Blocco inizio dieta
Gentile dottore/dott.ssa,
mi rivolgo a Voi sperando di ricevere un aiuto per un problema che mi assilla.
Ho intenzione di cominciare una dieta ma pur riproponendomi la stessa cosa ogni settimana non riesco proprio a cominciare. So di sbagliare ma è come se non riuscissi a partire... rinvio in continuazione e non riesco a trovare nessun buon motivo per farla. So dove sbaglio ma non riesco a cambiare atteggiamento!
Mi sono rivolta ad un Vs. collega dietologo che mi ha consigliato prima di cominciare qualsiasi dieta un consulto con uno psicolgo/psicoterapeuta: potreste gentilmente aiutarmi? Non so più da dove cominciare.
Grazie per l'attenzione
mi rivolgo a Voi sperando di ricevere un aiuto per un problema che mi assilla.
Ho intenzione di cominciare una dieta ma pur riproponendomi la stessa cosa ogni settimana non riesco proprio a cominciare. So di sbagliare ma è come se non riuscissi a partire... rinvio in continuazione e non riesco a trovare nessun buon motivo per farla. So dove sbaglio ma non riesco a cambiare atteggiamento!
Mi sono rivolta ad un Vs. collega dietologo che mi ha consigliato prima di cominciare qualsiasi dieta un consulto con uno psicolgo/psicoterapeuta: potreste gentilmente aiutarmi? Non so più da dove cominciare.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile signora,
leggendo i suoi dati immagino che vi siano esigenze di tipo medico alla base della necessità di dimagrire, e che per questo lei non si senta sufficientemente motivata ad intraprendere un regime alimentare diverso da quello abituale.
Penso proprio che possa iniziare ascoltando il consiglio del dietologo, consultando di persona uno psicologo: la motivazione è una dimensione fondamentale per la buona riuscita di una dieta, ed è necessario che lei si faccia aiutare per costruirla e/o metterla meglio a fuoco.
Le segnalo inoltre che l'"obesità psicogena" è considerata un disturbo alimentare alla pari di bulimia ed anoressia, e che se questo fosse il suo caso sarebbe necessaria una vera e propria psicoterapia per risolvere le cause di un problema che, pur concretizzandosi sul piano fisico, ha radici psicologiche.
Le faccio tanti auguri,
leggendo i suoi dati immagino che vi siano esigenze di tipo medico alla base della necessità di dimagrire, e che per questo lei non si senta sufficientemente motivata ad intraprendere un regime alimentare diverso da quello abituale.
Penso proprio che possa iniziare ascoltando il consiglio del dietologo, consultando di persona uno psicologo: la motivazione è una dimensione fondamentale per la buona riuscita di una dieta, ed è necessario che lei si faccia aiutare per costruirla e/o metterla meglio a fuoco.
Le segnalo inoltre che l'"obesità psicogena" è considerata un disturbo alimentare alla pari di bulimia ed anoressia, e che se questo fosse il suo caso sarebbe necessaria una vera e propria psicoterapia per risolvere le cause di un problema che, pur concretizzandosi sul piano fisico, ha radici psicologiche.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Lettrice,
dagli elementi da Lei riportati può essere difficile darle chiarimenti o spunti di riflessione...mi sembra doveroso precisarle che la consulenza psicologica rararmente viene fatta online, e certamente non su un sito come questo, dove noi psicologi ci limitiamo a dare degli spunti di riflessione o a "indirizzare" le persone verso una consulenza "vera", fatta contattando uno psicologo di persona.
Comunque le porgo qualche domanda, per meglio capire la situazione (lei ci da pochi elementi per comprendere bene il suo caso):perchè vorrebbe fare una dieta? è un suo desiderio o le è stato suggerito da qualcun altro (ad esempio, da un compagno, o dal medico di base)? ha provato a cercare di capire perchè non riesce ad iniziare, cosa la "blocca" (semplice disattenzione, stress, scarsa convinzione, ecc)? ha provato a chiedersi se ci sono momenti (della giornata o della sua routine di vita) in cui mangia di più? Potrebbero essere degli spunti interessanti su cui iniziare a riflettere, per capire se è semplicemente una scarsa motivazione (che potrebbe essere anche "sana", nel senso che lei potrebbe essere soddisfatta del suo aspetto fisico, o non essere stimolata a cambiarlo) o se dietro ci sono motivazioni psicologiche più profonde.
