Mia mamma poco fa ha tentato il suicidio..
Io non so cosa fare...come posso aiutarla?Lei quello che vorrebbe è un lavoro(nessuno glielo da perchè ha 50 anni)e un uomo che le stia accanto amandola e non solo per sesso come lo stron.zo che l'ha mollata ieri...io non posso permettere che commetta sciocchezze,ho 2 fratelli piccoli cavolo..ma non so cosa devo fare,come aiutarla..non penso che voglia andare da psicologi,anche perchè se ci andasse non si risolverebbe nulla,visto che le cause dei suoi problemi rimangono..aiuto..
è innegabile che sua mamma - e probabilmente la vostra famiglia, in generale - abbia bisogno di un supporto psicologico. Andare da uno psicologo non rimuove magicamente e schioccando le dita i problemi che ci sono, ma aiuta la persona a guardarsi dentro, a capire come mai certe situazioni si sono create (e come mai durano nel presente), portando ad un cambiamento prima di tutto in sè stessi, che poi può servire per affrontare con maggiore forza i problemi che ci sono, oppure per iniziare a cambiare ciò che può essere modificato.
Se avete difficoltà economiche potete rivolgervi al CPS (Centro Psico Sociale) della vostra zona, sono servizi pubblici per accedere ai quali basta pagare il classico ticket. Nei CPS sua madre potrà trovare un valido aiuto psicologico, che potrà eventualmente integrarsi con la cura farmacologica che sta già prendendo (prescritta da chi? ci può fornire maggiori informazioni?), e dove la stessa cura farmacologica potrà essere monitorata in modo adeguato.
In bocca al lupo
Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it
Gli atti anticonservativi di solito richiedono una presa in carico della psichiatria territoriale.
Un trattamento volontario, di solito, è meno traumatico di uno obbligatorio.
E certo, nel rapporto mezzi/fini, la psicologia non può fornire alcun aiuto di tipo magico: tutto quello che lei può fare, quando non cercare un lavoro per sè stessa, per aiutare la sua famiglia, è chiedere a suo padre rassicurazioni circa la gestione dei bambini, ovvero responsabilizzarsi in prima persona a che i minori vengano convenientemente accuditi.
Come ultima istanza, chieda lei, per sè stessa, un sostegno psicologico per reggere una situazione così deteriorata.
Dr.ssa Emanuela Carosso
Psicologa - Psicoterapeuta, Psicologa Forense
www.studiocarossopsicologia.com
gli avvenimenti recenti, come lei stessa dice, hanno fatto traboccare un vaso già colmo da molto. Nelle mail precedenti ci aveva già espresso, infatti, una difficile situazione familiare, con particolare riferimento al rapporto con sua madre.
E ancora di più, con questa mail, si comprendono le sue preoccupazioni, la sua sofferenza, e il suo smarrimento di fronte alle forti difficoltà in seno alla sua famiglia.
Ma si coglie anche la volontà di voler essere di aiuto a sua madre e ai suoi fratelli. A mio parere, rivolgersi al CPS, come ha già suggerito la collega dott.ssa Facchetti, potrebbe essere un primo passo per iniziare a chiedere un aiuto più concreto rispetto a quello che può ricevere da qui che la ascoltiamo comunque volentieri.
Molti cari auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
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Gentile ragazza, il problema non consiste in questo.
L'amore non è in grado di curare i disturbi psichici e gli stati di prostrazione come quello in cui si trova sua madre, purtroppo. Deve evitare di cadere nel luogo comune secondo cui il malessere psichico si curerebbe con l'amore. L'aiuto di cui ha bisogno sua madre - ma un po' tutti in famiglia mi pare che avreste bisogno di qualche forma di aiuto - può venire solo dagli specialisti. Quindi se vuole aiutarla davvero dovrebbe fare tutto il possibile affinché ciò avvenga.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Il punto è che non sarà lei a poter aiutare direttamente sua madre.
Per quanto le voglia bene, non può sperare di sostituirsi agli specialisti attraverso dei "consigli" ricevuti da qui.
Deve assolutamente trovare il modo di farla curare. Se lo ritiene opportuno, si rivolga lei stessa al vostro medico di famiglia e gli spieghi la situazione. Esistono consultori familiari che si occupano di aiiutare le famiglie in difficoltà, tenendo conto di tutto.
Una cosa è la pietà e l'amore verso coloro cui si vuol bene, tutt'altro è la possibilità di aiutarle davvero, cosa per cui occorre essere preparati.
Prima di essere lei a concludere che non le servirebbe a niente, lo lasci decretare a chi si occupa di aiutare le persone per mestiere, dopo aver almeno tentato.
Cordiali saluti
>>> Se lo ritiene opportuno, si rivolga lei stessa al vostro medico di famiglia e gli spieghi la situazione. Esistono consultori familiari che si occupano di aiutare le famiglie in difficoltà, tenendo conto di tutto.
