Gioco d'azzardo

Salve, io avrei un problema, praticamente questa mattina mia mamma mi chiama dal lavoro e in preda al pianto ha cominciato a dirmi che io la dovevo aiutare ad uscire dal mondo del gioco d'azzardo, che lei non riesce a mettersi mai un euro da parte perchè ogni qual volta se ne presenta l'occasione o li gioca ai gratta e vinci oppure se ne va al bingo vicino a casa nostra...nell'ultimo periodo è capitato che andasse per circa 4 sere di fila al bongo uscendone una sola volta in vincita, mentre le altre 3 volte è uscita in perdita di circa 150 euro...Ora lei dice che è depressa e non sa come fare...Ogni volta che ha dei soldi pensa prima a giocare(Bingo,Lotto,Grattaevinci), e poi dopo pensa a pagarsi le bollette e a fare la spesa...E' una cosa insostenibile, io non ce la faccio più a vivere così e nemmeno mia madre...Vogliamo che qualcosa in questo senso cambi, vogliamo che si tolga il vizio del gioco...Così finalmente potremo anche noi per le vacanze, senza dover stare ogni anno a casa...Potrebbe indicarci quale sia la strada migliore per mia mamma?In attesa di una Vs gentile risposta porgo distinti saluti.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, chi vive con un familiare che presenta una forte tendenza al gioco d'azzardo, oltre i ragionevoli limiti della propria economia, sperimenta spesso forti disagi, non solo psicologici, ma anche concreti ed economici.

E' possibile che in questo caso si possa configurare una forma di dipendenza che negli ultimi anni giunge sempre più spesso all'attenzione dei clinici, ovvero quella da gioco d'azzardo.

Se è così, e se sua madre riconosce di avere un problema, la strategia a mio parere più indicata è una psicoterapia focalizzata sul problema, meglio se con uno psicoterapeuta esperto in dipendenze patologiche, associata o meno (secondo il giudizio di uno specialista psichiatra) ad una terapia farmacologica.

Per quanto sia una situazione pesante e dolorosa, al giorno d'oggi abbiamo possibilità di trattamento che fino a qualche decennio fa non esistevano neppure. L'importante è che sua madre in prima persona accetti la responsabilità di riconoscere di avere un problema e di volerlo affrontare.

Cordiali saluti ed auguri
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
concordo con la risposta del collega aggiungo solo che se sua madre le ha chiesto aiuto vuol dire che ha raggiunto il livello di esasperazione e sta prendendo consapevolezza della sua dipendenza e di quanto essa condizioni la sua libertà personale, quindi è il momento giusto per intervenire.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23


Gentile Utente,

Potrebbe anche leggere l'articolo in MinForma:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/358-giochi-d-azzardo.html

Potrebbe aiutarla a capire i problemi el gioco 'azzaro

Non funziona una lettera, scusi
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Il gambling, gioco d'azzardo patologico, è una forma di dipendenza. Nelle ASL territoriali sono attivi servizi di consulenza anche su questa forma di dipendenza patologica. Si tratta di gruppi terapeutici. Esistono anche strutture comunitarie per la cura delle dipendenze ed in alcuni casi vengono ammessi giocatori d'azzardo.

Il parere di uno psicoterapeuta esperto in dipendenze è senz'altro importante.

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Utente
Utente
Estendo la mia gratitudine a tutti quanti voi per l'aiuto che mi avete dato. Mi rivolgerò quanto prima ad uno psicoterapeuta. Volevo porVi se possibile un'altra domanda. Ma la depressione che accusa mia madre e conseguente al gioco oppure viceversa?
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, da un consulto online non sempre è possibile, necessario ed utile stabilire questo "primato".

Sarà il terapeuta che prenderà in carico sua madre a valutare quali siano i bersagli primari dell'intervento. Sapere se sua madre ha cominciato a giocare perchè depressa, o se si è depressa giocando, non cambia il fatto che desidera non essere depressa e non essere schiava del gioco.

Cordialmente
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Quando si viene a contatto con una situazione clinicamente rilevante, come quella che appare dalla sua descrizione, è difficile dire quale sia la problematica sorta per prima. L'unica cosa che c'è a disposizione è un quadro clinico complesso con il quale confrontarsi.

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23

Gentile Utente,

C'è anche un volume uscito recentemente dal titolo "Dipendenze senza sostanza - Prevenzione e terapia" edito alla Casa Editr. Psiconline.

http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__dipendenze-senza-sostanza.php

Veda se le può servire. Ci sono stati anche dei convegni in materia.

Aprire anche
http://www.edizioni-psiconline.it/ufficio-stampa/comunicati-stampa/quelle-dipendenze-senza-sostanza.html

Cordiali saluti e auguri.