Di chi fidarsi?

Mi pongo spesso un problema. Io sono il classico "amico di tutti". Forse dovrei essere contento di questo. In realtà mi capita spesso e volentieri di trovarmi in una situazione parecchio ambigua. Io sono amico di "A" e amico di "C" ma A odia C e ne parla male, così vale anche per C nei confronti di A. Ovviamente, trovandomi tra due fuochi cerco sempre di dire ai due di non mettermi mai in difficoltà essendo amico di entrambi. Questo vale per gran parte delle mie relazioni di amicizia. Nello specifico, lavoro in una grande azienda dove sono una persona molto stimata. Qual'è il mio problema? E' che non riesco ad avere un'opinione mia personale su ciascun individuo che mi gravita attorno. A furia di sentire cattiverie su tizio, su caio su sempronio, oppure consigli di "staccarmi" da queste persone io non so più di chi devo fidarmi. Non riesco più a capire chi è sincero con me, chi mi sta sfruttando, chi sta facendo il doppio gioco. Sono molto confuso a proposito. Spesso, solo per vox populi, ho litigato con qualcuno dopo essere stato informato delle cattiverie dette da questa persona su di me. Persona che ha negato di averle dette. E io mi sento smarrito. Di me mi fido. Ma non mi fido più della mia scarsa capacità di giudizio...
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le ragazzo,
molto spesso le persone mettono in atto atteggiamenti manipolatori nei nostri confronti nel tentativo di condizionare i nostri giudizi/comportamenti.
L'unica strada è fidarsi della propria opinione e chiedersi come mai quella persona sta tentando di manipolarci e, soltanto dopo, trarre le nostre conclusioni assumendoci la responsabilità della nostra scelta.
Cordialmente

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Ecco...ora sono più confuso di prima....io non ho la capacità di capire se una persona mi sta manipolando o meno...
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2008 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Carissimo utente, avviene in tutta fiducia e quotidianamente di fare confidenze o parlare meglio o peggio di qualcuno, ed è del tutto normale che quando una persona è coinvolta in legami di amicizia vi possa essere la paura non solo sua ma anche di chi le sta accanto di perderla come amico. Inoltre succede che se due persone litigano tendano a cercare conferme negli amici, e la sua posizione può diventare difficile in questo senso, cioè quando A o C le chiedono di essere da lei sostenuti.

E' anche vero che se si è amici ci dovrebbe essere la possibilità di dire la propria e non di accontentare gli altri.

Per cui la invito a non vedere solo come "male intenzionati" i comportamenti dei suoi amici, perchè non sempre c'è qualcuno a cui credere, più spesso succede che ciascuno ha una sua personale versione dei fatti.

Inoltre la invito ad essere un'amico sincero e leale, cioè a dire la sua in tutto rispetto. Se non se la sente di fare questo è altrettanto giusto mettersi da parte e dire alle persone interessate di non volersi trovare a dover scegliere, a starne fuori.

In fondo se lei piace a qualcuno gli piacerà per come è, non per come vorrebbero che fosse.
[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicoterapeuta, Psicologo 4.9k 87
Gent.le utente,
provi a confrontare la comunicazione verbale con quella non verbale (ad es. sguardo) di chi le sta parlando, questo può essere un modo per verificare l'autenticità del suo interlocutore e inizi a fidarsi anche delle sue reazioni "di pancia" oltre alle reazioni di "testa".
Se lei sarà autentico per l'altro sarà più difficile non esserlo.
Cordialmente
[#5]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Purtroppo io non ho questa capacità di interpretare i linguaggi del corpo altrui. Ho un sincero problema di interpretazione del comportamento altrui figuriamoci delle espressioni del viso o del corpo.
Io non riesco proprio a capire chi ci tiene davvero a me e chi no. E quindi tutte le mie relazioni interpersonali sono contraddistinte da un eterno dubbio amletico: chi ho davanti, mi vuole bene? Mi prende in giro? Posso fidarmi?
Sono molto immaturo da questo punto di vista. Certo, se avessi una maggiore autostima e se stessi bene con me stesso probabilmente non mi farei neppure queste paranoie (più di 15 anni di psicoterapia non sono serviti a nulla se non a farmi dire dai miei 4 psicoterapeuti diversi che avevo un serio problema di disistima).
.....
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
-"Purtroppo io non ho questa capacità di interpretare i linguaggi del corpo altrui. Ho un sincero problema di interpretazione del comportamento altrui figuriamoci delle espressioni del viso o del corpo.
Io non riesco proprio a capire chi ci tiene davvero a me e chi no. un eterno dubbio amletico: chi ho davanti, mi vuole bene?"-

Gentile utente,
le dispiace spiegare meglio questa sua difficoltà di interpretazione? E' perché sente pareri contrastanti o perché questi la confondono di più in relazione alla difficoltà nel decifrare le espressioni e il comportamento altrui? O cosa? Da quando ha queste difficoltà?
Quali tipi di psicoterapia ha fatto?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> sono contraddistinte da un eterno dubbio amletico: chi ho davanti, mi vuole bene? Mi prende in giro? Posso fidarmi?
>>>

Gentile utente, se ha di queste incertezze e si preoccupa così tanto di chi le vuole bene e chi no, vuol dire che non è sicuro di se stesso e che, di conseguenza, non si vuole bene. Infatti, solo chi si vuole bene è ben voluto anche dagli altri. Prima s'impara ad andar d'accordo con se stessi e poi con il resto del mondo, non il contrario.