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Parli con il vostro medico.
Lei non è in grado di far fronte da sola alla situazione, proprio perché è disperata ha bisogno anche lei di farsi aiutare.
Cordiali saluti
Il fatto è che lei mi ha detto che quest'uomo le ha dato di piu' in 3 mesi di quanto non abbia mai fatto mio padre..infatti da parte lui mai una carezza,un abbraccio...niente!!Almeno,io in 21 anni non ho mai visto un solo gesto di affetto nei suoi confronti..e mia mamma oggi mi ha detto piangendo che ha un vuoto affettivo enorme che dura da 20 anni,che sente di dover colmare..ma allo stesso tempo crede di non farcela,è molto disillusa,dice che gli uomini sono tutti uguali,che vogliono solo una cosa,superficiali..dice che vogliono solo le ragazze giovani e che quelle di 50 anni come lei non le vuole nessuno..poi lei non esce,non ha interessi,hobby,conoscenze,e quindi vede la chat come unico mezzo per conoscere gente..ma io le ho spiegato che spesso le persone nelle chat sono poco raccomandabili,e che deve cercare da un altra parte..anche se sinceramente non so nemmeno io dove!
mi sembra evidente che le drammatiche circostanze che si è trovata ad affrontare hanno determinato un'inversione dei ruoli: ora lei si è assunta la responsabilità di svolgere il ruolo genitoriale nei confronti di sua madre che, a sua volta, sembra stia cercando in lei il sostegno morale come se fosse lei la figlia.
Il vuoto affettivo di sua madre deriva dal fallimento di un progetto di coppia e di famiglia la cui responsabilità non può e non deve ricadere su di lei, né tanto meno risolversi attraverso una relazione di dipendenza affettiva che sua madre stava instaurando con la persona conosciuta via chat.
E' una situazione delicata e complessa tuttavia, proprio nei momenti peggiori le persone possono attingere alle loro risorse e questo sembra aver indotto sua madre a recarsi da sola al CSM.
A questo punto è importante che sua madre possa sentire il suo sostegno ma, è altrettanto importante, che anche sua figlia, cioè lei, possa avere un punto di riferimento (uno psicologo) che le consenta di affrontare il più serenamente possibile questo periodo della sua vita.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
vi volevo aggiornare sulla situazione.Mia mamma ha prenotato il colloquio per questo mercoledi'.Ma ha dei comportamenti che mi preoccupano..prima di tutto non riesce a dimenticare il tipo della chat,nonostante lui le abbia detto che non la vuole piu' e che non deve piu' cercarlo,lei non si rassegna,continua a chiamarlo,a mandargli sms in cui lo prega di non lasciarla.Oggi è riuscita a elemosinare un ultimo incontro con lui,infatti poco fa è partita alla volta della sua citta'.Ma è una cosa che evidentemente lui le ha concesso per pieta',non perchè la vuole davvero vedere.Lei è consapevole che a lui di lei non gliene importa niente,eppure non si rassegna..la sera a volte crolla,si rimette a piangere per lui,comincia a bere vino per dimenticare..eppure con questo tipo c'è stata solo 3 mesi!Io cerco di aiutarla a distrarsi,le propongo di uscire noi due,magari al cinema,o a mangiarci una pizza,ma dice che non ne ha voglia!Per quanto cerco di esserle vicina e di aiutarla capisco che non basta..Io mi chiedo:ma come si fa a ridursi cosi'?E' una cosa che poi è anche destabilizzante per i miei fratelli piccoli,mia mamma con loro ultimamente non è presente,pensa sempre a quello..la vedono che prende e parte per chi sa dove,non dice loro dove va..quando è a casa sta sempre appiccicata al pc(tutto il santo giorno in quelle chat di incontri!),mentre i miei fratelli sono quasi abbandonati a loro stessi..c'è un clima in casa insopportabile,ve lo giuro..voi dite che mia mamma puo' risolvere i suoi problemi?
non possiamo fare previsioni in questo senso quello che conta è che sua madre gradualmente riesca a stabilire un rapporto di fiducia con lo specialista e riconquistare la sua dignità di donna e di madre. Lei sta già facendo molto ma non giudichi sua madre probabilmente per quanto difficile sia lei sta provando a venirne fuori e certamente dovrà fare i conti con molti sensi di colpa.
