Non ho paura di perderla
Buonasera. Sono un uomo di 35 anni e da alcuni mesi ho iniziato un nuovo rapporto dopo alcuni anni di solitudine. Prima di porre la mia domanda vorrei brevemente esporre la mia situazione.
Cinque anni fa ho avuta relazione molto difficile con una ragazza, prima di lei non avevo mai avuto alcuna relazione sentimentale. Con lei ho sofferto molto a causa del suo comportamento egoista e, spesso, disinteressato; nonostante questo avevo spesso attacchi di ansia per paura di perderla e di rimanere solo.
Dopo meno di un anno lei mi ha lasciato, questa separazione mi ha fatto soffrire ulteriormente.
Dopo un lungo periodo di totale sfuducia in me stesso, ho ritrovato un certo equilibrio ed una certa fiducia nelle mie capacità.
Alcuni mesi fa ho conosciuto la ragazza con cui ora sto vivendo una storia d'amore bellissima, ci vogliamo bene e ci amiamo, lei è dolce e gentile nei miei confronti (all'opposto della mia precedente compagna) solo che non sento verso di lei le stessa paura di perderla che avevo nella mia precedente esperienza, inoltre ho iniziato a soffrire di disturbi sessuali quali mancanza di eiaculazione o difficoltà nel mantenere l'erezione (problemi che durante la precedente esperienza non avevo). Recentemente inoltre la mia attuale compagna mi ha fatto notare che nell'atto sessuale, spesso mi comporto in modo egoistico cercando solo il mio piacere (che purtroppo ribadisco faccio molta fatica ad avere) senza pensare a lei; è anche vero che dati i disturbi sessuali di cui dicevo ho sicuramente concentrato gran parte delle mie attenzioni su di me (forse aggravando perfino la situazione) senza peraltro ottenere alcun risultato.
Ad ogni modo questa sua contatazione, benchè mi abbia particolarmente colpito (con la mia ex non mi era mai capitato di fare l'amore senza soddisfare anche lei sessualmente), non mi ha messo quella preoccupazione che pensavo avrebbe dovuto fare.
La cosa che mi preoccupa di più quindi è proprio il fatto che non sono preoccupato (sembra un gioco di parole), che sono tranquillo e non sento quell'ansia di perderla che provavo in passato nonostante io provi per lei un forte sentimento. Mi sento estremamente egoista, ho paura che lei soffra a causa del mio comportamento ma non sento quella paura di perderla che ritengo dovrei provare.
Vorrei una sua opinione ed un consiglio in merito a queste mia "non paura di perderla" e se, secondo lei, le disfunzioni sessuali possono in qualche modo essere causa del mio comportamento "egoista" nei suoi confronti ed in che modo eventualmente uscire da questa situazione.
Cinque anni fa ho avuta relazione molto difficile con una ragazza, prima di lei non avevo mai avuto alcuna relazione sentimentale. Con lei ho sofferto molto a causa del suo comportamento egoista e, spesso, disinteressato; nonostante questo avevo spesso attacchi di ansia per paura di perderla e di rimanere solo.
Dopo meno di un anno lei mi ha lasciato, questa separazione mi ha fatto soffrire ulteriormente.
Dopo un lungo periodo di totale sfuducia in me stesso, ho ritrovato un certo equilibrio ed una certa fiducia nelle mie capacità.
Alcuni mesi fa ho conosciuto la ragazza con cui ora sto vivendo una storia d'amore bellissima, ci vogliamo bene e ci amiamo, lei è dolce e gentile nei miei confronti (all'opposto della mia precedente compagna) solo che non sento verso di lei le stessa paura di perderla che avevo nella mia precedente esperienza, inoltre ho iniziato a soffrire di disturbi sessuali quali mancanza di eiaculazione o difficoltà nel mantenere l'erezione (problemi che durante la precedente esperienza non avevo). Recentemente inoltre la mia attuale compagna mi ha fatto notare che nell'atto sessuale, spesso mi comporto in modo egoistico cercando solo il mio piacere (che purtroppo ribadisco faccio molta fatica ad avere) senza pensare a lei; è anche vero che dati i disturbi sessuali di cui dicevo ho sicuramente concentrato gran parte delle mie attenzioni su di me (forse aggravando perfino la situazione) senza peraltro ottenere alcun risultato.
