Una malattia dello scheletro è costretta
Buongiorno a tutti, vi racconto in breve la mia storia: ho mia madre che per una malattia dello scheletro è costretta a stare a letto da quando avevo 3 anni. Da quel periodo della mia vita, sarà perchè ancora non capivo cosa stesse succedendo in casa per la tenera età che avevo, la mia paura fissa era che mia madre potesse morire.. perchè la vedevo sempre sotto controlo dei medici, partiva per mesi per operazioni visite ecc..
Questa paura mi è rimasta ( oggi ho 21 anni ) sia verso di lei, che possa succedere qualcosa, ma anche verso tutte le persone a cui voglio bene, anche il mio fidanzato con il quale sto insieme da 4 anni, e lui viaggia in macchina per vederci, ho sempre paura che possa succedere qualcosa, e questa paura è sempre più forte quasi da preferire quasi di non farlo più venire a trovarmi..
Come posso superare questa paura?
Grazie a tutti
Questa paura mi è rimasta ( oggi ho 21 anni ) sia verso di lei, che possa succedere qualcosa, ma anche verso tutte le persone a cui voglio bene, anche il mio fidanzato con il quale sto insieme da 4 anni, e lui viaggia in macchina per vederci, ho sempre paura che possa succedere qualcosa, e questa paura è sempre più forte quasi da preferire quasi di non farlo più venire a trovarmi..
Come posso superare questa paura?
Grazie a tutti
[#1]
Gent.le ragazza,
anche se è comprensibile che lei sia cresciuta in un costante stato d'allerta a causa della malattia di sua madre, forse è arrivato il momento di rivolgersi ad uno specialista per affrontare questa paura che sembra essere diventata una specie di "rumore di fondo" che accompagna la sua quotidianità e che può condizionarla nelle scelte oltre che nella possibilità di vivere pienamente la sua vita.
Cordialmetne
anche se è comprensibile che lei sia cresciuta in un costante stato d'allerta a causa della malattia di sua madre, forse è arrivato il momento di rivolgersi ad uno specialista per affrontare questa paura che sembra essere diventata una specie di "rumore di fondo" che accompagna la sua quotidianità e che può condizionarla nelle scelte oltre che nella possibilità di vivere pienamente la sua vita.
Cordialmetne
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#2]
Cara Francesca,
vedo che hai chiesto molte volte informazioni per tua madre, e questo mi fa pensare che alla tua giovane età (e sicuramente anche negli anni passati) tu ti stia facendo carico di una situazione molto più grande di te.
E' bello che tu aiuti tua madre e ti interessi di lei, ma per salvaguardare la serenità di entrambe è forse necessario che tu faccia un piccolo passo indietro e chieda maggiore aiuto e sostegno ad altre persone (familiari/amici).
Mi sembra infatti che tu non stia soffrendo solo per il fatto che in anni così importanti per la tua crescita non hai potuto avere al fianco tua madre, e perchè hai imparato a vivere nell'incertezza della sopravvivenza delle persone per te importanti, ma anche perchè il carico che ti sei presa è probabilmente eccessivo e alimenta continuamente le tue ansie e paure.
E' necessario che tu ti rivolga ad uno psicologo, ma anche che riveda il tuo impegno nei confronti della mamma e - magari - che cerchi di impiegare le tue energie in attività per te gratificanti più di quanto tu stia facendo adesso.
Non dici se studi, lavori o sei inoccupata, ma in ogni caso è importante che l'attenzione per tua madre non assorba tutte le tue energie, e che tu continui a coltivare anche altri interessi e ad impegnarti in attività che riguardano te stessa e il tuo futuro.
Hai insomma bisogno sia di un aiuto professionale, sia di "staccare" con la routine e i pensieri relativi a tua mamma e alla malattia/morte, impegnandoti anche in altro.
Spero davvero che tu contatti uno psicologo e che possa risolvere il disagio che stai vivendo: sei una ragazza sensibile e volonterosa, e ora è giunto il momento che tu ti prenda cura anche di te stessa.
Tanti cari auguri,
vedo che hai chiesto molte volte informazioni per tua madre, e questo mi fa pensare che alla tua giovane età (e sicuramente anche negli anni passati) tu ti stia facendo carico di una situazione molto più grande di te.
E' bello che tu aiuti tua madre e ti interessi di lei, ma per salvaguardare la serenità di entrambe è forse necessario che tu faccia un piccolo passo indietro e chieda maggiore aiuto e sostegno ad altre persone (familiari/amici).
Mi sembra infatti che tu non stia soffrendo solo per il fatto che in anni così importanti per la tua crescita non hai potuto avere al fianco tua madre, e perchè hai imparato a vivere nell'incertezza della sopravvivenza delle persone per te importanti, ma anche perchè il carico che ti sei presa è probabilmente eccessivo e alimenta continuamente le tue ansie e paure.
E' necessario che tu ti rivolga ad uno psicologo, ma anche che riveda il tuo impegno nei confronti della mamma e - magari - che cerchi di impiegare le tue energie in attività per te gratificanti più di quanto tu stia facendo adesso.
Non dici se studi, lavori o sei inoccupata, ma in ogni caso è importante che l'attenzione per tua madre non assorba tutte le tue energie, e che tu continui a coltivare anche altri interessi e ad impegnarti in attività che riguardano te stessa e il tuo futuro.
Hai insomma bisogno sia di un aiuto professionale, sia di "staccare" con la routine e i pensieri relativi a tua mamma e alla malattia/morte, impegnandoti anche in altro.
Spero davvero che tu contatti uno psicologo e che possa risolvere il disagio che stai vivendo: sei una ragazza sensibile e volonterosa, e ora è giunto il momento che tu ti prenda cura anche di te stessa.
Tanti cari auguri,
[#3]
Gentile ragazza, la paura della morte (per sé e/o per i propri cari) è una comune forma d'ansia. Se questo problema la attanaglia, limitandola nelle scelte e facendola preoccupare più del dovuto, deve contattare uno psicologo/psicoterapeuta per un consulto.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.4k visite dal 26/01/2011.
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