La sua famiglia una serenità che non abbiamo
salve sono caterina ho 30 anni, sono sposata da tre mesi. vi scrivo perchè ho problemi di carattere sessuale con mio marito. ci siamo conosciuti due anni fa,all'inizio sembrava un rapporto idilliaco tant' è che dopo un anno ci siamo sposati. i problemi sono nati subito dopo il matrimonio, lui ha cominciato ad allontanarmi dal punto di vista sessuale, dicendo di avere un malessere fisico che riguardava il torace, arrivando al punto di non voler essere sfiorato. io gli sono stata vicina, abbiamo girato tanti medici e la risposta era sempre la stessa, somatizzava un disagio. tutto questo lo ha portato ad allontanarmi e a non aver più alcun desiderio nei miei riguardi, dicendo che tutta questa situazione rientrava nella normalità. inoltre, ad aumentare questi problemi c'è stato da parte sua una non rinuncia a tante abitudini da single, preferendo passare, i giorni liberi con gli amici, piuttosto che con me, trovando scuse per non rimanere mai solo con me. la sera tornando da lavoro è sempre stanco, ed evita ogni chiarimento o discussione. non so più che fare, ho proposto di fare terapia di coppia, ma si è sempre rifiutato, lui sta bene così, mostrando davanti agli altri, soprattutto la sua famiglia una serenità che non abbiamo. la mia domanda sorge spontanea, ma è possibile che a soli tre mesi dal matrimonio tutto possa finire così? sto molto male. aspetto una vostra risposta
[#1]
Cara Caterina,
immagino che la situazione sia molto pesante e mi spiace davvero per lei e per la brutta e inaspettata crisi che si è trovata ad affrontare.
Forse il matrimonio e l'impegno che implica ha spaventato suo marito, che "non rinuncia a tante abitudini da single" nonostante siate appena sposati.
Prima delle nozze non avevate mai avuto alcun problema?
Convivevate già?
Ha fatto bene a proporgli una terapia di coppia, ma se lui si rifiuta categoricamente di prendervi parte può iniziare a rivolgersi da sola ad uno psicologo per ricevere aiuto e supporto.
Molte volte è possibile ottenere un miglioramento lavorando su di sè, anche se non ci si sente responsabili di quel che sta accadendo, perchè si ha sempre un qualche ruolo quando la coppia ha dei problemi.
Se uno dei 2 partner modifica il proprio comportamento e il proprio ruolo porta anche l'altro a compiere un cambiamento, perchè l'equilibrio che entrambi contribuivano a mantenere viene meno.
Le faccio i miei migliori auguri!
immagino che la situazione sia molto pesante e mi spiace davvero per lei e per la brutta e inaspettata crisi che si è trovata ad affrontare.
Forse il matrimonio e l'impegno che implica ha spaventato suo marito, che "non rinuncia a tante abitudini da single" nonostante siate appena sposati.
Prima delle nozze non avevate mai avuto alcun problema?
Convivevate già?
Ha fatto bene a proporgli una terapia di coppia, ma se lui si rifiuta categoricamente di prendervi parte può iniziare a rivolgersi da sola ad uno psicologo per ricevere aiuto e supporto.
Molte volte è possibile ottenere un miglioramento lavorando su di sè, anche se non ci si sente responsabili di quel che sta accadendo, perchè si ha sempre un qualche ruolo quando la coppia ha dei problemi.
Se uno dei 2 partner modifica il proprio comportamento e il proprio ruolo porta anche l'altro a compiere un cambiamento, perchè l'equilibrio che entrambi contribuivano a mantenere viene meno.
Le faccio i miei migliori auguri!
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Signora,
concordo con la collega che mi ha preceduto nel consulto, trascinare suo marito in trattamento è vano e faticoso, ma valutare la possibilità di chiarirsi le idee emozionalmente e dal punto delle dinamiche realzionali, è sicuramente un buon inizio.
Il calo del desiderio sessuale di suo marito,andrebbe diagnosticato e contestualizzato, cioè comprendere se dipende da problematiche ormonali, di stile di vita, di stile di coppia, problematiche psichiche o è da copertura a pregresse disfunzioni sessuali.
Un momento di difficoltà, va affrontato e risolto, non lo legga come la compromissione dell'intero rapporto di coppia, ancora veramente giovane.
Cari auguri
concordo con la collega che mi ha preceduto nel consulto, trascinare suo marito in trattamento è vano e faticoso, ma valutare la possibilità di chiarirsi le idee emozionalmente e dal punto delle dinamiche realzionali, è sicuramente un buon inizio.
