Problemi figlia

Gentili medici,
vorrei sottoporre al Vs. sempre cortese parere dei problemi riguardanti mia figlia. Per avere un quadro della situazione potete leggere il mio post precedente rapporto madre figlia.
In questi ultimi gioni, mia figlia mangia parecchio di meno. E' vero che ha 14 anii, che è stata sempre sovrappeso (168 cm x circa 74/75 kg) e che quest'anno, avendo cominciato le scuole superiori, forse vorrebbe stare più attento al suo lato estetico. E' anche vero, però, che la situazione che ha vissuto e che sta vivendo la potrebbe portare a somatizzare o vivere male alcune situazione.
Mia figlia vive con me, e alle sue amiche dice che non andrà mai a vivere o dormire con la madre. Qualche giorno fa mi ha detto che i genitori dovrebbero essere un esmpio per i figli, delle "rocce", mentre la madre si è sempre appoggiata agli altri dando le sue colpe sempre agli altri. Tra l'altro mi ha confessato, chiedendomi di non dirlo a nessuno, che dopo l'episodio psicotico acuto, a chi le avesse chiesto com'era la sua famiglia, avrebbe risposto: Sono io e mio padre, mia madre è morta. Ha detto che la considera una cosa brutta ma che non ha potuto fare a meno di pensarci.
Mi ha anche riferito che in questi ultimi giorni soffre di mal di testa dopo circa un'ora che si trova in classe a scuola, e che a volte si sente la testa calda e le mani freddee, con le punte delle mani stesse arrossate. Sente bisogno di uscire dalla classe e prendere una boccata d'aria. A questo punto non so a chi rivolgermi. Se possa essere un problema da affrontare con uno psicologo (cosa che lei rifiuta, ho tentato di dirle che qualche seduta le avrebbe potuto far rivedere il suo rapporto con la madre) o passare prima dal medico di base per effettuare alcuni test clinici (esami del sangue e delle urine ecc.)
Mia moglie si è voluta separare, dando a me la colpa del suo male (cosa chiaramente che io non penso), e mia figlia è sembrata sempre molto serena e sicura di sé. Potrebbe essere una corazza per nascondere delle paure?
Confido in un Vs. cortese consiglio, ringraziandoVi anticipatamente per la vostra disponibilità

Grazie e buona giornata

ps dimenticavo. Non vuole assolutamente dormire con la madre che è a casa dei nonni. La sera la devo andare a prendere, nei giorni in cui sta con la mamma.
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
secondo me in questo momento lei potrebbe approfittare di questi "mal di testa" IMPONENDO (cosa che mi sembra un po' difficile per lei, almeno dalla lettura di queste poche righe) a sua figlia una visita neuropsichiatrica.

In secondo luogo, teniamo presente che la separazione è sempre una situazione complicata, soprattutto per i figli; alcuni reagiscono corazzandosi, come lei dice, altri si abbattono, alcuni vanno male a scuola (profitto e/o condotta), altri si avvicinano a cattive compagnie, ecc

In realtà nelle mie parole è contenuta un po' tutta la variabilità adolescenziale, però diciamo che il figlio di genitori separati per certi aspetti è più "sensibile" a queste problematiche

ma non dimentichiamo i genitori!! Se lei avesse in mano un ipotetico termometro emozionale e "misurasse" la temperatura della separazione vedrebbe cose molto interessanti, io credo.

Detto ciò, è molto frequente (e comprensibile) trovare nell'atteggiamento del genitore che vive col figlio un po' di "morbidezza" pedagogica, che forse nasconde il timore di perdere anche il figlio

Ovviamente non so se questo le possa appartenere, però mi sembra una domanda alla quale dare una risposta, tanto per iniziare.

Forse, quindi, non escluderei (per Lei!) un incontro con uno psicologo/a, magari per capire cosa fare con la figlia, e magari dopo aver visto la neuropsichiatra per quei "mal di testa"

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

[#2]
Attivo dal 2007 al 2012
Ex utente
Gentile dottor Bulla,

innanzittutto vorrei ringraziarla per i preziosi suggerimenti che mi ha dato.
Di sicuro sono abbastanza morbido, in questo momento, ma non avrei difficoltà ad imporre una visita a mia figlia. Mastico un po' di psicologia avendo letto qualcosa di un argomento che mi ha sempre interessato, e proprio per questo ho subito cercato di non assumere una condizione diversa rispetto mia figlia a quella di padre.
Abbiamo un buon rapporto, lei è molto aperta con me, ma, ad esempio, appena dopo la separazione mia figlia dormiva con me nel matrimoniale ma dopo alcuni giorni le ho detto che sarebbe stato meglio che lei dormisse nella sua camera. Vorrei evitare che lei si impossessasse del ruolo della madre rispetto a me perché credo che questa sia una cosa assolutamente da evitare per lo sviluppo normale di una ragazza.
Ho già intrapreso un percorso psicologico in primis per domare l'ansia che mi aveva assalito dopo la separazione (avrà forse notato le mie somatizzazioni dei post precedenti) e poi anche per cercare di assumere un atteggiamento non equivoco con mia figlia.
Cerco di seguirla senza essere troppo oppressivo e apprensivo con lei e sono certo che, come dice lei, se avessi un termometro emozionale per misurare lo stato emotivo di mia figlia mi troverei di fronte a stati che lei non mostra.
So che c'è un'ottima neuropsichiatra qui ad Ancona specializzata in adolescenti in via di evoluzione (non è questo il termine esatto, ma rende l'idea) e di ceerto seguirò il suo consiglio di portare mia figlia per una valutazione.
la ringrazio nuovamente augurandole un sereno fine settimana
[#3]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36
Gentile utente,
in accordo con il precedente suggerimento, ritengo fondamentale un parere di un neurospichiatra/psichiatra che si faccia carico delle problematiche descritte.
Cordialmente

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

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