Altro aspetto che potrebbe essere interessante è la sua reale necessità di fare una dieta: da chi le è stato consigliato? e come mai il dietologo le ha proposto di chiedere una consulenza psicologica?
a presto
Chiara
dagli elementi da Lei riportati può essere difficile darle chiarimenti o spunti di riflessione...mi sembra doveroso precisarle che la consulenza psicologica rararmente viene fatta online, e certamente non su un sito come questo, dove noi psicologi ci limitiamo a dare degli spunti di riflessione o a "indirizzare" le persone verso una consulenza "vera", fatta contattando uno psicologo di persona.
Comunque le porgo qualche domanda, per meglio capire la situazione (lei ci da pochi elementi per comprendere bene il suo caso):perchè vorrebbe fare una dieta? è un suo desiderio o le è stato suggerito da qualcun altro (ad esempio, da un compagno, o dal medico di base)? ha provato a cercare di capire perchè non riesce ad iniziare, cosa la "blocca" (semplice disattenzione, stress, scarsa convinzione, ecc)? ha provato a chiedersi se ci sono momenti (della giornata o della sua routine di vita) in cui mangia di più? Potrebbero essere degli spunti interessanti su cui iniziare a riflettere, per capire se è semplicemente una scarsa motivazione (che potrebbe essere anche "sana", nel senso che lei potrebbe essere soddisfatta del suo aspetto fisico, o non essere stimolata a cambiarlo) o se dietro ci sono motivazioni psicologiche più profonde.
Altro aspetto che potrebbe essere interessante è la sua reale necessità di fare una dieta: da chi le è stato consigliato? e come mai il dietologo le ha proposto di chiedere una consulenza psicologica?
a presto
Chiara
Dr.ssa Chiara Facchetti
Ordine degli Psicologi della Lombardia (n. iscriz. 03/12625)
www.milanopsicologa.it
[#3]
Se non riesce a trovare nessun buon motivo per iniziare la dieta, è risolto il mistero per il quale questa dieta non parte mai. Il dietologo l'ha rinviata a uno psicologo, immagino nella speranza che quest'ultimo la aiuti a fare chiarezza dentro di sè, relativamente a ciò che davvero vuole. Le motivazioni pro e contro l'inizio della dieta dovrebbero essere fatte emergere, esplicitate, discusse, valutate, comprese nei loro vari aspetti, in modo che lei possa smettere di dire: "ho intenzione di", "mi ripropongo di" (iniziare una dieta), ma anche: "non riesco a trovare nessun buon motivo per farla". L'essere umano non è un computer, può agire contro ogni logica, perchè sul sistema emotivo le contraddizioni formali non incidono più di tanto. Sviscerare queste contraddizioni con l'aiuto di un professionista, può servirle ad arrivare al nocciolo della questione, a prendere coscienza delle istanze che in lei desiderano un calo ponderale e di quelle per cui, viceversa, è più conveniente mantenere la sua forma fisica attuale. Forse, a monte del problema del peso e della dieta, c'è dell'altro. Ci rifletta e decida con calma se non meriti di visitare davvero un collega psicologo. Auguri anche a lei.
Dr.ssa Emanuela Carosso
Psicologa - Psicoterapeuta, Psicologa Forense
www.studiocarossopsicologia.com
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta
Ogni volta che ci troviamo di fronte ad un cambiamento importante l'indecisione può prendere il sopravvento col risultato di lasciare immutata la situazione.
Le sue abitudini alimentari sono sicuramente un'aspetto importante del suo stile di vita per cui sarebbe opportuno valutare in che modo si inseriscono nella sua vita. Per esempio se si trova a mangiare in situazioni di stress, prima o dopo affrontar esituazioni relazionali per lei emotivamente importanti e quant'altro.
La cosa principale però è che questo avvenga direttamente con uno psicologo. Il che vuol dire di non pensarci troppo e chiamare qualcuno, onde evitare che anche su questa cosa l'indecisione la faccia da padrona impedendole di imboccare qualunque strada differente da quelle che lei è abituata a percorrere.
Le sue abitudini alimentari sono sicuramente un'aspetto importante del suo stile di vita per cui sarebbe opportuno valutare in che modo si inseriscono nella sua vita. Per esempio se si trova a mangiare in situazioni di stress, prima o dopo affrontar esituazioni relazionali per lei emotivamente importanti e quant'altro.
La cosa principale però è che questo avvenga direttamente con uno psicologo. Il che vuol dire di non pensarci troppo e chiamare qualcuno, onde evitare che anche su questa cosa l'indecisione la faccia da padrona impedendole di imboccare qualunque strada differente da quelle che lei è abituata a percorrere.
[#5]
Gentile Utente,
la dieta è una delle cose più difficili che l'essere umano si ritrova a volte a dover fare. Perchè di solito l'essere umano associa il termine "dieta" con "sacrificio".
