissima, per cui non riporta ricordi coscienti e specifici di esse, ma solo una traccia inconscia che sembra condizionare il suo modo attuale di relazionarsi.
La maschera a cui fa riferimento è l'unica strada possibile per entrare in contatto con le altre persone, ma non è autentica, cioè non è direttamente rispondente alle reali emozioni sottostanti. Infatti, se si dovesse dar loro libero sfogo, il risultato sarebbe una strage; c'è quindi un vissuto di profonda rabbia, per altro comprensibile vista la storia pregressa che lei ci narra.
Questo tipo di comportamento è "catalogabile", ma sarebbe poco opportuno e poco utile farlo in questa sede e senza una richiesta diretta dell'interessato.
Il consiglio che mi sento di darle è di invitare questa persona a costruire una richiesta di aiuto e di rivolgerla ad uno psicoterapeuta, pur sapendo che è impresa ardua da entrambe le parti.
Cordiali saluti
Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 8.5k visite dal 12/02/2011.
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