Ad ogni modo questa sua contatazione, benchè mi abbia particolarmente colpito (con la mia ex non mi era mai capitato di fare l'amore senza soddisfare anche lei sessualmente), non mi ha messo quella preoccupazione che pensavo avrebbe dovuto fare.
La cosa che mi preoccupa di più quindi è proprio il fatto che non sono preoccupato (sembra un gioco di parole), che sono tranquillo e non sento quell'ansia di perderla che provavo in passato nonostante io provi per lei un forte sentimento. Mi sento estremamente egoista, ho paura che lei soffra a causa del mio comportamento ma non sento quella paura di perderla che ritengo dovrei provare.
Vorrei una sua opinione ed un consiglio in merito a queste mia "non paura di perderla" e se, secondo lei, le disfunzioni sessuali possono in qualche modo essere causa del mio comportamento "egoista" nei suoi confronti ed in che modo eventualmente uscire da questa situazione.
[#1]
Gentile Signore,
la situazione è molto complessa sul piano emozionale , fantasie ed ansie anticipatorie per il futuro, si intersecano con modalità esponenziali, con un passato doloroso e non elabotaro.
Le disfunzioni sessuali, sono la ovvia conseguenza di un presente relazionale, non chiaro, abitato da angoscie e paaure che bloccano il libero fluire dell'eccitazione e, la capacità di lasciarsi andare(l'eiaculazione).
Consulti uno psicologo, meglio se perfezionato in sessuologia clinica, lavorerà con lei e per lei, al fine di risolvere la situazione e di farle ritrovare un'appagante e serena vita sessuale e di coppia.
Cari auguri
la situazione è molto complessa sul piano emozionale , fantasie ed ansie anticipatorie per il futuro, si intersecano con modalità esponenziali, con un passato doloroso e non elabotaro.
Le disfunzioni sessuali, sono la ovvia conseguenza di un presente relazionale, non chiaro, abitato da angoscie e paaure che bloccano il libero fluire dell'eccitazione e, la capacità di lasciarsi andare(l'eiaculazione).
Consulti uno psicologo, meglio se perfezionato in sessuologia clinica, lavorerà con lei e per lei, al fine di risolvere la situazione e di farle ritrovare un'appagante e serena vita sessuale e di coppia.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gent.le utente,
forse questa sorta di "indifferenza" affettiva che la preoccupa potrebbe essere segno del bisogno di difendersi dalla sofferenza di un'eventuale rottura della relazione, che rappresenta un pericolo che non vuole correre il rischio di correre, dato che il dolore lasciato dalla precedente relazione lo avvolge come una "corazza protettiva", che le impedisce di lasciarsi andare completamente durante l'intimità.
Cordialmente
forse questa sorta di "indifferenza" affettiva che la preoccupa potrebbe essere segno del bisogno di difendersi dalla sofferenza di un'eventuale rottura della relazione, che rappresenta un pericolo che non vuole correre il rischio di correre, dato che il dolore lasciato dalla precedente relazione lo avvolge come una "corazza protettiva", che le impedisce di lasciarsi andare completamente durante l'intimità.
Cordialmente
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Sovente, in un'ottica psicodinamica, quando si nega qualcosa si sta cercando di nascondersi la verità che è, in realtà, proprio l'affermazione di quel pensiero o sentimento.
E' curioso il titolo del suo consulto: NON ho paura di perderla. Lei, poi, racconta l'esperienza di un doloroso abbandono da parte della sua precedente compagna, che sarebbe naturale lasciasse come strascico il timore e la sfiducia nelle relazioni. Poi racconta di avere una bella storia d'amore, nella quale, però, non riesce a lasciarsi coinvolgere completamente: non è forse questa una paura di attaccarsi troppo e rischiare di soffrire? L'essere tutto concetrato su di sè, a costo di non riuscire a soddisfare nè sè nè la sua compagna, non è un modo per non lascirsi coinvolgere pienamente, per non esporsi troppo?
un saluto.
