Fame d'aria
Salve.
Ho 24 anni, fino a questo autunno ho praticato regolare attività fisica e nella mia famiglia ci sono stati precendenti casi di patologie cardiache o respiratorie.
Dalla primavera del 2010 ho iniziato a subire sintomi fisici di vario genere che sin troppo spesso mi son sentita attribuire all'ansia.
Tutto è iniziato con ripetute mancanze d'aria improvvise, l'avvertire la necessità di fare respiri profondi, come se in effetti mi venisse difficile il semplice atto del respirare. A volte sembra proprio come se nemmeno riuscissi a dire ai polmoni di riempirsi e/o svuotarsi.
In più ho iniziato anche ad avvertire Extrasistoli, a seconda dei periodi più o meno frequentemente.
Altri sintomi, come ad esempio l'eccessivo affaticamento (sento queste mancanze d'aria anche in una normale passeggiata in pianura anche se di rado corrispondono ad un'accelerazione del battito cardiaco), tachicardia, raramente qualche vertigine.
Dolori toracici, al collo, alle braccia.
Ho già provveduto a sottopormi ad alcuni esami:
Elettrocardiogramma, Ecodoppler, Holter per 24h, ma tutto sembra essere nella norma.
Ho anche fatto una RX al Torace, ugualmente risultata negativa, più visita presso un gastroenterologo che non ha fatto altro che ribadire a suo avviso una sindrome ansiosa.
Ho da poco iniziato un percorso con una Psicologa, per vedere di trovare miglioramenti a quella che pare a tutti semplice ansia.
Effettivamente però queste mancanze d'aria diventano sempre più frequenti e lunghe, spesso sono costretta ad aprire la finestra della mia camera perché davvero mi sembra manchi l'aria.
Ho notato che il fenomeno si accentua in ambienti più caldi o chiusi.
Posso scongiurare davvero qualche patologia o sarebbe meglio fare qualche altro esame?
Sinceramente non vorrei che, a furia di "abituarmi" a questa diagnosi trascurassi le avvisaglie di qualche altro tipo di problema.
Il fatto è che non sto attraversando in questo momento della mia vita un periodo particolarmente stressante.
Sono una studentessa universitaria e non lavoro, fortunatamente i miei genitori possono provvedere ancora al mio mantenimento.
Ho avuto periodi più duri, sì, ma mi chiedo se sia normale avvertire questi sintomi a distanza di un anno dai problemi stessi.
Ringrazio per l'attenzione.
Francy.
[#1]
Gent.le ragazza,
definire ansia il suo disagio non significa svalutarlo o ritenerlo un'invenzione solo perché non c'è una causa fisica. Il desiderio di fare altri esami medici deriva forse dalla tendenza a spostare l'attenzione su tali aspetti anziché "guardarsi dentro" per entrare in contatto con i suo disagio, ma questo è un processo che può essere realizzato all'interno dello spazio psicoterapeutico.
definire ansia il suo disagio non significa svalutarlo o ritenerlo un'invenzione solo perché non c'è una causa fisica. Il desiderio di fare altri esami medici deriva forse dalla tendenza a spostare l'attenzione su tali aspetti anziché "guardarsi dentro" per entrare in contatto con i suo disagio, ma questo è un processo che può essere realizzato all'interno dello spazio psicoterapeutico.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Se ha iniziato la psicoterapia solo di recente è normale che i sintomi non si siano ancora attenuati anzi è possibile che l'aumento della loro intensità denoti una certa resistenza da parte sua a mettersi in discussione, rinunciando all'alibi della patologia fisica e guardando dritto "in faccia" quella parte di lei che si rifiuta, almeno per ora, cambiare.
Cordialmente
Cordialmente
[#4]
>>> non ha fatto altro che ribadire a suo avviso una sindrome ansiosa.
>>>
Gentile ragazza
Non sarebbe comunque cosa da poco, visti i fastidi che le sta arrecando, non le pare?
Non cada nella tentazione ipocondriaca di accanirsi a fare esami su esami, se le è già stato detto che si tratta di ansia, e curi invece il problema vero: l'ansia.
Sarebbe utile che la cura psicologica che sta facendo fosse specifica per l'ansia.
Cordiali saluti
>>>
Gentile ragazza
Non sarebbe comunque cosa da poco, visti i fastidi che le sta arrecando, non le pare?
Non cada nella tentazione ipocondriaca di accanirsi a fare esami su esami, se le è già stato detto che si tratta di ansia, e curi invece il problema vero: l'ansia.
Sarebbe utile che la cura psicologica che sta facendo fosse specifica per l'ansia.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.8k visite dal 03/02/2011.
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