Il calo del desiderio sessuale di suo marito,andrebbe diagnosticato e contestualizzato, cioè comprendere se dipende da problematiche ormonali, di stile di vita, di stile di coppia, problematiche psichiche o è da copertura a pregresse disfunzioni sessuali.
Un momento di difficoltà, va affrontato e risolto, non lo legga come la compromissione dell'intero rapporto di coppia, ancora veramente giovane.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
visto che suo marito rifiuta dei colloqui di coppia credo che toccherà a lei cercare di comprendere cosa sta succedendo a suo marito e alla vostra relazione.
la risposta che tanti medici danno è che somatizza un disagio: secondo lei quale?
l'effetto di questo dolore al torace è l'interruzione della vita sessuale tra voi e, in seguito al suo rifiuto ad affrontare il problema, un ancor più marcato allontanamento tra voi. con questo sintomo involontario potrebbe essere che suo marito stia cercando di regolare la distanza tra voi a seguito di un improvviso avvicinamento (il matrimonio) forse per lui emotivamente eccessivo. forse qualcosa nella sua storia personale gli ha fatto credere che tanta vicinanza a una donna può portare qualcosa di pericoloso o comunque scomodo per sè e per la sua individualità.
questa è solo un ipotesi che, tra le altre, andrebbe verificata, magari con l'aiuto di uno specialista, che oltre a supportarla in questo difficile momento, potrà guidarla nell'esplorazione degli eventi e dei sentimenti che vi hanno coinvolto fino ad ora.
così dovrebbe riuscire a dare un senso a ciò che in questo momento sembra non averne.
la risposta che tanti medici danno è che somatizza un disagio: secondo lei quale?
l'effetto di questo dolore al torace è l'interruzione della vita sessuale tra voi e, in seguito al suo rifiuto ad affrontare il problema, un ancor più marcato allontanamento tra voi. con questo sintomo involontario potrebbe essere che suo marito stia cercando di regolare la distanza tra voi a seguito di un improvviso avvicinamento (il matrimonio) forse per lui emotivamente eccessivo. forse qualcosa nella sua storia personale gli ha fatto credere che tanta vicinanza a una donna può portare qualcosa di pericoloso o comunque scomodo per sè e per la sua individualità.
questa è solo un ipotesi che, tra le altre, andrebbe verificata, magari con l'aiuto di uno specialista, che oltre a supportarla in questo difficile momento, potrà guidarla nell'esplorazione degli eventi e dei sentimenti che vi hanno coinvolto fino ad ora.
così dovrebbe riuscire a dare un senso a ciò che in questo momento sembra non averne.
Dr.ssa Serena Mancioppi
Psicologa Psicoterapeuta
Via A.Solari 8, Milano
Foro Buonaparte 57, milano
[#4]
Gentile signora,
non è un fatto così raro che un matrimonio ai suoi inizi possa attraversare momenti di difficoltà o crisi.
Non è sempre così facile, infatti, affrontare i nuovi compiti evolutivi che comporta e raggiungere un nuovo equilibrio personale e di coppia.
Non si scoraggi, quindi, e se suo marito è così restio ad accettare la sua proposta in merito ad una terapia, non è il caso che lei insista.
Può rivolgersi però lei stessa ad uno psicologo/psicoterapeuta, magari ad orientamento sistemico-relazionale, che potrà anche darle indicazioni su come eventualmente coinvolgere suo marito in un consulto.
Molti auguri
non è un fatto così raro che un matrimonio ai suoi inizi possa attraversare momenti di difficoltà o crisi.
Non è sempre così facile, infatti, affrontare i nuovi compiti evolutivi che comporta e raggiungere un nuovo equilibrio personale e di coppia.
Non si scoraggi, quindi, e se suo marito è così restio ad accettare la sua proposta in merito ad una terapia, non è il caso che lei insista.
Può rivolgersi però lei stessa ad uno psicologo/psicoterapeuta, magari ad orientamento sistemico-relazionale, che potrà anche darle indicazioni su come eventualmente coinvolgere suo marito in un consulto.
Molti auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#5]
Gentile Caterina, ai pareri che ha già ricevuto aggiungo che iniziando lei a vedere un collega potrà trovare insieme a lui, eventualmente, il modo di coinvolgere più tardi suo marito.
Legga qui per informarsi sulle possibilità disponibili:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
Legga qui per informarsi sulle possibilità disponibili:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.8k visite dal 29/01/2011.
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