vi scrivo come è andata.Oggi mia mamma ha fatto il suo primo colloquio con una psichiatra della usl.C'è da dire che lei aveva espressamente chiesto di parlare con una specialista in particolare,una psicologa da cui ero andata io e con cui mi ero trovata bene,ma i responsabili della usl non hanno preso in considerazione la richiesta di mia madre e l'hanno mandata da una psichiatra che le ha prescritto in una volta tre farmaci diversi,il daparox,il depakin e l'EN(30 gocce 3 volte al giorno).Per gli altri due non so il dosaggio.Ma ne' io ne' mia mamma siamo convinte.Prima di tutto mia mamma voleva fin dall'inizio andare anche da una psicologa,perchè gli psicologi sono piu' portati al colloquio rispetto agli psichiatri,che invece hanno piu' un approccio medico e distaccato col paziente(lo dico anche per esperienza personale),mentre mia mamma ha un gran bisogno di parlare ,di ricevere consigli e di sentirsi capita,oltre che di medicine.Lei avrebbe preferito andare da tutti e due,ma i responsabili della usl hanno deciso per lei mandandola solo da questa dottoressa,con cui mia madre tra l'altro non si è trovata bene,a causa appunto del suo approccio troppo freddo e "medico".E poi la prescrizione di tutti questi farmaci insieme l'ha abbastanza sconvolta,dice che non vuole diventare uno zombie..poi ha visto il foglietto illustrativo del depakin e vedendo che è un antiepilettico si è allarmata e non vuole prenderlo..ma effettivamente non le ha prescritto troppa roba tutta insieme?Io penso che imbottire una persona di medicine non porti a una vera soluzione del problema.O meglio,io sono del parere che alle medicine vada associato un supporto psicologico..voglio dire,questa psichiatra ha prescitto le medicine a mia madre e le ha fissato il prossimo "colloquio" tra 12 giorni!!Secondo noi non è questo l'approccio giusto..infatti mia mamma non è rimasta contenta..io sono sicura che anche le medicine servono,ci mancherebbe altro,ma non solo quelle!
Per il resto concordo con lei che sua madre potrebbe aver bisogno di parlare anche (o soprattutto) con uno psicologo.
Cordiali saluti
Ma mia madre puo' decidere se andare anche da uno psicologo oltre che da uno psichiatra?O decidono quelli della USL per lei?Sarei tentata di andare a parlarci io,visto che a lei non l'hanno ascoltata..io sono sicurissima che a lei non servono solo le medicine,la conosco..
Ad ogni modo in molte Asl non si può specificare lo psicologo da cui si vuol essere ascoltati. Ma se si richiede al Cup la voce "primo colloquio psicologico" si dev'essere ascoltati dallo psicologo (se la Asl lo prevede).
L'alternativa è il consulto privato.
Cordiali saluti
alla fine ho provveduto io a prenotare un colloquio a mia mamma con quella psicologa.Io questa psicologa la conosco bene perchè fino a un po' di tempo fa ero in cura da lei,e lei conosceva i miei problemi con mia mamma,le dinamiche familiari,economiche ecc.Questa psicologa quindi sa che lei è mia mamma.Ma io posso stare tranquilla dal punto di vista della privacy?Non è che magari anche per sbaglio la psicologa dice a mia mamma le mie cose?E comunque fingera' di non sapere nulla della situazione e lascera' che il colloquio si svolga normalmente come una paziente qualunque?Vorrei che nel loro rapporto non c'entrassi niente io,non interferissi ecco...che fosse una cosa tra loro due..
lo psicologo deve attenersi al segreto professionale come previsto dal codice deontologico, quindi stia tranquilla che non è possibile che ci sia una "svista" da parte sua.
Al contrario il fatto che sia già a conoscenza della situazione almeno in parte è senz'altro un vantaggio che le consentirà di lavorare avendo un quadro ampio della situazione.
Cordialmente
Cordiali saluti
Le consiglio di stare discretamente vicino a sua madre, ma sempre "da figlia". Qualche stimolo da parte sua può farle sentire il suo calore, ma non insista perchè doverle dire tanti no potrebbe farla sentire ancora più a disagio. Lasci il tempo (e lo spazio mentale) a sua madre di intraprendere il suo percorso terapeutico.
Un saluto.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it
sono un po' perplessa.Oggi mia mamma è tornata dal colloquio abbastanza abbattuta,io le ho chiesto cosa era successo,e lei ha detto che la psicologa ha cominciato a farla sentire in colpa,mia mamma si è messa a parlarle degli altri miei 2 fratelli e la psicologa ha cominciato ad accusare lei e mio padre di non essere dei buoni genitori,che i miei fratelli piu' piccoli(8 e 11 anni) per la situazione che c'è a casa andrebbero messi in collegio perchè li starebbero sicuramente meglio,che se i miei genitori continuano a essere cosi' nei loro confronti i miei fratelli da grandi diventeranno dei tossici.Inoltre ha pure detto che secondo lei mio padre è un mostro.Mia mamma e mio padre non sono molto presenti,è vero...mio padre "lavora"(tra virgolette perchè nella situazione economica in cui siamo ora si potrebbe tranquillamente dire che non lo fa,anche se poveretto fa il possibile)tutto il giorno,e quando la sera torna quasi non spiccica parola con i miei fratelli,si limita a cenare in silenzio e a guardare la tv.Mia mamma sta tutto il giorno immersa in queste chat alla ricerca dell'uomo della sua vita...e i miei fratelli si trovano a essere un po' trascurati,e passano le loro giornate tra compiti,computer e tv.