Che tipo di terapie ha fatto? Ha ricevuto indicazioni chiare su cosa fare, oppure si è trattato più di percorsi di "scoperta"?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#8]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,

La capacità di giudizio è sempre in formazione. Guardi che uno psicologo, pure esperto, spesso si duole di aver espresso giudizi, positivi o negativi, su colleghi o su amici e poi pentirsene.
La capacità di giudizio si acquista pian piano, ma non si può dire che venga appresa totaslmente.

In fabbrica poi le cose non migliorano perché esiste in questi ambienti un modo diffuso di rendersi simpatico, o di sgomitare per ottenere benefici e riconoscimenti.
Sia prudente.
Dice un grande e vecchissimo politico italiano, pure esperto della natura umana, che non fidarsi degli altri può essere anche “un peccato”, ma “ a volte, ci si guadagna”.

Auguri e cordiali saluti.
[#9]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Rispondo alla Dr.ssa Rinella

"Gentile utente, le dispiace spiegare meglio questa sua difficoltà di interpretazione?"

Il fatto è che sento pareri discordanti sulle persone e tutte le versioni che sento mi sembrano verosimili. E io non so proprio che pensare. Qualcuno mi dice: tizio è un bravo ragazzo. Qualche altro: guarda che è una persona inaffidabile, falsa. E io arrivati a quel punto non riesco a farmi un'autonoma valutazione sulla persona in questione. Ho pensato che forse dovrei chiedere alla gente di smettere di esprimere pareri sulla gente che conosco in mia presenza...Però anche facendo ciò, Le confesso, non riesco ad essere certo che la persona che ho davanti sia veramente sincera con me. Sarò prevenuto ma indipendentemente dai commenti che posso sentire, io ho questa sensazione innata dentro di me di essere preso per i fondelli...
Ho questo problema da sempre, dall'adolescenza. Già con i compagni di classe...
LE terapie che ho fatto sono 3 di cognitiva-comportamentale e l'ultima sistemico-costruttivista.
Vi dico solo che ho speso una fortuna in psicoterapia...
[#10]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
In queste terapie ha ricevuto indicazioni precise su cosa fare riguardo al suo problema?

Cordiali saluti
[#11]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Questo è un problema per me molto sentito e che ho un po' tra me e me "rimproverato" ai miei psicoterapeuti. Avrei voluto avere dei consigli su come comportarmi su cosa fare per superare queste difficoltà.
Mi sono state fornite molte spiegazioni certo, legate secondo due dei 4 psicot. all'assenza della figura maschile nella mia famiglia (non ho un padre). Ma nulla su quello che avrei potuto fare per migliorare la mia situazione. Ore ore e ore di colloqui, di infanzia sviscerata fino alla nausea.
E ora a 35 anni non ho francamente più voglia di trascinarmi il mio passato come una zavorra...
[#12]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Mi sono state fornite molte spiegazioni [...] Ore ore e ore di colloqui, di infanzia sviscerata fino alla nausea.
>>>

Appunto. Forse ha ricevuto molte spiegazioni e poche indicazioni pratiche. Sa perfettamente perché ha il problema, ma non sa cosa fare per sbloccarlo.

Tuttavia non tutti i terapeuti sono "avari" di suggerimenti e compiti da mettere in pratica, se è questo di cui sente la mancanza. Provi a informarsi sulle varie possibilità ad esempio leggendo qui:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Cordiali saluti
[#13]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119

Perdoni, un'altra domanda: Lei comprende bene metafore e doppi sensi?
[#14]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Diciamo che spesso credo di interpretare male alcune frasi che penso siano dirette a me e magari non lo sono.
Ho un notevole grado di dipendenza dall'opinione altrui di me stesso....
[#15]
Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 708 23
Gentile Utente,

Allora il discorso è del tutto diverso.
"Ho un notevole grado di dipendenza dall'opinione altrui di me stesso...."

Pian piano, incalzando le sue argomentazioni, lei finisce per ammettere di spostare il suo senso di "essere troppo fiducioso negli altri e di sbagliare spesso valutazione", con un "grado di dipendenza" molto avvertito, e finisce per temere dei giudizi degli altri.
Ha proiettato, all'inizio, alcuni aspetti della sua percezione della realtà sugli altri. E' un meccanismo mentale di difesa di tipo proiettivo con spostamento dei soggetti che operano la percezione. E' un'inversione dei soggetti, e come tale un dinamismo di difesa.
Al di là delle ricettine che gli psicologi non danno, occorre analizzare il perché mette in funzione tali meccanismi di difesa.
La psicoterapia dovrebbe essere ad indirizzo analitico.

Cordialmente.