Paura in amore
Salve dottori.. Ho iniziato l'università da ottobre e è stata grande fonte di stress per me anche perchè ho lasciato la mia vecchia classe a cui ero molto affezionato e il clima complessivo della mia vita è cambiato, è piu teso... Non mi piace tanto e non ci vado troppo volentieri... Rimpiango i vecchi tempi... Sono fidanzato da 1 anno circa con una ragazza stupenda... Il mio problema è che un mesetto fa mi è saltata alla testa la domanda: "ma sono veramente innamorato?"... Da li la mia vita è cambiata... Sono iniziati una specie di attacchi di panico... Non ho più voglia di fare niente: andare all'università, studiare, uscire... ho meno voglia anche di vedere lei... vorrei solo rimanere a casa... La mattina mi sento peggio rispetto alla sera che sto molto meglio... La mia paura è di perdere la mia ragazza.. se veramente mi sto disinnamorando... Se non la sento sto male, mi manca e non voglio perderla... Quando la vedo o la chiamo però non sto bene lo stesso... è come se avessi paura di non provare piu quello che provavo prima... negli ultimi tempi ci vediamo e sentiamo un po meno perchè pensavo che fossi cosi anche perchè mi portava via troppo tempo agli studi e non avevo tempo per fermarmi un secondo, ero sempre in movimento... la situazione però non sta migliorando... ne ho parlato anche con lei e mi ha capito e mi sta sempre vicina... abbiamo provato anche a prendere un po di pausa ma non è molto migliorata la situazione.. io non voglio perderla... però ho paura... e ogni giorno sto male... ma cos'ho veramente?? Sono solo paranoie che mi faccio??? (sono un ragazzo molto sensibile e paranoico)... Oppure mi sto veramente disinnamorando?? Ho paura però anche a stare da solo a casa o ad esempio a stare in posti troppo piccoli e chiusi (come ad esempio fare la doccia)... Per me è veramente la ragazza perfetta, che mi capisce sempre, mi è sempre vicina, ho passato momenti indimenticabili con lei.. Ho paura... Ma cos'ho veramente?? Mi sto auto-convincendo di non voler più stare con lei quando in verità voglio starci?? Spesso ho anche crisi di pianto e quando sono solo sto malissimo.. E' un pensiero fisso.. Spero mi rispondiate presto...
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta
"ma sono veramente innamorato?"
Questa domanda rappresenta l'inizio di un calvario per molte persone "sensibili" al problema dei dubbi.
Il problema rappresentato da questa domanda è che non ha risposta: il fatto stesso di porla è motivo di ulteriori dubbi (ad esempio: "ma se fossi innamorato, penserei mai ad una domanda come questa?").
Pian piano ci si ritrova imprigionati in una fitta rete di domande, contro-domande, incertezze, dubbi: è come se ogni tentativo di trovare una soluzione spalancasse in realtà la porta ad ulteriori e più complicati problemi.
Ci si può allora ritirare progressivamente da tutte le realtà in cui tendiamo a provare ansia: piuttosto che affrontare di petto i problemi (ad esempio, "non mi trovo a mio agio in ambienti nuovi e rimpiango quelli vecchi"), si prova ad evitare ciò che temiamo, col duplice risultato di sentirsi tristi e "deboli" e non aver fatto un solo passo avanti verso la soluzione del problema.
Ed allora... cosa fare? Beh, innanzitutto si potrebbe cominciare dal chiedere aiuto. Lei lo ha fatto per via telematica, ma non basta.
E' possibile che lei debba affrontare una serie di questioni personali (come il bisogno di certezze, l'idea che esistano ragazze "perfette" etc.) che non possono trovare adeguata accoglienza online, ma solo in un consulto di persona.
Cominci a prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, con cui avviarsi DAVVERO alla risoluzione delle sue difficoltà.
Ogni percorso, per quanto lungo e difficile, comincia sempre col primo passo...
Cordiali saluti
Questa domanda rappresenta l'inizio di un calvario per molte persone "sensibili" al problema dei dubbi.
Il problema rappresentato da questa domanda è che non ha risposta: il fatto stesso di porla è motivo di ulteriori dubbi (ad esempio: "ma se fossi innamorato, penserei mai ad una domanda come questa?").
Pian piano ci si ritrova imprigionati in una fitta rete di domande, contro-domande, incertezze, dubbi: è come se ogni tentativo di trovare una soluzione spalancasse in realtà la porta ad ulteriori e più complicati problemi.
Ci si può allora ritirare progressivamente da tutte le realtà in cui tendiamo a provare ansia: piuttosto che affrontare di petto i problemi (ad esempio, "non mi trovo a mio agio in ambienti nuovi e rimpiango quelli vecchi"), si prova ad evitare ciò che temiamo, col duplice risultato di sentirsi tristi e "deboli" e non aver fatto un solo passo avanti verso la soluzione del problema.
Ed allora... cosa fare? Beh, innanzitutto si potrebbe cominciare dal chiedere aiuto. Lei lo ha fatto per via telematica, ma non basta.
E' possibile che lei debba affrontare una serie di questioni personali (come il bisogno di certezze, l'idea che esistano ragazze "perfette" etc.) che non possono trovare adeguata accoglienza online, ma solo in un consulto di persona.
Cominci a prendere in considerazione l'idea di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, con cui avviarsi DAVVERO alla risoluzione delle sue difficoltà.
Ogni percorso, per quanto lungo e difficile, comincia sempre col primo passo...
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2k visite dal 24/01/2011.
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