La sua eiaculazione precoce sia un sintomo

Il mio compagno soffre di eiaculazione ante portam. Il verbo "soffre" non è calzante poiché lui ritiene di non avere alcun problema. Ha accettato di sottoporsi ad una terapia analitica ma dopo tre anni di incontri con un'analista transazionale (io l'ho incontrata una volta ed ho potuto notare che era molto aggressiva con me e molto protettiva con lui) le cose non sono cambiate, anzi, il risultato è stata una ancora maggiore accettazione da parte sua di questa situazione. In conclusione viviamo da anni in perfetta castità.Lui non manifesta desiderio erotico anche se il suo corpo reagisce, a volte alla mia vicinanza ma tale reazione fisica non ha seguito nel comportamento.
Ha ricevuto un'educazione molto rigida da parte di una madre autoritaria (e adorata)e in assenza del padre che era gravemente ammalato.
Si trova chiaramente a suo agio in compagnia maschile e con gli amici partecipa agli scambi di battute a sfondo sessuale che spesso fanno parte della conversazione tra uomini; soltanto io so che in realtà lui non ha alcuna esperienza circa tali argomenti.
Le rare volte in cui (ormai anni fa) mi è accaduto di sfiorare l'orgasmo, lui si dimostrava piuttosto infastidito e assumeva un comportamento irritato e punitivo nei miei confronti. E' possibile che la sua eiaculazione precoce sia un sintomo di omosessulità non riconosciuta?
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Dr.ssa Graziella Tornello Psicologo, Psicoterapeuta 218 4
Gentile utente,
non è possibile azzardare una diagnosi online.
Le chiedo due cose però:
- durante la vostra relazione il suo compagno ha sempre manifestato eiaculazione precoce o c'è stato un periodo in cui avevate rapporti sessuali completi?
- Ha esplicitato al suo compagno il malessere per questa situazione? Probabilmente più che sottoporlo ad un'analisi, "basterebbe" una consultazione di coppia con un sessuologo.

Saluti.

Dr.ssa Graziella Tornello
Psicologa - Psicoterapeuta individuale, di coppia, di famiglia.
www.psicoterapeutatornello.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
L’aspetto diagnostico dell’eiaculazione precoce, è estremamente complesso,sia per quel che riguarda la riluttanza e riservatezza del paziente e della coppia nell’esporre le proprie difficoltà, che per quell’aspetto di soggettività che riguarda l’esperienza di precocità.
L'e.p., necessita di una valutazione andrologica approfondita, prima di un percorso analitico.
E’ indispensabile,ai fini diagnostici,investigare il tempo oggettivo dell’eiaculazione ,il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale( due o tre spinte o,fuori dall’ambito vaginale),l’esperienza soggettiva della capacità di controllo,di soddisfazione del paziente e della partner e la variabile associata alla preoccupazione ed ansia ed alle dinamiche della relazione in cui si manifesta.
Per quanto riguarda le cause, in ambito sessuologico, si parla di multifattorialità ,vi sono diverse cause,a vari livelli(personali,di coppia,iatrogeni, da cattivo apprendimentosessuale,generali,psicologici,intrapsichici),che interagendo tra di loro,producono e mantengono il disturbo clinico.
L'approccio terapeutico, potrebbe essere:
counseling psico-sessuologico, psicoterapia, terapia di coppia ad orientamento sessuologico, trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale), farmaco on de mand( cioè al bisogno);ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla vostra storia clinica e sessuale, migliore di un percorso individuale.
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire , un fattore di mantenimento del disturbo nel tempo, anziché la risoluzione della disfunzione
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
Utente
Utente
Non abbiamo mai avuto rapporti realmente soddisfacenti ma, indubbiamente, nei primi tempi del rapporto, riusciva almeno a penetrare prima di eiaculare.
Si è sempre dichiarato dispiaciuto ma il suo atteggiamento era in contraddizione con le parole (come ho indicato nel mio precedente messaggio)
Prima della psicoterapia ci siamo rivolti ad un sessuologo ma questi ha affermato che sarei stata io ad avere la responsabilità della terapia ed io mi sono un pò irritata. Il mio compagno ha rinunciato subito ad altri incontri e non ha mai partecipato alle mie ricerche per ulteriori nomi di terapeuti. Come ripeto, lui ritiene di non avere problemi.
Vi ringrazio comunque per la vs. sollecita risposta
[#4]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Signora , trovare immediatamente il clinico consono alla coppia, per sintonia e simpatia, oltre che per professionalità, non è affatto semplice.
La responsabilità del possibile percorso terapeutico, è di entrambi, protagonisti assoluti, oltre al clinico, del percorso terapeutico.
Un augurio caro
[#5]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
Lei ha dichiarato nella Sua scheda di avere 59 anni, per cui immagino che il Suo compagno sia più o meno lì come età.

Tale fattore depone a maggior ragione per una valutazione andrologica che escluda la presenza di patologie organiche.

In generale però la componente psicologica è sempre presente, e influisce negativamente sia sulla performance che sull'equilibrio all'interno della coppia.

Per tutto il resto mi trovo completamente d'accordo con la Collega Randone.

Per ulteriori informazioni la rimando a questo articolo sull'eiaculazione precoce

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/209-eiaculazione-precoce.html

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Gentile utente,
la collega Randone le ha fornito una disanima molto chiara dei dati necessari per proporre una diagnosi di eiaculazione precoce, soffermandosi sia sulle eventuali questioni organiche, sia su quelle psicologiche e/o relazionali.

Mi soffermo quindi a sostenere l'importanza di rivolgersi a un professionista specializzato della sessuologia, considerando fondamentale il fatto che possiate anche seguire insieme un percorso. D'altra parte, eli stessa ha scritto che la questione dell'eiaculazione precoce è presente sin dall'inizio del vostro rapporto, e dopo tanti anni sarebbe impossibile pensare che il problema possa essere superato senza la siancera messa in gioco da parte di entrambi.

Cordialità,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gent.le utente
in qualità di psicoterapeuta e sessuologa, le consiglio di ritornare sull'ipotesi di una terapia sessuale di coppia.
Non sono nella mente del primo professionsita sessuologo che avete consultato, ma so come si procede in questi ambiti e nel caso dell'eiaculazione precoce (che va comunque diagnosticata tramite anche visita medica)il ruolo del partner è fondamentale, non tanto per addossarsi la colpa ma perchè attraverso delle mansioni terapeutiche si cerca di miglirare il controllo del riflesso eiaculatorio, rimandando da prima il piacere della partner, per poi solo quando tale controllo migliora occuparsi di ciò.
Ciò vuol dire che il suo aiuto è fondamentale li dove il suo compagno e lei sentite che ne valga la pena.
Saluti

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

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