Colon irritabile e psicoterapia

Salve a tutti,
sono un ragazzo di 23 anni, soffro da circa 4 anni di colon irritabile. il primo fenomeno lo ebbi dopo aver bevuto un cappuccino a stomaco vuoto all'università con conseguente corsa alla ricerca di un bagno. il giorno dopo durante la lezione ebbi un altro attacco con crampi sudorazioni, ecc. e da allora capita la mattina quasi tutti i giorni. Purtroppo il colon è diventata una vera ossessione dato che oramai non riesco a fare le cose basilari: ogni volta che mi alzo la mattina e devo uscire di casa è un problema, dato che mi alzo con l'angoscia di dover trovare un bagno, per un periodo avevo difficoltà nel guidare la macchina, ora non riesco più a viaggiare per lunghe tratte (e di questo ne soffro moltissimo) e altri episodi. La diagnosi mi è stata fatta circa un anno fa dopo una serie di esami tutti negativi (intolleranze alimentari, colonscopia, ecc.). Il dottore mi prescrisse il Debridat da prendere 3 volte al giorno (potenzialmente a vita) e io ho seguito la cura per circa 3 settimane, però una mattina ebbi un attacco di diarrea e dolori addominali molto forte e decisi quindi di smettere convinto della non funzionalità del farmaco. Dopodichè sono passato alla medicina naturale e da una erboristeria mi sono fatto dare delle tisane, ho provato la cura per circa 3-4 giorni e paradossalmente nei giorni successivi sono stato peggio che mai. Alla fine convinto che la causa fosse psicologica (sono un soggetto ansioso) mi sono recato da uno psicoterapeuta e attualmente sono in cura da un paio di mesi (anche se non sto avendo grossi risultati, dato che il dottore sta focalizzando la sua analisi sui miei rapporti familiari, mentre i miei problemi sono in altri campi rispetto a "casa").
Ora mi chiedevo: esiste una cura definitiva, oppure un farmaco o una dieta? Il mio lavoro con lo psicoterapista va bene, oppure dovrei cambiare figura professionale (psicologo, psichiatra)?
Grazie a chi mi aiuterà, sono dipsonibile a scrivere altre informazioni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Caro ragazzo,

non è chiaro da chi ti stai facendo seguire, dal momento che ci chiedi se dovresti andare da uno psicologo o da un medico.
Lo psicoterapeuta è uno psicologo (o in certi casi un medico) specializzato in psicoterapia, forse la persona che ti segue non lo è?

Se il tuo problema è di natura psicologica non ti devi meravigliare se nelle sedute ti trovi a parlare della tua vita famigliare invece che del tuo intestino: i disturbi psicosomatici sono l'espressione sul piano fisico di un disagio psicologico, perciò è su quest'ultimo piano che devono essere affrontati.
Hai fatto perciò la scelta migliore, ma devi avere un po' di pazienza perchè può essere necessario del tempo prima di risolvere il problema.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
è uno psicologo-psicoterapeuta, non un medico. ovviamente non prentendo che nei nostri incontri si parli dell'intestino, so bene che non è un gatroenterologo e so bene anche che i miei problemi non sono legati all'intestino, ma alla mia "testa".
Quello che dico è che i miei "attacchi" avvengono in luoghi "lontani" da casa e le difficoltà che sto avendo in questa fase della mia vita riguardano altri "temi" e non la mia famiglia.
Proprio da questo nasce una certa sfiducia in questi incontri e il timore di non poterne uscire mai, perlomeno non con questi metodi. E proprio per questo mi chiedevo se ci fossero altre figure professionali o altri metodi per affrontare il problema.
Forse sono solo troppo impaziente :)
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Psicologo attivo dal 2009 al 2019
Psicologo
Gentile ragazzo,
concordo con quanto scritto dalla collega.
La sindrome del colon irritabile è un disturbo prettamente psicosomatico, che trova origine in tensioni, ansie, stress che trovano espressione a livello fisico, purtroppo in un modo così difficile da controllare e pesante.
Per questo rivolgersi a uno psicologo o psicoterapeuta è la scelta giusta per lavorare su quanto le accade, per comprendere e accettare il significato di questi segnali; comunque il percorso richiede tempo.
Tuttavia per calmare la parte infiammata può essere utile per un periodo anche prendere dei farmaci ed evitare alcuni alimenti. In questo un gastroenterologo può esserle d'aiuto.
Ci faccia sapere,

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Psicologo attivo dal 2009 al 2019
Psicologo
In risposta al suo ultimo messaggio:
è comprensibile sentire il bisogno e l'urgenza che la cosa si "risolva" in breve tempo, tuttavia proprio questa urgenza può ulteriormente rafforzare la sintomatologia (in una sorta di circolo vizioso) perchè è altra fonte di stress e di ansia.
Provi a concedersi del tempo e a rivolgere direttamente allo psicologo che la segue tutti i dubbi, le paure e le perplessità di cui ci parla anche qui.
Se poi ritenesse che tutto resta stabile tra un po' di tempo, potrà valutare altre opzioni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"i miei "attacchi" avvengono in luoghi "lontani" da casa"

Quindi: stai male se ti allontani da casa.
Proprio per questo è opportuno che si indaghi sulle cause di un disturbo che si presenta forse proprio a causa dell'allontanamento dall'ambiente familiare.
Molti sintomi all'interno dell'economia psichica dell'individuo di fatto "servono" ad avere un buon motivo per non allontanarsi da casa, tu soffri di colon irritabile mentre altri hanno attacchi di panico.

Devi davvero avere un po' di pazienza: so che si tratta di una situazione spiacevole, ma se lasci che l'ansia per la risoluzione che non è ancora arrivata prenda il sopravvento rischi solo di allungare i tempi.
Non hai iniziato da molto, quindi cerca di aver fiducia nello psicologo che ti segue e parlagli dell'impazienza che stai provando, e del fatto che hai ritenuto fosse il caso di chiedere un secondo parere a noi: saperlo gli sarà utile per capirti meglio.
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Utente
Utente
grazie a tutti delle risposte :)
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Grazie a te per aver condiviso la tua storia, ti faccio tanti auguri!
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