"Dieta" in realtà riporta al concetto di "stile di vita sano". Lei evidentemente non ha bisogno di una dieta, ma di un cambiamento di stile di vita. Immagino infatti che le abbiano spesso consigliato di fare attività fisica.
Un modo quindi per trovare la motivazione è quello di pensare a tante PICCOLE cose (e non solo ad una dieta drastica ed impegnativa) che tutte insieme la possano aiutare non solo a perdere peso, ma a vivere meglio.
Quindi, più specialisti riesce a coinvolgere in questo processo maggiori saranno le probabilità di raggiungere il risultato. Quindi non solo dietologo, ma anche psicologo, preparatore atletico, ecc.
Vedrà che avere dietro le spalle un'équipe le sarà di grande aiuto.
la dieta è una delle cose più difficili che l'essere umano si ritrova a volte a dover fare. Perchè di solito l'essere umano associa il termine "dieta" con "sacrificio".
"Dieta" in realtà riporta al concetto di "stile di vita sano". Lei evidentemente non ha bisogno di una dieta, ma di un cambiamento di stile di vita. Immagino infatti che le abbiano spesso consigliato di fare attività fisica.
Un modo quindi per trovare la motivazione è quello di pensare a tante PICCOLE cose (e non solo ad una dieta drastica ed impegnativa) che tutte insieme la possano aiutare non solo a perdere peso, ma a vivere meglio.
Quindi, più specialisti riesce a coinvolgere in questo processo maggiori saranno le probabilità di raggiungere il risultato. Quindi non solo dietologo, ma anche psicologo, preparatore atletico, ecc.
Vedrà che avere dietro le spalle un'équipe le sarà di grande aiuto.
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#6]
Ex utente
Gentili dottori/dottoresse,
ringrazio tutti per aver risposto alla mia richiesta e mi scuso per non aver fornito molti dettagli in merito al mio problema ma la fretta di scriverVi mi ha fatto saltare qualche informazione.
Ho 38 anni, sono alta 1.60 e peso kg.75. Sono sempre stata un pò rotondetta ma mai obesa. I miei chili sono cominciati a salire dopo la prima gravidanza (non durante ma dopo)e mi sono sempre resa conto che il mio mangiare non era per fame ma per sfizio o per nervosismo. Quando litigavo con qualcuno ad es. cercavo la cioccolata per calmarmi... Qualche volta mi sono anche resa conto che lo facevo come per ripicca verso la persona con la quale litigavo come per dire:"mi hai fatto incavolare e io mangio...". So che il male lo faccio solo a me stessa ma é più forte di me!
Inoltre so benissimo di non mangiare grosse quantità di cibo (basti pensare al fatto che il mio piatto di pasta è uguale a quello di mia figlia che ha dieci anni) ma mi rendo conto di mangiare male (fritti, affettati, pizza, cioccolata, etc.).
Penso spesso al fatto che ormai sto esagerando, che devo darmi un limite e che la mia vita con qualche chilo in meno sarà sicuramente migliore ma poi rimando continuamente. La dieta, infatti, non mi è stata suggerita o meglio mi è stato fatto notare da qualche medico che era il caso di dimagrire ma non mi è mai stato mostrato come indispensabile.
Vi ringrazio nuovamente.
ringrazio tutti per aver risposto alla mia richiesta e mi scuso per non aver fornito molti dettagli in merito al mio problema ma la fretta di scriverVi mi ha fatto saltare qualche informazione.
Ho 38 anni, sono alta 1.60 e peso kg.75. Sono sempre stata un pò rotondetta ma mai obesa. I miei chili sono cominciati a salire dopo la prima gravidanza (non durante ma dopo)e mi sono sempre resa conto che il mio mangiare non era per fame ma per sfizio o per nervosismo. Quando litigavo con qualcuno ad es. cercavo la cioccolata per calmarmi... Qualche volta mi sono anche resa conto che lo facevo come per ripicca verso la persona con la quale litigavo come per dire:"mi hai fatto incavolare e io mangio...". So che il male lo faccio solo a me stessa ma é più forte di me!
Inoltre so benissimo di non mangiare grosse quantità di cibo (basti pensare al fatto che il mio piatto di pasta è uguale a quello di mia figlia che ha dieci anni) ma mi rendo conto di mangiare male (fritti, affettati, pizza, cioccolata, etc.).
Penso spesso al fatto che ormai sto esagerando, che devo darmi un limite e che la mia vita con qualche chilo in meno sarà sicuramente migliore ma poi rimando continuamente. La dieta, infatti, non mi è stata suggerita o meglio mi è stato fatto notare da qualche medico che era il caso di dimagrire ma non mi è mai stato mostrato come indispensabile.
Vi ringrazio nuovamente.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 3.2k visite dal 04/02/2011.
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