Io non metto in dubbio che la situazione sia drammatica,ma la psicologa non dovrebbe essere colei che ti sostiene nei momenti difficili e ti dia una mano?Oggi questa signora non ha fatto altro che giudicare mia madre,facendola sentire ancora piu' in colpa,infatti mia madre ha detto che se lei si comporta cosi' nei suoi confronti non ci tornera' piu'.Io penso che è facile giudicare quando non ci si trova in certe situazioni..forse se questa dottoressa avesse passato tutto quello che stiamo passando noi si sarebbe depressa anche lei..lei invece per sua fortuna ha un lavoro,e una situazione serena.
Nessuno di noi era in seduta e quindi non possiamo sapere quali siano state le parole della dottoressa e in quale contesto sono state dette, ma se l'effetto è stato di abbattere sua madre piuttosto che di incoraggiarla, qualcosa non è andato nel verso giusto.
E' anche vero che la terapia è un cammino faticoso, con alti e bassi, momenti più rosei e momenti in cui sembra tutto inutile o insormontabile. La cosa importante, però, è che si instauri una relazione di fiducia con il proprio terapeuta e che non ci si senta giudicati o biasimati.
Se questo non accade bisogna sentirsi liberi di cambiare terapeuta. Prima bisogna però chiarirsi se si sta scappando dall'affrontare tematiche sgradite (che rende inutile il lavoro) o se effettivamente non ci si sente a proprio agio insieme e quel terapeuta.
Infine le ricordo che sarebbe bene che queste domande ce le ponesse sua madre direttamente. Capisco che lei si possa essere sentita tirata in causa, e voglia cercare di non fare sentire in colpa sua madre, ma la signora è solo all'inizio del suo percorso e ci vorrà del tempo.
Un saluto
sono disperata.Nei giorni che sono passati dall'ultima volta che ho scritto qui le cose sembravano andare meglio..la mamma prendeva i farmaci,andava alle sedute di psicoterapia e stava meglio.Ma contribuiva molto il fatto che continuava a sentire ancora il famoso tipo della chat.Mia madre sembra che abbia affidato la sua intera vita a questo tipo che tra l'altro la tratta come una pezza da piedi.Mia mamma ormai è cosi' consumata che non gliene importa di essere trattata come un cane rognoso da questo,basta riuscire a elemosinare un incontro con lui...questo tipo è molto ambiguo,magari il giorno prima la tratta male,e quello dopo le manda sms dolci,che illudono mia madre.L'altro giorno lui le ha detto basta per l'ennesima volta,e mia madre è risprofondata,ha ricominciato come l'altra volta a piangere,bere alcool e ansiolitici insieme...io sto da cani,non riesco piu' a tollerare questa situazione.Inoltre oggi mia mamma mi ha detto che deve partire a fare un viaggio,ha pagato e tutto,io le ho dato la mia approvazione(nel senso che ogni tanto le ci vuole di staccare,è da anni che non fa un viaggio).Ma non vuole dirmi dove cavolo vuole andare,e con chi..io non ce la faccio,sto in ansia,come faccio a farla partire da sola nello stato in cui è?Cosa mi consigliate?
Se non ce la fa più, sarebbe ora che anche lei cercasse un aiuto specialistico, ma di persona. Non esiste alcuna forma di aiuto online che possa risolvere problemi come questi.
Cordiali saluti
non è mio compito giudicare un collega ma a prescindere dall'atteggiamento giudicante è lei stessa ad ammettere che la situazione è particolarmente delicata e sta coinvolgendo un intero nucleo familiare ma sopratutto due minori, che hanno la priorità in termini di tutela del loro bisogno di cure affettive e non che non stanno ricevendo.
Premesso questo prima mi sembra che sua madre si sia rifugiata in una realtà parallela e che nonostante la terapia farmacologica e i colloqui con la psicologa non abbia intenzione di rivedere il suo stile di vita.
Di conseguenza, lei si ritrova a svolgere la funzione di figura di riferimento suo malgrado, ma non può sostituirsi ai suoi genitori nell'assunzione di responsabilità che non sono le sue, ha già fatto moltissimo attivando degli interventi di sostegno che non dovrebbero essere invalidati da momenti di confusione (che sono da mettere in conto) da parte di sua madre, cerchi di spiegarle che continuando a fuggire dalla realtà la situazione non potrà che peggiorare fino a rendere inevitabile l'intervento dei servizi sociali, e sono certa che nessuno membro di questa famiglia lo desidera.
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