Allucinazioni uditive

Salve,

anni fa ho iniziato a distorcere il suono di ciò che dicevano gli altri e probabilmente ci mettevo del mio, ossia quello che pensavo io di me dopo un evento traumatico (ne ho avuti vari a dire la verità).

Anche stasera ho capito da circa 20-30 mt una persona che parlava ad alta voce con altri dire: "ma scema così!" Ho pensato si riferissero a me dato che io ero diciamo protagonista della serata in quel gruppo.

Mi sono avvicinata e parlavano di tutt'altro, ma non so se hanno cambiato argomento mentre mi avvicinavo.

Mi chiedo se devo credere a quello che ho sentito o convincermi (con molta difficoltà) che è solo frutto della mia fantasia.

Si può capire quello che dice una persona a 20-30 mt se parla ad alta voce ed è una zona isolata quindi non passano macchine, ed è possibile cambiare discorso così velocemente senza esitazione?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazza,
oltre alla terapia farmacologica ha mai fatto una seduta di psicoterapia?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Leggendo i suoi post precedenti sembra che lei abbia sviluppato pensieri ossessivi a sfondo persecutorio a seguito di un'umiliazione subita sul posto di lavoro che ha inciso pesantemente sulla sua autostima.
La terapia farmacologica se integrata con la psicoterapia potrebbe offrirle l'opportunità di sperimentare quel senso di adeguatezza che sembra condizionare la sua vita interpersonale e professionale.
[#3]
Utente
Utente
Sì, grazie Dr. Camplone, mi sta seguendo uno psicoterapeuta da poco più di tre anni e ho preso il Serenase (max. 10 gocce alla sera) per quasi tutti questi tre anni. Ora ho smesso il Serenase ma continuo ad andare dallo psicoterapeuta. Ho smesso da poco il farmaco, per cui magari mi devo abituare.
Sto pensando che forse queste cose che dico a me stessa non sono né per il mio aspetto fisico né per la mia presunta timidezza come ho sempre pensato da anni e anni. Insomma, io faccio fatica ad accettarmi e pensavo fosse per la mia altezza e stazza o per la mia timidezza (che poi il mio ragazzo dice che non sono timida quando mi scordo che devo essere timida).
Forse è perché ho della rabbia che indirizzo verso me stessa ma devo ancora capire il motivo. Sto pensando che potrebbe essere dovuta al fatto che cerco di compiacere gli altri fin da quando sono bambina allo scopo di ricevere affetto. Forse a volte lascio perdere i miei desideri per far contenti gli altri.
Poi quando ero ancora bambina, mia mamma è deceduta dopo una lunga depressione. Anche sua sorella (mia zia) è malata psicologicamente, è schizofrenica, però, nonostante le voci che sente, è abbastanza lucida. Purtroppo in questo periodo non sta tanto bene fisicamente.
Si stanno accumulando tante cose e stress, perché sto mettendo in piedi il mio lavoro proprio adesso e occorre molto sforzo. Però almeno sto cercando di fare una professione che mi piace. Lo psicoterapeuta mi dice che non l'ho fatto prima perché solo adesso riesco a permettermelo.
Vorrei non aver subìto quell'umiliazione per poter vivere un po' serenamente come facevo prima. A volte quando sono molto giù ho il desiderio di chiudermi in casa e non vedere più nessuno, fare un lavoro da casa, in modo tale che se gli altri non mi vedono, non mi possono offendere.
Lo so che non ha senso.

Il brutto è che a volte sento cose che gli altri dicono veramente e a volte le distorco, per cui non posso neanche replicare perché non so dove sta la verità. Da quell'umiliazione sento molte molte più offese e mi chiedo se sia il mio atteggiamento da perdente o il fatto che mi invento tutto. Forse entrambe le cose.
Mi sembra strano che io sia gentile con gli altri e poi gli altri mi dicono delle offese. Di alcune ne sono certa, perché me le hannod dette anche in faccia. Persone che anni fa non mi offendevano, ora mi offendono in faccia.