Incapace di avere un rapporto sessuale completo
Ho 29 anni e soffro di questo problema da sempre. Il mio primo tentativo di avere un rapporto sessuale risale a 11 anni fa, l'ultimo a 3 giorni fa, in mezzo una ventina di partner diverse, e il risultato è sempre stato il medesimo.
Nonostante ottenga una buona erezione con la masturbazione e con il contatto fisico (o le effusioni) con la partner, la perdo nel momento in cui tento la penetrazione. Va un po' meglio con il sesso orale, l'unico modo in cui ho ottenuto l'orgasmo con una donna, ma anche qua ho spesso difficoltà e l'erezione va ad affievolirsi dopo alcuni minuti. Solo due volte (con due ragazze diverse) sono riuscito ad iniziare il rapporto sessuale vero e proprio, grazie alla loro prontezza nel cogliere l'attimo venendomi sopra, ma l'erezione non durava abbastanza tempo da farmi raggiungere l'orgasmo.
Circa due anni fa tentai di risolvere la mia situazione e andai da uno psicologo, feci una sola seduta e mi consigliò, prima di andare ad ulteriori sedute, di tentare la via farmacologica, poiché a parer suo poteva interrompere il circolo vizioso in cui mi trovavo. Così andai dal mio medico di base per farmi prescrivere il Viagra, ma nessuna delle 4 pillole andò a segno, perdevo ancora l'erezione nel momento della penetrazione, mentre qualcosa migliorava col sesso orale. Dopo qualche settimana lasciai la partner di allora e non mi presentai più da quello psicologo, rimandando ancora il tutto...
Un paio di settimane fa ho provato il Cialis con la mia partner attuale, ma anche qua nessun miglioramento tangibile, nonostante un forte stimolo sessuale, sia fisico che mentale, e a differenza del Viagra mi aveva provocato un po' di emicrania mattutina.
Nonostante il mio innato ottimismo sembra che 11 anni di tentativi e esperienze non bastino per risolvere l'ansia da prestazione (se di questo si tratta).
Immagino che questa mia condizione abbia pesantemente influito sulla mia vita sentimentale (o può essere il contrario), non ho mai legato con una donna per più di 3-4 mesi, e sono sempre stato io a lasciarle, pensando a un discorso di affinità (nella mia mente pensavo: con la donna giusta per me non avrò problemi a letto). Ma ormai credo che questo pensiero faccia acqua da tutte le parti...
Nonostante ottenga una buona erezione con la masturbazione e con il contatto fisico (o le effusioni) con la partner, la perdo nel momento in cui tento la penetrazione. Va un po' meglio con il sesso orale, l'unico modo in cui ho ottenuto l'orgasmo con una donna, ma anche qua ho spesso difficoltà e l'erezione va ad affievolirsi dopo alcuni minuti. Solo due volte (con due ragazze diverse) sono riuscito ad iniziare il rapporto sessuale vero e proprio, grazie alla loro prontezza nel cogliere l'attimo venendomi sopra, ma l'erezione non durava abbastanza tempo da farmi raggiungere l'orgasmo.
Circa due anni fa tentai di risolvere la mia situazione e andai da uno psicologo, feci una sola seduta e mi consigliò, prima di andare ad ulteriori sedute, di tentare la via farmacologica, poiché a parer suo poteva interrompere il circolo vizioso in cui mi trovavo. Così andai dal mio medico di base per farmi prescrivere il Viagra, ma nessuna delle 4 pillole andò a segno, perdevo ancora l'erezione nel momento della penetrazione, mentre qualcosa migliorava col sesso orale. Dopo qualche settimana lasciai la partner di allora e non mi presentai più da quello psicologo, rimandando ancora il tutto...
Un paio di settimane fa ho provato il Cialis con la mia partner attuale, ma anche qua nessun miglioramento tangibile, nonostante un forte stimolo sessuale, sia fisico che mentale, e a differenza del Viagra mi aveva provocato un po' di emicrania mattutina.
Nonostante il mio innato ottimismo sembra che 11 anni di tentativi e esperienze non bastino per risolvere l'ansia da prestazione (se di questo si tratta).
Immagino che questa mia condizione abbia pesantemente influito sulla mia vita sentimentale (o può essere il contrario), non ho mai legato con una donna per più di 3-4 mesi, e sono sempre stato io a lasciarle, pensando a un discorso di affinità (nella mia mente pensavo: con la donna giusta per me non avrò problemi a letto). Ma ormai credo che questo pensiero faccia acqua da tutte le parti...
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Gentile Utente, lei parla di terapia, senza diagnosi, il deficit erettivo, anche se parziale, ha un nome ed un cognome , così come le cause che concorrono al suo mantenimento.
Prima tappa, valutazione andrologica, con diagnosi annessa, avente come duplice scopo quello di arginare l'ansia e di orientare la futura terapia, che potrebbe essere: counseling psico-sessuologico,
psicoterapia, terapia di coppia ad orientamento sessuologico, trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale), farmaco on de mand( cioè al bisogno).
Ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla sua storia clinica e sessuale
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire , un fattore di mantenimento del disturbo nel tempo, anziché la risoluzione della disfunzione
cari saluti e, non disperi
Prima tappa, valutazione andrologica, con diagnosi annessa, avente come duplice scopo quello di arginare l'ansia e di orientare la futura terapia, che potrebbe essere: counseling psico-sessuologico,
psicoterapia, terapia di coppia ad orientamento sessuologico, trattamento integrato( farmacoterapia e terapia mansionale), farmaco on de mand( cioè al bisogno).
Ottimale sarebbe però un lavoro mirato e caleidoscopico, adatto alla sua storia clinica e sessuale
Una “diagnosi non completa” ed una terapia che non affronti le cause nella loro globalità, possono costituire , un fattore di mantenimento del disturbo nel tempo, anziché la risoluzione della disfunzione
cari saluti e, non disperi
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
Grazie per la risposta, provvederò a prenotare una visita andrologica.
Nel caso in cui siano escluse cause organiche, sarà l'andrologo a indirizzarmi verso la terapia giusta da seguire?
Nella mia città ci sono diversi psicoterapeuti, ma non è facile districarsi tra le varie specializzazioni e metodi (cognitivo, strategico breve ecc)
Nel caso in cui siano escluse cause organiche, sarà l'andrologo a indirizzarmi verso la terapia giusta da seguire?
Nella mia città ci sono diversi psicoterapeuti, ma non è facile districarsi tra le varie specializzazioni e metodi (cognitivo, strategico breve ecc)
[#3]
dia un'occhiata a questo articolo per la sua scelta.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.5k visite dal 24/01/2011.
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