E' curioso il titolo del suo consulto: NON ho paura di perderla. Lei, poi, racconta l'esperienza di un doloroso abbandono da parte della sua precedente compagna, che sarebbe naturale lasciasse come strascico il timore e la sfiducia nelle relazioni. Poi racconta di avere una bella storia d'amore, nella quale, però, non riesce a lasciarsi coinvolgere completamente: non è forse questa una paura di attaccarsi troppo e rischiare di soffrire? L'essere tutto concetrato su di sè, a costo di non riuscire a soddisfare nè sè nè la sua compagna, non è un modo per non lascirsi coinvolgere pienamente, per non esporsi troppo?
un saluto.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
[#4]
Gentile utente, se non ha paura di perdere la sua attuale ragazza potrebbe significare che ama tantissimo se stesso, oppure troppo poco lei.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#5]
(..) Cinque anni fa ho avuta relazione molto difficile con una ragazza, prima di lei non avevo mai avuto alcuna relazione sentimentale. Con lei ho sofferto molto a causa del suo comportamento egoista e, spesso, disinteressato; nonostante questo avevo spesso attacchi di ansia per paura di perderla e di rimanere solo (..)
(..) la ragazza con cui ora sto vivendo una storia d'amore bellissima, ci vogliamo bene e ci amiamo, lei è dolce e gentile nei miei confronti (all'opposto della mia precedente compagna) (..)
Dalla descrizione che fa della sua ex, mi sembra comprensibilissimo che avesse paura di perderla, data la presenza di segnali (egoismo, disinteresse) che facevano presagire l'abbandono. La sua attuale sembra assai più attenta, presente e rassicurante; magari anche per questo non ha timore di perderla.
Ciò malgrado, forse sta ancora proteggendo se stesso dalla possibilità di un ulteriore abbandono, evitando di lasciarsi coinvolgere troppo come le hanno già fatto notare le mie colleghe. Pensa sia possibile che la "disattenzione sessuale" che la sua ragazza le rimprovera possa essere un modo di mettere alla prova la tenuta del rapporto? Nella relazione precedente forse ha dato il massimo alla sua ragazza, e non è servito a nulla. Magari ora c'è una parte di lei che cerca di capire quanto può fidarsi della sua ragazza attuale, malgrado imperfezioni e mancanze, per vedere se può realmente lasciarsi andare come prima.
E' anche possibile che in seguito alle vicissitudini passate il tono del suo umore sia ancora un po' basso, e che ciò incida sulla sua vita sessuale.
Dei colloqui psicologici potrebbero aiutarla a vedere più chiaramente in questa situazione. Le difficoltà sessuali potrebbero anche riassorbirsi spontaneamente, ma se ciò non dovesse accadere, consultare uno psicoterapeuta l'aiuterebbe a gestirle ed a superarle, evitando così quel "fissarsi" su di esse che tende a renderle più grandi di quel che sono.
Cordiali saluti,
(..) la ragazza con cui ora sto vivendo una storia d'amore bellissima, ci vogliamo bene e ci amiamo, lei è dolce e gentile nei miei confronti (all'opposto della mia precedente compagna) (..)
Dalla descrizione che fa della sua ex, mi sembra comprensibilissimo che avesse paura di perderla, data la presenza di segnali (egoismo, disinteresse) che facevano presagire l'abbandono. La sua attuale sembra assai più attenta, presente e rassicurante; magari anche per questo non ha timore di perderla.
Ciò malgrado, forse sta ancora proteggendo se stesso dalla possibilità di un ulteriore abbandono, evitando di lasciarsi coinvolgere troppo come le hanno già fatto notare le mie colleghe. Pensa sia possibile che la "disattenzione sessuale" che la sua ragazza le rimprovera possa essere un modo di mettere alla prova la tenuta del rapporto? Nella relazione precedente forse ha dato il massimo alla sua ragazza, e non è servito a nulla. Magari ora c'è una parte di lei che cerca di capire quanto può fidarsi della sua ragazza attuale, malgrado imperfezioni e mancanze, per vedere se può realmente lasciarsi andare come prima.
E' anche possibile che in seguito alle vicissitudini passate il tono del suo umore sia ancora un po' basso, e che ciò incida sulla sua vita sessuale.
Dei colloqui psicologici potrebbero aiutarla a vedere più chiaramente in questa situazione. Le difficoltà sessuali potrebbero anche riassorbirsi spontaneamente, ma se ciò non dovesse accadere, consultare uno psicoterapeuta l'aiuterebbe a gestirle ed a superarle, evitando così quel "fissarsi" su di esse che tende a renderle più grandi di quel che sono.
Cordiali saluti,
Dr.ssa Elisa Flavia Di Muro
www.psicologicamente.altervista.org
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 5.4k visite dal 07/02/2011.
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